Capitolo 33
In my dreams, you're with me
We'll be everything I want us to be
Shawn Mendes
Mi guarda come se volesse scappare all'istante e la cosa mi fa di una rabbia incredibile. Ci ha messo veramente tutto l'impegno del mondo per tradire la nostra amicizia, poi torna con una scusa di merda e ora fa la spia riferendo tutto a Dylan.
"Cosa c'è?" Chiede, dissimulando il suo nervosismo.
"Me lo stai chiedendo seriamente?" Alzo un sopracciglio. "Come diavolo ti permetti di andare da Dylan a spifferare i miei fatti?"
Si morde l'interno delle guance. "Non pensavo fosse un segreto di Stato." Risponde con una punta di ironia.
Scuoto la testa. "Io non capisco... non volevi avere niente a che fare con me e adesso ti intrometti?"
Sospira, guardando il pavimento per poi guardarmi negli occhi. Riesco a vedere il pentimento, la tristezza, l'amicizia che ho creduto di aver trovato in questa città ma mi ha ingannata una volta; chi mi dice che non è un brava attrice?
"Ho sbagliato nei tuoi confronti Al, lo so. So anche che qualsiasi scusa non è valida e tu comunque non mi crederesti."
Esatto, dunque?
"Ma non voglio che tu te ne vada." Chiede in tono supplicante. "Non te ne devi andare."
La guardo scettica. "Che ti importa, comunque?"
Non so perché, ma il mio istinto mi spinge a lasciarla all'oscuro sulla questione. Non andrò via e questo è già confermato ma non glielo dirò nemmeno, non sono tenuta a farlo.
"Denise non è cattiva come pensi." Dichiara facendomi rimanere di sasso.
Cosa diavolo c'entra quella tipa con tutto questo? Non poteva uscirsene più pateticamente di così, veramente.
"Ma ti ascolti quando parli Jessica?" Chiedo stizzita.
E' proprio il colmo!
"E' una brava persona, te lo assicuro. Se non fosse stato per lei, non ti avrei di nuovo riparlato."
Chiudo gli occhi rassegnata. Adesso capisco; Jessica è sempre stata una ragazza che si fa mangiare il cervello, è successo con sua madre, sta succedendo con Denise.
Quella ragazza non ha fatto altro che irritarmi e lei mi dice che è una brava persona? Non è riuscita a portarsi Dylan utilizzando la sua bellezza ora cerca di usare anche Jessica per arrivare al suo scopo. Veramente ridicola.
Jessica, inoltre, mi fa veramente pena e in tutti i sensi del significato. Si sta facendo facilmente manipolare da chiunque e la cosa più buffa è che nemmeno se ne rende conto. Non capisce che si deve dare una svegliata e pensare con il suo cervello e poi, Denise crede veramente di prendermi in giro?
Una mano tocca la mia spalla e quando mi giro trovo Dylan con la fronte aggrottata. "Andiamo! Non ho più niente da dire a questa ragazza." Gli prendo prepotentemente la mano e lo trascino dietro con me.
Devo anche perdere tempo per farmi sentir dire che Denise è una brava ragazza. Sbuffo mentalmente per la stupidità di entrambe.
"Ho sentito la vostra conversazione-" Esordia, "e se fosse realmente pentita?"
Mi fermo sul mio posto guardandolo male. "Non mettertici anche tu."
La giornata sta cominciando veramente male e se devo pure discutere per cose inutili, mi ritiro che è meglio.
"Non so, io l'ho vista davvero pentita. Quasi non si metteva a piangere, meritano tutti una seconda opportunità Ally."
Sbuffo infastidita. "E' una brava attrice, tutto qui."
"Sì, ma il f-" Lo interrompo subito. "NO, PUNTO. Ho chiuso con lei, non ti farò il disegnino." Rispondo molto più acida di quanto in realtà volessi suonare.
Alza gli occhi al cielo, capendo finalmente che non deve più metterci bocca. "Il periodo del mese si fa sentire." Cantilena ironico.
Lo ha detto davvero?
"Farò finta di non averti sentito, ora vado prima che la mia mano si connetta bene sulla tua guancia." Rispondo ancora più acida di prima per poi superarlo.
Mi prende per il polso e mi tira verso di il suo petto. La sua mano si mette dietro la mia nuca e dà un bacio prepotente, completamente fregandosene della ferita sul labbro. Strabuzzo gli occhi in un primo momento ma è completamente innegabile l'effetto che ha costantemente sulla mia anima e sul mio corpo.
"Così si saluta il proprio ragazzo, amore." Mi dice, prima di rubarmi un altro bacio e andarsene nella direzione opposta alla mia; dove dovrebbe avere il primo corso della mattinata.
