三十八 Non farò il passivo
Piccoli schiocchi di baci rimbombavano in quelle quattro mura mentre i due, nudi, si scambiavano piccoli gesti d'amore. Quella casa era così silenziosa quel giorno, ne avevano approfittato per stare un po' da soli dandosi attenzioni.
Non avevano ufficializzato le cose ma a loro andava bene così. Si stavano frequentando e per quel che potevano dire stava andando a gonfie vele.
Seokjin si sistemò sopra il ragazzo più piccolo mentre le labbra vagavano su tutto il suo corpo dando piacere al rossiccio.
Dalle labbra di Hoseok uscì uno di quei versi peccaminosi che però per le orecchie dei giovani erano musica. Una dolce sinfonia dettata dal puro piacere.
«Jin, cazzo muoviti. Sto esplodendo» sbraitò Hoseok stringendo gli occhi e posando le mani sulle larghe spalle dell'altro.
Seokjin ghignò ritrovandosi improvvisamente faccia a faccia con il membro eretto e pulsante del più piccolo. «Ti eccito così tanto?» lo derise soffiando sopra la punta ricoperta già di liquido pre-eiaculatorio.
«Vaffanculo, sei un fottuto pezzo di merda» piagnucolò sofferente Hoseok aprendo un occhio per fulminare l'altro con lo sguardo.
Seokjin rise di gusto prima di smetterla con tutte quelle torture e avvolgere l'intimità del ragazzo con le proprie labbra. Il rosso buttò la testa indietro sospirando di piacere mentre stringeva con forza le mani sulle possenti spalle di Seokjin il quale si stava divertendo a dare piacere al suo quasi-fidanzato.
Continuò a muovere la testa su e giù sempre più velocemente facendo anche dei piccoli cerchi con la lingua che aveva scoperto facevano impazzire Hoseok.
Prima che il più piccolo potesse venire Seokjin si staccò lasciando solo un filo di saliva. Hoseok spalancò gli occhi guardando malissimo il ragazzo. Il desiderio di mettergli le mani al collo si poteva benissimo leggere nei suoi occhi.
Seokjin soffocò una risatina portandosi due dita vicino alle labbra. Hoseok inarcò un sopracciglio tirandosi su con i gomiti guardandolo confuso. «Che diamine fai?».
«Ti preparo» disse ovvio Seokjin infilandosi le dita in bocca per lubrificarle.
Hoseok iniziò a scuotere la testa ripetutamente. «Non farò il passivo, te lo puoi scordare» sbraitò pronto ad alzarsi e rimettersi i pantaloni ma Seokjin premette il bacino in basso inchiodando il suo bel culo al letto.
«Voglio la mia rivincita, l'altra volta mi ha fatto male il sedere per tre giorni! Sai quant'è stato imbarazzante dover dire a Yuseong che mi ero fatto male al piede e per questo zoppicavo?».
Hoseok sorrise malizioso sporgendosi a dargli un bacio a stampo. «Felice di averti sfondato» sussurrò.
Seokjin assottigliò lo sguardo prima di infilare senza preavviso un dito nel suo orifizio facendo sussultare il rosso per il leggero dolore.
«Jin!» esclamò sorpreso stringendo di più le sue spalle. Sicuramente si sarebbe ritrovato i segni rossi delle sue dita.
«Oh sì, tempo qualche minuto e lo urlerai senza ritegno» gli strizzò un occhio ridacchiando iniziando a muovere il dito dentro di lui.
Hoseok grugnì chiudendo gli occhi. «Ti detesto» sbraitò trattenendo vari ansimi per non darla vinta al maggiore.
«Non è vero, mi adori» cantilenò Seokjin aggiungendo poco dopo un secondo dito. A quel gesto Hoseok si fece scappare un pesante ansimo.
«Fottiti» sibilò facendo scivolare una mano sul membro dell'altro iniziando a muoverla.
Seokjin stette per rispondere con un'altra battutina ma la voce gli si bloccò in gola e al suo posto uscì un piccolo gemito. Quando fu sicuro che Hoseok era abbastanza preparato, tirò fuori le dita le quali ben presto furono rimpiazzate dal suo pene.
Iniziò a spingersi lentamente in lui avendo capito che era da un po' che non stava sotto. Posò la fronte sulla sua e stette attento a non fargli del male.
Quando i gemiti di Hoseok si fecero più forti Seokjin decise di andare più veloce iniziando anche a colpire ripetutamente la prostata del ragazzo il quale era diventato un casino di gemiti acuti e piagnucolii mentre il maggiore gemeva sommessamente e a denti stretti.
Una manciata di minuti più tardi vennero insieme sporcando loro stessi e un po' le lenzuola.
«Ammetti che non è male fare il passivo ogni tanto».
Hoseok rise dandogli una gomitata sul fianco mentre si ripuliva dal proprio sperma con un fazzoletto. «Taci».
Seokjin sorrise divertito andando a buttare il fazzoletto nel cestino. Fece poi alzare Hoseok e tolse le lenzuola andando a portarle in bagno.
«Vorrei che giornate così capitassero più spesso» borbottò Hoseok con un broncio quando Seokjin tornò da lui ad abbracciarlo.
«Intendi dove io sono l'attivo?» lo provocò Seokjin ricevendo ovviamente un calcio sul ginocchio.
«No, idiota. Intendo dove non c'è nessuno a casa».
«Così possiamo scopare in santa pace».
«Così possiamo passare del tempo insieme senza doverci preoccupare».
«Per poi scopare così ti sfondo il sedere».
«Io ci rinuncio».
Seokjin scoppiò in una sonora risata, quella sua risata contagiosa che somigliava di più ad un panno che veniva strofinato contro la finestra. Hoseok non poté fare a meno di sorridere ed unirsi a lui.
«Hobi sono a casa!».
I due ragazzi smisero immediatamente di ridere ed iniziarono ad imprecare. «Vai sotto il letto» sussurrò Hoseok afferrando i boxer infilandoseli in fretta.
«Non posso, è troppo basso» rispose Seokjin andando nel panico.
«L'armadio» disse in fretta Hoseok indicando il mobile.
«Dubito di entrare anche lì dentro» Seokjin arricciò il naso.
«Se non ci entri adesso ti ci ficco con la forza», il maggiore si intimidì nel sentire quel tono di voce e si affrettò a raggiungere l'armadio.
Ma evidentemente non fece in tempo poiché la porta della camera si aprì mostrando Yuseong in mezzo ad essa. La ragazza separò le labbra per parlare con Hoseok ma non appena vice Seokjin lanciò un urlo coprendosi gli occhi e girandosi di scatto.
«I miei occhi!» urlò piagnucolando.
«Yuseong possiamo spiegarti!» esclamò Hoseok lanciando i boxer a Seokjin. «Vestitevi immediatamente!» urlò di nuovo la ragazza correndo in salotto.
Nella grande sala aleggiava una musica pop abbastanza energica che dava la carica giusta per saltare da una parte all'altra della stanza. Ma in quel momento l'unico che stava sudando e che si stava impegnando per perfezionare i minimi passi era solamente Jungkook.
Taehyung, invece, era rimasto dietro di lui con le braccia lungo i fianchi e lo sguardo fisso sul suo corpo. Da minuti interminabili si trovava in quella posizione senza che muovesse un muscolo, neanche facciale. Tutto ciò che riusciva a fare era guardare, anzi fissare Jungkook. Sembrava quasi un serial killer.
Perché? Perché ho ritratto lui? Perché diamine non riesco a non pensarci? Perché questa cosa mi sta facendo impazzire? Perché non posso semplicemente capire e andarmene in pace?
Era tutto un perché per il povero ragazzo, troppi perché ai quali non riusciva a dare nessuna risposta.
Jungkook era rosso in viso essendosi ovviamente accorto dello sguardo bruciante del suo amico su di lui. Aveva fatto finta di niente continuando a ballare ma a quel punto non riusciva proprio ad andare avanti.
«Tae, ti senti bene? Sono quindici minuti che mi fissi. Mi metti in imbarazzo» mormorò il più piccolo passandosi una mano nei capelli umidi di sudore.
Taehyung parve riprendersi improvvisamente e il sangue affluì sulle sue guance. Per fortuna grazie alla sua carnagione abbronzata non si notò molto il rossore e ne fu grato. «Oh, uhm perdonami. Ero solo perso nei miei pensieri» rispose imbarazzato scuotendo la testa.
«Qualcosa non va?» domandò l'altro preoccupato raggiungendolo in poco tempo.
«No, no. È tutto okay. È una cosa da niente» scrollò le spalle sospirando pesantemente.
«È per ieri pomeriggio? Mi dispiace davvero tanto Tae, ho già detto a tua sorella di venire a casa mia la prossima volta» disse dispiaciuto il corvino posando una mano sulla sua spalla.
Taehyung sussultò a quel contatto, non sapendo neanche lui perché. «No, non è per ieri» si fermò indeciso se dirgli o no ciò che lo stava tormentando dalla sera precedente. Poi si decise a parlare pensando che Jungkook era il suo amico più stretto dopo Seokjin e doveva dirglielo per forza. «Ieri sera ho terminato un dipinto e...mi ha lasciato abbastanza interdetto».
«Cos'hai disegnato?» domandò curioso Jungkook sedendosi a terra decidendo che potevano ritardare di un po' gli allenamenti.
Taehyung lo imitò prendendo la sua bottiglietta di tè verde prendendone un sorso. «Ho disegnato qualcuno, una persona. E non capisco perché proprio quella persona» storse le labbra.
Jungkook comprese subito che a Taehyung non andava di rivelare l'identità del soggetto del suo dipinto. Ciò gli diede inspiegabilmente fastidio ma non lo diede a vedere. «Non sono bravo in queste cose, Nari è la psicologa ma...uhm proverò ad aiutarti».
Taehyung rise annuendo. «Lo apprezzo, grazie Kookie».
«Okay, allora. Che rapporto hai con questa persona?» iniziò a martoriarsi il labbro inferiore.
«Siamo molto amici, da abbastanza tempo direi» sorrise dolcemente inclinando la testa.
«Magari è tipo la tua musa. Non so come funzionano queste cose da artista ma immagino che potrebbe essere una tua musa» Jungkook si portò le ginocchia al petto cercando di ignorare la sua profonda gelosia.
«Potrebbe essere...ho molte sue foto. Ma ho paura che non sia così, che ci sia dell'altro. Sai quante persone hanno capito di essere innamorate di qualcuno solo dopo averlo disegnato?» domandò retoricamente in tono frustrato.
«E perché ne avresti paura?».
«Perché» prese un respiro profondo sospirando poi pesantemente. «Non sono pronto a soffrire per amore. Sono abbastanza certo che a questa persona piaccia un'altra persona e...non mi piace qualcuno da tantissimo tempo. Non so neanche come distinguere questi sentimenti! Ti giuro Kookie, mi sta facendo impazzire» si portò le mani nei capelli.
Jungkook abbozzò un sorriso passando una mano sulla schiena del ragazzo. «Fidati, riconoscerai quei sentimenti quando si faranno vivi. Tu...prova a passare più tempo con questa persona. Concentrati su ciò che senti quando sei con lei, provocala, vedi come reagisce...» mormorò deglutendo il nodo che gli si stava formando in gola. Forse era davvero arrivato il momento di concentrarsi completamente su Yuseong.
«Ci proverò, grazie Kookie» gli sorrise genuinamente annuendo.
Il minore annuì rialzandosi e porgendogli una mano per aiutarlo. «Riprendiamo?» domandò andando a far ripartire la canzone.
«Certo» rispose Taehyung mettendosi in postazione con ancora le parole di Jungkook in testa. Provocarlo? Spero di non rovinare le cose.
«Pensi che ci lanceranno dei fiori a fine esibizione? Come nei teatri» rise Jungkook smanettando con il cellulare.
«Beh se dovessero farlo spero proprio che lancino dei fiordaliso, sono i miei fiori preferiti» rise Taehyung seguendo con lo sguardo Jungkook che tornava ad affiancarlo.
«È molto bello come fiore» sorrise il corvino prima di far cenno all'amico di iniziare ad allenarsi. La canzone ripartì ed i due iniziarono a ballare tenendo lo sguardo fisso sullo specchio davanti a loro. Entrambi avevano uno strano sorriso sulle labbra e di tanto in tanto i loro sguardi si incrociavano ma immediatamente guardavano altrove imbarazzati. Taehyung ancora ignaro dei propri sentimenti e di quelli del suo amico, Jungkook sconfortato ed ormai non più speranzoso in un piccolo miracolo da parte di Cupido.
Forse il fato voleva che lui e Yuseong stessero insieme. E allora si sarebbe impegnato per far funzionare le cose tra loro due.
OHAYOO
Mi sono divertita troppo a scrivere di Hoseok e Jin anche se devo ammettere la parte smut mi ha messa molto in imbarazzo dato che non ne scrivevo una così da non so quanto AHAHAHA. Però li amo, sono proprio una couple goals.
Invece Taehyung sembra che forse si stia levando i prosciutti dagli occhi ma è davvero così oppure si starà facendo solo tanti complessi? Who knows.
Tenete ben a mente un piccolissimo dettagliato nel capitolo, non vi dico quale delle due parti però, perché vi servirà nel penultimo capitolo ;). Tranquilli, quando arriverà il momento capirete senza che neanche debba dirvelo.
Vi auguro una buona giornata e buon rientro a chiunque rientra oggi o a chi è già rientrato a scuola!💗
-盖亚🌺
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