二十三 Chelonia mydas
Il ciliegio situato nel giardino della Busan University stava finalmente iniziando a far sbocciare i suoi meravigliosi fiori. Younjung amava ammirare il lento processo della fioritura dei ciliegi e infine veder cadere i petali a terra riempiendo le strade. Proprio per quello l'universitaria stava osservando incantata l'albero che si vedeva perfettamente dalla finestra dell'aula in cui era.
Non stava ascoltando per niente la lezione di storia di quel giorno preferendo perdersi in quello scenario meraviglioso. Sara aveva provato diverse volte a riportarla alla realtà ma Younjung non si era neanche accorta della sua amica che parlava. Per cui Sara si era arresa sapendo che quel pomeriggio avrebbe dovuto far ricopiare gli appunti alla coinquilina. Younjung si risvegliò improvvisamente quando sentì il forte suono della campanella romperle quasi i timpani.
«È già finita?» domandò stupita abbassando lo sguardo sul suo quaderno notando che aveva scritto solamente una decina di frasi. Aveva davvero passato l'intera ora a fissare quell'albero fuori dalla finestra perdendosi nei suoi pensieri?
Sara si fece scappare una piccola risata mentre sistemava tutte le sue cose nella sua tracolla. «Sì. Non so cos'avesse di così interessante quel ciliegio ma non gli hai staccato gli occhi di dosso. Per un momento ho anche pensato che ci fosse Seokjin lì fuori» borbottò l'ultima parte facendo imbarazzare Younjung.
«No, non c'era lui... ma avrei tanto voluto vederlo sotto a quel ciliegio. Avrebbe completato l'opera d'arte» sospirò innamorata mettendosi la borsa in spalla.
«Sembri una liceale innamorata, Younjung» Sara scosse la testa scendendo i gradini per poi uscire dall'aula insieme all'amica. «Comunque, ti passo i miei appunti. Cerca di far presto a copiarli» mormorò controllando l'ora sul suo cellulare e vedendo che lezione avrebbe avuto.
«Va bene se li ricopio domani? Ora mi sta aspettando il mio migliore amico ché dobbiamo uscire insieme» spiegò. Younjung per quel giorno aveva finito le lezioni ed il suo amico ne aveva approfittato per invitarla a passare un po' di tempo assieme dato che lui aveva finito il suo turno al Daydream quella mattina.
«No problema. È una giornata speciale?» domandò sorridendo cordialmente fermandosi davanti all'uscita dell'università.
Younjung scosse la testa sporgendo il labbro inferiore. «No, ha semplicemente detto che voleva uscire e prendere la metro. Non so neanche dove andremo» sbuffò. Non le piacevano tanto le sorprese. Rimanere all'oscuro delle cose la irritava.
Sara fece un sorrisetto che la sapeva lunga il quale però sfuggì a Younjung, impegnata a guardare fuori. «Spero che non ti porterà in qualche posto strano. Comunque divertiti! Ci vediamo a casa stasera» le sorrise la ventitreenne abbracciandola velocemente prima di correre nella sua prossima aula.
Younjung annuì distrattamente prendendo il cellulare sentendolo vibrare. Sorrise ritrovandosi un messaggio dal suo migliore amico nel quale diceva di essere fuori dall'università. Mise in borsa il cellulare e si affrettò ad uscire da lì intravedendo già il ragazzo nel vialetto mentre si guardava intorno.
«Troietta» lo salutò sorridendo a trentadue denti.
«Younjung» ridacchiò salutandola con un rapido bacio sulla guancia come faceva ogni tanto.
«Sbaglio o sei diventato ancora più biondo?» la ragazza inarcò un sopracciglio toccandogli i capelli diventati di un biondo platino.
Il barista, da poco diventato anche cassiere, sorrise passandosi una mano nel ciuffo di capelli che aveva tagliato leggermente. «Tranquilla non sei diventata daltonica, sono davvero più chiari. Ti piacciono?».
«Ti danno ancora di più le sembianze di una troietta» scherzò Younjung mentre si avviavano a prendere la metro. «Ti stanno molto bene, scherzi a parte. Mi piacciono» si complimentò poi.
