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十六 Tazzine di Van Gogh

Jungkook rimase a bocca aperta non appena vide Taehyung accanto a Yuseong. Il suo cervello si era automaticamente spento e non riusciva proprio a reagire. Trovarsi senza preavviso davanti al ragazzo per cui da mesi aveva una cotta lo aveva destabilizzato e non poco. Cercò di dire qualcosa ma dal fondo della sua gola emerse solamente un verso acuto e strozzato che fece soffocare una risata a Yuseong.

Taehyung sorrise e alzò una mano in segno di saluto facendo qualche passo verso di lui. «Che bello vederti qui! Come stai?» disse il maggiore stringendolo in un caloroso abbraccio.

Jungkook spalancò gli occhi arrossendo immediatamente e, con fare impacciato, ricambiò l'abbraccio. Subito l'acqua di colonia dell'altro gli inebriò i sensi facendolo sentire come se fosse in paradiso. «B-bene, grazie» balbettò una volta che Taehyung si allontanò da lui sempre con quel meraviglioso sorriso ad incorniciargli il viso.

Yuseong dal canto suo stava osservando Jungkook abbastanza stranita. Si chiedeva il motivo di così tanto rossore in viso e così tanta sbadataggine. Lo aveva visto parlare con le altre persone e anche con lei non era così timido, per cui non era a causa della timidezza. Che a Jungkook piaccia Taehyung? A quel pensiero spalancò gli occhi. Ne aveva viste di persone innamorate e la maggior parte di loro si comportava esattamente come Jungkook. Assottigliò lo sguardo: non le rimaneva altro che osservare il suo alunno per averne la certezza.

«Vieni, ti presento mia sorella Yuseong» sorrise Taehyung prendendo per il polso Jungkook e trascinandolo verso la ragazza più grande di entrambi.

Sorella?! L'espressione di Jungkook era impagabile: aveva gli occhi spalancati come due piccole biglie tonde e faceva saettare lo sguardo dalla figura della ragazza a quella di Taehyung. Come poteva essere stato così stupido da non accorgersene prima? Quando poi Taehyung affiancò Yuseong per presentarla gli fu tutto più chiaro: stesso neo sotto l'occhio sinistro, stesse labbra a forma di cuore, stesso taglio degli occhi... Non si sarebbe meravigliato a quel punto di trovare gli stessi due nei che aveva Taehyung sulla spalla anche sulla spalla di Yuseong. Sono veramente un idiota. Potevano addirittura sembrare gemelli.

«S-sorella?» balbettò ancora una volta guardando Yuseong che però non sembrava tanto turbata dall'accaduto, anzi continuava a sorridere come se niente fosse. A Jungkook sembrava perfino divertita.

«Sì, è da tanto che volevo presentartela ma non ne ho mai avuto l'occasione» sorrise Taehyung lanciando uno sguardo alla sorella. Aveva notato l'espressione scombussolata e sorpresa di Jungkook e stava per chiedergli se qualcosa non andasse ma Yuseong lo precedette.

«In realtà già ci conosciamo, non è vero Jeon?» ridacchiò la maggiore divertendosi a scrutare il viso confuso del suo povero alunno che mai avrebbe pensato di ritrovarsi in una situazione del genere.

Jungkook annuì schiarendosi la voce e sentendo le guance andare a fuoco per quanto stava arrossendo a causa del disagio. «S-sì. È la mia insegnante del corso di astronomia» balbettò leggermente abbozzando un lieve sorriso.

Il minore dei Kim strabuzzò gli occhi guardando prima la sorella e poi il suo amico. Dopo di che sorrise ampiamente esclamando: «Che coincidenza! Chi poteva mai immaginarselo». Già, che coincidenza. Solo io potevo ritrovarmi come insegnante la sorella del ragazzo che mi piace. In quale schifoso Drama da due soldi ci troviamo?! Jungkook sorrise imbarazzato facendo fuoriuscire dalle sue dolci labbra una risata nervosa che Yuseong era riuscita a cogliere perfettamente.

«Dai entra, ci prendiamo un caffè» gli fece un cenno col capo Yuseong mentre rientrava in casa. Taehyung corse a prendere in braccio Yeontan e lo coccolò mentre anche lui tornava in casa. Ma certo, il cane! Jeon Jungkook quando tua sorella dice che sei stupido dalle retta, cristo. Jungkook, troppo occupato ad insultarsi mentalmente, non si accorse di Taehyung che lo stava richiamando in mezzo alla porta. Annuì in fretta dandosi per l'ennesima volta dello stupido ed entrò nella graziosa casetta di campagna dei fratelli Kim.

Pochi secondi dopo riempì l'aria una melodia molto dolce proveniente dalla casa accanto e Jungkook sorrise ascoltandola. «River flows in you» mormorò riconoscendo il componimento del famoso pianista.

Taehyung sorrise annuendo e sedendosi intorno al tavolo in cucina mentre Yeontan gironzolava per casa e Yuseong preparava il caffè. «Ti piace la musica classica?» domandò posando la guancia contro la mano chiusa a pugno.

Jungkook si sentì abbastanza a disagio sotto quello sguardo curioso ma delicato del ragazzo più grande. Non riuscendo a sostenere il suo sguardo lo puntò sul vaso di orchidee finte messo come centrotavola. «La ascolto di tanto in tanto quando mia sorella la mette per addormentarsi ma non ne sono un grande appassionato» fece spallucce puntando poi lo sguardo su Yuseong ritrovandola già girata verso di lui che lo guardava con sguardo che non riuscì a decifrare. Tutto ciò lo metteva solo più a disagio. Poi la dolce melodia cessò di allietare il loro udito e al suo posto venne la stessa melodia ma suonata tre volte più lentamente ed anche con diverse note sbagliate. «Questa è mia sorella» sospirò il corvino picchiettando le dita sul tavolo facendo ridere i due fratelli.

«Sono sicura che nel giro di qualche mese imparerà a suonarla molto bene. Yoongi è un insegnante spettacolare» sorrise Yuseong andando a prendere le tazzine per il caffè ormai pronto.

Jungkook non riuscì a trattenere una risata sentendo sua sorella suonare e annuì a Yuseong tenendo lo sguardo basso. «Non ne dubito. Mi è sembrato molto professionale quando siamo andati a parlarci». La ragazza versò il caffè nelle tre tazzine e le porse ai due ragazzi prima di sedersi insieme a loro. Jungkook sorrise osservando le tazzine notando che raffiguravano diversi quadri di Van Gogh. Era sicuro che fosse stato Taehyung a comprarle, sapeva quanto amasse quell'artista. «Scommetto che le hai comprate tu» diede voce ai suoi pensieri mentre un dolce sorriso si faceva spazio sulle sue delicate labbra. Arrossì non appena si rese conto di quello che aveva detto ma era troppo tardi per far finta di niente poiché lo avevano già sentito.

«Risposta esatta. Credevo non mi conoscessi abbastanza per riconoscere il mio tocco in questa casa ma mi sbagliavo» sorrise il diretto interessato portando la tazzina alle labbra e bevendo un sorso del suo caffè fin troppo dolce, secondo la sorella. Jungkook fece un timido sorriso che cercò di nascondere in tutti i modi dietro la tazzina. Yuseong osservò attentamente il suo studente e non ci mise molto ad arrivare alla conclusione che a Jungkook piacesse Taehyung. Non che avesse tutta questa perspicacia ma era abbastanza evidente, chiunque avrebbe capito che Jungkook era perso per suo fratello semplicemente osservando il modo in cui si rivolgeva a lui. Era palese quando a Jungkook piaceva qualcuno, a differenza di Nari che faceva di tutto per non farlo notare.

«Abbiamo litigato per una decina di minuti a causa di queste tazzine. Io le volevo con delle farfalle sopra e lui invece aveva puntato queste» rise Yuseong al ricordo.

«E come ha fatto a vincere Taehyung?» chiese interessato Jungkook alternando lo sguardo tra i due. I Kim si guardarono per qualche secondo prima di liberarsi in un'armoniosa risata. Jungkook come al solito si perse nel sentire quella del suo amico pensando di non aver mai sentito risata più dolce e carina di quella. Sembro una ragazzina.

«Con sasso, carta e forbice» rispose dopo alcuni secondi Taehyung facendo ridere anche il più piccolo.

«Non ci posso credere» disse Jungkook tra le risate prendendo un altro sorso del suo caffè.

«Devi perché è successo davvero!» esclamò Yuseong finendo in un sorso il caffè.








Diversamente da tutti gli altri Younjung amava la domenica. Era l'unico giorno in cui non aveva lezione all'università –esclusi quei giorni fortunati nei quali poche volte all'anno non aveva lezione per tutto il giorno- ed era l'unico giorno in cui non doveva stare piegata sui libri a studiare. Poteva dedicare tutta la giornata a se stessa e al totale relax ed era l'unico giorno in cui non era stressata e se le parlavi ti rispondeva con un enorme sorriso sulle labbra perché quello era il suo giorno felice.

Si guardò allo specchio e sorrise nel vedere come stesse bene con quel tipo di trucco addosso, almeno una volta a settimana poteva dire di piacersi. Si pettinò i lunghi capelli neri ed uscì dal bagno pimpante. Afferrò la sua borsa e si affacciò in cucina dove trovò la sua coinquilina mezza addormentata mentre faceva colazione con una semplice tazza di latte e cacao. «Sara, io esco. Ci vediamo più tardi», la ragazza rispose con un breve cenno del capo sbadigliando subito dopo. Younjung ridacchiò a bassa voce notando come Sara fosse ancora nel mondo dei sogni, poi si affrettò ad uscire dal piccolo appartamento quando sentì un clacson. Quando finalmente uscì dal portone del condominio il suo migliore amico si stupì vedendola così felice di prima mattina.

«Come mai tutta questa felicità?» domandò corrugando la fronte, poi sbuffò ed alzò una mano per bloccarla dal rispondere. «Aspetta non dirmelo. Seokjin ti ha dato il buongiorno oppure ieri sera avete parlato per più di dieci minuti» continuò annoiato.

Per la seconda volta nel giro di pochi secondi il ragazzo si stupì vedendo Younjung scuotere la testa. «Ci conosciamo da anni e ancora non lo capisci, che stupido. Oggi è domenica! Io amo la domenica!» nonostante le sue parole potessero farla sembrare infastidita o alterata, la giovane studentessa non perse il sorriso che quel giorno l'avrebbe accompagnata fino alla fine.

«Vedo che gli insulti però non mancano mai» sorrise tirato il barista mentre le passava il casco. Younjung gli fece la linguaccia sorridendo angelicamente allacciandosi subito dopo il casco.

«È già tanto che non ti ho chiamato troietta» lo avvisò posizionandosi dietro di lui sulla moto e allacciando le mani intorno alla sua vita per reggersi. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo prima di partire. «Com'è andata il tuo primo giorno al Magic Shop?» domandò poco dopo Younjung alzando di poco la voce in modo tale da farsi sentire.

«Come primo giorno non è andata male direi. I proprietari hanno capito la mia situazione per cui sanno che sarò disponibile solamente il pomeriggio nel fine settimana» rispose con un lieve sospiro che non fu udito dalla sua migliore amica. Aveva trovato un posto di lavoro anche in un piccolo negozio di abbigliamento così da poter portare più soldi a casa e non essere un peso per i suoi genitori. Sua madre aveva insistito tanto affinché non lo facesse avvertendolo anche di quanto potesse essere faticoso avere due lavori e poco tempo di riposo ma non c'era stato nulla da fare: il ragazzo era determinato in ciò che voleva.

«Quindi più tardi devi andare?» domandò la ragazza con un velo di tristezza nella voce. Non voleva passare il suo giorno della settimana preferito da sola come tutti gli altri giorni. Certo, sarebbe potuta andare a trovare i suoi genitori ma desiderava poter stare con loro un weekend intero, non solo poche ore la sera.

Al ragazzo non era per niente sfuggito quel tono affranto di Younjung per questo, al pensiero che potesse essere triste per la sua assenza, un piccolo sorriso spuntò sulle sue labbra. «Che carina, vuole rimanere più tempo possibile con me. Non è che ti piaccio?» scherzò mentre girava una curva a destra.

Younjung arricciò il naso assumendo un'espressione schifata e inorridita, peccato che il barista non poteva vederla. «La tua stupidità mi sorprende a volte. Sei il mio migliore amico, non sono così cliché» rispose sbuffando sonoramente. Il ragazzo scoppiò in una fragorosa risata annuendo consapevole.

Arrivarono davanti al bar dove solitamente facevano colazione ogni domenica e, dopo aver parcheggiato la moto, entrarono venendo subito accolti da un forte odore di cornetti appena sfornati, «Quei diavoli tentatori» borbottò la ragazza respirando profondamente quel dolce profumo.

«Se mangi un cornetto per una mattina di certo non ingrassi. I dolci sono la cura di ogni male» sentenziò il suo migliore amico puntando lo sguardo su una bomba ripiena di crema al limone. «Io prendo quella» esclamò immediatamente indicando la sua vittima alla donna dietro al bancone che annuì e prese subito il dolce porgendoglielo.

