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Capitolo 32

I call it revelation i wanna ride alone
A sorry situation i need to let it go

Bouchra


Jenna mi riguarda dall'alto al basso prima di girarsi verso l'amica.

"In biblioteca, mi ero scordata il libro di Storia." Le dice in un tono completamente diverso da quello che ha utilizzato per parlare con me.

Sono ancora allibita per il coraggio che ha avuto per dire quelle cattiverie. Non voglio avere problemi con nessuno specie se poi con questa persona ci devo anche convivere, ma se crede di avermi spaventata per aver fatto la bulletta della situazione, significa veramente che non ha capito che tipo di persona sono.

"Il bagno è tutto tuo Ally."

Prendo tutta la mia roba che devo ancora sistemare e mi dirigo verso il bagno. Un'ondata di vapore mi inonda appena entro insieme ad un odore di vaniglia.

Senza cercare di pensare ad altro, men che meno alle stupidaggini che ha fatto uscir di bocca Jenna, entro dentro la doccia e faccio il più velocemente possibile come ho promesso.



La mensa è strapiena e le persone continuano ad arrivare dalla porta dirigendosi verso il buffet servito dalla signora dietro il banchetto. Io, Bella e Lola ci siamo messe in un tavolo a parte e ancora una volta Jenna si è messa da un'altra parte in compagnia di altra gente; mi ha tuttavia tranquillizzata Bella dicendomi che a mensa non si riunisce mai con loro.

"No, ragazze, non potete assolutamente capire." Esclama di punto in bianco Bella guardando il suo piatto sconvolta. Con due dita tocca il purè tirando fuori un lungo capello biondo facendomi immediatamente chiudere lo stomaco.

"Che. schifo." Esclama Bella con un'espressione totalmente disgustata sul viso.

Mi giro per guardare la tipa dietro il bancone ignara del fatto di aver perso i suoi capelli nel cibo della gente.

"Questo lo devo assolutamente far vedere alla direttrice." Lo appoggia sul suo vassoio tirandosi indietro sulla sedia.

Già che il menù stasera è simile a quello ospedaliero: purè di patate, un po' di verdure miste cotte al vapore e un pezzo di carne dall'aria non del tutto invitante; infiliamoci anche i capelli e siamo apposto.

"Già." Afferma convinta Lola.

"Non preoccupatevi, dopo mando un messaggio a Lucky e gli chiedo di prepararci un panino." Dice Bella.

Lucky...

"Il barista?" Chiedo curiosa.

"Sì! Lo hai già conosciuto?" Chiede Lola.

Annuisco. "Ma il suo orario di chiusura non era alle sette di sera?"

"Lo sottoscritta qui presente." Esordisce Bella- "Ci è uscita tempo fa ma siamo rimasti amici e lui mi prepara quello che voglio ugualmente." Sorride contenta e fiera.

"Okay, ma non dovrebbe andare a casa o qualcosa del genere?"

"Lui sta qui, Ally. Sua mamma è in un centro psichiatrico e dal momento che ha compiuto ugualmente la maggiore età, la comunità ha accettato di tenerlo qua come barista."

Ah...

E' strano sapere che ognuno qui ha i suoi problemi.

Ogni persona che è finita qua dentro ha una storia peggio o meglio della mia, ma qualcosa ci accomuna: non avere una famiglia che può occuparsi di noi.

"Ti senti bene?" Chiede Lola preoccupata.

"Sì, è stata una lunga giornata, credo." Dico stanca.

"Beh, andiamo pure nelle nostre stanze. Io scrivo a Lucky."

Tutte tre ci alziamo dalle sedie, mettiamo i vassoio apposto e usciamo da quel caos. Dovrei un po' imparare su come orientarmi in questa comunità, per ora so solo come arrivare in camera nostra.

"Lucky ci sta portando tre pizze, come faccio a non amarlo?" Urla di gioia buttandosi sul letto.

Una pizza, ora, promette proprio bene. Non ho quasi mangiato niente per tutto il giorno quindi approvo pienamente.  

"Dovresti lasciare in pace quel povero ragazzo." La intima Lola, cambiandosi vestiti per mettersi il pigiama.

