Capitolo 30
Can you feel my heart?
Bring Me The Horizon
Una serie di articoli sul regolamento sono stampati in questo modulo da più o meno cinque fogli.
Leggo frasi a caso sul comportamento che ogni utente dovrebbe tenere in questo luogo, gli operatori assegnati e le regole basilari per convivere in decenza in questa sottospecie di prigione.
All'articolo 10, leggo ogni punto per capire quale sarà da oggi in avanti la mia fantastica routine giornaliera.
Ore 7,00 sveglia, prima colazione, igiene personale, riordino spazi personali;
Ore 8,00 avvio alla scuola o corsi di formazione professionale;
Ore 13,00/13,30 rientro in Comunità;
Ore 13,30 pranzo;
Ore 14,30/15,30 riposo;
Ore 15,30/17,30 studio e attività didattico-formative;
Ore 17,30/19,00 merenda, relax, svago ed attività sportive;
Ore 19,00/20,30 igiene della persona e cena;
Ore 20,30/21,30 relax;
Ore 21,30 riposo
Leggo e rileggo i punti rimanendo basita. Sembra tipo un incrocio tra un collegio e una prigione. Dovrò chiedere il permesso anche per respirare, a quanto pare.
Sospiro e lascio cadere i fogli sul letto accanto a me distendendomi e guardando il soffitto di legno. Non so cosa fare per non pensare a quanto adesso la mia vita sarà completamente cambiata e diversa. Avrò un programma da seguire e alcune persone che fungeranno praticamente da miei responsabili, avranno il compito di tenermi sempre sotto il loro pungente occhio.
Non so quanto mi possa piacere questa nuova vita, ma quale sarebbe l'alternativa? Vivere con la paura costante che prima o poi mio padre si faccia vivo.
Dio solo sa cosa staranno facendo Ashley e lui; sono spariti da un sacco di tempo. La scuola non la preoccupa? E i genitori adottivi cos'hanno avuto da ridire al riguardo? Jason?
Sospiro, non sapendo che cosa pensare. Avrei dovuto fare un salto dai suoi genitori e vedere che tipo di reazione hanno; sembra che a loro non importi niente di questa faccenda.
Sanno che tipo è mio padre o avrà mangiato il cervello anche a loro? E' troppo bravo in questo.
"Sette milioni di dollari per adottare un figlio di quindici anni, assurdo." Sento una voce avvicinarsi sempre di più alla porta e delle risate da parte di un'altra.
La porta viene aperta e tre ragazze entrano ridacchiando fino a quando una di loro non mi nota. Tutte tre si girano smettendo di ridere e guardandomi stupite.
La prima ragazza, quella che mi ha notata è alta e formosa. I suoi occhi sono di un color nocciola e ha un viso rotondo molto pallido; i capelli sono lunghi, mossi e neri e porta addosso un paio di jeans larghi e una maglietta a righe a maniche lunghe.
La ragazza alla sua destra ha una chioma sull'arancione, gli occhi marroni ed è meno alta rispetto alla sua amica. A differenza dell'altra, lei porta dei jeans stretti neri e un top dello stesso colore che fa vedere la sua pancia apparentemente piatta.
La ragazza alla sua sinistra, invece, è bionda, molto più bassa rispetto alle altre e ha un viso delicato. Invidio le sue labbra, sono rosee e spiccano nella sua pelle chiara, gli occhi sono azzurri come i miei e a differenza delle altre due è molto femminile con quel vestito floreale che le arriva fino alle ginocchia.
"Quello è il mio letto." Afferma in tono secco, la ragazza al centro.
Cominciamo proprio bene.
"Scusami, non lo sapevo." Dico, alzandomi dal letto leggermente in soggezione.
"Quindi tu saresti la nuova arrivata?" Chiede la bionda con un tono dolce.
E' probabilmente l'unica che a impatto mi sta più simpatica.
"Sì, mi chiamo Ally. Voi siete?" Cerco di sembrare per lo meno gentile.
Un tempo le avrei guardate dall'alto al basso e me ne sarebbe potuto fregare pure il cavolo di come si chiamassero.
"Io Lola." Si presenta la ragazza bionda. "Lei è Jenna." Indica la ragazza accanto a sé che continua a guardarmi con una certa diffidenza. "E lei Bella." Presenta la ragazza con i capelli arancioni la quale mi saluta con un cenno della mano e un sorriso sulle labbra.
"Il tuo letto è accanto al mio." Mi dice Bella, indicandomelo con un dito.
Annuisco e metto il foglio sul comodino accanto al mio letto.
