Three
Eloise
"Sei bellissima"
Urla in modo da sovrastare la musica, le persone , il mondo. Inconsapevole di averlo già fatto col suo sorriso , con i suoi occhi luminosi , con le sue mani posate su di me nonostante la sala gremita. Ma tanto, chi ci guarda?
Nessuno.
E vorrei dirglielo che anche lui lo è , invece rido, rido leggera ed è tutta colpa sua, del suo amore e del vino italiano che a cena ho assaggiato più volte. È colpa della casa sul mare che ha affittato con l'intenzione di comprare, solo per me. Perché sembra quella dei libri di nicholas sparks che non ha dimenticato. È colpa di tutta l'attenzione che ci mette in ogni cosa mi riguardi, è colpa delle sue dita che si richiudono sul mio stomaco , tracciando linee e futuri inmaginari.
"Credi che..un giorno..noi..?"
Parla normale al mio orecchio per poi portare i suoi occhi azzurri nei miei, come se dovesse controllare di non aver detto troppo , come se dovesse verificare che sia tutto apposto.
"Si"
È il luogo meno adatto per parlarne, ma forse l'alcol, forse l'euforia della luna di miele o l'amore fatto per ore con il rumore delle onde che si infrangono a pochi metri di distanza.
"Credevo fosse okay anche senza parlarne" aggiungo.
Sembra confuso finché non parlo ancora.
"Non siamo stati molto attenti oggi..nessuno dei due"
Sorrido imbarazzata e sorpresa che non lo avesse realizzato. Vedo come tutti i pezzi del puzzle si incastrano e prende coscienza di qualcosa a cui non aveva pensato.
Sembra turbarlo, nonostante finga vada tutto apposto. Quella nuvola è sempre presente sul suo capo. Anche quando torniamo a casa, quando si ferma sulla veranda e mi trascina sul dondolo. Poso la testa sulle sue gambe e lascio che la serata trascorra così, tra le sue carezze, il rumore delle onde e la brezza dell'oceano che soffia delicata sul viso. Devo chiederglielo però, perché forse non avevo capito, non è ciò che avevo supposto, ovvero che anche lui non avesse problemi nel diventare di nuovo padre un giorno.
"Non è questo, è che io oggi non ci ho proprio pensato e non ti ho chiesto cosa ne pensassi tu.."
"Ne avevamo già parlato tempo fa no?"
E mi sembrava che fosse lui quello più deciso, quello più felice quel giorno che il test si era rivelato negativo, quindi non credevo potesse esserne così scosso.
"Non avremmo neppure avuto scelta se fosse stato diverso, Eloise."
"Cosa vuol dire?"
Mi ritraggo come se mi avesse ferita perché non mi piace il suo modo di parlare, nonostante tutto, non mi piace.
"Non fraintendermi. Per me va bene, ma non so se per te è lo stesso e se l'altra volta non avresti avuto scelta se fosse stato positivo, stavolta puoi scegliere e volevo che ne parlassimo, perché non lo so, magari non era compreso nel tuo imminente futuro ed io ho fatto il coglione oggi."
Sembra quasi si senta in colpa e non esito a rassicurarlo.
"Per me va bene. È tutto apposto, quando e se accadrà. Non lo sto programmando, non voglio programmare niente, okay? Solo devo sapere che anche per te vada bene"
"Cosa hai risposto prima al locale, alla mia domanda?"
"Si"
Avvicina il viso al mio, cosicché possa anche solo sussurrare.
"Idem"
Sono io ad unire le nostre labbra, sono io a sorridere nel bacio e sempre io ad allontanarmi per specchiarmi nelle sue iridi cristalline.
"Vuoi sempre una femmina?"
"Certo! Perché sarà una bambina , amore mio"
E non so il motivo, ma rido. Rido leggera , rido felice.
Non mi manca niente.
Ecco perché rido. Perché ho tutto ciò che avrei mai potuto desiderare.
"Non ci credi?"
"Non è questo"
"E cosa è?"
"Niente"
Mi alzo lentamente e indietreggio sotto il suo sguardo confuso, finché col sorriso sulle labbra scatto in avanti appena prima che capisca cosa voglio fare.
Scappo mentre mi rincorre, mentre rido più forte e la brezza leggera e piacevole mi accarezza il viso, scompiglia i capelli, mentre mi raggiunge, mi stringe e mi solleva.
