Stella del Mattino
Un luogo senza tempo, senza colore, senza illusioni, ma con mille speranze tutte disilluse dalle mie aspettative.
Di cosa sto parlando ?
Della mia concezione di Limbo, tutti prima o poi si saranno chiesti da dove veniamo.
Quando a tre anni ho provato a chiedere a mia madre, la risposta non mi è particolarmente piaciuta.
"Eri nel cuore della tua mamma e del tuo papà"
Allora mi sono chiesta come avevano potuto volermi sapendo quando fosse inospitale è crudele questo mondo.
Anche la risposta di mio padre non fu soddisfacente:
"Prima di nascere eri nei pensieri di Dio"
L'apoteosi dell'assurdo, se con la risposta di mia madre mi sono offesa per giorni pensando all' egoismo che si deve avere per mettere al mondo una vita innocente, a quella di mio padre credo di aver smesso di credere per sempre in un Padre Onnipotente.
Potrei sembrare esagerata ma in fondo sappiamo bene che se voleva, almeno Lui poteva crearmi adattabile alla vita su questo pianeta così inospitale.
E invece mi ha donato un novanta per cento di sfortuna è un dieci per cento di follia.
Se almeno la percentuale fosse opposta la follia nasconderebbe la monotonia della mia vita, ma di fatto sono una semplice ragazza, che oggi compie diciotto anni e che vive in uno dei più grandi paesi d'Italia.
"Sei giovane sei carina e vivi in un grande paese, perché lamentarti?"
Prima che qualcuno mi potesse fare questa domanda, cerco di dare una semplice risposta sono giovane sono carina e vivo in uno dei più grandi paesi dell'Italia per estensione terriera, la mia Cerignola.
Nonostante da qualche anno ci sia un aumento di supermercati e discount tutto quello che circonda questo paese e l'agricoltura.
Non ho nulla contro quest'ultima, mio nonno prima e poi mio padre fanno questo lavoro.
È un lavoro dignitoso è tanto faticoso, che permette a tante persone di mantenere onestamente le proprie famiglie.
Ma... perché un ma c'è sempre, vivere in un paese in cui non c'è un università, una biblioteca nazionale un museo se non quello delle Fosse Agrarie (molto bello) e la lista potrebbe essere molto più lunga ti penalizza.
Penalizza la tua voglia di crescere di sviluppare indipendenza di conoscere culture diverse e aprirti al mondo.
Ma voi avete la transumanza dei contadini ?
È vero nei periodi in cui la campagna dona la sua abbondanza vediamo tante culture diverse, venire in questo paese ma purtroppo spesso sono le ingiustizie che emergono nelle loro storie e di certo non una globalizzazione finalizzata allo scambio.
Cosa sarà mai, infine ci sono cose peggiori com'è il terzo mondo o la guerra ?
Una giusta riflessione, ma se scendi le scale e parti con il piede sbagliato di certo il disastro è assicurato.
Comunque per ritornare al mio discorso iniziale, ora sapete con chi ve la dovete prendere, se vedete la mia vita andare a rotoli.
Vi ho anche dato due opzioni da una parte abbiamo il cuore dei miei genitori e dall'altro il pensiero di Dio, vi lascio scegliere perché ormai qualunque sia la causa Io sto pagando gli effetti.
"Alzati pigrona che oggi fai diciotto anni dobbiamo festeggiare."
I miei problemi sembravano finalmente sviscerati e invece eccoci che mia mamma Elisabetta viene a complicare una situazione già devastante per la mia salute psichica.
"Mamma non ho nulla da festeggiare e poi sai che non credo a queste stupidaggini oggi è solo un giorno come un'altro."
"Ma come puoi dire una cosa del genere diciotto anni fa è nata la gioia della nostra casa e questi anni sono un dono immenso e dobbiamo rendere grazie."
I suoi occhi si fanno anche lucidi e prima che inizi a raccontare nei minimi dettagli questi anni iniziando naturalmente da un parto difficile la blocco.
"Ok mamma festeggiamo l'aver intrapreso un percorso a ostacoli con valigie piene di desideri disillusi e sogni infranti.
Mettiamo su della musica così imparo a ballare sotto le tempeste che quotidianamente si abbattono su di me.
