Capitolo 12
Into a cold water
Major Lazer ft Justin Bieber
Sono ben consapevole del mio costume molto striminzito e sono altrettanto consapevole di essermi alzata apposta per ripicca personale. Non ho acquisito abbastanza sicurezza nelle mie azioni e di ciò che sono, ma so per certa che a lui sono sempre piaciuta.
Con finta nonchalance cammino verso la riva e tolgo l'elastico con cui prima mi sono fatta una crocchia a dir poco orribile e li districo con le dita portandomeli tutti all'indietro, neache fossi ad una pubblicità; ma almeno mi sto divertendo un sacco.
Mi giro verso Dylan e capisco dalla sua faccia che sono riuscita nel mio intento: ha gli occhi chiusi in due fessure e la bocca semiaperta seduto totalmente a fissarmi. Do un'occhiata a Denise, ma lei sembra completamente presa dal suo libro infischiandosene del mondo.
Mi rigiro un'altra volta e provo ad entrare in acqua. E' freddissima, soprattutto perchè sono stata sotto il sole troppo tempo.
"Megan Fox ti fa un baffo." La sua voce dietro le mie spalle mi fa sobbalzare.
"Sei scemo? Mi hai spaventata." Mi metto la mano sul petto sentendo i miei battiti accelerati. "E Megan Fox non mi fa un baffo." Gli faccio un finto sorrisino e lui fa una smorfia.
"Come no." Si avvicina mettendo le sue braccia attorno alla mia vita e appoggiando il suo mento sulla mia spalla.
"Adesso posso dire che il costume ti sta da dieci." Sfiora il suo naso sulla mia guancia per poi lasciarci un piccolo bacio.
"Grazie, lo so." Mi vanto. "Andiamo a nuotare?" Chiedo staccandomi dalla sua presa e voltandomi rapidamente verso di lui per trascinarlo dentro con me.
"Non mi sembra una domanda." Constata ridacchiando una volta che l'acqua mi arriva quasi alle ginocchia.
"Infatti non lo è." Dico aumentando il passo e sentendo i brividi al contatto con l'acqua sulla mia pelle ancora calda.
Un secondo, ci vuole solo un secondo per rendermi conto che improvvisamente sono sott'acqua perchè quello stronzo mi ci ha spinto dentro. Riemergo rapidamente e strabuzzo gli occhi dallo shock tossendo un paio di volte.
Dylan è perfettamente davanti a me che ride a crepapelle come se non esistesse un fottuto domani. Lo guardo fulminandolo con lo sguardo ma non sembra avere nessun effetto anzi, ride ancora più forte tenendosi la pancia.
Con un colpo secco e veloce lo spingo dal petto e lui cade all'indietro. Le mie labbra si tirano in un sorriso, ma non contenta della mia vendetta gli rispingo rapidamente la testa in acqua non appena accenna a riemergere.
Sento le sue mani attorno alla mia vita e subito dopo essere sollevata in aria e ributtata in acqua a una velocità quasi disumana.
Stronzo!
Riemergo velocemente così che non gli venga in mente di attaccarmi come ho fatto io. Almeno luiè alto e gli ci vuole poco per prendere il sopravvento su di me.
"Sei uno stronzo, sappilo." Gli tiro l'acqua in viso, tanto er avere l'ultima parola.
Lui sorride, ma non schizza fortunatamente. Sarebbe una guerra senza fine.
"Vieni qui." Si morde il labbro inferiore e con le mani mi avvicina al suo corpo.
"Credi di poter iniziare una guerra e poi flirtare con me come se nulla fosse?" Faccio un mezzo sorriso alzando un sopracciglio a mo' di sfida.
"Probabile." Alza le spalle e si abbassa lentamente connettendo le nostre labbra.
E' sempre una sensazione molto nuova quando mi bacia. Non so, ogni volta riesce a scatenarmi emozioni diverse come si baciasse per la prima volta. Sono contenta che siamo qui, in questo preciso momento a vivere uno dei pochi momenti felici in quest'ultimo periodo.
"La sai una cosa?" Dico staccandomi dal bacio per guardarlo negli occhi.
"Cosa?"
"Sono felice. Lo sono davvero, nonostante stia passando un periodo della mia vita che non avrei mai voluto vivere."
Sorride. "Anch'io sono felice. Lo sono sempre stato da quando ti ho vista la prima volta." Ammette e riesco a vedere un po' di rossore sulle guance.
Chiudo gli occhi in due fessure. "Ma se la prima cosa che mi hai detto appena mi hai vista è: puoi tornartene da dove sei venuta."
Alza le sopracciglia in modo drammatico "Mi stavi sbattendo la porta col piede, avevo il diritto di essere incazzato, che dici?"