Ed io rido con lui, di lui, di noi, del mondo.
"Mi piace vederti così. Mi piaci tu"
Mi piace questo gioco che si crea, il suo modo di rincorrermi sempre anche quando non ne ha voglia.
"Ah si? Credevo di non piacerti affatto"
"Credevo che l'effetto dell'alcol fosse svanito"
"Lo è. Sei tu a farmi sentire in questo modo"
Ed è la verità. È il modo più bello che ci sia.
"Ed è per questo che oggi, dopo essere uscita dalla vasca, con la promessa di uno spettacolo migliore in camera, mi hai lasciato a bocca asciutta dato che eri completamente vestita?"
"Usciamo adesso? Tra poco inizierai ad avere freddo e non ho intenzione di farti passare la luna di miele sotto le lenzuola."
Si ferma un secondo prima di parlare ancora.
"O meglio, sotto le lenzuola si, ma non malata"
"Quanto sei scemo"
Sorride malizioso. Mi alzo, gli do la schiena nuda e sento i suoi occhi scorrere sul mio corpo.
"Stavo per ribattere ma mi sono dimenticato cosa dovevo dire."
Afferro un telo bianco e lo avvolgo lentamente intorno, porgendogli l'altro. È ancora immerso nell'acqua trasparente, è ancora rilassato e la tentazione di raggiungerlo di nuovo è tanta. Non lo faccio perché devo tenere pur un contegno. Non posso cedere così facilmente.
"Hai deciso di restare lì?"
"Ho uno spettacolo migliore in camera?"
Lo guardo da sopra la spalla, lasciando cadere l'asciugamano a terra prima di rispondere.
"Può darsi"
Si solleva velocemente e non riesco a non ridere quando impreca perché non riesce ad asciugare in maniera altrettanto rapida.
"Non fare le pedate, Louis"
Lo riprendo certa che se fosse per lui se ne fregherebbe eccome.
"Ho già migliorato con l'ordine, non pretendere troppo Eloise"
Borbotta aggrottando la fronte nel ritrovarmi quasi vestita.
"Cosa- cosa significa?"
Ci provo con tutta me stessa a non ridere dell'espressione sconcertata che ha in viso. Ci provo ma fallisco e una risata si libera nell'aria.
"Significa che sono pronta per uscire e dovresti vestirti anche tu"
"E il mio spettacolo?"
Lo sorpasso, sfiorandolo appena e parlo soffiando sul suo orecchio.
"Non hai ancora preso il biglietto"
Sto cercando di non ridere al ricordo della sua espressione sorpresa e incredula.
"Certo. Altrimenti ti abitui troppo alle cose facili"
1 mese dopo
***scena "rossa". Saltare se non si vuole leggere***
Lo sento nei movimenti frenetici, lo sento nel modo in cui le sue labbra si muovono con le mie, nel modo in cui mi solleva il vestito, tutto il desiderio che ha di me.
Le mie mani cercano di star al passo, di sbottonargli velocemente la camicia, ma i baci che mi lascia sul collo mi rendono incapace di pensare. Il suo corpo a contatto col mio, che spinge per sentirlo più vicino, è tutto ciò di cui ho bisogno adesso.
I respiri pesanti riempiono la stanza e siamo solo noi. Il cuore batte all'impazzata e appena riesco a sfilargli la camicia, mi avvento sulla sua pelle per poi riprendere possesso delle sue labbra mentre le sue dita affondano nella pelle delle cosce.
"Cazzo, mi stai facendo impazzire El"
La voce roca, eccitata non fa altro che rendermi ancora più impaziente.
"Anche tu"
Riesco a dire in un soffio, mentre annaspo alla ricerca di ossigeno che non vuole concedermi perché si avventa sul mio seno. Inarco la schiena, dandogli tutto l'accesso che richiede e il contatto della sua pelle con la mia, mi fa perdere la testa come la sua lingua che traccia dei cerchi prima di venire sostituita dai denti e dalle labbra.
"Lou"
Tutta l'urgenza che provo fuoriesce nel sospiro del suo nome e lui non sembra essere da meno. Mezzo vestiti, si libera degli indumenti che ancora ci ostacolano e mi bacia, mi tiene stretta mentre colma ogni distanza possibile.
"Ti amo"
Lo sussurra prima che lo zittisca con un bacio umido.