C'è troppa tensione, soprattutto perché Jenna continua a guardami male. Si è davvero incazzata solo perché mi sono seduta sul suo letto?
"Allora, dimmi un po'." Bella si siede accanto ame con un sorriso troppo entusiasta sul viso. "Perché sei qui in comunità?" Chiede e io la guardo negli occhi spaventata.
Sono solo curiose, lo so, ma non voglio parlarne con nessuno della mia situazione; è veramente vergognoso.
"Preferisco non parlarne." Dico e Jenna sbuffa scuotendo la testa, andando in bagno per poi chiudersi dentro.
Ma che problemi ha?
"Lasciala stare. Fa sempre così quando vede una ragazza nuova arrivare, è successo anche con me."
"E come mai?" Chiedo sperando di non essere troppo invadente.
Guarda la porta del bagno. "E' un po' insicura per quanto riguarda il suo corpo e quando vede ragazze carine diciamo che non prova molta simpatia."
Mi rabbuio. Ho avuto anch'io molte insicurezze sulla mia immagine ma piano piano sono riuscita a vedermi sotto una luce diversa.
"E parlando di bellezza, dimmi subito che shampoo usi per i tuoi capelli." Chiede euforica.
"Bella, lasciala stare è appena arrivata e la stai già assillando." La rimprovera Lola, mettendosi a sedere sul letto di fronte.
Sorrido. "Non preoccuparti." Le dico. "E comunque, per rispondere alla tua domanda, io uso qualsiasi shampoo mi ritrovo in bagno." Alzo le spalle.
Bella aggrotta la fronte, tenendo le sue punte fra le mani e osservandole con indignazione. "Madre natura mi ha voluto proprio male, allora. Io non li ho lucenti e senza doppie punte come te." Si lamenta.
"Per forza, se li bruci ogni giorno con la piastra, cosa pretendi?" Commenta Lola.
Ha proprio ragione.
"Ho visto su YouTube alcune ragazze che hanno dei capelli perfetti pur bruciandoli con la piastra." Alza le spalle Bella facendo alzare gli occhi al cielo la sua amica.
"Comunque." Mi mette una mano sulla spalla guardandomi. "Hai già letto quel fantastico regolamento?"
"Non molto." Storco la bocca.
"Hai fatto bene. Ti dico subito che qui ognuno fa come gli pare e nemmeno se ne rendono conto."
"L'unica che dovrai temere è una donna grassa, la signora Bridgette. E' sempre in ogni dove a controllare che tutti abbiano fatto le cose che devono fare, per non parlare di quando devi uscire e lei ti fa perdere tempo per assicurarsi che abbiamo il permesso e l'orario per farlo."
Probabilmente è la donna che mi ha accompagnata qui prima.
"E' una donna che non ha espressioni sul viso?" Chiedo trattenendomi dal ridere.
"Esatto, è una stronza."
Annuisco in accordo. Si vede lontano un miglio che non è una persona disponibile e socievole.
"Fra un po' dovremmo andare in biblioteca a studiare." Controlla il suo orologio. "Vieni con noi?"
"Sì, non saprei comunque dove andare."
"A proposito!" Chiede Lola. "La tua scuola è qui a Los Angeles?"
Annuisco.
"Noi leggermente fuori dalla città, ma credo che dovremmo trasferirci. E' faticoso tutte le volte tornare con il pulmino che fa mille giri per prendere tutti." Dice Bella.
"Quanti anni avete?" Chiedo cambiando argomento.
"Tutte sedici anni tranne Jenna che ne ha diciassette, tu?"
"Diciassette."
Bella dimostra molto più dei suoi anni mentre Lola me lo immaginavo che avesse questa fascia d'età.
"Ci sono ragazzi belli nella tua scuola?" Chiede euforica facendomi ridere. E' esilarante. "Ti avviso che qui sono uno più cesso dell'altro." Chiude gli occhi con un'espressione schifata.
"In ogni caso sono fidanzata." Alzo le spalle.
Entrambe mi guardando strabuzzando gli occhi e Lola si mette a sedere accanto a me in un rapido movimento.
"Davvero? Hai una foto? Ha degli amici fighi che ci può presentare?" Chiedono facendo una domanda dopo l'altra.
Aiuto.
La porta del bagno viene aperta e senza guardarmi, Jenna prende qualche libro dalla scrivania. "Invece di perdervi in chiacchiere, dovremmo andare a studiare, non vi pare?" Esclama scorbutica.
Non le sto proprio simpatica, ho capito.
Esce dalla porta e Bella alza gli occhi al cielo. Prendo il mio libro di matematica dato che devo focalizzarmi su questa materia per recuperare e seguo Bella e Lola.
