三十三 Non bacio mai al primo appuntamento
Il sorriso dipinto sul volto di Seokjin era meraviglioso. Quella mattina si era svegliato e, dopo aver visto che giorno era, non aveva smesso neanche per un secondo di sorridere.
Yuseong lo aveva fissato preoccupata per un'imminente paralisi. Aveva raccontato al suo migliore amico della specie di patto che aveva stipulato con Jungkook ed era convinta che quella notizia avesse potuto turbare il suo stato d'animo ma così non fu. Seokjin in tutta risposta aveva mantenuto quel sorriso e le aveva detto: «L'importante è che tu sia felice, Yu» e poi era tornato a lavoro.
Yuseong poteva giurare che in tutti quegli anni non aveva mai visto quel ragazzo indossare un tale sorriso anche sul posto di lavoro, il luogo che più odiava al mondo. Tutto ciò la stava inquietando anche se infondo era contenta per Seokjin.
«Jin, ma che hai oggi?» si decise a chiedere mentre guardava il ragazzo girare sulla sedia con sguardo perso e...innamorato? Che diavolo si era persa?
«Nulla, è solo il giorno più bello della mia vita» sospirò lui fermandosi proprio davanti alla sua migliore amica, ancora quel sorriso sulle labbra eleganti. Yuseong si domandava se le guance si fossero già paralizzate o se sentiva ancora dolore.
«Non dirmi che tuo padre finalmente ti licenzia!» disse sorpresa inarcando entrambe le sopracciglia. Seokjin scosse la testa accavallando le gambe. «Hai trovato un posto di lavoro in un negozio di Victoria's Secret?» tentò nuovamente ma ricevette un cenno negativo col capo in risposta.
«No, no, niente di tutto questo purtroppo. Mi sono rassegnato al fatto che qui invecchierò sul serio» Seokjin accennò una risata facendo sussultare Yuseong. C'era sul serio qualcosa sotto. Seokjin avrebbe pronunciato quelle parole con una smorfia e invece ancora sorrideva e addirittura rideva!
«E allora cosa c'è?» aggrottò la fronte confusa ma anche indispettita dal fatto che il suo migliore amico sembrava non aver intenzione di parlarle.
«Te lo dirò, promesso» le sorrise dolcemente posando una mano sulla sua.
Yuseong stette per protestare ma il rumore della porta d'ingresso che si apriva le fece voltare la testa verso l'entrata della biblioteca. Sorrise alzando una mano nel vedere Younjung accompagnata da quello che aveva riconosciuto come il ragazzo che lavorava al Daydream.
«Oh hey» sorrise debolmente Younjung ignorando le proteste di Namjoon che ovviamente non aveva alcuna voglia di stare lì. Non capiva neanche perché la sua migliore amica dopo la delusione che aveva avuto aveva deciso di tornare lì.
«Ciao ragazzi» li salutò Seokjin. A quanto pareva neanche la presenza del ragazzo che meno sopportava quel giorno lo stava turbando.
«Ciao» brontolò Namjoon stando dietro a Younjung che invece lo aveva salutato con un cenno della mano.
«Ciao Yuseong, ti ricordi del mio amico Namjoon vero?» spostò poi la sua attenzione sulla ragazza che annuì.
«Certo, il barista che è stato in Italia» ridacchiò Yuseong alzando una mano in segno di saluto. Namjoon sorrise divertito annuendo.
«Avevo avuto una borsa di studio» fece spallucce infilandosi le mani nei pantaloni. Seokjin si sentì sollevato nel conoscere finalmente il nome di quel ragazzo. Era stanco di riferirsi a lui come il barista del Daydream o come il migliore amico di Younjung.
A proposito di quella ragazza, Seokjin aveva timore che fosse venuta lì per provarci ancora con lui. Quello forse avrebbe potuto togliergli il sorriso sulle labbra.
«Che ci fai qui? Hai bisogno di un altro libro?» domandò cortesemente Seokjin ma Younjung scosse la testa.
«Sono venuta qui per parlarti un attimo. Ti prometto che sarà veloce» disse con voce flebile facendo leggermente trasalire Seokjin. Non era pronto a rifiutare direttamente qualcuno.
Nonostante tutto annuì e la portò lontano dai due. Era sera ormai e la biblioteca era vuota e gli unici presenti erano loro. «Dimmi pure» la spronò il bibliotecario mordendosi nervosamente il labbro inferiore.