Ah e non dimentichiamo di brindare con uno spumante economico per la disfatta della mia vita economica."
"Sei seria?"
"No, non allarmarti questa non è serietà ma semplicemente la realtà della mia vita."
"Usa anche il tuo sarcasmo ma stasera hai solo due opzioni o festeggi con noi qui a casa o esci con le tue amiche a divertirti."
Siamo proprio mamma e figlia anche lei mi lascia due opzioni anche se entrambe includono l'andare contro la mia volontà.
È così difficile capire che non ho nulla da voler festeggiare e non perché mi senta depressa o perché essendo adolescente ho sbalzi d'umore, ma semplicemente perché nella mia vita non ho ancora fatto nulla di speciale e festeggiare il passaggio di un altro anno mi mette tristezza.
Potrei optare per urlare ma conosco molto bene la donna che ho qui di fronte a me con le mani incrociate lo sguardo di un vero combattente Maori sarebbe pronta continuare questa sfida finché non alzo bandiera bianca.
"Ok esco con Telia ma niente festeggiamenti casalinghi."
Tra i mali minori scelgo quello che mi piace di più, in fondo non sarà diverso dalle altre sere ci siederemo sul nostro muretto bevendo birra e ingurgitando focaccia.
Telia è la mia migliore amica da quando eravamo entrambe un embrione visto che le nostre mamme sono rimaste incinte insieme anche se non si conoscevano a quell'epoca un incontro fortuito le fece diventare grandi amiche e da allora non si sono mai separate lasciando crescere anche noi insieme.
Se non fossimo così diverse potrebbero pensare che siamo sorelle, anche se caratterialmente e fisicamente siamo agli opposti non avrei potuto desiderare un'amica migliore.
Mi alzo dal mio letto, visto che ormai la mia privacy è stata definitivamente disturbata anche da mio fratello, che ancora con l'alito delle baldorie notturne e gli occhi attaccati da segmento non specificato viene per sbaciucchiarmi e per darmi gli auguri.
"Bella addormentata il tuo principe azzurro è venuto a baciarti."
"Preferisco passare oltre almeno fino a quando non ti lavi la faccia."
"Il bacio del vero amore non può aspettare queste finezze."
"Illuditi l'uomo dei miei sogni è esattamente il tuo contrario."
Ma con tutta la forza di un bruto di quasi due metri si getta a capofitto su di me, facendomi il solletico.
Le urla e il dimenarmi non servono a granché, se non a far sorridere mia madre che continua a dire che siamo due bambini.
Per molti siamo davvero una bella famiglia e forse in realtà nonostante il mio cinismo lo siamo davvero perché la perfezione non esiste per nessuno ma l'amore è davvero per pochi e noi siamo fortunati ad averlo.
Dopo aver subito l'alito cattivo e i baci appiccicosi di mio fratello mi dirigo verso la cucina, ho una fame tremenda ma non voglio eccedere perché già so che stasera con Telia ci daremo dentro con tutto ciò che non è consigliato per una dieta equilibrata.
A proposito di Telia mi ricordo di mandargli un messaggio, in fondo oggi festeggiamo anche i nostri diciotto anni di amicizia e dobbiamo fare qualcosa di speciale.
Un messaggio per confermare un incontro già prestabilito da una vita, e infatti la sua risposta non tarda ad arrivare.
"Ci vediamo alle 19 al solito posto.
PS non mangiare che andiamo dal Ghiottone."
Chi non è nato a Cerignola non può capire la bontà dei suoi panzerotti.
Il sistema è simile a quello che usano alcuni locali francesi con le baguette, c'è un bancone pieno di cose strepitose e buonissime e a ognuno di noi e data la possibilità di fare l'alchimista con il proprio panzerotto, trasformando la strada che porta al Paradiso dell'obesità.
Il mio panzerotto preferito non ha nulla di dietetico ma è farcito da salame piccante funghetti sott'olio mozzarella e wurstel accompagnati da litri di birra perché il peperoncino è davvero piccante.
Sembra che io stia fantasticando su un uomo da quanti particolari sto scrivendo, quindi cerco di darmi un po' di contegno e mi preparo per andare al lavoro.
Anche se non ho un assoluto bisogno di lavorare, ho sempre pensato che essere autonomi fosse la cosa migliore da fare è così con la promessa che non avrei trascurato i miei sogni mi sono trovata un lavoretto.