"Perché? Non mi dice mai niente."

"E' solo gentile, io non sono così sicura che lui ti voglia rivedere, tanto meno solo per chiedergli i favori."

Ma di che parlano?

"Lola, lo ha detto pure lui che non gli importa più niente."

Sospira e si butta nel letto prendendo un libro dal suo comodino. Sono molto curiosa di sapere di cosa stavano parlando ma visto il mio primo giorno qui, non voglio assolutamente fare la ficcanaso.

Dopo una decina di minuti si sente bussare alla porta e Bella si fionda ad aprirla per poi vedere il barista sorridente con tre scatole di pizze.

"Sei il nostro salvatore Lucky." Gli prende di mano le pizze e le appoggia sul mio comodino.

Il ragazzo dagli occhi azzurri mi vede e accenna un piccolo sorriso. "Tu sei Ally, giusto?"

Annuisco ricambiando il sorriso. Senza quel grembiule è tutta un'altra cosa. E' un ragazzo semplice, per niente vistoso e per una volta un biondo con gli occhi azzurri mi riesce a piacere fisicamente.

"Bene, ci vediamo domani ragazze" Saluta tutte, compresa me e chiude la porta dietro di sé.

"Un eroe. E' un eroe." Continua a lodarlo Bella appropriandosi di una scatola mettendosi a mangiare.

Apro la mia scatola di pizza e inizio a mangiare. Bella non smette un secondo di parlare di chi e come si è rimorchiata i ragazzi decenti in questa comunità e che però non riesce mai ad essere presa sul serio, infatti sono sempre gli altri a lasciare lei.

Posso notare la nota ironica e anche triste nonostante ci stia facendo una grassa risata sopra; a lei come a qualsiasi altra ragazza non piace essere presa per una troppo facile.

Gli sbadigli iniziano già a farsi sentire, così dico che sono troppo stanca e dopo essermi lavata i denti e essermi messa il pigiama, mi metto subito a letto. Il sonno è così forte che neanche mi accorgo qual è stato il momento in cui ho chiuso le palpebre.  



E' una suoneria, forse due o tre che suonano contemporaneamente. I nostri cellulari squillano tutti insieme sentendo già il malumore farsi avanti. Bella spegne la sua e si rimette a dormire, Lola si alza e così faccio anch'io stropicciandomi gli occhi dal troppo sonno. Mi sembra di aver dormito cinque minuti.

"Buongiorno." Mi dice con voce assonnata.

"Buongiorno."

"Vai pure in bagno per prima, io devo svegliare le altre due e rifare il letto."

Annuisco ed entro in bagno. Vedermi allo specchio con quella faccia da zombie non migliora assolutamente le cose, mi lavo il viso e finisco tutto per non far aspettare troppo le altre.

Jenna è già in piedi e appena mi vede fuori dalla porta del bagno si precipita ma non prima di avermi regalato un'occhiataccia. Fantastico.

Bella, invece, sta ancora cercando di svegliarla Lola.

"Non farci caso, è così tutte le mattine." Continua a scuoterla chiamandola per nome.

"Ho un metodo che non fallisce mai." Le suggerisco, avvicinandomi al suo letto. Con una mossa veloce prendo le sue coperte e gliele tolgo subito dal suo corpo.

Si raggomitola su se stessa. "Stronze!" Bofonchia, per poi alzarsi con un'espressione del tutto incazzata.

C'è qualcuno che è peggio di me ad alzarsi presto la mattina.

Mi vesto velocemente e mi metto un po' di mascara giusto per dar senso a questa faccia morta che ho stamattina e alla fine pronte ci ritroviamo solo io e Lola.

"Io e Ally andiamo, raggiungeteci dopo." Dice, per poi trascinarmi con lei, sussurrandomi che probabilmente avremmo fatto tardi se le avessimo aspettate.

"Vedrai... all'ultimo minuto le troverai entrambe sul pulmino della scuola senza aver fatto colazione."

Entriamo al bar e Lucky insieme ad un'altra ragazza vanno e vengono servendo ai ragazzi che continuano imperterriti a chiedere roba da mangiare. Come fanno?