Nel corridoio principale, tutti si dividono in stanze e alcuni ragazzi dell'età di quindici anni molto probabilmente, mi guardano e fischiano.
"Lasciali stare, quando vedono una nuova ragazza devono fare i cretini." Mi dice Lola.
Entriamo in una biblioteca molto spaziosa e piena di libri, con alcune persone che studiando e leggono in un silenzio tombale. Ci mettiamo a sedere in un tavolo lungo e vuoto e mi guardo intorno per poi vedere Jenna essersi messa a sedere con altre persone.
"Perché è da sola?" Chiedo sussurrando.
Bella e Lola si guardando per un secondo. "Le vado a parlare." Annuncia la bionda.
Ho come l'impressione che si sia isolata dalle sue amiche perché ci sono io e mi dispiace, sinceramente.
Apro il libro di matematica e vengo frastornata dai simboli e dai numeri come se fosse il cinese quello che ho davanti a me.
Provo a rifare gli esercizi che ho fatto stamani e alcuni mi riescono altri mi tornano dei numeri improbabili, con virgole e simboli che non ho mai visto prima; non va proprio bene. Provo a rivedermi qualcosa di teoria per vedere se ci capisco qualcosa, ma presto mi rendo conto che devo ripartire da 0.
Una cosa è certa, non andrò mai a fare medicina.
Do un'occhiata a Jenna e sembra che Lola sia rimasta con lei a studiare.
Meglio, non voglio sentirmi colpevole di niente.
"Se vuoi ti posso dare una mano con questi, sono abbastanza brava in matematica?" Dice Bella.
Non sembra la tipa che se la cava a scuola, ma c'è da dire che anch'io non sembro la tipa che non se la sa cavare.
Ad impatto mi hanno sempre definito una secchiona; quanto si sbagliano.
Ne prende uno semplice e inizia a spiegarmi passaggio per passaggio mettendomi in chiaro alcune regole basilari. Non sembra così complicato, fino a quando non mi imbatto in un esercizio più complesso.
Alla fine di un'ora e mezzo riesco a capire più o meno come funziona e spendo il resto del tempo restante a praticarne altri, provandoci anche gusto quando scopro che i risultati sono attinenti a quelli che scritto io.
Le due ore finiscono e tutti si sparpagliano fuori dalla biblioteca uscendo anche fuori dall'edificio.
"A quest'ora noi andiamo al bar a prenderci qualcosa e poi oggi c'è una partita di baseball dei ragazzi. Ti vuoi unire?" Chiede sempre gentilmente Bella.
Annuisco e proprio quando usciamo, la tipa che mi ha "accolto" e portata nella mia stanza mi ferma.
Bella mi mima che è lei la signora Bridgette. Non avevo dubbi.
"Hai una visita e ti aspetta al bar. Poi dovrai andare dalla direttrice per accordare l'orario, non pensare che tutti possano venire a trovarti quando e come ti pare." Risponde in malo modo prima di superarmi.
Che stronza.
"Te lo avevo detto." Mi dice Bella.
Ci avviamo insieme al bar e strapieno di gente, vedo lui.
Il cuore inizia a battermi forte e il sollievo nel vederlo è una liberazione.
Non appena mi nota, si alza dal tavolo e io corro subito tra le sue braccia abbracciandolo forte. Avevo bisogno di questo, avevo bisogno di lui e adesso è proprio qui con me. Mi è mancato perché con tutto questo avevo l'impressione di non vederlo più, ho dubitato della parola di Kyle e invece è stato onesto e lo ha chiamato; questo è il mio migliore amico.
"Stai bene?" Chiede indugiando la testa nell'incavo del mio collo.
"Ora che sei qui con me, sì." Mi stacco per guardarlo finalmente.
La mia fronte si aggrotta immediatamente alla vista del suo labbro ricoperto da un cerotto e un leggero livido violaceo sulla guancia.
"Che cavolo hai combinato?" Chiedo spaventata, toccandogli leggermente la guancia facendolo ritrarre dal dolore.
///////////////////////////
Troppo buona sono. Un capitolo al giorno ehehehe ma come vi ho già detto questo terzo libro in meno di un mese deve terminare per poi avviare il nostro progetto. Non vedo l'ora!
Nuovi personaggi sono entrati in questo libro.
Fra un po' metto il cast, ma vi dico subito chi mi sono immaginata per le tre nuove ragazze.
1)Bella come Bella Thorne.
2)Jenna come Sharon Rooney
3) Lola come AnnaSophia Robb
Instagram: official_youreworthit
Facebook: you're worth it (baciami2015)
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro