Capitolo 19
I can see you're sad even when you smile
even when you laugh i can see it in your eyes
deep inside you wanna cry
EMINEM
"Cosa c'è?" Chiede Kyle guardandomi stranito.
Apro più volte la bocca e la richiudo e mi impongo di pensare con il cervello. Mi ripeto mentalmente di non fare qualche pazzia e guardo il tavolo per concentrarmi nelle mie azioni.
Mi sposto leggermente a sinistra per farmi coprire dal corpo di Kyle, quest'ultimo continua a guardarmi con sguardo interrogativo aspettandosi una risposta da parte mia.
"Non ti girare." Lo avverto sussurrando, "C'è Dylan proprio dietro di te." Mi nascondo come meglio posso cercando di non farmi notare. "Con una ragazza." Puntualizzo seccata.
Lui si raddrizza ma rimane al suo posto mentre mi fissa aggrottando la fronte. "Cosa hai intenzione di fare, vuoi andare via di qua?"
Lo guardo e batto il piede pensando realmente cosa io voglia fare sul momento. Il mio impulso sarebbe quello di alzarmi di scatto ammazzare lei e poi lui, ma non mi sembra un'idea razionale da mettere in pratica.
"Voglio origliare." Ammetto molto spudoratamente. "Dobbiamo cambiare i posti senza che se ne accorga."
Lui sbuffa ma annuisce. "Non mi sembra una buona idea, comunque. A cosa ti serve sapere cosa si dicono?" Chiede leggermente scocciato.
Sto per rispondergli ma la cameriera si mette nel mezzo chiedendoci se abbiamo già deciso. Approfitto del fatto che si è proprio messa tra il nostro tavolo e il loro per spostarmi vicino a Kyle.
La cameriera alza le sopracciglia disturbata dall'essermi spostata violentemente e si muove al lato del tavolo per indirizzarci la sua attenzione.
"Non abbiamo ancora scelto." Interviene Kyle al mio posto. La cameriera fa un sorriso forzato e dice che tornerà dopo.
Mi metto il cappuccio della felpa e gli intimo di fare silenzio per ascoltare. Fortunatamente non ci sono tante persone nel locale, almeno posso capire meglio nonostante parlino piano.
Apro bene le orecchie e incrocio le braccia.
"Quanto sei acido, credevo mi avessi chiamato per uscire insieme." Si lamenta la ragazza, con tono abbastanza irritato.
"Ti sbagli proprio, ti ripeto che neanche mi ricordo della tua faccia. Volevo solo avere una risposta alla mia domanda, e ora che ce l'ho cancella pure il mio numero." Risponde in modo burbero Dylan.
Mi mordo il labbro lateralmente, e in un certo senso provo un senso di sollievo nel sentirlo parlare così. Ma qual è la risposta?
"Proprio non ne vuoi sapere eh?" Ridacchia la ragazza, facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Mi sembra ovvia la risposta." Risponde scocciato, ma sospira dopo un po'. "Scusami, non voglio essere così sgarbato." Afferma, e io tossisco pressando le labbra subito dopo.
Kyle scuote la testa rassegnato e io continuo a concentrarmi su cosa hanno ancora da dire. Il succo è stato già detto prima, e questa cosa mi fa impazzire.
"Scusami un secondo." Ripete e sento la sedia stridere facendomi chiudere lo stomaco dall'ansia. I suoi passi avanzano fino a quando con la coda dell'occhio non vedo i suoi orribili stivaletti neri.
Chiudo gli occhi per un secondo sprofondando nella mia sedia come per nascondermi dall'evidenza, poi alzo lo sguardo lentamente trovandolo in piedi a guardarmi con un sopracciglio alzato.
"Veramente?" Chiede in tono sarcastico.
Alzo gli occhi al cielo e mi metto composta sul mio posto. "Veramente tu. Te ne importa così tanto di noi visto che ti vedi subito dopo qualche oretta con una ragazza." Dico, evitando il suo sguardo. Ci manca solo che mi metta a piangere qui, davanti a tuti e di fronte a lui.
"Prima di tutto, trovo ridicolo il fatto che tu sia venuta qui a spiarmi. Secondo, volevi una risposta su ieri sera? Ecco a te, ho anche la prova vivente, non è successo niente."
Non so se essere sollevata o doppiamente incazzata per la situazione che è venuta a crearsi. E' ridicolo a livelli incredibili farsi assicurare che non c'è stato nessun tradimento dalla presunta persona con la quale mi avrebbe tradito.
Mi alzo di scatto. "Non sono venuta qui a spiarti, sei proprio un'idiota in questo momento." Ho il fumo che mi esce dalle orecchie.
Tutti attorno a noi ci stanno guardando, ma il cazzo che me ne frega è abbastanza grande in questo momento.
"Non mi sembra il luogo per fare scenate in questo momento." Mi intima avvicinandosi di poco ma mi allontano di qualche passo.
Dietro le sue spalle appare la ragazza riccia e ho finalmente l'occasione di vederla di faccia. E' bellissima, è alta e ha due occhi scuri che combaciano perfettamente con la sua pelle scura. Ha un abitino che le cade sulle curve di colore beige e mi guarda interdetta come se volesse dirmi qualcosa.
"Ehm... non sapevo fosse fidanzato." Dichiara facendo girare anche Dylan. "Comunque puoi stare tranquilla, non è successo niente ieri sera." Guarda in basso e poi alza lo sguardo di sottecchi non sapendo come comportarsi. Si dondola sulle scarpe e si gratta la testa con un dito. "Io- vi lascio. Ciao Dylan." Pressa le labbra guardandolo e poi esce a testa china dal locale.
Resto a bocca aperta non sapendo cosa dire.
"Potresti seguire il suo esempio e andartene via?" Interviene improvvisamente Kyle facendomi girare dalla sua parte. E' visibilmente scocciato ed è strano visto che non ha un così forte temperamento come il mio.
"Che hai detto?" Chiede Dylan dilatando le narici. Non si aspettava un'uscita da parte sua, e neanche io sinceramente.
"Hai sentito bene. Vattene e basta, stai creando una situazione imbarazzante e ridicola." Sostiene il suo sguardo e la faccia di Dylan si colora di un rosso accesso per la rabbia. Dio!
"Chi cazzo ha chiesto il tuo parere?" Chiede avvicinandosi ma io lo allontano spingendolo leggermente con le mani.
Ma che diavolo?
Kyle si alza di scatto e io inizio davvero a preoccuparmi. "Kyle non ce n'è bisogno" Scuoto la testa ma lui continua a guardare Dylan infuriato.
"Andiamo via?" Chiede finalmente rivolgendomi la sua attenzione ma poi Dylan prende la parola.
"Allora non vuoi sentire la mia spiegazioni o te la fili limitando ad origliare come una bambina di cinque anni?" Chiede direttamente a me.
Mi trovo subito interdetta in questa situazione. Non era nemmeno programmato e non mi aspettavo una reazione da parte del mio migliore amico. Ma entrambi mi stanno guardando attendendo una risposta e aspettandosi chissà che cosa da me. La verità è che vorrei davvero sapere cosa ha da dirmi Dylan, ma dall'altra parte sono troppo ferita per permettergli di infliggermi altro dolore.
Non so che fare.
Li guardo entrambi e mi sembra di fare una scelta ardua, quando non dovrei proprio scegliere. Sono io che devo fare quello che mi sembra opportuno.
"Mi aspetti a casa tua?" Chiedo girandomi verso Kyle.
Lui sospira ed è visibilmente deluso dalla mia scelta. "Ti aspetto fuori, mi faccio un giro." Risponde.
"Scusami." Gli dico e lui fa spallucce. "Torno tra mezz'ora, va bene?" Chiede evitando il mio sguardo.
Annuisco e gli faccio spazio per passare. Senza rivolgermi nemmeno uno sguardo esce subito dal locale e quasi me ne pento di aver accettato. Dylan è sempre alzato al mio fianco, ma dopo qualche secondo prende la sedia che avevo usato per mettermi affianco a Kyle e la rimette al suo posto, di modo che si trovi proprio di fronte a me.
Si siede, così faccio anch'io prendendo il mio posto. Incrocio le braccia al petto e guardo dalla vetrata la gente che passa non riuscendo a guardare lui negli occhi.
"Mi guardi?" Chiede in tono tutt'altro che gentile.
Mi giro verso di lui serrando le labbra e aspetto che parli.
"Non dovevi rivolgerti a lui in quel modo." Lo difendo.
Lui sbuffa tirandosi indietro nella sedia. "E' stato lui a cominciare. Da quando questo si intromette nei nostri affari?" Chiede scocciato.
"E' il mio migliore amico." Puntualizzo.
"Certo..." Alza gli occhi al cielo. "E comunque non siamo qui a parlare di lui." Mi ricorda.
"L'ho richiamata e non perché volessi avere di nuovo a che fare con lei, lo sai."