Younjung prese un respiro profondo e lo guardò negli occhi. «Tu mi piaci Seokjin, mi piaci così tanto che sono sicura che anche tu te ne sia accorto. Vorrei stare qui a raccontarti come dalla perfetta innamorata che sono come mi fai sentire ogni volta ma avevo detto che sarebbe stata una cosa veloce, anche perché stai per chiudere» ridacchiò giocherellando con le proprie dita. «Io...credo di aver intuito qualcosa qualche settimana fa sotto casa tua ma ho davvero bisogno di sentirlo con le mie orecchie, non posso fare ipotesi. Seokjin, io ti piaccio o no?» sputò tutto d'un fiato guardandolo nervosa.
Il sorriso di Seokjin svanì e scosse piano la testa guardando la ragazza dispiaciuto. «No, Younjung...mi dispiace. Scusami se in qualche modo posso averti illusa» mormorò con un filo di voce.
Younjung scosse la testa sentendo già gli occhi bruciare. Aveva fatto più male di quanto immaginasse. «Tranquillo Jin, sono stata io a non voler guardare in faccia alla realtà illudendomi troppo. Grazie per aver chiarito le cose Jin, davvero. Ti auguro il meglio» sussurrò lei salutandolo con un inchino prima di andarsene con lo sguardo basso.
Namjoon la notò e smise di parlare con Yuseong salutandola in fretta e raggiungendo la sua migliore amica. Una volta fuori dall'edificio la strinse in un forte abbraccio per consolarla mentre lei si sfogava in un forte pianto. «Andiamo via» le sussurrò.
Yuseong guardò confusa Seokjin il quale si stava passando frustrato le mani nei capelli. «Cos'è successo?» domandò.
«Ho dovuto rifiutarla. Mi sento male ma anche sollevato da una parte. Per lo meno non dovrò più rifiutarla in continuazione» sospirò sedendosi con un tonfo sulla sedia girevole.
Yuseong annuì ancora un po' frastornata e lanciò uno sguardo all'orologio constatando che mancavano solamente pochi minuti alla chiusura. Proprio in quel momento il cellulare di Seokjin trillò avvisandolo dell'arrivo di una notifica. E bastò un solo messaggio inviato dalla persona giusta a fargli tornare il sorriso.
«Yu, devo chiudere andiamo» disse felice alzandosi di scatto ed iniziando a raccogliere tutte le sue cose. Yuseong rimase ancora più attonita dal cambio repentino d'umore del ragazzo. Confusa prese la sua borsa e annuì andando verso l'uscita accompagnata da Seokjin che stava scalpitando.
«Seokjin che-» mormorò ma si bloccò quando vide Hoseok camminare lì davanti. «Hobi che ci fai qui a quest'ora?» domandò mentre guardava Seokjin dirigersi a passo lento verso la propria macchina.
Il rosso scrollò le spalle sorridendo. «Volevo farmi un giro. Comunque non preoccuparti, tornerò prima di mezzanotte» e con ciò la salutò facendo dietro front sembrando quasi che stesse andando da Seokjin ma si infilò in un vicolo.
Yuseong scosse la testa pensando che quella giornata era stata a dir poco confusionaria. Ma era ancora convinta che Seokjin le nascondesse qualcosa. Salì in auto e partì subito dopo verso casa sua.
Dopo aver visto la macchina della ragazza sfrecciare via tra le strade affollate del centro di Busan, i due pseudo amanti sbucarono fuori dai loro nascondigli e si raggiunsero sorridendo ampiamente.
«Ciao» si salutarono all'unisono ridendo subito dopo. Seokjin non aveva idea di come salutarlo ed era un po' titubante nei movimenti ma Hoseok lo precedette dal fare qualsiasi cosa dandogli un bacio sulla guancia.
«Allora, la mia pancia sta reclamando cibo. Dove hai intenzione di portarmi a mangiare?» domandò il rosso senza peli sulla lingua sorridendo smagliante al maggiore.
Seokjin rise per la sua sincerità e si voltò mettendosi le mani in tasca per nascondere il leggero tremore dovuto all'agitazione. «Ho prenotato in un piccolo ristorante economico qui vicino, così non dobbiamo allontanarci troppo. Per te va bene?» domandò prendendo a camminare guardando il ragazzo con la coda dell'occhio.
«Certo, mi va bene tutto» gli sorrise di più affiancandolo. Seokjin si morse l'interno guancia riuscendo a trattenere a stento un mega sorriso quando vide Hoseok avvicinarsi di proposito per far sfiorare le loro braccia.
La cena era andata più che bene. Il ristorante era piccolo ma molto carino e accogliente, inizialmente Hoseok si era spaventato per i prezzi: venendo da una piccola città era abituato a pagare molto poco. Era rimasto per un attimo scombussolato ricordandosi anche che quelli erano prezzi economici.
Ordinarono i piatti speciali della casa e per tutta la durata della cena scherzarono e risero insieme conoscendosi meglio. Avevano addirittura scoperto di avere molto in comune ad esempio la passione per i film western degli anni '70, la musica pop, l'odio verso chi mangiava sbattendo le labbra, il non saper arrotolare la pasta con la forchetta e molto altro.
Avevano bisticciato leggermente per decidere chi avrebbe pagato il tutto dato che entrambi volevano offrire la cena all'altro.
«Ti ho chiesto io questo appuntamento, è giusto che paghi io!» aveva protestato Hoseok facendo rimanere pietrificato Seokjin all'udire la parola appuntamento.
Il maggiore però si era risvegliato in fretta e aveva replicato dicendo che il ristorante l'aveva scelto lui quindi era giusto che avrebbe pagato lui.
Andarono avanti per un bel po' di minuti facendo venire voglia al cameriere dietro alla cassa di urlare di darsi una mossa.
Alla fine erano arrivati alla conclusione che si sarebbero divisi il pagamento ma che Seokjin avrebbe pagato il biglietto per la metro a Hoseok. Quest'ultimo era molto titubante nell'accettare ma alla fine aveva acconsentito altrimenti non ne sarebbero più usciti.
Successivamente si erano spostati in uno dei tanti parchi presenti in quel quartiere del centro. Essendo ormai passata l'ora di cena c'erano solo adulti o adolescenti e niente bambini.
Peccato, pensò Seokjin, amo i bambini.
Si sedettero su una panchina e volsero lo sguardo al cielo buio dove sfortunatamente non era visibile neanche una stella. Seokjin amava passare le notti a casa dei fratelli Kim anche per osservare le stelle. Yuseong lo aveva contagiato con la sua grande passione in tutti quegli anni.
«Sono stato benissimo questa sera» ammise per primo Seokjin abbassando lo sguardo sul rosso. Sulle labbra del minore si estese un sorriso luminoso quanto la luna. Seokjin poteva dire con fermezza di avere un gran debole per quel sorriso.
«Anche io Jin. Devo confessarti una cosa» sospirò girandosi completamente verso di lui. Seokjin aggrottò la fronte guardandolo confuso e con un cenno del capo lo spronò a continuare. «Sei una persona molto interessante Jin, e...senza giri di parole vorrei dirti che mi piaci e mi incuriosisci. Sento come se questa sera non mi è bastata per conoscerti, voglio di più. Vorrei conoscere passo dopo passo Kim Seokjin e provare a vedere se questo sentimento potrebbe continuare fino a sfociare in altro».
Seokjin rimase piacevolmente stupito e sorrise elettrizzato. «Mi stai chiedendo di frequentarci?» domandò ottenendo subito dopo conferma. «Beh allora io dico proprio di sì, Hoseok. Vorrei conoscerti meglio e tenerti per mano per le strade di Busan. Ma devo chiederti un favore...io...uhm non ancora ho fatto coming out con Yuseong e vorrei sentirmi pronto anche per dirgli di noi» mormorò abbassando lo sguardo sulle proprie mani.
«Hey sta' tranquillo, va tutto bene Jin. Io avevo già detto tempo fa a Yuseong e Taehyung di essere gay ma non voglio assolutamente pressarti, prenditi il tempo che ti serve» lo rassicurò posandogli una mano sulla guancia.
«Grazie» sussurrò riconoscente Seokjin sorridendo e ringraziando la fioca luce dei lampioni per impedire all'altro di vedere il suo volto in fiamme.
«Sai -iniziò Hoseok strofinando il pollice sulla pelle liscia di Seokjin avvicinandosi molto di più- solitamente non bacio mai al primo appuntamento ma con te potrei fare un'eccezione» sussurrò.
Ed in un battito di ali di farfalla le loro labbra erano unite in un bacio delicato con solo la luna a fare da testimone insieme a qualche passante che si era accorto di loro.
Il cuore di Seokjin era impazzito.
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