Detta così può sembrare qualcosa di strano ma in fondo non sono altro che la commessa in un negozio di ricambi per elettrodomestici per darmi qualche aria potrei dire che sono l'addetta alle vendite di questo negozio.
Anche se può sembrare un lavoro prettamente maschile, e ho dovuto combattere per i pregiudizi che questa città aveva contro una ragazza che parla di ricambi, giraviti e utensili utili allo smontaggio e al montaggio di piccoli elettrodomestici, ora posso asserire di essere diventata davvero brava e di aver acquistato la stima di molti a cui ho risolto problemi che il maschio di casa non era riuscito a fare.
Armando il proprietario del negozio mi ha dato piena libertà sulla gestione di quest'ultimo, per due motivi il primo e che lui è concentrato sulle vendite on-line che vanno davvero bene da quello che dice essendo un genio del computer come si definisce.
Inoltre lui non ha molta pazienza nel dare sempre ragione al cliente quindi fa affidamento sul mio savoir-faire.
Il lavoro mi piace molto e la paga è buona inoltre con Armando abbiamo instaurato un rapporto di semplice e Chiara comprensione che potrebbe essere rinchiuso in queste parole:
"Fidati di me e non te ne farò pentire"
In questo modo io do il meglio che posso e lui fa la stessa cosa senza stressarmi.
Finalmente dopo tre ore di lavoro ritorno a casa oggi mi ha fatto smettere anche prima rammaricandosi di non avermi fatto un regalo del compleanno mi ha lasciato la serata libera.
Anche lui con questa storia del compleanno come se fosse un giorno diverso dagli altri come se avessi vinto il SuperEnalotto ed ora stessi preparando le valigie per partire in quelle isole meravigliose dei Caraibi.
In effetti in quel caso gli auguri me li darei anche da sola comunque visto che mi ha dato qualche ora di permesso e non capita tanto spesso ne approfitto, e con il sorriso più finto del mondo, per darvi un'idea lo smile rotondo che sorride con le lacrime agli occhi potrebbe rappresentarmi in questo momento, lo ringrazio per la concessione.
Mentre torno a casa, a piedi perché il mio monopattino ha deciso che non vuole più funzionare e vuole essere portato da me, mi viene in mente una scena comica.
Invece di stringere la mano ad un bellissimo ragazzo mi ritrovo a stringere il manubrio di un vecchio monopattino.
Tra un pensiero è una risata su me stessa arrivo a casa, in fondo si dice che chi sa ridere di se stessi diventa padrone del mondo, ed io mi sento già troppo grande per non accettare le mie virtù e i miei difetti, se in questo poi c'è una carenza non ci voglio pensare, perché prima o poi colmerò questo vuoto dettato da qualcosa che non è ancora molto chiaro al mio cuore e alla mia vita.
Papà mi aspetta sulla soglia della porta e conoscendolo è lì da almeno mezz'ora per poter aspettare la sua bambina come mi definisce che oggi compie diciotto anni.
Prima che inizia a piangere blocco anche lui come ho fatto stamattina con mia mamma.
"Non piangere non darmi gli auguri e fammi andare che devo prepararmi, Telia mi sta aspettando."
"Non vuoi sapere la leggenda che parla dei ragazzi che compiono diciotto anni? "
Mi chiede speranzoso e con gli occhi mi elemosina almeno un attimo di attenzione, cerca la mia dose di sorrisi che oggi non gli ho ancora concesso per colpa della mia frustrazione di questi diciotto anni che io non ho chiesto.
"Dimmi tutto papà!"
Come il sole emerge sempre da dietro le nuvole così il sorriso adesso è stampato sul viso di mio padre mi sento un po' in colpa perché riconosco che lo tratto quasi sempre male ma davvero a volte vorrei essere lasciata da sola con i miei spazi e il mio sogno di diventare una scrittrice.
Vi ho parlato del mio sogno ma non vi ho detto ancora che mi chiamo Danica non è un nome italiano ma Slavo scelto dai miei genitori perché significa stella del mattino.
Naturalmente per approfondire il discorso Danica ci vuole più che un capitolo perché come un iceberg, questa è solo la punta che emerge dalle profondità dell'oceano.
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