Gli faccio un sorriso finto. "No, non lo so. Non so più niente io con te."
"Ma la smetti di fare così?" Chiede scocciato.
"Perché mai? Tanto vuoi darmi la colpa di tutto anche adesso." Affermo convinta delle mie parole.
"Se parti già col piede di guerra, cosa vuoi ottenere poi? Fammi parlare almeno."
Faccio un cenno col capo e lui alza gli occhi al cielo per il mio modo di comportarmi.
"Al tuo posto mi sarei incazzato anch'io e qui non ho scusanti, so che è egoista da parte mia dare la colpa all'alcool ma è successo. Non farei mai una cosa del genere, questo te lo posso garantire, e posso anche garantirti che mi sono sentito una merda perché non sapevo come comportarmi dinanzi ad una situazione del genere."
"Sei andato da lei però." Gli faccio notare.
"Sì, per capire come sono andate le cose." Chiarisce.
Scuoto la testa. "Tu hai idea che questo non mi solleva d'animo nemmeno un po'? E' proprio il concetto che non va, il fatto che sei dovuto andare a chiederglielo per capire se sono effettivamente cornuta che non va. Potevi rimanere a casa con me, a dialogare come stiamo facendo adesso, invece di andare ad ubriacarti con i tuoi amici come un perfetto idiota." Dichiaro, sbattendo velocemente le palpebre per non far scendere nemmeno una cavolo di lacrima.
Alza le spalle come se il mio discorso non gli andasse giù; come se non lo toccasse minimamente.
"Sono incazzato per la faccenda, non sei un angelo in confronto a me." Se ne esce.
E' scemo o cosa?
"Lo vedi che ti stai imponendo senza un motivo vero? Comunque puoi anche smettere di essere incazzato a questo punto. Mi dai solo ragioni in più per continuare ad allontanarmi da te." Sostengo.
"E questo cosa dovrebbe significare?" Chiede corrucciando la fronte.
"Che non ti devi più interessare alla mia vita, dato che hai deciso di importi sul tuo pensiero senza senso."
Il suo cellulare suona segnalando l'arrivo di un messaggio, si limita a guardare l'anteprima nello schermo e serrare le labbra dopo aver spostato gli occhi tra le righe.
Sospira pesantemente, blocca lo schermo e si e prende qualche secondo prima di cominciare a parlare. "Non mi interessa, infatti. Tu hai deciso di andare via e stai sicura che non ti pregherò di rimanere, non me ne frega niente. L'unica cosa importante per me era chiarirti che tra me e quella tipa non c'è stato niente, perché non sono uno che tradisce, tutto qui." Dichiara apertamente facendomi sprofondare nella delusione, nell'odio e nel dolore che in questo momento sto provando.
Davvero ha pronunciato queste parole?
Resto a fissarlo a bocca aperta mentre le mie gambe tremano. Cosa diavolo non va in lui?
Senza nemmeno capire come rispondergli, mi alzo e me ne vado trasportandomi un ammasso di sensazioni contrastanti dietro.
////////////////
MI ANDAVA DI FARVI UNA SORPRESA ANCHE PER SCUSARMI PER L'ASSENZA IN QUESTE SETTIMANE.
LA STORIA E' RISALITA NELLE CLASSIFICHE E WOW... *_*
INOLTRE SIAMO QUASI A 20.000 LETTORI E SINCERAMENTE NON SO DAVVERO COME RINGRAZIARVI. FATE PARTE DI QUESTA MIA AVVENTURA E VI TENGO SOPRA LA MIA TESTA PER QUANTO MI SENTA LUSINGATA. VI VOGLIO BENE, DAVVERO.
SPERO DI AGGIORNARE CON COSTANZA E VI PROMETTO UNO SFORZO DA PARTE MIA :)
RICORDATEVI DI SEGUIRE LA PAGINA INSTAGRAM PER RIMANERE AGGIORNATI @official_youreworthit
E SE VI VA ANCHE IL MIO PROFILO PERSONALE:@yousrarabah :)
Nel frattempo che aspettate un mio aggiornamento e altri delle vostre storie preferite, vi consiglio vivamente di leggere la storia: DAMAGED di @summer_rain9 è bellissima e intrigante. (Muoviti ad aggiornare, sto impazzendo!)
Fatemi sapere se volete che vi consigli storie che mi sono piaciute qui su wattpad, ma anche storie cartacee. Ho un sacco di storie da proporvi, salvo non le abbiate già lette :D ❤
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro