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二十四 Mostra d'arte

Il giorno seguente era arrivato ed anche troppo in fretta secondo i gusti di Taehyung. Il giorno prima, appena rincasato, aveva raccontato tutto alla sua famiglia chiedendo consigli e anche conforto. I suoi genitori l'avevano rassicurato dicendo che sarebbe andato tutto alla grande, Nari gli aveva detto che magari sarebbero potuti uscire insieme lui e Taehyung dopo la mostra. Poi il piccolo diavoletto, così Jungkook amava chiamarla fin da quando era una bambina, l'aveva pregato affinché la portasse con lui. Amava la fotografia e di certo non poteva perdersi la mostra di Taehyung il quale era ormai anche suo amico! Alla fine Jungkook dovette cedere quando Nari gli promise in cambio tutta la sua scorta di bottigliette di latte alla banana.

Quel pomeriggio Jungkook sembrava essere entrato in crisi! Più del solito. La sua camera era un disastro poiché aveva lanciato tutti i vestiti sul letto non sapendo cosa indossare. Sua sorella era seduta proprio al centro del letto sommersa dalla miriade di panni.

«Ti rendi conto che neanche noi donne facciamo così?» tossì Nari rigirandosi tra le mani una camicia bianca che a parer suo sarebbe stata divinamente al fratello.

«Ma non so assolutamente cosa mettere! Sembra tutto troppo elegante o troppo da barbone! Non posso di certo mostrarmi davanti al mio Taehyung vestito da barbone» brontolò il maggiore tirando fuori dall'armadio l'ennesima felpa.

Nari soffocò una risata quando sentì dire a Jungkook "mio Taehyung". Era davvero peggio di una ragazzina. «Ti ricordo che Taehyung ti vede quasi tutti i giorni e non è che tu vada vestito alle prove o all'università con giacca e cravatta» puntualizzò la ragazzina ricevendo in risposta solo un gran lamento.

Il ragazzo non le diede ugualmente ascolto e stette per lanciarle un'altra camicia in faccia quando l'urletto di Nari lo bloccò. «Che c'è?» domandò spaventato girandosi repentinamente verso la sorella. Quest'ultima lo stava guardando con un enorme sorriso e gli occhi che brillavano di una luce che, a dirla tutta, stava terrorizzando Jungkook.

«So come renderti il sesso che cammina!» urlacchiò lei facendo spalancare gli occhi al fratello che inoltre arrossì anche.

«Smettila di fare allusioni sessuali davanti a me! È traumatizzante sentire certe cose da colei che fino ad una decina di anni fa faceva i suoi bisognini in un pannolino che per la cronaca spesso cambiavo io». Nari alzò gli occhi al cielo ridacchiando e saltò giù dal letto raggiungendo il ventiduenne.

«Innanzitutto questa camicia non la scarterai di nuovo, la indosserai. Ed indosserai anche un paio di jeans neri stretti come...ecco questi!» esclamò facendo riemergere dei jeans neri aderenti dal mucchio di panni sul letto. «E ai piedi il tuo solito paio di anfibi. Ora va' a cambiarti mentre io sistemo il macello che hai combinato. Poi penseremo alla tua chioma» sorrise felice lanciandogli i pantaloni e spingendolo fuori dalla camera.

Jungkook rimase interdetto e si girò per controbattere ma Nari gli sbatté la porta in faccia segno che non voleva sentire repliche. Così il giovane innamorato fu costretto a chiudersi in bagno per cambiarsi. Guardò l'orario sul cellulare mordicchiandosi nervosamente il labbro inferiore. Mancava ancora un'ora, poteva farcela.

Poco dopo uscì dal bagno incerto su come si era vestito. Si sentiva leggermente a disagio: non aveva mai indossato cose del genere. Quando entrò in camera ritrovò Nari ancora intenta a sistemare accuratamente i panni nell'armadio del fratello. «Sarai un'ottima donna di casa da grande» sorrise divertito andando da lei per aiutarla e fare più in fretta. Nari rise girandosi verso di lui e lo osservò da cima a fondo.

«Cavolo, procurerai un'erezione a Taehyung vestito in quel modo».

«Nari!».





L'edificio che ospitava la mostra sembrava enorme. I due ragazzi erano rimasti a bocca aperta nel vedere solamente la struttura architettonica esteriore, figuriamoci quando sarebbero entrati! Nari, entusiasta e curiosa, fece un passo in avanti per mettere piede in quella magnifica struttura ma la mano di Jungkook stretta intorno al suo braccio la fece arrestare.

La ragazzina si girò interrogativa verso il fratello ritrovandolo con lo sguardo intriso di terrore. «Non ce la faccio Nari...e se davvero dovessi finire per distruggere una bellissima tela?» l'ansia e la preoccupazione si potevano benissimo sentire nella sua voce leggermente incrinata.

Nari sospirò pesantemente e si girò del tutto verso il fratello guardandolo dal basso. Si stava trattenendo dall'alzare gli occhi al cielo e fargli una bella ramanzina: non era ciò di cui aveva bisogno in quel momento. «Jungkook» sospirò di nuovo mettendogli una mano sulla spalla. «Devi smetterla di pensare che farai casini, dovresti essere un po' più sicuro di te stesso. Tu sei impacciato non perché è scritto nel tuo DNA, lo sei perché qui dentro -e si fermò per alzarsi sulle punte e picchiettargli un dito sulla testa- vorticano troppi pensieri negativi su di te. Sei fantastico, Jungkook. So che non ti senti a tuo agio vestito così perché non ti sei mai vestito in questo modo ma credimi che stai benissimo. E questa volta sarà Taehyung a cadere ai tuoi piedi, non il contrario».

Jungkook sentì il petto riempirsi di gioia e dolcezza a quelle parole. «Sei adorabile quando fai questi discorsi. Non hai mai pensato di diventare una psicologa da grande?» ridacchiò dandole un buffetto sotto al mento.

Nari rise storcendo il naso e scrollò le spalle. «Non so. Amo ascoltare la gente e cercare di aiutarla ma...mi prenderebbe il panico se dovessi ritrovarmi quella persona in lacrime davanti a me quindi no» gonfiò le guance dirigendosi verso l'entrata con Jungkook dietro.

«Non hai chiesto a Choo di venire con te? Poteva farti compagnia» Jungkook cambiò discorso facendo rabbuiare leggermente la sorella minore. Cercò di elaborare velocemente una scusa ma, per quanto brava fosse a fingere, ahimè non riusciva a mentire a suo fratello.

«Abbiamo litigato» mormorò afflitta consapevole che la colpa era solo sua. «Ma ne riparleremo in un altro momento, ora dobbiamo andare a goderci questa mostra!» si affrettò a dire stampandosi un sorriso sulle labbra tornando ad essere esaltata come prima. O così voleva far credere a chi le stava intorno.

Jungkook la seguì senza poter ribattere appuntandosi mentalmente di riprendere quel discorso appena possibile.

Gli occhi dei fratelli Jeon quasi uscirono fuori dalle orbite quando misero piede all'interno di quel magnifico edificio: la sala era enorme -sembrava più grande dell'aula magna dell'università di Jungkook! - e all'entrata vi erano due statue in stile greco che catturarono immediatamente l'attenzione di Nari la quale amava le statue greche classiche. La stanza era gremita di gente e i due si persero ad osservare ogni opera d'arte prodotta da quegli universitari talentuosi.

«Quel dipinto è magnifico» sussurrò Nari indicando un dipinto che raffigurava la dea Atena in un campo fiorito.

Jungkook annuì in accordo ammirando anche la miriade di fotografie esposte ed incorniciate. Dopodiché vagò con lo sguardo per cercare il viso familiare di Taehyung rimanendo deluso quando non riuscì proprio a trovarlo. Chissà dove si era cacciato. «Hey peste, per caso hai visto Tae?» domandò dopo qualche minuto facendosi spazio tra la gente. Nari storse le labbra scuotendo la testa e sistemandosi gli occhiali sul naso.

«Purtroppo no. Non che veda molto da quest'altezza comunque» borbottò facendo ridacchiare Jungkook. Fecero qualche altro passo ma vennero immediatamente bloccati dalla figura magra ed alta di una ragazza che entrambi avevano imparato a riconoscere.

«Siete arrivati finalmente!» esclamò Yuseong sorridente come non mai. Subito abbracciò Jungkook facendo rimanere di stucco il povero ragazzo che non si aspettava un gesto così avventato. Non si erano mai abbracciati prima d'ora! Poi la ragazza passò a salutare Nari sorridendole gentilmente ed abbracciando anche lei. «Wow Jungkook, non ti ho mai visto così...» Yuseong lo guardò sbalordita facendo arrossire vivacemente il ragazzo più piccolo.

«Figo? Lo so, lo so. Tutto merito mio» la sedicenne sorrise fiera dando un colpetto a Jungkook guardandolo con un sorrisetto di chi la sapeva lunga. «Comunque stavamo cercando Taehyung ma non riusciamo proprio a vederlo» sbuffò continuando a guardarsi intorno. Yuseong annuì storcendo le labbra in una piccola smorfia.

«L'hanno messo un po' nascosto, non capisco perché. Seguitemi» fece un gesto con la mano prima di girarsi e andare infondo verso sinistra. I due la seguirono in silenzio mentre Jungkook stava cercando di non andare nel panico e rilassarsi. D'altronde aveva visto numerose volte Taehyung e aveva passato addirittura un pomeriggio intero con lui a fargli da modello. Non c'era nulla di nuovo. O almeno era quello che continuava a ripetersi.

Arrivarono davanti alla postazione di Taehyung e notarono che c'erano altri due volti familiari oltre a quello dell'artista: Seokjin -che Nari ancora non conosceva- e...la sedicenne spalancò gli occhi riconoscendo una chioma color menta. Anche Yoongi non appena posò lo sguardo sulla ragazzina si congelò sul posto. Non ci posso credere fu il pensiero di entrambi in quel momento.

L'uomo sentì l'agitazione prendere possesso del suo corpo mentre Nari, ignara di ciò che negli ultimi tempi stava passando il suo caro professore, arrossì abbozzando un timido saluto.

«Jungkook!» esclamò Taehyung andando incontro al suo amico abbracciandolo immediatamente. E a quel contatto il più piccolo poté giurare di aver sentito il suo cuore fermarsi. «Sono felice che tu sia qui» gli sorrise dolcemente il maggiore sciogliendo l'abbraccio che Jungkook aveva ricambiato impacciatamente, preso ancora alla sprovvista. «Stai divinamente, lasciatelo dire» si complimentò poi osservandolo dalla testa ai piedi.

Per la seconda volta, nel giro di pochi minuti, arrossì per il complimento ricevuto. «Grazie» si schiarì la voce passandosi nervosamente una mano nei capelli. Solo in quel momento posò gli occhi sulla zazzera di Taehyung. «Hai tinto i capelli di blu?» domandò sorpreso sentendo un'innata voglia di toccargli i capelli ma contenendosi.

Taehyung annuì sorridente scompigliandosi la chioma colorata. «Sì, volevo farli già da un po'. Ti piacciono?» chiese curioso.

«Li trovo meravigliosi» mormorò quasi estasiato il ragazzo ammirando la bellezza del ragazzo che aveva davanti. Il maggiore sorrise felice e stette per dire qualcosa ma l'arrivo di due persone lo costrinse a tacere ed andare da loro per accoglierli sperando che volessero comprare qualcosa di suo. Vendere un suo quadro o una sua foto era come vendere un pezzo di sé, ma al contempo lo riempiva di gioia perché stava a significare che qualcun altro apprezzava la sua arte.

Jungkook allora passò a salutare educatamente Seokjin che ricambiò il saluto allegramente. Era felice di vedere quel ragazzo, gli stava simpatico. Successivamente gli occhi dolci e tondi del ventunenne si posarono su una figura più bassa che non gli era affatto estranea. Veloce come il flash di una fotocamera, il ricordo di Nari che usciva dalla casa di quell'uomo gli sovvenne. Si girò proprio verso la sorellina e la ritrovò a guardarsi intorno con aria imbarazzata.

«Ciao, sono Jungkook un amico di Taehyung» la sua presentazione fu seguita da un breve inchino. Nari spalancò gli occhi ed iniziò a pregare interiormente che suo fratello non facesse o dicesse nulla di inappropriato.

Il menta lo scrutò con la sua solita maschera di pietra che in quel momento celava solo ed unicamente agitazione pura. «Min Yoongi» si presentò il maggiore lanciando un rapido sguardo a Nari la quale stupidamente lo stava già guardando.

«Sei il vicino dei Kim, vero?» domandò Jungkook facendo un gentile sorriso. Dio solo sapeva quanto si stava trattenendo dal fare battutine allusive alla cotta che aveva la sua sorellina.

Yoongi si limitò ad annuire tenendo le mani in tasca. Ci fu qualche attimo di silenzio tra i due che venne spezzato direttamente da Yoongi stesso, non volendo cadere in un'imbarazzante quiete. «Sono l'insegnante di filosofia e di pianoforte di Nari. Penso che ci siamo visti diverse volte di sfuggita. Devi essere suo fratello se non sbaglio».

Jungkook annuì fiero attirando al suo fianco Nari, avvolgendole la vita con la mano. «Esatto!» esclamò. Nari spalancò gli occhi dimenandosi per porre fine a quel contatto che le stava infondendo solamente disagio. «Parla molto bene di te» il maggiore sorrise innocentemente abbassando lo sguardo sulla ragazzina.

Nari si gelò sul posto incontrando lo sguardo curioso di Yoongi. «Davvero?» domandò quest'ultimo nascondendo un sorrisetto divertito nel vedere il panico negli occhi della sua alunna. Non riusciva a capire se era imbarazzata perché suo fratello la stava mettendo in imbarazzo oppure se era imbarazzata a causa della sua presenza. Non che a lui interessasse, ovvio.

«Come professore. Insegna bene» intervenne Nari imponendosi un tono sicuro e formale. Yoongi quasi rimase deluso da quella risposta. Ma che diamine mi prende?!

«Oh, ne sono onorato. Sono felice che il mio metodo d'insegnamento venga apprezzato» mormorò Yoongi e pochi attimi dopo venne distratto da un uomo che lo salutò. Nari si girò di scatto e stette per prendere a calci Jungkook ma quest'ultimo venne improvvisamente trascinato via da Yuseong.

«Non ringraziarmi, ti ho salvato da un possibile pugno in faccia» rise la ragazza tenendo sottobraccio un Jungkook ancora molto confuso e disorientato. «Comunque, volevo frati vedere le opere di Tae. Voleva mostrartele lui ma lo stanno trattenendo più del dovuto, forse qualcuno vuole acquistare qualcosa!» esclamò elettrizzata. Jungkook ridacchiò per la felicità della sua amica per poi concentrarsi sui lavori di Taehyung rimanendone sinceramente colpito. Dipinti di corpi nudi che si intrecciavano tra loro simulando l'atto sessuale, cieli stellati, una figura che ammirava la luna, fotografie di paesaggi di tutti i tipi, fiori, persone, animali...era tutto meraviglioso. Una fotografia in particolare colpì l'attenzione del ragazzo lasciandolo esterrefatto.

«Ma quello...».

«Sei tu» Yuseong completò la frase sorridendo. Jungkook riconobbe subito lo scatto. Quella foto era stata scattata qualche mese addietro: Jungkook aveva le labbra separate e lo sguardo concentrato su un libro che stava leggendo con estrema attenzione. Lo sfondo era palesemente quello del Candy pop. Il ragazzo ricordava quel giorno. Entrambi erano andati in quel bar per studiare insieme e Jungkook era così assorto nella lettura che neanche si era accorto di Taehyung che lo stava fotografando. Ed era venuto a conoscenza di quel particolare solo quel giorno.

«Giorni fa stavo sfogliando il rullino di foto di Taehyung per consigliargli le foto da esporre e mi sono trovata davanti agli occhi ciò. Ho pensato che tenerla nascosta in una macchinetta fotografica non era giusto: è venuta così bene che a parer mio tutti meritano di vederla. Taehyung mi ha dato ragione ed ecco qua» sorrise Yuseong dondolando leggermente sui piedi per poi riportare la sua attenzione, precedentemente dedicata alla fotografia, a Jungkook.

Il ragazzo aveva ormai le guance che ardevano: non era affatto abituato a così tanti complimenti e ciò da una parte gli faceva piacere ma dall'altra lo faceva sentire tremendamente in soggezione.

«Non mi ero accorto per niente che aveva scattato una fotografia» ammise in un lieve sussurro posando lo sguardo innamorato sull'artista ancora impegnato a parlare con dei signori.

«È proprio questo il bello delle fotografie. Catturano i momenti più naturali rendendo lo scatto solo più bello» commentò l'insegnante ed il suo sorriso si espanse quando si accorse dello sguardo del tutto perso di Jungkook. Desiderava ardentemente che qualcuno la guardasse in quel modo. Secondo Yuseong suo fratello non si rendeva conto di quanto fortunato fosse ad avere qualcuno come Jungkook. Quel ragazzo era veramente fantastico. Arrossì rendendosi conto di che pensieri inappropriati stava facendo e si affrettò a distogliere lo sguardo da lui che però non si era accorto di nulla.

«Guarda, sta arrivando. Mi raccomando» disse subito dopo notando Taehyung avvicinarsi a loro. Yuseong fece un mezzo sorrisetto a Jungkook e gli diede una pacca sulla spalla accompagnata da un occhiolino. Poi si allontanò andando da Seokjin per lasciare i due da soli. Jungkook si morse il labbro inferiore sorridendo a Taehyung il quale ricambiò immediatamente.

«Allora? Ti piacciono?» domandò speranzoso riferendosi ai suoi lavori. Jungkook non perse tempo ad annuire con forse troppa enfasi, il che fece ridere adorabilmente il maggiore. Iniziarono così a parlare e scherzare insieme e Jungkook non poté fare a meno di innamorarsi sempre di più del sorriso e della voce dell'altro.

Nari invece era rimasta in disparte ad osservare del tutto ammaliata un dipinto di Taehyung che raffigurava un ragazzo, seduto a terra sulla riva del mare, e metà del suo corpo era sgretolato e portato via dal vento. Yoongi era rimasto a guardarla da lontano e si stava trattenendo dall'avvicinarsi ripetendosi che ciò che stava provando era tutto sbagliato. Purtroppo le sue gambe si mossero da sole prima che potesse dar loro un freno e in pochi secondi si ritrovò accanto a lei.

«Quel ragazzo ha talento, non è vero?» mormorò osservando a sua volta il quadro. Nari sobbalzò per lo spavento e sentì il battito cardiaco accelerare non solo per lo sgomento ma anche per la persona accanto a sé.

«Sì, molto» rispose dopo essersi ripresa. Riportò lo sguardo sul dipinto preferendo non avere contatto visivo con l'uomo altrimenti avrebbe notato tutto il suo imbarazzo.

«Come va con il mal di gola? L'altra volta mi è sembrata piuttosto brutta la tosse» domandò Yoongi mordicchiandosi il labbro inferiore. Non capiva perché lui, persona altamente silenziosa e di poche parole, improvvisamente aveva voglia di intrattenere una conversazione con una ragazzina.

Nari strinse le labbra per trattenere un gran sorriso: si stava davvero preoccupando per lei! Ed era la terza volta da quando lo conosceva che lo faceva. Nari era incredula. «Bene, credo. Sto prendendo le medicine» quasi si vergognava con quanta facilità stava iniziando a mentire a tutti. E si stupiva sempre di più quando le persone le credevano senza mettere in dubbio ciò che diceva. Peccato che non avrebbero dovuto sottovalutare tutto quello che le stava accadendo.

Il menta annuì girandosi a guardarla. «Hai messo un vestito» Bravo Yoongi, dopo aver constato qualcosa di ovvio cos'hai intenzione di fare? Magari dirle anche che ha degli occhi!

Nari abbassò lo sguardo sul suo vestito a quadri bianchi e arancioni e accennò un sorriso. «Sì, oggi è un'occasione speciale» disse leggermente a disagio nel sentire lo sguardo dell'uomo addosso.

Il professore si ritrovò a guardarle le gambe scoperte troppo insistentemente e spalancò gli occhi quando se ne accorse. Quel giorno il suo cervello sembrava non comandare i suoi gesti. Avrebbe tanto voluto sbattere ripetutamente la testa contro il muro.

La ragazzina invece volse lo sguardo intorno a sé alla ricerca del fratello. In quel momento desiderava fervidamente che Jungkook andasse da lei a salvarla.

Il maggiore dei fratelli Jeon stava ancora parlando con Taehyung e si stavano dirigendo verso un angolino dov'era esposto un altro quadro del giovane artista. Ma i due non si erano affatto accorti di Yuseong accanto a loro che stava silenziosamente tramando qualcosa. Difatti qualche secondo dopo, con un gesto veloce del piede, la ragazza mise lo sgambetto a Jungkook già immaginandolo mentre cadeva addosso a suo fratello. Ma le cose non andarono esattamente secondo i suoi piani poiché Taehyung, avendo intercettato con la coda dell'occhio il movimento della sorella, si spostò rapidamente. E fu così che Yuseong si ritrovò stesa a terra con Jungkook sopra di lei perdendosi il sorrisetto soddisfatto di Taehyung.

OHAYOO
Beh che dire ragazzi, Jungkook ha una calamita naturale per le figure di merda. Un po' come tutti noi.

Anygay per chi non avesse intuito il motivo del sorrisetto di Taehyung, lo spiego ora. Ricordate quando nel capitolo 18 Yuseong aveva ammesso ad alta voce che trovava carino Jungkook negli scatti di Taehyung e quest'ultimo aveva rivolto alla sorella uno sguardo strano? Ecco da quel momento Tae aveva iniziato a sospettare che sua sorella provasse dell'interesse verso Jungkook. Per questo invece di fermare il povero Kook dalla sua caduta si è spostato facendolo cadere sopra Yuseong. Insomma quei due sono convinti di star facendo un buon lavoro da Cupido. Preghiamo per Jungkookie. 

Fun fact: il quadro che Nari stava osservando è una raffigurazione materiale di una poesia che ho scritto io. 

Grazie per leggere tutto ciò, i love you!

-亚🌺

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