Resto spaesata, con il formicolio ancora sulle labbra e quelle piccole cose che all'apparenza sembrano normali, ma che a me fanno egual effetto come se fosse sempre la prima volta.
Forse la frase sul pensare di iniziare male la giornata ha preso proprio un'altra strada.
Credevo non finisse più questa mattinata del cavolo. Da una parte cercavo davvero di impegnarmi a scuola e stare attenta alle lezioni, ma dall'altra c'era l'ansia a perturbarmi tutto il corpo tanto da riprendere a mangiarmi le pellicine del pollice. Inoltre, sono anche dovuta passare dal preside per farmi fare una ramanzina sul perché non gli ho spiegato la situazione, poi ha dimostrato un minimo di umanità in quella faccia di gesso che porta e mi ha detto che considerando la mia situazione, posso prendermela con calma ma devo riuscire a passare tutti test per assicurarmi la sufficienza in tutte le materie.
Kyle, un'altra volta, non l'ho trovato da nessuna parte e non è nemmeno venuto nel corso che abbiamo insieme. Ora che ho di nuovo il cellulare lo devo chiamare e ringraziare per aver mantenuto la parola.
Al cancello di questa prigione trovo Dylan con il suo fantastico bolide ad aspettarmi. Gli butto le braccia al collo dovendo alzarmi con le punte e poi mi abbasso rivolgendogli uno dei miei migliori sorrisi.
"Vedo che qualcuno ha cambiato umore."
"Merito di un ragazzo troppo figo."
Evito di dirgli che ho l'ansia perché è palese, ma ho ancora diverse ore per smaltirla prima di andare a casa dei genitori di Ashley. Non preparo nemmeno un discorso perché so che dirò tutt'altre cose come sempre e in effettivo devo solo porgergli una cazzo di domanda; dov'è Ashley.
I baci sul collo da parte sua mi fanno rilassare e passare ore così, rinchiusa tra le sue braccia e la macchina mi sembra un'idea magnifica fino a quando quel fantastico pulmino non arriva, clacsonando pure.
Faccio una smorfia contrariata. "Devono riportarmi nella cella." Ironizzo.
Lo saluto velocemente e salgo nel pulmino. Uno stupido ragazzino stava per farmi uno sgambetto, lo guardo male e mi metto in fondo per isolarmi dal chiasso che stanno combinando.
Nella piattaforma di spotify vedo una playlist creata proprio da Dylan, ci clicco sopra per curiosità e mi parte una canzone di Ray LaMontagne, Jolene. E' rilassante e il testo sembra proprio adatto alla situazione che sto vivendo.
Mi sono ritrovata a faccia in giù nel fosso
Per quanto abbia cercato di nascondermi, di correre via ormai sono in trappola. Ma è positivo, almeno sembra. Devo vivere una vita normale, ma devo iniziare io a volerlo.
Scendo dal pulmino, salvandomi l'intera playlist sul cellulare e torno dritta in camera trovando urlare forte Jenna e Bella.
"Ehm che sta succedendo?"
Jenna alza gli occhi al cielo. "Ah, la principessina è tornata. Addio." Dice per poi uscire dandomi una spallata.
"Lasciala perdere." Mi dice Lola. "E tu sei una cretina!" Esclama rivolgendosi a Bella.
"E' lei che è acida da stamattina." Alza le spalle e poi si butta sul letto.
Menomale che non sono l'unica, allora.
"Tu la provochi che è diverso."
La fulmina con lo sguardo. "Ho una certa dignità Lola, tutto va bene ma non fino a farmi dare della troia."
Lola smette di parlare e ne segue un sospiro. "Vado da lei." Si alza e Bella scuote la testa indignata.
"Tanto per cambiare." Sputa in tono ironico.
Mi avvicino a Bella e mi metto a sedere sul suo letto. "Cos'è successo?" Chiedo un po' titubante.
"Dimmi se ti sembra normale che se le prenda con me solo perché Lucky non la considera."
Aggrotta la fronte, confusa. "Sì, Jenna è innamorata del barista." Risponde alla mia mente.
"Ma non posso farci niente, capisci? Avevo anche smesso di uscirci di punto in bianco solo perché ho scoperto che a lei interessa. Lei non vuole fare il primo passo e in più mi proibisce anche di parlarci come amico."
Resto a fissarla incredula. Bella per quanto esuberante possa essere si vede che tiene un sacco alla sua amica, le ha addirittura lasciato campo libero con il barista. Tutto ciò mi riporta a pensare a Jessica e a quanto non le arriva nemmeno all'altezza dei piedi in fatto di amicizia.
"Crede che solo perché problemi con la sua immagine le è giustificata ogni azione, compreso darmi della troia."
