三十五 Tutti prima o poi crollano
«Tre minuti...» sussurrò per l'ennesima volta Jungkook con lo sguardo fisso sul soffitto bianco. Era in quella posizione da circa cinque minuti e non faceva altro che ripetere quelle due parole come un mantra.
«Jungkook non-» tentò di parlare Yuseong sporgendosi verso di lui ma il ragazzo scattò in piedi mettendosi a sedere e facendo prendere un colpo alla più grande.
«Tre minuti! Solo tre minuti!» urlò quella volta portandosi le mani nei capelli nella più totale disperazione. «Oh mio dio» piagnucolò piegando all'ingiù le labbra in una smorfia.
«Kook, è normale. È stata la tua prima volta ed è-» la povera ragazza venne fermata di nuovo da un forte lamento del ragazzo.
«No, non è normale Yu! Non sono normali tre minuti!» sbraitò togliendosi le coperte di dosso iniziando a rivestirsi in fretta. Era anche ora di andare a prendere Nari.
«È nella media! Cerca di calmarti per favore, non è una tragedia. Un rapporto non può durare più di dieci minuti, raramente qualcuno ci arriva. Ed è assolutamente normale, Jungkook. È stata la tua prima volta. Non farne una tragedia» Yuseong stava cercando di rassicurarlo con tutta se stessa ma Jungkook sembrava essere quasi sotto shock.
«Non dire così solo perché ti faccio pena. Va a finire che neanche ti è piaciuto. Io lo sapevo che dovevamo fermarci ai baci senza andare oltre!» iniziò a sbraitare cercando di sistemarsi al meglio i capelli sparati in tutta le direzioni.
Yuseong sospirò pesantemente e si mise davanti a lui afferrandogli il volto tra le mani per guardarlo dritto negli occhi. «Jungkook, è stato meraviglioso. Nessuno è mai stato così dolce e attento con me durante un rapporto sessuale, l'ho apprezzato molto, fidati. E, perdonami, ma i miei gemiti non ti dicevano niente sul fatto che mi stesse piacendo o meno?» inarcò un sopracciglio.
Jungkook arrossì per la sincerità di Yuseong e si morse il labbro inferiore arricciando il naso. «Magari stavi fingendo» borbottò lui spingendo la lingua contro la propria guancia.
Yuseong lo guardò severamente. «Jungkook» lo richiamò in tono fermo.
Il minore alzò gli occhi al cielo sorridendo divertito. «D'accordo, d'accordo» sbuffò una risata allontanandosi e afferrando la maglietta buttata a terra.
La ragazza sorrise soddisfatta osservando come Jungkook apriva la porta della camera per uscire. «Ci vediamo presto allora» sorrise lei sentendo un nodo allo stomaco piacevolmente fastidioso mentre sulle labbra dello studente si formava un sorriso felice.
«Certo, a presto» la salutò chinandosi a darle un bacio a stampo imbarazzato. Gli amici che fanno sesso insieme possono baciarsi, no?
Uscì dalla stanza infilandosi la maglietta ma sobbalzò ritrovandosi davanti Taehyung con Yeontan tra le braccia.
«Oh, ciao Taehyung» lo salutò imbarazzato abbassandosi immediatamente la maglietta.
Il maggiore inarcò un sopracciglio analizzando la situazione prima che un sorrisetto si facesse largo sulle sue labbra a forma di cuore. «Ciao a te, Jungkook. Ti sei dato da fare con la mia sorellona?» ammiccò scoccando un'occhiata a Yuseong dietro le spalle del ragazzo. Lei spalancò gli occhi guardandolo malissimo e gli fece cenno di stare zitto.
Jungkook arrossì immediatamente e balbettò qualcosa di incomprensibile prima di salutare in fretta Taehyung e scappare a gambe levate da quella casa.
«Ci vediamo nella sala da ballo!» urlò il ragazzo dai capelli castani. «Allora? Voglio i dettagli» ghignò voltandosi verso la sorella che gli diede uno schiaffo sul petto.
«Non ti dirò niente sulla mia vita sessuale, brutto pervertito» sbraitò superandolo per andare a farsi una doccia.
«D'accordo, tieniti pure i tuoi segreti» ridacchiò Taehyung lasciando andare Yeontan a mangiare mentre lui si dirigeva verso il suo piccolo laboratorio per mettersi all'opera.
La piccola roulotte dei Kim quel pomeriggio era un disastro di schiamazzi e risate come poche volte lo era. Tutti i fratelli erano presenti ed ognuno di loro era indaffarato in qualcosa: Liam era seduto a terra davanti alla piccola tv mentre giocava con Jisung alla playstation di vecchio stampo mentre Jisoo era occupata con Younjung a giocare con la piccola Minjae. Namjoon intanto era in cucina ad asciugare gli ultimi piatti usati per fare merenda mentre guardava con un dolce sorriso le due sorelline insieme a Younjung.
«Mi piace questa treccia unnie» sorrise allegramente Minjae guardando Younjung la quale aveva appena terminato di intrecciarle i capelli accuratamente.
«Sei d'accordo anche tu che potrebbe diventare una brava parrucchiera?» ridacchiò Jisoo infilando nei capelli della sorellina dei fermagli colorati poiché aveva detto di voler somigliare ad una principessa.
«Sì, sì. La più brava parrucchiera!» esclamò allargando le braccia per enfatizzare le parole.
Younjung rise dandole un bacio sulla guancia. «Grazie principessa, potrei prendere in considerazione questo lavoro» ridacchiò riducendo i suoi occhietti in due mezze lune.
«Come prenderesti in considerazione il lavoro di essere la fidanzata di Namjoonie oppa?» chiese ingenuamente la sua piccolina mentre pettinava la bambola di pezza che aveva sulle gambe.
Namjoon spalancò gli occhi rischiando di far scivolare il piatto a terra ma riuscì a salvarlo appena in tempo. Jisoo sghignazzò lanciando un'occhiatina al fratello per poi tornare a guardare divertita Younjung che sembrava essere in grande difficoltà.
«O-oh beh...ecco» borbottò grattandosi un braccio in perfetto imbarazzo.
«Oh andiamo Jisung, ti fai battere da un ragazzino» Liam rise sguaiatamente iniziando a prendere in giro il fratello maggiore che gli riservò un'occhiataccia prima di saltargli addosso iniziando a lottare ridendo.
«Cosa?» la spronò Jisoo sorridendo innocentemente all'occhiataccia di Younjung.
«Beh se mi pagassero per essere la sua ragazza probabilmente lo farei» la prese sul ridere cercando di mascherare il disagio. Anche Sara in quell'ultimo periodo pareva molto propensa a fare allusioni a lei e Namjoon come una coppia. Ciò destabilizzava abbastanza Younjung.
«Ma ti piace il mio fratellone? Perché lui parla sempre di te. E sembra uno scemo quando lo fa. Uh sembra me quando parlo del mio principe azzurro» rise Minjae alzando lentamente lo sguardo su Younjung.
A quel punto Namjoon lasciò immediatamente il piattino nel lavandino e corse da Minjae sorridendo nervosamente. «Hey piccola principessa, che ne dici di andare a fare una passeggiata fuori?» le sorrise facendo spuntare le sue fossette.
«No, no, lei rimane qui» la fermò subito Younjung abbassando lo sguardo sulla bambina. «Che intendi dire?» domandò in tono tranquillo mettendosi però sull'attenti.
«Che al mio fratellone piaci». Ed ecco che aveva sganciato la bomba nel modo più dolce ed ingenuo possibile. Jisoo separò le labbra incredula, Liam e Jisung si fermarono dal lottare e si misero immediatamente seduti rivolgendo la loro attenzione al dramma che si stava per creare, Namjoon divenne paonazzo e fece dei passi indietro.
Younjung si pietrificò, poi alzò lo sguardo sul suo migliore amico.«Namjoon? Dice la verità?» domandò incredula. Namjoon abbassò lo sguardo portandosi una mano sulla nuca. Younjung strinse le labbra alzandosi dal divano. «Fuori, adesso» disse in tono fermo uscendo dalla roulotte. Namjoon sospirò pesantemente e la seguì in silenzio. Di certo non poteva prendersela con una bambina.
«Ho detto qualcosa di male?» domandò Minjae facendo il labbruccio vedendo il fratello triste e Younjung arrabbiata.
«No amore, non è successo nulla. Ora devono solo parlare» la rassicurò Jisoo sorridendole e prendendola in braccio. Poi si precipitarono tutti alla piccola finestra della roulotte, mettendosi in ginocchio sul divano, cercando di origliare e spiare la loro conversazione tenendo le tendine leggermente scostate.
«Allora? Che voleva dire Minjae?» domandò Younjung con un tono che non ammetteva repliche. Inarcò un sopracciglio e si mise le mani sui fianchi.
Namjoon sospirò affranto e sollevò lo sguardo sul suo viso furioso. «Intendeva dire quello che ha detto, Youn. Mi piaci» mormorò stringendo le labbra.
Younjung sentì qualcosa destabilizzarsi in lei, come se per un attimo avesse perso l'equilibrio. Lo stomaco le si era stretto in un nodo per il nervoso non immaginando neanche lontanamente una confessione del genere da parte del suo migliore amico. Era troppo cliché e Namjoon non era affatto un cliché su due piedi.
«Da quanto tempo?» non gli chiese neanche se diceva sul serio, Namjoon non era il tipo che scherzava su cose del genere.
Il barista arrossì e si grattò la nuca abbassando di nuovo lo sguardo sui suoi piedi. Era sempre riuscito a tener testa alla sua migliore amica ma in quel momento lo stava terrorizzando e mettendo a disagio.
«Ricordi quando avevi letto per puro caso quella canzone che parlava di un fiore scoperto in un ghiacciaio?» domandò a voce così bassa che Younjung faticò a capirlo. Namjoon infatti dovette ripetere una seconda volta la domanda.
Younjung spalancò gli occhi facendo cadere le braccia lungo i fianchi.
«Namjoon, sono passati due cazzo di anni da quel momento! Perché non mi hai mai detto niente?!» esclamò alterata ed incredula.
«Cos'avrei dovuto dirti?» domandò in tono esasperato il ragazzo aprendo le braccia e alzando di scatto la testa. «Non hai idea di quante volte ho provato a dirtelo ma, credici o no, ogni volta si presentava davanti qualcosa che mi impediva di aprire il mio cuore! La prima volta stavo per dirtelo ma in un tempismo perfetto Kai ti aveva invitata ad uscire e vi siete frequentati per un paio di mesi poi tu l'hai lasciato; in seguito mi avevi annunciato fieramente di non volerne più sentire di ragazzi e indovina un po' cos'è successo dopo una manciata di mesi? Oh sì esatto hai conosciuto Seokjin. Per non parlare di tutte le volte che hai ripetuto quasi schifata di non voler stare con me quando qualcuno ci scambiava per una coppia!».
Younjung si sorprese nel sentire il ragazzo alzare la voce in quel modo. Era sempre stato un tipo pacato e calmo. Ma si riprese in fretta e batté un piede a terra come una bambina. «Avresti potuto comunque dirmelo!» esclamò arrabbiata.
«Certo e tu cos'avresti fatto? Ti saresti messa con me per pietà? Dicendotelo avrei solo messo entrambi in una posizione scomoda raffreddando il rapporto» sbraitò Namjoon aggrottando la fronte.
«Hai davvero tanta fiducia in me, vedo! Avrei cercato di mantenere comunque il nostro rapporto ma a quanto pare non credi abbastanza in me per farlo. Avevamo detto che non ci sarebbero mai stati segreti tra noi e adesso te ne esci con una cosa simile che mi tieni nascosto da due anni!» esclamò infuriata. Namjoon provò ad aprire bocca per difendersi e ribattere ma l'altra non glielo lasciò fare. «Fammi uno squillo quando ti deciderai a fidarti seriamente di me» borbottò dandogli le spalle e andandosene.
Namjoon strinse le labbra sentendo gli occhi lucidi ed abbassò la testa stringendo i pugni lungo i fianchi. Ecco cosa aveva cercato di evitare per tutti quegli anni. Poi, quando sentì otto paia di braccia stringerlo forte, si lasciò in un pianto liberatorio. Odiava farsi vedere in quel modo dai suoi fratelli: doveva sempre mostrarsi forte, doveva essere un esempio, doveva essere il collante della famiglia. Ma tutti prima o poi crollano.
OHAYOO
E anche dopo questo capitolo più corto del solito possiamo salutare momentaneamente la nostra coppia di migliori amici per concentrarci sul gruppetto principale di questa storia perché i drammi si avvicinano sempre più.
Non so a voi ma a me piace particolarmente il personaggio di Namjoon, ma non raggiungerà mai i livelli di Nari. Lei è il mio piccolo fiorellino prezioso ed amo fin troppo il rapporto che ha con Jungkook :").
Dal prossimo capitolo lancerò una mini bomba che andrà ad ingrandirsi, vi dico solo questo. A lunedì prossimo!
-盖亚🌺
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