«Non vorresti provare a farteli anche tu?» tentò il ragazzo ricevendo in risposta una smorfia. Younjung scosse vigorosamente la testa toccandosi i capelli.
«Assolutamente no. Non voglio bruciarli» borbotta corrugando la fronte.
Arrivarono poco dopo alla stazione della metro e il ragazzo fece velocemente i biglietti prima di salire. Si sedettero nei due unici posti ancora liberi e si misero comodi. Il viaggio sarebbe durato almeno una ventina di minuti. «Ancora non vuoi dirmi dove stiamo andando?» sbuffò cercando di sbirciare cosa c'era scritto sui biglietti che il controllore avrebbe controllato dopo qualche minuto. Il suo migliore amico ritrasse subito la mano nascondendo i biglietti nella tasca dei suoi pantaloni.
«Non fare la bambina. Quando arriveremo capirai» alzò gli occhi al cielo guardando davanti a sé.
«Sai che le sorprese mi irritano» borbottò Younjung assottigliando lo sguardo. Il più grande tirò fuori i biglietti quando passò il controllore e poco dopo li rimise in tasca lanciando un'occhiatina all'amica.
«Per una volta puoi fartela andare bene» sospirò trattenendo una risata quando vide la sua migliore amica incrociare le braccia al petto guardandolo torvo.
Una decina di minuti dopo le porte stavano per chiudersi ma all'improvviso si riaprirono lasciando che un giovane uomo entrasse con il fiatone. Ci vollero pochi secondi prima che la cupezza sul volto di Younjung tramutasse in pura felicità e sorpresa. «Jin!» esclamò alzando un braccio per farsi notare. Il ragazzo accanto a lei strinse gli occhi lamentandosi a bassa voce e lasciando che dalle sue labbra uscisse un sonoro sbuffo.
Seokjin si girò sentendo chiamarsi e fece un allegro sorriso vedendo Younjung, sorriso che diminuì quando si rese conto della figura che sedeva accanto alla ragazza. Possibile che me lo ritrovo ovunque? Fu il pensiero irritato di entrambi i ragazzi. Il bibliotecario fece per girarsi e cercare un posto a sedere ma il sorriso e lo sguardo insistente di Younjung gli fecero intendere che doveva avvicinarsi.
«Ciao» mormorò sorridendo forzato arpionando la mano al mancorrente quando la metro ripartì facendolo vacillare di poco.
«Hai finito di lavorare?» domandò curiosa Younjung la quale non riusciva a far altro che sorridere. Seokjin le mandava il cuore a mille e la incantava con qualche strano incantesimo ogni volta che sorrideva.
«Non proprio. Mio padre mi ha chiesto di andare a fare delle commissioni per lui. Mi sta sostituendo» spiegò accennò un piccolo sorriso che comunque fece perdere un battito alla ragazza. Ella si risvegliò poco dopo spostando lo sguardo sul suo migliore amico iniziando a fissarlo insistentemente.
Lui si girò ricambiando lo sguardo ed inarcando un sopracciglio come a chiederle cosa volesse. Younjung mosse di poco la testa indicando Seokjin con lo sguardo e allora il ragazzo capì. Scosse la testa rifiutandosi di cedere il suo posto a qualcuno che neanche sopportava. Quello scambio di sguardi e battute silenziose durò per qualche altro secondo prima che il barista sbuffasse sonoramente alzandosi. «Seokjin, puoi andare a sederti al mio posto» borbottò senza sforzarsi neanche di risultare gentile.
«Oh no, non preoccuparti. Sto bene anche qui» sorrise Seokjin controllando l'orario sull'orologio da polso che aveva desiderando di arrivare a destinazione il prima possibile.
«Sta' tranquillo, vieni» lo rassicurò Younjung battendo una mano sul posto accanto a lei. Seokjin sospirò facendo un mezzo inchino al ragazzo biondo per ringraziarlo andando poi a sedersi. Il più alto lo ignorò lanciando un'occhiataccia alla sua migliore amica la quale aveva di nuovo occhi solo per Seokjin.
«Voi dove siete diretti?» chiese il più grande cercando di fare conversazione. Per qualche strana ragione si sentiva in trappola e la tensione –più che altro l'odio- tra i due ragazzi era palpabile. Ed il fatto ormai che era a conoscenza di ciò che Younjung provava per lui non lo aiutavano affatto a sentirsi meglio. Lo faceva sentire stretto e a disagio.