I suoi movimenti si fanno più rapidi ed io lo stringo più forte contro di me, mentre la lucidità mi abbandona e mi aggrappo al suo corpo.
Gemo sulla sua bocca, cerco di aumentare il contatto che sembra non bastare e sotto il suo sguardo languido, mi mordo le labbra facendolo andare completamente fuori di testa.
Si spinge più a fondo ed io ricordo solo il suo nome, il colore dei suoi occhi che non lasciano i miei neanche quando vorrei chiuderli perché il piacere che sto provando è troppo intenso per riuscire a tenerli aperti.
"Guardami Eloise, Guardami"
La sua richiesta che suona come una supplica mi porta al culmine mentre lo guardo come mi chiede e anche lui esplode senza smettere di specchiarsi nelle mie iridi per un attimo.
Mi tiene stretta, mi riempie di dolci baci sul viso mentre il respiro di entrambi torna regolare.
Non riesco a parlare, non ho fiato ma lui sa cosa vorrei dire adesso, cosa vorrei che capisse.
"Questa è la miglior festa di bentornato a casa, di sempre"
Sorrido con ancora il mio corpo premuto al suo e se non ci fosse nessuno qualche stanza più in là, credo che non l'avrei fatto rivestire così facilmente.
"Eloise.."
Il mio nome suona con un monito appena glielo dico, il suo sguardo si accende e so che se non la smetto potrebbe davvero restare qui con me a lungo.
"I tuoi capelli sono sconvolti"
"Anche i tuoi piccola e non solo i capelli sono poco presentabili"
Col dito accarezza alcuni punto su collo e petto, facendomi capire di averci lasciato i segni del suo passaggio.
Lo bacio perché ne ho voglia, perché mi è mancato così tanto che non mi bastano quelli scambiatici fin'ora.
Lo prende come un invito ad agire ancora e non ho alcuna intenzione di fermarlo. Lascio che le sua labbra si posino di nuovo sulla mia pelle, lascio che le sue mani vaghino su tutto il mio corpo e che le mie facciano lo stesso sul suo fino a procurargli piacere.
"Eloise"
Sussurra, lasciandosi andare contro di me ed amo il modo in cui mi sta guardando, perché son i suoi occhi ad urlarmi quanto mi ami.
"Sh, facciamo prima e ci aspettano"
"Ma tu-"
"Ti farai perdonare più tardi"
È troppo preso per replicare, ed io voglio solo che continui a guardarmi così perché mi sta facendo andare fuori di testa senza nemmeno sfiorami.
***fine scena "rossa".***
"Dove diavolo eri?!"
Jamie mi prende per un braccio mentre spero che il maglioncino dolcevita che ho indossato, copra abbastanza il collo.
"A cambiarmi. Ero scomoda"
Poi capisce appena Louis sbuca dalla stanza, anche lui vestito diversamente.
"Te lo concedo solo perché è tuo marito ed è stato lontano per un mese intero."
"Anche se non me lo concedessi tu, lo farei lo stesso. Proprio perché è mio marito"
Gli faccio un occhiolino lasciandolo esterrefatto per la mia intraprendenza.
Louis mi guarda ed un sorriso consapevole e birichino compare sul suo viso. Lo amo così tanto e nonostante tutto, ancora oggi mi sorprendo di come io riesca a riconoscerlo in ogni gesto, nel modo di inclinare la testa quando ride, nel modo di assottigliare gli occhi, nel modo in cui gesticola quando parla.
La festa dura per qualche ora, ma l'unica cosa a cui riesco a pensare è che finalmente è qui. È stata la prima vera e lunga separazione che abbiamo affrontato e non è stato facile. Fusi orari diversi, feste a cui doveva presenziare, immaginare mille scenari per poi convincermi che stessi sbagliando, mentre fuori le stelle lasciavano posto all'alba.
Ce l'ho fatta, però, a non correre da lui, a non riportarlo a casa, a capire che fosse il suo lavoro, ad accettare che questo farà parte della nostra vita. So anche che non sarà sempre così e che non sarà neppure più semplice.
Finché tornerà da me, andrà bene.
Finché tornerà a casa, da me, da noi, andrà più che bene.
Appena i presenti ci lasciano soli, mi trovo immediatamente tra le sue braccia, a conferma che nessuno dei due riesce più a star lontano.
"Sei bellissima"
Mi solleva facendomi ridere e il mio cuore potrebbe non reggere quando parla.
"Mi è mancato così tanto sentirti ridere e sentire il calore del tuo corpo. Sentire te"
Rimarca il pronome facendomi sentire speciale, importante, l'unica.
"Stavo per impazzire. Se non fossi tornato oggi, giuro che avrei mandato a fanculo Frank e me l'avrei fatta a nuoto"
"Sei qui. Non importa più niente, adesso"
Mi abbraccia e rimango ferma mentre le note di una canzone che non riesco a riconoscere riecheggiano.
Louis canticchia quello che credo sia un nuovo singolo (probabilmente una sorpresa di cui non si è accorto di star spifferando la melodia) ,donandomi una pace mai provata prima.
Sono felice. Mio marito è qui ed io sono felice.
Diverse settimane dopo
"Ciao, dove sei?"
Stringo più forte il telefono all'orecchio mentre il senso di nausea aumenta.
"In studio. Perché?"
Richiudo la porta alle mie spalle, mi libero delle scarpe e mi stendo sul divano.
"Perché sono a casa. Non mi sentivo molto bene"
"Che succede?"
"Niente, sto solo poco bene. Ci vediamo quando finisci, riposo un po'"
"No torno a casa"
"No, Lou. Quando hai fatto mi raggiungi. Ti amo"
"Ti amo anche io"
Chiudo gli occhi appena interrompo la comunicazione e cerco di far passare la sensazione che sta diventando più pressante. Non ho fatto colazione stamattina, il mio stomaco non avrebbe trattenuto niente.
"Dannazione"
Sospiro, il soffitto inizia a girare e devo richiudere gli occhi appena riaperti. Sbottono la camicetta come se potesse darmi sollievo. Non so quanto tempo sia passato quando la porta si apre ed un Louis trafelato appare sulla soglia.
"Eloise"
"Ciao"
Si inginocchia per arrivare al mio livello.
"Non dovevi tornare a casa"
"Non avevo nulla da fare."
Dal mio sguardo è palese quanto non ci creda.
"Okay, non riuscivo a concentrarmi"
"Ho una forte nausea e capogiro. Non riuscivo a star in classe"
Chiudo gli occhi, le sue dita mi sfiorano il viso.
"Mi aiuti ad alzarmi?"
"Non dovresti star ancora coricata?"
"No, ho bisogno di fare una cosa e stavo aspettando ci fossi tu"
Ritorno eretta piano piano e nonostante la nausea sia più forte, ho bisogno di arrivare in camera.
Le sue braccia mi stringono forte e vorrei dire che questo allievi la nausea, ma non è così. È troppo forte.
"Apri quel cassettino? Devo andare in bagno"
Fuggo velocemente, anche se sono sicura di non poter rigettare nulla. Infatti sono conati vuoti, ma abbastanza violenti.
"Sono qui"
Sento le sue mani, prima sulla schiena poi sulla fronte. Mi tiene i capelli mentre sussurra che va tutto bene. Riesco a respirare ancora e mi lascio andare contro il suo corpo. Sono solo spossata.
"Ho preso quello che mi hai chiesto"
Gioco con la fede al suo dito. Mi piace farlo fin dal primo giorno, come se mi ricordasse che è davvero mio marito.
"Grazie"
"Credi che..?"
"Non lo so. Ma potrebbe essere"
Mi sento stanca, vorrei solo dormire, ma devo prima far quel test.
"Sarebbe bellissimo"
Sorrido alle sue parole, prima di spingerlo via ed essere scossa da altri conati.
"Eloise mi sto preoccupando"
Mi aiuta ad alzarmi perché sono troppo debole per farlo da sola.
"Aspettami fuori arrivo tra cinque minuti"
Quell'azzurro è torbido adesso ed è davvero preoccupato per me. Gli sorrido rassicurante, non è nulla di preoccupante ne sono sicura.
Dopo cinque minuti esco e lo trovo seduto sul letto a torturarsi le mani.
Scatta in piedi avvicinandosi.
"Come stai?"
Poso un dito sulle sue labbra, prima di parlare.
"Guarda con me se è positivo o meno"
Poso le mie labbra sulle sue, in un bacio dolce da cui cerco di acquisire tutta la sicurezza di cui ho bisogno.
"Al mio tre "
Annuisce, senza smettere di tenermi stretta a sé.
"Uno.."inizio.
"Due.." prosegue.
"Tre" termino e contemporaneamente portiamo gli occhi sul test che tengo in mano.
"Sono due linee"
Appare perplesso e se non fossi troppo emozionata per parlare, glielo direi che sì, sono due linee.
"Quindi, sarebbe..?"
Si specchia nei miei occhi lucidi e posso vedere la sua espressione mutare da confusa a sorpresa e felice, come mai l'ho visto.
"Sei incinta?"
Sorrido, soffocando un singhiozzo e annuisco.
"Sono incinta"
Sussurro perché non riesco a parlare.
"Oddio!"
Mi stringe forte, mi solleva e gira su noi stessi.
"Louis, la nausea"
Si arresta immediatamente facendomi ridere.
"Scusa è che..cazzo! Sei incinta ed io sono così felice"
Mi stringe incredulo, mi bacia su tutto il viso facendomi ridere ancora.
"Ti amo così tanto! Sarà una bellissima bambina"
"Lou, non possiamo saperlo"
"Io lo so. Sarà una bambina"
Ho bisogno di stendermi un attimo perché gira tutto più di prima ed è ciò che faccio dopo aver chiuso gli occhi ancora una volta.
"Vuoi un po' di acqua?"
"Si grazie"
Sento i suoi passi andare e tornare, il letto abbassarsi sotto il suo peso.
Bevo a piccoli sorsi mentre lo osservo. È completamente su di giri, è felice ed anche i suoi occhi me lo dicono.
"Eloise..avremo una bambina"
Lo sussurra quasi a convincersene.
"Lou, avremo un bambino, maschio o femmina che sia"
Si stende accanto a me e non capisco cosa stia facendo finché non si abbassa fino ad avere le labbra ad altezza della pancia e inizia a parlarci, facendomi ridere.
"Ciao piccola. Credo che la tua mamma voglia un maschietto, ma sappiamo tutti che sei una femminuccia"
"Lou, non può sentirti, non è..formato ancora"
"Non importa. È il momento cruciale per convincerla ad essere femmina"
Ridiamo perfettamente consapevoli che stia scherzando, che lo stia facendo apposta.
"Non diremo nulla fino ai tre mesi, giusto?"
Annuisce anche se so quanto stia morendo dalla voglia di chiamare la sua famiglia e dire a tutti che avremo un bambino.
"Come stai?"
"Sono stanca.."
Intreccia le dita con le mie e bacia l'anello che porto al dito, come simbolo del nostro impegno reciproco.
"Pizza per stasera?"
Mugugno qualcosa, perché non voglio pensarci o la nausea non mi darà tregua.
"Dopo vedremo. Per ora credo che riposerò un po'"
"Va bene amore mio"
Mi lascia un bacio sul capo e fa per allontanarsi, quando ritorna sui suoi passi e si siede accanto a me.
"Sono felice. Davvero felice e mi sento estremamente fortunato. Volevo lo sapessi"
"Anche per me è così"
Gli accarezzo il viso e amo il sorriso che ha sul volto, così incontenibile.
"Facciamo così: tra dieci minuti partiamo in macchina"
Mi guarda confuso e sono sicura che stia per rifiutare perché non ha capito dove voglio andare.
"Troverò un modo per stare meglio, due ore e mezzo sono tante ma possiamo farcela"
I suoi occhi si puntano nei miei e diventa estremamente serio.
"Vuoi andare a Doncaster?"
Annuisco, stringendogli la mano.
"Credo che ci sia una persona che merita di avere l'anteprima. Poi chiameremo i miei. Non lo diremo a nessun altro per un po'. Che dici?"
Non risponde, soppesa le mie parole e anziché rispondere, porta le mani sul mio viso e mi bacia.
"Dico che non so come tu faccia a capire di cosa ho bisogno"
"Sono tua moglie per un motivo"
"Perché vuoi andare da lei?"
"Perché immagino che sarebbe stata la prima persona a cui l'avresti detto se fosse stata ancora qui, la prima persona di cui avresti avuto bisogno alla prima difficoltà e paura all'idea di avere un altro figlio. Quindi voglio che tu possa sentirla vicina oggi. E se questo significa fare due ore e mezza di viaggio con la nausea e tutto il resto, lo farò."