"Buongiorno." Ci sorride il ragazzo biondo. "Cosa volete?"

"Io il solito Lucky."

Annuisce e poi guarda me in attesa di una mio ordinazione. "Ehm- io un cappuccino e una brioche vuota."

"Subito." Esclama, mettendosi a lavoro.

Io e Lola ci mettiamo in un tavolo a due vicino al banchetto, dalla mia tasca sento il cellulare vibrare così lo prendo e ci trovo un messaggio da parte di Dylan inviato alle due di mattina. Perché mi è arrivato ora?

*Scusami se me ne sono andato via così. Ti amo, lo sai.*

Il mio cuore quasi non si scioglie alla vista di quelle parole. Ieri mi ha praticamente piantata in asso, salutandomi come se niente fosse accaduto, e vedere che comunque gli è dispiaciuto da inviarmi un messaggio a quell'ora, mi mette di così tanto buon umore.

"Il fidanzato?" Indovina Lola con un sorrisino sulle labbra.

Annuisco, rimettendo il cellulare apposto. Gli risponderò di persona.

"Ieri Bella non ha fatto altro che dire che è un figo da paura, è così?"

Sorrido. Altro che figo da paura, ne ho visti pochi di ragazzi bellissimi come lui e non solo esteticamente.

"Ragazze, la vostra ordinazione." Lucky ci mette i vassoi davanti e mi rivolge un sorriso prima di tornare dietro al bancone per  prendere le sue ordinazioni.

Lola mi avvisa che loro torneranno già prima di mezzogiorno perché la professoressa di scienze manca da due settimana e che ci ritroveremo direttamente nella sala pranzo.

Come Lola ha detto, Jenna e Bella hanno fatto una corsa per arrivare al pulmino. Ho scoperto che ce ne sono due: uno che prenderanno loro perché si dirige fuori città e un altro locale che passa per tutte le scuole di L.A.

Prendo il mio posto in prima fila e in nemmeno quindici minuti, esattamente tre fermate dopo, arrivo davanti alla mia scuola nella quale scendo solo io per la fermata davanti. Teoricamente dovrebbe tornare a prendermi alle mezzogiorno e mezzo, ma prendo comunque dall'autista l'orario per non fare confusione.

Quel regolamento lo devo leggere a tutti i costi.

Entro a scuola e mi dirigo subito verso il mio armadietto trovando in lontananza l'unico ragazzo che mi fa battere il cuore. Un sorriso si fa spazio sul mio viso accennando al ricordo del bellissimo messaggio che mi ha lasciato.

"Buongiorno." Lo saluto con un sorriso per poi stringerlo in un abbraccio.

Lui resta un attimo titubante per poi ricambiare e stringermi la vita. "Pensavo di imbattermi in una Ally incazzata nera." Si stacca ridacchiando, ma non  prima di avermi lasciato un bacio sulla fronte; un gesto che ultimamente fa spesso e che a me piace da morire.

"Sono ancora arrabbiata perché non vuoi dirmi la verità, ma quel messaggio è stato carino da parte tua."

"Semplicemente non voglio problemi, poi ti assicuro che non è importante."

Vorrei fidarmi delle sue parole, ma non ci riesco completamente. Per ora non ho intenzione di insistere perché non voglio rovinare niente tra noi due, ma in qualche modo dovrò cercare di scoprirlo.

"A che ore puoi uscire per dopo?"

Ho fissato con la direttrice ieri e mi ha detto che posso uscire nell'orario di intervallo e che le visite le posso ricevere dopo pranzo. "Alle cinque e mezza. Spero almeno che siano in casa." Dico in ansia girandomi verso il corridoio.

"Non hai il loro numero?" Scuoto la testa per poi osservare Jessica camminare da sola.

"Aspetta un attimo." Gli dico.

E' da un po' che cerca di evitarmi quindi ora non mi sfugge nemmeno per sbaglio. Mi incammino verso di lei e non appena mi nota sbianca, non sapendo come cavolo cavarsela adesso.

"Io e te dobbiamo parlare." Le dico in tono assolutamente serio.

Quando ha intenzione di uscire dalla mia vita?

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Come promesso, ecco a voi il capitolo!

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