스물여섯 -Amici.-
» Kookie - 13:20
Hey
Hey
Se vengo verso le 16 va bene?
Sì, certo
Vai
Ho sonno
A quest'ora?ㅋㅋ
Lo so, lo so
ㅋㅋㅋ
Comunque, ma dov'è che vieni?
Cioè, alle 16 ma dove?
Al parco bho non lo so ㅋㅋ
Va bene ㅋㅋㅋ
Perfetto
ㅋㅋㅋ
Scrivimi quando sei lì
visualizzato
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Avevo l'ansia in corpo.
Non ero mai stata così in ansia, solo lui poteva farmi sentire in questo modo, e in parte lo odiavo.
Mangiai di fretta, così di fretta che mia madre mi dovette ricordare di bere e respirare.
Non appena finii, filai in doccia.
Avevo una chance forse, dovevo giocarmela bene stavolta.
Non mi sarei fatta indimidire, dovevo essere p e r f e t t a.
Quando finii la doccia, erano ancora le 14:55 questo mi fece sospirare sollevata.
Cominciai a truccarmi, ed erano diventate le 15:01, -avevo paura di farlo aspettare troppo- così mi velocizzai, volevo fare prima per avere quei minuti in più, dove classicamente di registri in testa delle frasi nel caso ti pietrificassi sul momento.
Mi sistemai i capelli e mi vestii, litigai anche con mia madre perché secondo lei non era un look abbastanza convincente.
Ma per me lo era.
Mi sentivo ad agio con quei vestiti, ed io ero sempre stata dell'idea che ad un incontro-appuntamento con la persona che ami e/o che ti piace -nel mio caso la prima, solo che all'inizio non lo sapevo- dovevi essere a tuo agio.
Erano le 15:44
Quando mi misi davanti allo specchio, sospirai continuamente, mio fratello più piccolo continuava a dirmi che fossi bella.
Mentre Lily che era venuta a sostenermi, continuava a dire che lui fosse un perfetto stronzo e che non dovevo fidarmi.
Ma lasciai perdere.
«15:58.»
Sussurrai
«mi stai ascoltando?!»
urlò la riccia ed io risi nervosamente
«no.»
Risposi
Dopo poco, mi si illuminò lo schermo del telefono
» Kookie - 16:05
Io sono qui
Arrivo
Dopo aver risposto, salutai tutti ed uscii di fretta.
Le mani mi sudavano e tremavano, non mi sentivo le gambe, avevo un sorriso idiota sul viso e il cuore sembrava stesse per partire verso lo spazio.
Presi un grande respiro e varcai la soglia del parco.
Lo cercavo ovunque, per un momento pensai di essere stata presa in giro.
Ma invece era lì.
C'era.
Era cresciuto, tanto.
A stento lo riconoscevo.
Sorridi.
Mi feci avanti e lo guardai mentre si guardava intorno.
«hey»
Lui si voltò e mi guardò sorpreso, sembrava preso alla sprovvista.
«Young!»
Si alzò, per raggiungermi e sorrise, nel modo in cui sapeva fare solo lui
«pensavo che non venissi più»
aggiunse scherzando ed io risi
«mi sei mancato anche tu»
Rise insieme a me
«vieni, te la faccio vedere»
Mi disse avviandosi verso la discesa
«che cosa?»
Dissi, seguendolo e lui arrivò davanti ad una moto nera
Sorrisi, si vedeva che l'aveva inverniciata lui, e la cosa era adorabile
«wow!»
«saliamo?»
Annuii e lui mi passò il casco che aveva portato
Purtroppo, ero tesa, i vestiti non c'entravano un cazzo Cristo.
E sbagliai, da quanto ero tesa, non riuscivo ad allacciare il casco.
Ma lo fece lui per me.
Le figure di merda non le sai saltare.
Ringraziai e salii dopo di lui, ed ecco che le paranoie mi tornavano in mente.
Essendo stata la mia prima volta in moto con lui avevo le mie ansie.
E volevo tenermi, ma non sapevo dove.
Non volevo fare quella che "ops, mi tengo a te altrimenti cado".
Così non mi tenni, e cercai di mantenere l'equilibrio.
°°°°°°°°
Sto provando disagio a riscrivere tutto ciò.
Capitemi.
°°°°°°°°
Uscimmo dalla città, e arrivate le curve, oscillai leggermente.
Solo allora, mi disse
«puoi tenerti a me»
alzò la voce per farsi sentire guardandomi con quell'occhio stupendo
Ed io annuii, poggiando soltanto i polsi e i pugni, -non volevo allungare le dita per toccarlo, non troppo- sui suoi fianchi.
Sudavo.
Parecchio.
Però, una volta rilassata, mi misi ad ammirare il paesaggio.
E realizzai, che in fin dei conti, con lui stavo meravigliosamente bene.
A casa mia.
Dimenticai ogni cosa e sorrisi.
Sorrisi sentendomi fiera di me stessa per avergli scritto.
Quando tornammo in città.
Decidemmo di fare una passeggiata.
«la senti ancora Lily?»
«certo, siamo inseparabili»
Dissi, alludendo alla tempesta di messaggi che poco fa aveva interrotto il silenzio di quella passeggiata.
lui rise.
Smettila di ridere in quel modo.
Nella passeggiata, incontrammo un paio di bambini giocare a pallone, e lui allungò una mano mentre passavamo, alla testa di un bambino, e la accarezzò, per poi continuare a camminare.
Penso che mi abbia vista sorridere dopo quel gesto.
Poco dopo, io vidi con la coda dell'occhio il bambino girarsi verso Jungkook e urlare
«che cazzo vuoi idiota»
Jungkook lo guardò sconcertato, e io scoppiai a ridere.
Non c'era bisogno di commentare, era strano già di suo il fatto che un bambino dicesse quelle cose.
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Ci fermammo in una panchina a chiacchierare.
Del più e del meno.
Poi, successe una cosa buffa
«ah devo andare, ho gli occhiali a Busan»
«come mai proprio a Busan?»
domandai divertita alzandomi con lui
«perché due giorni fa li avevo lasciati per terra mentre aggiustavo la moto e quando ci sono salito per provarla gli ho schiacciati...»
Raccontò, provocando la mia risata
«sei un'idiota»
«lo so»
Rise anche lui e io gli restituii il casco
E poi.
Lui, stava sulle scale per raggiungere la moto e io incima a queste.
Mi fissava.
Pareva volesse tornare indietro, verso di me.
Io, non sapendo cosa fare sorrisi divertita, notandolo fissato su qualcosa, anzi, su me.
E mossi leggermente una mano, lui rise e si riprese
«ciao Young!»
Urlò per poi correre via
Speravo in un bacio.
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