Mi stringe senza parlare ed io spero che sia la cosa giusta. Potrebbe sembrare triste visto la bella notizia ma so che per lui è importante. Non ha più una segreteria a cui registrare messaggi vocali e nonostante lui creda che io non lo sappia, ho visto le lettere che le scrive. Non le ho lette ma le ho viste, nascoste in fondo all'armadio.
"Possiamo aspettare"
"No, va bene così. Mia madre piomberà qui per strizzarti le guance quanto prima per cui approfittiamo della calma provvisoria"
Sorrido ma non è d'accordo e lo dimostra scuotendo la testa.
"Prima almeno riposa. Dopo vedremo, va bene?"
Sono davvero stanca e l'idea di dormire un po' è davvero allettante.
"Okay, cinque minuti. Solo cinque poi andiamo"
Si sporge per lasciarmi un bacio sulla fronte, contatto a cui chiudo gli occhi beandomi del suo tocco.
Li tengo così e non mi rendo conto di essermi addormentata finché non li apro di nuovo.
Probabilmente molto tempo dopo.
La nausea è diminuita, ho una coperta che mi tiene caldo e la luce filtra da sotto la porta accostata.
"Lou?"
Chiamo piano, cerco di sollevarmi ma la nausea torna forte.
"Louis" riprovo con la speranza che mi senta.
La porta si apre ma non appare nessuno e sento solo del chiacchiericcio.
"Zia?"
Abbasso lo sguardo ed una Mya attenta mi osserva.
"Ciao bambina!"
Le sorrido rassicurante e si avvicina ancora.
"Hai mal di pancia?"
"Un pochino"
"Zio Louis l'ha detto."
Annuisco, accarezzandole i capelli.
"Puoi chiamare lo zio Louis e poi che ne dici di venire qui con me? Guardiamo i cartoni alla tv?"
Sorride contenta e mi aspetto che torni di là, invece inizia ad urlare il nome di mio marito che si precipita da noi, preoccupato, seguito alle calcagna da Grace.
"Cosa succede?"
Mya si è sistemata sotto le coperte e attende paziente che accenda la tv.
"Guardiamo i cartoni" risponde ovvia.
"Grace"
Lei mi guarda, prima di intimare a sua figlia di scendere.
"Mamma, la zia ha male alla pancia e vuole che io le faccia le coccoline. Vero che vuoi le coccoline, zia?"
Non riesco a non ridere, annuendo verso la mia amica che scuote la testa. Sa quanto è determinata e furba la sua bambina, ma ha anche un'altra luce negli occhi e capisco.
"Te l'ha detto"
Louis guarda prima me e poi lei, che cerca di reprimere la risata che invece preme per uscire.
"Tecnicamente no, nel senso, magari si..però no"
Non riesco a trattenermi nemmeno io, e ridiamo insieme facendo alzare gli occhi al cielo a Louis.
"Vi dite tutto, pensavo dovesse saperlo"
"Certo, non ha mica a che fare col fatto che non sei riuscito a trattenerti"
Sono felice lo sappia, ma avrei voluto essere io a darle la bella notizia.
"Come stai?"
"Con le coccoline di Mya, meglio"
La bambina sorride soddisfatta e lancia un'occhiata a Grace come per sottolineare che lei aveva detto la verità.
"Rimanete qui? Un pochino e vi raggiungo"
"Oh, no..noi-"
"Grace, per favore"
Anche Louis sembra farle capire che non può rifiutare e così accetta. Sono sole, Harry non c'è e abbiamo qualcosa da festeggiare: un numero, un nuovo inizio per noi: tre.
——————
Quanto tempo è passato? probabilmente troppo ma non c'è stato modo di riuscire a scrivere un capitolo intero. Solo alcuni pezzi, di cui vi sarete resi conto leggendo il capitolo che è un po' un artattack.
È che mi sembrano scontati ormai, mi sembrano ripetitivi e banali. E forse è anche il fatto che non ho più la testa per scrivere. Però ci provo e ci proverò. Perché le cose non concluse non mi piacciono. Quindi non so quando, ma vi prometto che terminerò le storie che ho iniziato.
Spero, nel frattempo, che vi possa piacere ciò che appare sullo schermo (non è più carta, non potevo scrivere diversamente ahah) e...niente.
A presto,
Luisa 💗
Ps: la mia scena preferita è quel momento in cui contano insieme per vedere se il test è positivo o negativo! Qual è stata la vostra? Sempre che ci sia stata 😂
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