Ha assolutamente ragione. "Già il fatto che lo pensa l'intero mondo mi basta." I suoi occhi si fanno lucidi e riporta la testa all'indietro per poi fare una risata amara.
"Scusami. Non voglio romperti con queste cazzate."
"Non mi stai rompendo Bella, fa bene sfogarsi." Le sorrido. "E per la cronaca, sei una buona amica e non devi necessariamente farti in quattro per un muro. Deve essere lei la prima ad accettarsi, altrimenti non può pretendere grandi cose." L'ho imparato sulla mia stessa pelle.
"E come faccio? Io le voglio bene." Dichiara facendomi sorridere.
"Ti aiuto se vuoi. So già che mi odia, ma bisogna sempre fare del bene alle persone." Se Bella tiene all'amicizia di Jenna un motivo deve esserci.
Non posso giudicarla male perché in fondo non la conosco.
"Grazie." Mi abbraccia. "Fra un po' suonerà la campanella per la mensa, ci avviamo?" Annuisco e prima di andare, faccio un salto in bagno per lavarmi le mani.
Spero di non trovare anch'io qualche capello nel mio cibo di oggi.
"Dopo i compiti tu cosa fai? Noi facciamo un giro, vuoi venire?" Mi chiede proprio quando la campanella suona.
"Ehm scusa ho già un impegno."
Lei fa un sorrisino. "Con il tuo Dylan."
Annuisco, ridendo per la sua espressione. "Domani se volete, ci sono."
Mi dice che organizzerà qualcosa e prendiamo subito il solito posto prima che qualcuno ce lo rubi. Il menù sembra migliore della cena di ieri sera e ne sono contenta, non possiamo rompere le palle al povero Lucky. A proposito di lui, devo escogitare qualcosa per Jenna.
A un quarto d'ora dalla fine dei compiti assistiti da una stronza che non ha voglia di fare il suo lavoro, mi sembra di aver capito più o meno qualcosa di matematica ma Bella spiega molto meglio di lei. La signora Bridgette mi ha comunicato pure che da domani dovrò stare con la psicologa e quando le ho chiesto se si trattasse di Melanie, non mi ha considerata di striscio anzi, mi ha proprio dato di spalle.
Un messaggio mi arriva.
*Bellissima, sei pronta?*
Dylan.
No, non sono pronta per niente ma lo devo fare in tutti i modi.
Nel tragitto mi sono completamente rovinata le dita della mano a forza di mordermi le pellicine intorno. Dylan se n'è pure accorto e mi ha sussurrato di stare calma perché ci sarà lui con me, come sempre.
La loro casa me la ricordavo più piccola e invece è sempre la solita grande villa con l'entrata a cancello automatico. Parcheggiamo vicino e ci avviamo verso il portone di color ambra. Busso con convinzione alla porta e aspetto con l'ansia a perforarmi lo stomaco.
La porta viene aperta dal padre che mi guarda da testa a piedi. Gentile come sempre, a quanto pare.
L'ultima volta che mi ha aperto questa porta mi ha chiesto in modo spavaldo se fossi una testimone di Geova pronto a chiudermela in faccia. Uomini irrispettosi come lui ce ne sono tanti, purtroppo.
"Allyson." Mi chiama in tono sorpreso dopo avermi riconosciuta. "Quale buon vento ti porta a casa mia?"
"Ashley." Arrivo dritta al punto. "Posso entrare?" Chiedo.
"In questo momento sono occupato, dimmi che cosa vuoi." Risponde improvvisamente burbero.
"Sapere dov'è."
"Non penso siano affari tuoi." Dice, pronto a chiudere la porta ma Dylan lo ferma mettendosi ad un palmo dal suo viso.
"Non parlarle in questo mondo, ti ha fatto solo una domanda."
"Una domanda alla quale non sono tenuta a risponderti. Ashley non vuole che nessuno sappia dove sta."
Ma è ridicolo!
"Dylan." Lo chiamo spostandolo per guardare quell'uomo in faccia. "Ma non vi frega assolutamente niente di vostra figlia? L'avete lasciata tranquillamente andare con un'altra persona come se niente fosse?"
"E' la mia bambina, è un male se vuole passare del tempo con il padre biologico?"
Detta così può pure sembrare normale, ma non lo è dal momento che conosco perfettamente chi è mio padre.
"Sì, lo è non lo conosce nemmeno. Chi le dice che non è in pericolo?"
"L'ho sentita solo ieri sera ed era felicissima. Non capisco il motivo della tua visita." Dichiara. "E ora se vuoi scusarmi, io ho del lavoro da finire." Mi dice chiudendo la porta in faccia e questa volta in modo definitivo.
L'ho sentita ieri...
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Ecco a voi il capitolo 33 ❤
Cosa ne pensate di questa situazione voi?
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