Younjung alzò gli occhi al cielo dando un leggero spintone al biondo. «Io prendo...una fetta di torta di mele» sorrise cordialmente decidendo di non prendere il solito frullato ai frutti di bosco almeno per quella mattina.


Era pomeriggio inoltrato e il suo migliore amico era andato a lavoro da un paio d'ore lasciando Younjung sola in balia della noia. Era tornata a casa inizialmente ma vedendo Sara china sui libri aveva deciso di uscire di nuovo o sarebbe impazzita. Aveva camminato senza una precisa meta per un'ora buona arrivando davanti alla biblioteca di Seokjin senza rendersene conto. Peccato che era chiusa. Poi si era recata nel parco lì vicino dove il suo umore si era risanato leggermente vedendo degli adorabili bambini giocare tra di loro. Poco dopo aveva anche chiamato i suoi genitori e avevano parlato per altri trentacinque minuti. Avrebbe parlato con loro ancora per molto se non avesse iniziato a piovere improvvisamente. Fu costretta a rifugiarsi sotto la scala antincendio di un palazzo vicino al parco. Fortunatamente aveva iniziato a piovere forte solo poco dopo. Era rimasta sotto quella scala fino a quando la pioggia non aveva smesso di scendere abbondante così da poter tornare a casa. Sara stava studiando ancora sicuramente per cui aveva preferito non chiamarla.

In quel momento Younjung si ritrovava a pochi metri da casa con i lampioni che le illuminavano la strada. Avrebbe mentito se avesse detto che camminare da sola alle sei del pomeriggio non le faceva paura. Per lo meno c'erano altre macchine e persone che andavano avanti e indietro anche a quell'ora.

Stava gioendo interiormente e si stava complimentando con se stessa per non essersi bagnata nonostante la forte pioggia quando un'auto decise bene di passare a tutta velocità su una pozzanghera d'acqua beccando in pieno la povera ragazza.

Younjung spalancò gli occhi e strinse i pugni lungo i fianchi sentendo i vestiti attaccarsi al suo corpo. Oh, era furiosa. Come avevano potuto rovinarle la domenica?! Borbottò qualche insulto all'autista che non si era affatto preoccupato di chiedere scusa e riprese a camminare a passo pesante. «Adesso per colpa di un imbecille potrei prendermi il raffreddore! Cos'è, la gente non ci vede più oggi? Quella pozzanghera era enorme!» sbraitò passandosi le mani nei capelli fradici. Avrebbe volentieri preso a calci il conducente in quel momento.

«Sì, doveva essere proprio enorme per ridurti così». Younjung sobbalzò sentendo improvvisamente una voce dietro di lei e si girò di scatto portandosi una mano sul cuore che, rendendosi conto a chi apparteneva quella voce, prese a battere ancor più forte e non a causa dello spavento. Seokjin era proprio davanti a lei in tutta la sua bellezza con quei capelli scuri leggermente appiccicati alla fronte. Probabilmente prima di prendere l'ombrello si era bagnato un po'. «Che ci fai in giro a quest'ora? Dovresti andare a cenare» continuò il ragazzo mettendo su un lieve broncio. Younjung si incantò a guardarlo trovandolo adorabile ma fortunatamente quella volta riuscì a controllarsi e non rimase a fissarlo per secondi interminabili rendendo il tutto imbarazzante come faceva spesso.

«Sono uscita questo pomeriggio, in realtà, poiché non mi andava di rimanere a casa. Purtroppo ho beccato l'acquazzone e mi sono rifugiata sotto una scala antincendio per non bagnarmi ma a quanto pare non è servito a molto perché esistono ancora idioti» sbraitò serrando i pugni lungo i fianchi cercando però di rimanere calma davanti agli occhi di colui per il quale aveva perso la testa da tempo.

Seokjin rise sinceramente divertito dal comportamento di Younjung: non aveva mai visto la ragazza così irritata e ciò lo divertiva. Ad ogni modo stava sperando con tutto il cuore che non somigliasse alla sua migliore amica da irritata. Yuseong diventava un diavolo con tanto di forcone e coda quando era irritata.

«Non posso darti torto sinceramente. Ti ha ridotta davvero male quel maledetto. Eppure la strada è enorme, non siamo in un paesino di campagna» sbuffò divertito guardando la poveretta fradicia dalla testa ai piedi. «Vieni, ti do un passaggio fino al tuo appartamento. Non mi sembra il caso di lasciarti in giro conciata in questo modo. E fatti una doccia calda appena torni a casa o ti beccherai un raffreddore. Le temperature sono ancora relativamente basse» e mentre parlava si dirigeva verso la sua auto parcheggiata a pochi passi da lì. Quel lato protettivo di Seokjin non disturbò affatto la giovane universitaria la quale sorrise ampiamente alla preoccupazione del bibliotecario. Se si preoccupava stava a significare che gli importava e ciò faceva solo piacere a Younjung.

«Certo, non preoccuparti» mormorò senza riuscire a togliersi quel sorriso pimpante dalle labbra.



I tre ragazzi erano ancora intorno al tavolo a chiacchierare e scherzare tra loro avendo ormai finito da un pezzo di bere il caffè in quelle strane ma adorabili tazze. Jungkook ci aveva messo un po' ma era riuscito a sciogliersi davanti ai due –in special modo davanti a Taehyung- mostrando parte del suo vero carattere lasciandosi trasportare dalle risate. Non avrebbe mentito, era anche e soprattutto un modo per cercar di far colpo sull'artista. Era ormai così preso dai racconti esilaranti dei due fratelli Kim che non si era reso conto dell'orario che si era fatto. Quando posò distrattamente lo sguardo sull'orologio appeso al muro sgranò gli occhi. «Cazzo!» imprecò senza pensarci su troppo. «Nari avrà finito da un pezzo la sua lezione!» esclamò entrando nel panico notando che almeno mezz'ora fa avrebbe dovuto riprenderla. Si alzò di scatto dalla sedia e controllò il cellulare notando non poche chiamate da sua mamma e da sua sorella. «Devo andare ora, devo prepararmi alla sfuriata di mia sorella. Comunque è stato un piacere, grazie mille. Ci vediamo in facoltà» li salutò con un veloce inchino regalando un sorriso smagliante a Taehyung il quale ricambiò accompagnandolo alla porta.

«Noi due ci vediamo domani pomeriggio per gli allenamenti di ballo, non dimenticartene» gli ricordò il maggiore aprendo la porta. Jungkook annuì sorridendo ed uscì di casa agitando una mano felice in segno di saluto prima di correre come un forsennato davanti la casa accanto.

Quando Taehyung chiuse la porta tornando dalla sorella quest'ultima gli porse una domanda un po' bizzarra per Taehyung, ma non disse nulla.

«Lui era quel tuo amico pansessuale allora?» domandò Yuseong mettendosi a lavare le tazzine con estrema attenzione ché se le avesse anche solo scheggiate Taehyung l'avrebbe tritata.

«Jungkook, sì. Perché?» chiese a sua volta corrugando la fronte.

Yuseong nascose un sorriso e scosse la testa. «Curiosità» . Oh, aveva notato gli sguardi e i sorrisi che Jungkook aveva dedicato a suo fratello tutta la serata. Di certo avrebbe parlato con lui alla fine della prossima lezione. Non poteva assolutamente farsi scappare il ruolo da possibile cupido soprattutto se si trattava dell'ipotetica storia d'amore di suo fratello! 

OHAYOO
Piccolo fun fuct: ho davvero delle tazzine con i quadri di Van Gogh sopra e me ne sono resa conto solamente un anno fa. Sono proprio sveglia, che dire.

Comunque, quanto è carino Jungkook innamorato del nostro piccolo Tae? Sono così carini 😍.
Ci saranno altri momenti Taekook?
Ah boh, non vi svelo assolutamente nulla.

Volevo solo comunicarvi che mi sono portata mooolto avanti con i capitoli e oggi dovrei scrivere l'epilogo, mi piange già il cuore.
Ho iniziato a scrivere questa storia a maggio dell'anno scorso ed è quasi un anno che la porto avanti sigh.

Fremo dalla voglia di spoilerarvi tante cose ma non posso, aish. Ad ogni modo lascio sempre dei piccolissimi indizi a quasi ogni capitolo, spero che possiate coglierli.
Come ho già detto cercate di non farvi sfuggire nessun particolare: qualsiasi cosa potrebbe essere un indizio ed un piccolo aiuto per ciò che succederà in futuro.

Per concludere ne approfitto per chiedervi: come state e come state affrontando questa situazione?

Detto ciò non mi dilungo ulteriormente. Buona giornata bellezze!

盖亚🌺

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