«Non lo so, quest'idiota non vuole dirmelo» sbuffò Younjung indicando con un cenno della mano il suo migliore amico.
«Uh, un appuntamento?» Seokjin quasi ci sperò in una risposta positiva.
«No, ma cosa dici! È solo un'uscita» rispose in fretta la ragazza non volendo che Seokjin fraintendesse, non sapendo che il ragazzo desiderava ardentemente fraintendere.
Il biondo ossigenato strinse le labbra distogliendo lo sguardo dai due preferendo concentrarsi su altro mentre le voci della sua amica e di Seokjin gli facevano da sottofondo. Un fastidioso sottofondo.
Per Seokjin il viaggio in metro non durò molto per cui una decina di minuti dopo scese da lì prendendo finalmente aria. Solo dopo altri dieci minuti anche i due migliori amici arrivarono a destinazione e Younjung poté finalmente capire la meta di quell'uscita.
«Mi hai portato all'acquario?» nella sua voce non vi era delusione o irritazione, ma felicità e stupore. «Non tornavo qui da tempo! Grazie troietta» lo ringraziò con un grande abbraccio ed un veloce bacio sulla guancia.
«Cos'aspetti ad entrare, forza» ridacchiò il biondino conducendola verso l'entrata mostrando al guardiano i biglietti che aveva comprato su internet il giorno prima. Younjung senza pensarci due volte si fiondò verso la vasca delle tartarughe marine appiccicandosi al vetro quasi come una bambina.
«Quanto mi sono mancate. Non sono bellissime?» domandò retoricamente osservando quelle tartarughe giganti che nuotavano indisturbate in quella vasca. Il ragazzo ridacchiò seguendola a passo più lento infilandosi le mani nelle tasche dei jeans.
«Sì lo sono» rispose ugualmente lanciando uno sguardo a Younjung prima di guardare quelle splendide creature marine. Younjung sorrise solo di più battendo le mani seguendo con lo sguardo ogni movimento di quelle tartarughe.
Dall'altra parte della struttura, davanti alla vasca dei delfini, tre ragazzi stavano avendo una divertente conversazione. Le loro risate avrebbero potuto riecheggiare nell'intero acquario se solo non ci fossero state tante altre persone che coprivano le loro voci pregne di divertimento e spensieratezza. «La smettete di ridere?! Grazie» sbuffò Jimin strizzando con aria riluttante l'orlo della maglietta dentro il secchio con dentro l'acqua ed il detersivo per lavare a terra.
«Quel delfino ti ama» rise Jungkook ormai rosso in viso per quanto stava ridendo. Yuseong concordò annuendo e dandogli una pacca sulla spalla. Anche lei stava ridendo sguaiatamente dopo l'accaduto. Jungkook era lì per stare un po' con Jimin e per puro caso avevano incontrato anche la ragazza che subito si era unita a loro. Jimin si era allontanato per qualche minuto dovendo dare da mangiare ai delfini ma quando era tornato sembrava che si fosse tuffato lui nella vasca per quanto era zuppo.
«Lily ama giocare, è ancora cucciola» rispose Yuseong ridacchiando. Lei che era una cliente abituale lì che passava ore ed ore dai delfini poteva perfettamente diventare una dipendente.
«Ama giocare?! Questo lo chiami giocare?! Mi ha fatto la doccia!» sbraitò Jimin gesticolando furioso alimentando solo di più le risate di Jungkook.
«Lo stiamo uccidendo» commentò la ragazza guardando il più piccolo accasciarsi a terra rimanendo quasi senza respiro.
Jimin lo fulminò con lo sguardo al che Jungkook tentò di darsi una regolata regolarizzando il respiro e le risate che ancora uscivano lievi dalle sue labbra. Era stata una scena esilarante. Jimin sembrava un folletto tutto arrabbiato e gocciolante.
«Vado a cambiarmi. Spero che la prossima volta cadiate voi con quei demoni, poi riderò io» sbuffò dirigendosi verso i magazzini per i dipendenti dove vi erano anche gli spogliatoi.
Gli altri due, che ormai potevano definirsi amici, smisero a poco a poco di ridere seguendo Jimin con lo sguardo.
«Non può pretendere che non ridiamo, insomma!» ridacchiò Jungkook rialzandosi e poggiandosi con la schiena contro il pilastro. Yuseong fece spallucce accennando a sua volta una risata guardandosi successivamente intorno.
Poi, come un fulmine, le tornò in mente una cosa e non perse tempo per dirla a quel che fuori dalle mura scolastiche era suo amico. «Taehyung domani parteciperà ad una mostra d'arte e di fotografia. Penso che gli farebbe molto piacere se tu andassi a vederlo» sorrise amabilmente.
Jungkook fece una smorfia contrariato, abbassando per pochi secondo lo sguardo sul pavimento leggermente sporco e bagnato a causa di Jimin. «Non lo so, Yu...finirei per andare nel panico rovinando qualche sua meravigliosa tela» borbottò grattandosi la nuca.
«Oh, andiamo! Non farai nessun disastro» cercò di rassicurarlo e convincerlo ad andare alla mostra del fratello.
«Devo ricordarti cos'è successo una delle prime volte che ci siamo incontrati fuori scuola?» inarcò un sopracciglio riferendosi a quando, tempo fa, le aveva rovesciato il caffè addosso, pestato un piede e dato una testata. Ovviamente accidentalmente.
Yuseong arricciò il naso accennando un sorriso imbarazzato. «Già...ma hey! Sei rimasto per quasi un pomeriggio intero insieme a Taehyung ed il suo studio è ancora perfettamente intatto» gli diede una leggera gomitata facendolo ridere.
«Non hai tutti i torti» borbottò poco dopo riflettendo sull'offerta. Yuseong sorrise ampiamente sperando con tutta se stessa che potesse accettare. «Ma ancora non capisco perché stai facendo tutto questo. Io a Taehyung non piaccio, è palese».
«Jungkook, mai dire mai. Sono sicura che prima di capire i tuoi gusti eri fermamente convinto di essere etero. Chi te lo dice che non possa essere la stessa cosa per mio fratello? Non ha una relazione da molto tempo...mi piacerebbe vederlo felice», Jungkook si mordicchia il labbro inferiore riflettendo sulle parole di Yuseong. Di nuovo non aveva torto.
«Non voglio illudermi con lui. E poi chi dice a te che io potrei renderlo felice» disse sbuffando leggermente.
«Perché ti vedo come un ragazzo serio. Uno di quei ragazzi che se si innamora tratta quella persona come se fosse la sua regina o il suo re, facendola sentire amata, facendola sentire speciale. Ti vedo come il perfetto principe azzurro che ogni ragazza aspetta» ed entrambi si ritrovarono con le gote arrossate. Subito dopo calò un silenzio imbarazzante nel quale Yuseong si maledisse mentalmente per la frase che aveva appena pronunciato. Forse sono stata troppo espansiva. Forse ha frainteso.
«Quindi verrai?» decise di rompere il ghiaccio qualche minuto più tardi cercando di ammazzare l'imbarazzo creatosi a causa sua.
«Verrò. Infondo cosa potrà mai succedere».
Il pomeriggio era passato piuttosto in fretta per i due amici: erano stati per trenta minuti buoni ad osservare le tartarughe, poi si erano spostati dagli squali bianchi, avevano visto le orche, le razze, i pesci tropicali, i cavallucci marini, i delfini ed infine i polipi. Si erano divertiti molto insieme e Younjung aveva riempito gran parte della memoria del suo cellulare con foto e video. Il suo migliore amico infine le aveva anche regalato un peluche a forma di polipo giallo. Younjung l'aveva adorato.
Erano scesi dalla metro poco prima dell'ora di cena ed in quel momento si trovavano davanti a casa della ragazza. «Non c'era bisogno che mi accompagnassi. Ora devi tornare a casa tua in autobus e ci metterai tempo» si lamentò di nuovo la più piccola stringendo tra le braccia il regalo del suo migliore amico.
Quest'ultimo alzò gli occhi al cielo ridacchiando. «Younjung basta. Volevo accompagnarti e l'ho fatto. E poi casa mia è distante solo quindici minuti in autobus, non mi farà male fare qualche passo in più» scrollò le spalle sorridendole.
Younjung sbuffò sporgendo il labbro inferiore ma si arrese. «Grazie. Ora vado. Salutami la tua famiglia, troietta. Presto verrò a trovarli» sorrise abbracciandolo in fretta. Lui sorrise nuovamente ed annuì dandole un bacio sulla guancia per salutarla. La guardò allontanarsi verso il suo condominio ma all'improvviso la richiamò iniziando a torturarsi il labbro inferiore. «Sì?» domandò lei girandosi con un altro sorriso sulle labbra.
Il ragazzo rimase a guardarla per secondi interminabili sentendo il panico prendere possesso del suo corpo lentamente. Scosse la testa e le sorrise. «Mi sono divertito oggi. Ci vediamo domenica» e detto quello si girò incamminandosi a passo svelto verso la fermata dell'autobus.
La vettura si fermò un quarto d'ora dopo davanti ad un'area riservata a sole roulotte e lì il ragazzo scese. Ringraziò l'autista salutandolo per poi farsi strada in mezzo a tutte quelle roulotte raggiungendo in fretta la sua.
Da fuori si sentivano già le urla dei suoi genitori sicuramente a causa dell'ennesima bolletta troppo alta da pagare. Come al solito pensò il barista sospirando pesantemente. Abbassò la maniglia della porta e si abbassò di poco per entrare in quella che ormai da molti anni era diventata casa sua. Quasi non ricordava più com'era avere una casa normale.
«Namjoon!» urlò felice la sua sorellina, Minjae, di cinque anni. I genitori smisero subito di discutere e si girarono verso il loro primo genito. Il biondo si chinò abbracciando la bambina e dandole un tenero bacio sulla fronte.
«Ciao piccoletta» la salutò a sua volta andando a salutare i suoi genitori con un veloce bacio sulla guancia e salutò gli altri suoi fratelli con un abbraccio o con un semplice pugno amichevole. I Kim erano cinque fratelli: tre maschi e due femmine. Il maggiore era Namjoon, il quale aveva venticinque anni, e la più piccola era Minjae.
«Com'è andata l'uscita tesoro?» domandò la mamma sorridendogli chiamando subito dopo tutti a tavola per cenare.
«Tutto bene, mi sono divertito» si limitò a dire scrollando le spalle. Prese in braccio Minjae e la fece sedere sulla sedia aiutandola ad avvicinarsi al tavolo.
«Hai detto a Younjung che ti piace?» domandò curioso Liam, il quarto genito di tredici anni.
«Che gli piace? Guarda che Namjoon è proprio innamorato» rise Jisung, secondo genito ventenne.
Namjoon li trafisse con lo sguardo iniziando a mangiare mentre tutti gli altri, compresi i genitori, sghignazzavano.
«No, non gliel'ho detto. Ma lo farò» borbottò a bocca piena tenendo lo sguardo fisso sul piatto.
«Lo spero per te fratellone perché la prossima volta che verrà qui glielo dirò io se tu non ti sarai già dato una mossa» disse con tono saccente Jisoo, la terza figlia di diciassette anni. Il maggiore rise dandole una leggera gomitata. Presto cambiarono argomento ed iniziarono a parlare tutti insieme animatamente come ogni volta. Namjoon li guardò tutti, uno ad uno, e sorrise ampiamente con gli occhi che luccicavano. Amava la sua famiglia.
OHAYOO
Sorpresa, sorpresa! Il famoso barista del Daydream è niente meno che il nostro caro Namjoon. Qualcuno di voi l'aveva anche indovinato quindi mi congratulo con voi piccoli Sherlock ;).
Ora mancano solo Hobi per concludere la combriccola dei sette ed un personaggio che però apparirà fra molto, molto tempo. Ne riparleremo più avanti.
Intanto, ipotesi sulla comparsa di Hoseok? Come ve la immaginate? E secondo voi che ruolo avrà?
Non vi anticipo nulla e spero di potervi sorprendere ancora una volta!
Vi auguro una buona giornata e vivete al meglio questo pride month! Siate chi vogliate essere e amate chi volete amare senza un briciolo di vergogna!
盖亚🌺
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