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capitolo 2

When I'm with you, I'm standing with an army.

Ellie Goulding

"Non esiste" afferma Dylan con tono preoccupato.

Mi giro per guardarlo negli occhi "solo cinque minuti. Puoi stare tranquillo, va tutto bene" sforzo un sorriso. Non va per niente bene, ma ho accantonato i miei problemi da una parte fin troppe volte. È strano, e troppo forte per me. Ma lui si trova proprio di fronte a guardarmi come se fossi uno alieno, una sconosciuta, qualcosa mai vista prima. Era troppo abituato a vedermi non fiatare alla sua presenza, a chinare il capo come ho sempre fatto.

Ashley sta nel suo posto utilizzando come antistress le sue unghie. In altre occasioni l'avrei presa in giro rinfacciandole che è sempre stata una tipa che si mantiene le mani curate, adesso, invece, noto la preoccupazione nei suoi gesti, e la vulnerabilità che ha sempre nascosto dietro i suoi occhi.
L'aria diventa sempre più pesante e il cielo stellato non si nota più a causa degli scoppi. Sembra tutto più fragile, tutto appeso ad un filo. Un filo facile da spezzare, facile da tirare via.

Dylan se ne va via sussurrandomi che non mi lascerà sola ma si limiterà soltanto ad entrare in macchina e osservarci. Sapevo che lo avrebbe fatto, e in un certo senso ci speravo vivamente; la sua presenza, sapere che si trova vicino a me, mi dona sicurezza.

Mio padre fa un verso strano con la bocca. Un tic che ha sempre fatto per deridere qualcuno.

"Quello è il tuo nuovo ragazzo?" Chiede con disinvoltura.

Fra tutte le domande che poteva farmi, questa è la prima che gli è venuta in mente? Non che mi aspettassi chissà che cosa, ma è passato così tanto tempo che non ricordavo nemmeno il suono della sua voce.

"Sì" Rispondo.

Ashley sospira e sembra che voglia dire qualcosa. Apre la bocca e la richiude più volte poi decide di stare zitta.

"Vuoi dire qualcosa Ashley?" La guardo con sufficienza.

È stata lei a pianificare tutto questo. A quale scopo poi? Voleva davvero riallacciare i rapporti con me, ma poi si presenta qui la notte di capodanno con quest'uomo?
La notte di capodanno poi? Perché proprio adesso?

"Io- io volevo dirtelo" inizia a giustificarsi.
"Volevo che le cose si chiarissero fra di noi, gli avevo inviato soldi per farlo venire qui, ma non  pensavo arrivasse oggi e-"

"Posso parlare anch'io?" Interviene l'uomo arriciandosi la barba folta con le dita.

Ashley tace immediatamente, io invece lo guardo con un groppo in gola.

"Non c'è bisogno di parlare adesso, volevo soltanto vedere mia figlia" mi guarda. Quegli occhi colmi di finta compassione mi hanno ingannato già troppe volte. Erano pochissime le volte che mi chiamava così, e tutte le volte che lo faceva era per ottenere qualcosa, e tutte le volte io ci ricascavo; in continuazione.

Quasi sto per fuggire via ma faccio un respiro costringendo me stessa a rimanere incollata sul mio posto. "Visto che ti sei presentato, puoi parlare anche adesso."

In risposta mi sbadiglia in faccia "non penso sia una buona idea. Vai a festeggiare e parliamone domani"

Mi sto irritando "No, parliamone adesso. " Urlo facendo accigliare entrambi.

"Vedo che ti sono cresciute le palle. Non mi piace questo tuo atteggiamento Ally Rose Stewart" Fa con tono autoritario.

"Chi ti ha insegnato a rispondere così? Scommetto il tuo fidanzato" Ridacchia e io non posso fare a meno di guardarlo con disgusto.

"Non mi ha insegnato niente nessuno" Rispondo indignata.

"Vai a dormire Ally, ci vediamo domani" cerca un'altra volta di congedarmi.

Ma che problemi ha? È calmo. Decisamente troppo calmo. Mi stupisco anche che non si sia tenuto i soldi per scommettere alle sue stupide gare illegali, invece di spenderli e venire da me.

"Perché sei venuto?"

Sospira "Perché mi ha chiamato lei. Sono troppo stanco figlia mia perché non ne possiamo parlare domani?" È un attore. Un bravissimo attore.

"Tutta questa situazione mi sembra strana" Faccio notare guardando Ashley. Lei abbassa il capo.

"Non c'è niente di strano. Fidati di me, domani, tua sorella verrà a chiamarti e possiamo parlarne tutti insieme, va bene?" Sorride e fa per accarezzarmi la guancia ma instintivamente mi ritraggo.

Come può parlare con così tanta disinvoltura? E sopratutto come può solo accennare a toccarmi?

"Andiamo?" Chiede ad Ashley che annuisce.

"Buonanotte Ally, e buon anno" mi sorride prima di allontanarsi da me insieme ad Ashley.

Non ci capisco niente. Mi ritrovo da sola a digerire questa strana situazione ma non riesco a capacitarmene. Milioni di domande assillano la mia mente non riuscendo a trovare nessuna risposta.

"Piccola?" La sua mano calda tocca la mia spalla.

Guardo il vuoto, poi guardo Dylan che mi guarda interrogativo.
"È stato strano" dico.

"Strano?"

"Sì. Non ci capisco veramente niente. Mi ha trattata bene e ha detto che si è presentato adesso solo per rivedermi"

Le sue mani si appoggiano sulla mia vita avvicinandomi a sé. "Non puoi credergli" afferma.