Faccio una smorfia col naso. "Già... che arrogante."
Ammetto di essere sempre stata brusca con gli altri a primo impatto, ma è un vizio che spero di scrollarmi al più presto.
"Ciononostante mi sei sempre piaciuta." Ammette facendomi sorridere.
"hey ragazzi!" La fastidiosa voce di Denise è molto vicina e questa mi fa preoccupare.
Mi giro e la trovo a pochi metri distanza mentre avanza poco a poco verso di noi.
Ma è scema?
"Se non l'ammazzo oggi non sono contenta." Dico con una faccia seria rivolta al mio ragazzo.
"Stai tranquilla." Mi circonda le spalle con il suo braccio dandomi un bacio sul collo.
"Hey" Sorride a Dylan. "Mi sono scordata di dirti che ieri sera è arrivato un pacco a nome tuo, ma lo hanno lasciato a casa mia perchè hai ancora registrato il tuo vecchio indirizzo, credo."
"Ah okay, dopo passo a prenderlo." Le sorride.
Era necessario entrare in mare per dirglielo. Mi rivolge una piccola occiata e accenna a parlare. "Ehm.. Jessica mi ha mandato a dirti che ti vuole parlare."
Appena pronuncia la frase, credo di aver udito male ma poi riprende a parlare. "Volevo dirtelo ieri ma non ti ho trovata."
Come no.
Presso le labbra, ma poi scoppio in una fragorosa risata. In una di quelle spontanee, che ci provi un gusto incredibile. Ma esattamente di cosa sto ridendo? Di lei che manda Denise come una stupida deficiente per farmi arivare il messaggio oppure mi crede talmente idiota da accettare questa buffonata.
Quando smetto di ridere con tanto di lacrime all'angolo degli occhi, Denise mi guarda con occhi sbarrati e Dylan in modo indifferente; sta iniziando a conoscermi veramente bene.
"Non voglio trattarti da messaggere, ma visto che ci sei e visto che non voglio più averci a che fare: mandala a fanculo da parte mia." Sorrido e lei apre la bocca più volte per dire qualcosa ma poi la richiude.
Fa un sospiro indignato tornando a guardarmi con la stessa strafottenza di quindici minuti fa e guarda di nuovo il mio ragazzo. "Allora vieni stasera a riprenderti il pacco?" Lui annuisce e lei sorride prima di voltarsi e tornare dov'era prima.
"Ridicola." Commento e mi stacco dal braccio di Dylan e nuoto all'indietro.
"Non vuoi neanche ascoltare cos'ha da dire?" Chiede.
"No."
Dopo la mia risposta piomba un silenzio finchè entrambi non ci decidiamo a tornare in spiaggia. Noto subito che Denise è sparita, il che mi rallegra abbastanza l'umore. Dopo qualche oretta gli annuncio di voler tornare a casa; non so perchè ma tutta l'allegria che provavo prima si è dissolta quando Denise mi ha detto che Jessica voleva parlarmi. Pensavo che non me ne fregasse niente, ma mi ha fatto ricordare che lei è stata la prima ad accogliermi ed essere qualcuno che si può definire amica prima che mi pugnalasse alle spalle. Odio ammetterlo, ma un po' mi manca.
"Va tutto bene?" Chiede Dylan facendomi sbattere le palpebre. Mi sono incantata a fissare la bottiglietta d'acqua davanti a me.
"Pensavo a Jessica." Ammetto.
"Eravate amiche." Mi fa notare.
"Già... eravamo." Metto i piedi sul tavolo sprofondando sul divano.
Sento vibrare il cellulare nella tasca posteriore. Lo estraggo e vedo che si tratta di un messaggio dallo stesso sconosciuto. So che non mi posso vedere allo specchio, ma se lo facessi sono sicura di essere impallidita di brutto.
*Come dice un proverbio antico: una mezza verità è una bugia intera.
Il tuo pseudo fidanzato non sa ancora nulla?*
Resto a fissare le righe e mi dimentico subito come cavolo si respira. Il cellulare mi viene strappato dalle mani e il mio cuore minaccia seriamente di uscirmi dal petto.
"Che diavolo significa questo?"
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SONO RESUSCITATA DAGLI ESAMI. ANDATI BENE PER FORTUNA, GRAZIE A TUTTI COLORO CHE SI SONO INTERESSATI A CHIEDERMELO!
MI DISPIACE UN SACCO PERCHE' NON SONO RIUSCITA AD AGGIORNARE, PROPRIO PERCHE' NON AVEVO IL COMPUTER DIETRO E IO SONO FUORI CASA.
DA OGGI IN POI RIUSCIRO' AD AGGIORNARE PIù FREQUENTEMENTE, MI DISPIACE TANTISSIMO PER L'ATTESA.
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