Mi porto dentro le sconfitte più tremende, e i dolori più atroci, eppure mai nessuno è riuscito a ferirmi in così poche parole.
A farlo è solo una ragazzina che non conosce la mia vita, eppure guardandomi diritto negli occhi mi ha dato del viziato e mi ha detto di correre da mamma.
Dio sa quando vorrei poterlo fare, sentirne almeno una volta il suo profumo, sentire il rumore dei suoi sorrisi, ma soprattutto percepire dai suoi abbracci l'amore che prova per me.
Non voglio rattristare me stesso, sono sicuro che quella ragazzina non può immaginare quali tasti è riuscita a smuovere.
Quegli occhi scuri potrebbero penetrare in qualsiasi anima, se solo non fosse così instabile.
Nonostante i buttafuori la tenevano nella morsa e riuscita prima a scappare e poi a non arrendersi nonostante l' avessero placcata.
Non ho mai visto nulla del genere, non ha logica ma è magica improvvisazione.
Sorrido come uno stupido, mentre dovrei concentrarmi su altro, ma dimenticare che è venuta a sbattermi contro e nemmeno se ne è accorta mi fa ridere.
Un disastro, una canzone stonata, una giornata di pioggia mentre si è al mare, un tatuaggio inopportuno, una vicina invadente, tutti paragoni assurdi per definirla, ma quali parole posso usare per coniare i nostri incontri.

"Smettila Noah, tra 362 giorni inizierai a vivere la tua vita "
Il me razionale prende il sopravvento e finalmente decido di fare le scelte giuste.
Ne approfitto che è domenica per trovare l'indirizzo del mio nuovo lavoro, pensando che così domani non farò tardi.
Non voglio prendere la macchina, perché il mio Google Maps mi dice che a piedi ci metterei venti minuti ed ora una bella passeggiata può aiutarmi ad ossigenare il mio cervello, in stallo da due giorni.
Arrivo in destinazione anche in meno tempo essendo io molto atletico, il posto è molto centrale ma credo che abbia bisogno di un insegna più chiara, questa la trovo troppo piena di cose, che non dicono le parole che attirano l'attenzione.
Certo non lo dirò domani appena entro, non voglio apparire quello che comanda, se risulto antipatico mi precludo la possibilità di lavorare come una squadra per ottenere risultati soddisfacenti il prima possibile.

Un monopattino appoggiato al marciapiede accanto al negozio attira la mia attenzione, lo riconosco e lo stesso monopattino di quella squilibrata che ieri sera non riusciva a mantenersi in piedi e oltre a tenere lei in braccio ho portato anche il suo monopattino con questo assurdo adesivo.
Un cerchio azzurro vuoto come la sua testa, rappresenta lei sicuramente.
Speriamo che non abiti qui vicino non voglio incontrarla tutti i giorni, non riuscirei a mantenere il mio autocontrollo.
Ritorno in Albergo per prepararmi al meglio per domani, devo studiare dei progetti da presentare.
Passo l'intera domenica in Albergo con l'unica distrazione che ogni tanto mi porta via dai miei progetti, il pensiero di quella ragazzina.
Ma in questo gioco vince solo chi non si arrende e scacciò via la sua voce, i suoi occhi il suo corpo.
A differenza della notte precedente, questa volta dormo come un ghiro, svegliandomi in perfetto orario.
Per l'occasione metto il mio vestito migliore, in fondo la prima impressione è fondamentale.
Per andare a lavoro mi faccio accompagnare dall'autista, ma per non sembrare un viziato che ha l'autista mi faccio lasciare a qualche metro di distanza, se ricordo bene se vado diritto entro tre minuti sono al negozio.
Quando arrivo è gia aperto e sinceramente la cosa mi fa piacere, alzarsi di buon ora è sinonimo d'impegno.
Il datore di lavoro mi fà un buona accoglienza , e devo dire che non mi aspettavo la sua professionalità, si vede che si occupa di questo da molto tempo.
Mi dice che ci sarà anche una ragazza che lavorerà con noi, ma che non interferirà con l'aria internet perché lei si occuperà del banco.
" Una donna in questo settore?"
Chiedo perplesso.
" Non ti far sentire da Danica, odia i pregiudizi, e chi sottovaluta le sue capacità."
" Non era mia intenzione, le donne sono molto più avanti di noi, e solo che non mi aspettavo questa mentalità all'avanguardia in un piccolo paese.
Ma dov'è?"
"Lei è un genio ma a volte fa tardi"

Mentre penso alla grossa bugia che ho appena detto sull essere all'avanguardia visto che per me chi dice donna dice danno sento una voce che scioglie i miei pensieri.

"Buongiorno al capo e benvenuto al nuovo operaio io sono Danica"

Lei non mi ha ancora riconosciuto, ma io sto già pregustando il momento in cui capirà chi sono.
Mi giro lentamente e la guardo dritta negli occhi, per cogliere tutto il suo disagio.

I suoi occhi si incastrano perfettamente nei miei come se fossero pezzi di uno stesso puzzle, e spiazzata dalla sorpresa parla con un tono di voce diverso da quello che ho conosciuto in questi giorni.

" Sei uno stolker, vattene via se non vuoi che chiami i carabinieri"

" Miss Brutto Carattere il mondo non gira intorno a te, io lavoro qui e se non ti conviene vai pure."

"Chi ti credi di essere, ricordati che lavoro qui dentro da anni quindi chi deve andare via sei tu."

Potrei dirle che sono praticamente il capo del suo capo ma non voglio umiliarla ho già visto il suo orgoglio.
Per fortuna a mettere pace c'è il presunto  titolare Che guardandoci come se fossimo matti ci chiede se ci conosciamo.
La prima a rispondere come al solito e lei.
" Non faccio conoscenza con gli stupidi è solo capitato per sventura nella mia vita."
Le sorrido e le rispondo a tono:
"Visto che la signorina ha un azienda importantissima di e-commerce voleva il mio parere finanziario ma le mie competenze non bastano ad analizzare la pazzia della sua gestione"

Vedo la fiamma dei suoi occhi accendersi ma decide di non rispondere per non contrariare il suo capo che ci guarda allibiti.
Noah resisti anche tu 362 giorni e sarai via.