"Lo so... solo che non  so." Scuoto la testa "quest'anno è proprio iniziato di merda" Ammetto.

"Non pensarla così." Fa il labbruccio. "Siamo insieme, giusto?" Mi picchietta il naso con un dito. È un gesto così adorabile.

"Sinceramente stavo bene prima della sua comparsa" Sospiro. Lo strano peso nel petto è ancora presente, ma meno persistente di prima.

"È venuto solo per vederti?" Chiede.

"Si, ha detto che domani mi chiamerà Ashley per parlare insieme." Faccio spallucce. "se potessi, cancellerei la mia memoria proprio adesso. Tutto questo mi ha rovinato la serata e non mi sento per niente bene" tutta la mia serenità distrutta e calpestata in un secondo.

"Ti porto in un posto" dice "Vedrai che starai meglio."

"Dove?"

"Non fare domande" Alza gli occhi al cielo. "Sono sicuro che ti piacerà"

"Va bene" acconsento e mi avvicino per baciarlo ma lui si ritrae.

"Mi fa ancora male il piercing" cosa?

"Senti... che palle questo piercing. Ho sempre sognato il bacio del nuovo anno e tu me lo neghi così?" Mi imbroncio.

"Il bacio del nuovo anno? Quanto sei conformista." trattiene una risata mordendosi il labbro e giocherellando col piecing. Ma non è vero che gli fa male!

Sono a questo livello di disperazione che voglio baciarlo a tutti costi. Sembrano proprio le sue labbra ad invitarmi a farlo, non posso farci niente.

Per tutto il tragitto tengo il muso lungo come una fottuta bambina, ignorando le risate di Dylan. Nelle stazioni radio ci sono solo fottuti disgraziati che lavorano di notte e augurano buon anno agli ascoltatori. La strada è sempre in salita e quasi mi prendono i  conati di vomito quando sterza da una parte all'altra per girare le curve.

Quando sto per dirgli di smettere le luci simultanee di Los Angeles attirano la mia attenzione. La macchina si ferma e io mi slaccio immediatamente la cintura per correre a guardare il panorama di fronte a me.

Una grandissima parte della città è proprio di fronte a noi. Le luci abbagliano questa meravigliosa città facendola apparire più magica di quanto lo sia già. La scritta di Hollywood è alla nostra destra e sopra scoppiano ancora fuochi d'artificio. L'aria fresca mi scompiglia i capelli e mi entra direttamente nei miei polmoni.

"Wow" Non ho altre parole.

"Non puoi venire a Los Angeles e non venire qui. Avrei potuto portarti di giorno, ma di notte è tutta un'altra cosa, e la notte di capodanno ancora meglio" ha ragione. È come la libertà. Mi sento come se potessi essere in grado di volare senza che nessuno me lo impedisca.

"Sai, a volte bisogna guardare il mondo da più prospettive, ma questa è quella che preferisco in assoluto. Diventa tutto più chiaro, tutto più evidente. Puoi vedere il mondo nelle sue varie sfaccettature e può farti schifo da vicino, ma quando lo guardi dall'alto ti rendi conto che non esiste cosa più bella. Quando all'asilo mi chiedevano di disegnare il mondo, io facevo sempre la stessa cosa: un cerchio tutto scarabocchiato all'interno. Loro credevano che lo facessi per dispetto, in realtà quello è il mondo come lo ho sempre visto io: un gran casino. Ero un bambino allora, come facevo a spiegargli un simile significato? I giorni successivi mi sentivo costretto a disegnare il mondo come si vedevano nei mappamondi con dei fottuti bambini sorridenti accerchiati attorno ad esso. Oggi, vedo il mondo come se non esistesse cosa più bella, ed effettivamente lo è, ma rimane incasinato per colpa nostra, per colpa delle persone." Mi abbraccia da dietro.

"Sono sempre le persone a rovinare tutto e a non farci godere questo." Mi indica la bellissima vista.

"Non l'ho mai pensata cosi" Ammetto. Sono sorpresa dalle sue parole.

"In realtà non ho mai avuto modo di starci a pensare." Alzo le spalle.

"Ti piace?" Chiede.

"Non c'è termine adatto per spiegare questa meraviglia." Sorrido.

"Grazie" Ridacchia. Il suo della sua risata è la melodia perfetta.

"Non mi stavo riferendo a te" lo prendo in giro.

"Ricorda che sei stata tu a volere questo piercing addosso a me, quindi smettila di fare l'arrabbiata" mi bacia il collo facendomi sentire il contrasto tra il piercing e la sue labbra calde.

"Già." Mi giro dalla sua parte accovacciandomi nel suo corpo alla ricerca del suo calore e del suo profumo.

"Puoi farla finita e baciarmi?" Non posso suonare più patetica di così.

"Forse uno a stampo?" Ride quando mi sposto dal suo corpo e faccio per andarmene. Con la sua mano mi tiene il polso e mi gira così velocemente da farmi sbattere contro il suo corpo. L'altra mano si infila dietro la mia nuca tenendo stretti i miei capelli "preparati ad essere baciata senza prendere fiato neanche un secondo" minaccia in tono provocante, e senza darmi il tempo di assimilare la cosa, fa connettere le nostre labbra in un bacio senza fine.

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CIAO MIAO BAU!!!

A PADOVA INSIEME A CRIS SARÒ DALLE 10 FINO ALLE 16.30! poi vi farò sapere dove potete incontrarmi per un abbraccio ❤ ciao bellezze!!!

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