Ischia
Harry spense il telefono ridacchiando dopo aver dato un'occhiata rapida a quello che aveva letto su Twitter dopo che qualche paparazzo aveva pubblicato sui social le sue foto in vacanza qualche giorno prima.
Era già da una settimana che era in Italia per prendersi una vacanza di riposo dopo la fine del Love On Tour che credeva non sarebbe mai arrivato alla fine.
Aveva ancora tutto nella testa di quella magnifica sera della fine del tour, il parlare italiano, le canzoni che nessuno si aspettava, e soprattutto il finale al pianoforte.
Riusciva ancora a percepire l'ansia nel suonare, le mani che gli tremavano nel suonare i tasti e soprattutto il silenzio del pubblico.
Era stato bellissimo, era stanco ma felice.
E ora si poteva riposare come desiderava da tempo.
Così ne aveva approfittato per stare nella sua casa che aveva comprato all'insaputa di tutti in una zona appartata a Ischia e in quel momento stava guardando il mare dalla terrazza principale.
E chiuse gli occhi ascoltando il mare italiano che tanto amava.
Il suo momento di relax si fermò quando sentì dei rumori provenire da fuori.
Per un attimo credette che potesse essere qualche fan o qualche paparazzo quindi si avvicinò all'entrata cautamente.
Non si sapeva mai.
Harry: ma chi può essere? Nessuno sa che sono qui....ti prego dimmi che Gemma non ha fatto la spia o che sia qualche fanatico!
Arrivò alla porta e quando la aprì rimase basito.
Non si aspettava di vedere Louis in pantaloncini e canottiera nera con le sue valigie mentre si muoveva goffamente nella stradina.
Harry: Louis?!
Louis alzò lo sguardo e sorrise nel vedere Harry.
Louis: ciao Haz, ti sono mancato?
Harry: ma che ci fai qui? Non eri in America?
Louis: bè, ho finito le date della leg americane e non ho più concerti fino a metà agosto quando farò il mio festival in Italia e così ho deciso di fare un salto qui...non dirmi che ti eri dimenticato di avermi detto di questa casa che hai preso all'insaputa di tutti tranne di me! E poi, mi avevi dato le chiavi di scorta
Harry: ops!
Louis: hi!
Harry non resistette più e si avvicinò velocemente finché non si trovò davanti a Louis e immediatamente si buttarono l'uno tra le braccia dell'altro.
E Harry si sentì come in paradiso tra quelle braccia.
Gli erano mancate non poco.
Rimasero così per un po' prima che Harry prendesse Louis per mano e lo portasse dentro la casa dopo aver recuperato le valigie di Louis.
*********
Con in sottofondo una radio italiana che suonava musica sia italiana che internazionale, seduti sulla balconata della casa, a guardare il tramonto, seduti sul tavolino a mangiare della pasta con pomodorini, crescenza, origano e qualche foglia di basilico che Harry aveva improvvisato visto che non si aspettava l'arrivo del fidanzato.
A Louis però andava benissimo e infatti mangiava con gusto sotto lo sguardo soddisfatto di Harry che ringraziò mentalmente l'amico Alessandro che gli aveva insegnato qualche trucchetto con la cucina italiana e a come sopravvivere.
Per resto rimanevano in silenzio anche se ogni tanto si lanciavano qualche sguardo e tentavano qualche sfioramento di mano solo per il gusto di farlo.
*******
Louis: sei serio? La coppetta?
Harry: che c'è di male?
Louis: io preferisco il cono ma va bene, sei sicuro di ricordarti che sei inglese?
Harry: certo che me la ricordo, è solo che quando sono qui in Italia mi piace integrarmi col posto e con le abitudini anche se non sempre riesco a seguirle tutte quante
Louis: okay, penso che sarà meglio se mi insegnerai qualcosa per quando farò il festival
Harry: se vuoi creare un caos come hai fatto quando sei stato ospite in quella radio...buona fortuna
Louis: come lo sai?
Harry: anche se non sto molto su Twitter le notizie mi arrivano lo stesso all'orecchio
Louis: e chi te lo fa sapere? Brad?
Harry: sei geloso?
Louis: io?! Pffff, ma no, è solo che con quelle foto che girano di voi due insieme in giro
Harry: lo sai che tra noi due non c'è nulla, è solo un amico e il mio personal trainer
Louis: sì ma mi conosci
Harry: oh sì che lo so
Louis: Harry no!
Harry: cosa?
Louis: lo sai
Harry ridacchiò mentre continuò a mangiare il suo gelato mentre Louis lo guardò quasi ammaliato mentre si alzava e andava in cucina a buttare la coppetta di plastica di gelato vuota.
Louis lo raggiunse e i due si ritrovarono nuovamente l'uno davanti all'altro.
Si presero per mano e in silenzio, un silenzio quasi malizioso che faceva trasparire facilmente le loro intenzioni, andarono nella camera da letto e non appena la porta si chiuse Louis spinse senza troppe cerimonie Harry sul letto prima di sovrastarlo e cominciare a baciarlo come desiderava da un po'.
I vestiti ben presto caddero per terra e finalmente Harry si sentì bene e che Louis lo stava amando come nessuno l'aveva mai fatto.
E sapeva che per Louis era la stessa cosa, lo capiva da come lo coccolava, da come lo preparava, da come si assicurasse di non fargli troppi male mentre entrava in lui, da come lo baciava per cercare di fargli passare il dolore che poi si sarebbe trasformato in piacere...insomma, da ogni suo singolo gesto.
E fu in un bellissimo bacio che i due vennero insieme.
Louis non si sfilò subito da Harry ma rimase ancora un po' in modo che Harry potesse accarezzargli i capelli come solo io riccio sapeva fare.
Certo, le fan ai suoi concerti lo accarezzavano appena le raggiungeva le barricate, ma non era la stessa cosa.
E quando si sfilò recuperò delle salviettine che trovò in bagno e poi si infilò nel letto e strinse Harry da dietro.
Big spoon e little spoon, come erano soliti fare sin dai tempi che furono.
Louis: ti amo Haz
Harry: ti amo anch'io Boo
Louis: ti prometto che un giorno riusciremo a essere liberi e tutti sapranno la verità
Harry: lo dici da anni Lou, non voglio farmi illusioni ma sì, io so che un giorno succederà, ne sono certo, ma ora non pensiamoci e pensiamo a questo momento di noi due qui, a Ischia, solo noi due e nessun altro
Louis: hai ragione, ed è perfetto, come te
Harry: anche tu lo sei, anche se a volte non te ne rendi conto
Louis sorrise anche se sapeva che Harry non poteva vederlo, si alzò appena per baciarlo sulla guancia e vide Harry arrossire e sorridere con le fossette che si girava appena verso di lui per ricevere un vero bacio che Louis non gli negò.
Si sussurrarono altre dolci parole dette sottovoce mentre la luna iniziava a illuminare il cielo italiano sotto cui i due si addormentarono.
Sereni.
Felici.
Guarda che luna, guarda che mare,
Da questa notte senza te dovrò restare
Folle d'amore vorrei morire
Mentre la luna di lassù mi sta a guardare.
Resta soltanto tutto il rimpianto Perché ho peccato nel desiderarti tanto Ora son solo a ricordare e vorrei poterti dire Guarda che luna, guarda che mare!
Ma guarda che luna, guarda che mare, In questa notte senza te vorrei morire Perché son solo a ricordare e vorrei poterti dire Guarda che luna, guarda che mare!
Guarda che luna, guarda che mare!
Che luna!
Fred Buscaglione
The End
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