Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 57

Chris

La luce del sole mi sveglia. Sbadiglio e allungo il braccio sul comodino in cerca del telefono. Spengo la sveglia prima che possa suonare e mi giro verso Tara che dorme al mio fianco. Una nuova splendida notte è appena passata e io non riesco a credere che tutto questo sta diventando la mia normalità. Le bacio il capo e scivolo via dal letto cencando di non svegliarla. Ho bisogno di una doccia, ma è ancora presto per lei.

A piedi nudi faccio il giro del letto per poi fermarmi a guardarla vicino al comodino del suo lato. È casa mia, ma quello ormai è il suo lato, come il nostro letto e non so cos'altro non è più solo mio, ma nostro.

È distesa prona, sexy da morire con quel lenzuolo scivolato fino ai fianchi. Vorrei passare le dita sulla linea dritta che scompare proprio poco prima della curva dei glutei, una tentazione irresistibile. Non oso sfiorarla, so che è appena passata una nuova settimana stressante per lei e spero che oggi possa riposare, almeno fino a tarda mattinata quando dovremo andare a prendere mia sorella in aeroporto.

Alycia non vede l'ora di conoscerla e questo le fa molto piacere, me ne sono reso conto e tutto questo rende felice me.

Con un sorriso sereno allungo la mano per coprirla con la coperta, tiro su il lenzuolo e un alone nero mi si mostra sul suo sedere, stranito procedo a coprirla fino a notare una nuova macchia scura questa volta sul fianco, attento osservo ogni centimetro della sua pelle e piccoli segni mi si mostrano sul braccio e infine sul polso. Sento le vene sulla fronte pulsare e i miei pensieri correre a ricordi del suo volto che si contrae sofferente per un mio tocco o per uno sforzo.

Che cazzo sta succedendo!

Vorrei svegliarla per avere le mie risposte, ma la sua espressione tranquilla me lo impedisce.

Resto a guardarla con il sangue che si gela.

Ho fatto l'amore con lei la notte scorsa, come quella prima e così indietro nel tempo, ho baciato ogni centimetro del suo corpo, ma non mi sono accorto di nulla.

Con il petto in subbuglio come la mia testa mi allontano dalla nostra stanza. Mi siedo in bagno sul bordo della vasca e la domanda è sempre la stessa: che cazzo significa!

L'idea che lui possa averle fatto ancora del male mi spezza il respiro come il cuore. Stringo le mani sul viso abbassandomi verso le ginocchia.

«Perché non mi parli Tara?» disperato pronuncio quelle parole a me stesso. «È normale. Sono normali quei segni?»

Niente mi fa credere che lo possano essere, ma cosa posso fare?

Resto seduto a pensare non so neanche io quanto. Poi il suono del mio telefono mi ridesta. È un messaggio di mia sorella che si è appena partita per raggiungere l'aeroporto.

Questo mi fa capire che è tardi. Non ha senso restare a rimuginare sui suoi segni, devo parlare con lei.

Mia sorella che sta arrivando non è affatto un buon momento per prendere quel discorso, non so se dovrò aspettare un momento più tranquillo e questo mi fa incavolare.

Irrequieto entro nella doccia, l'acqua calda non riesce a sciogliere le mie paure. Sovrappensiero prendo il bagnoschiuma e lo verso sul palmo della mano sinistra, sfrego le mani e spalmo il sapone sul corpo.

Un brivido improvviso mi fa girare e il fiato mi si blocca appena vedo il corpo della mia donna nudo proprio dietro di me.

«Tara!» Sorpreso pronuncio il suo nome e mi blocco a guardarla.

Il suo viso si illumina furbo.

«Ho visto che è tardi e ho pensato che potevamo risparmiare tempo in questo modo.» Si avvicina di un passo e ora i suoi seni sfiorano invitanti il mio petto.

La guardo con sofferenza pronto a chiederle spiegazioni.

«Credi si possa fare?» Il suo dito indice si posa sul mio sterno per poi danzare fra di noi sempre più giù fino a farmi chiudere gli occhi.

Il sospiro che emetto segna la mia resa.

La sua presa si fa più decisa e non mi resta che accettare la sua offerta: perché è tremendamente sexy, perché la desidero da morire, perché voglio saperla al sicuro fra le mie braccia.

«Non credi sia la scelta migliore?» mi chiede ancora.

Mi riprendo dalle sue attenzioni e il tono con cui pronuncia quelle parole mi fa dimenticare ogni cosa. La sollevo per le gambe appoggiando la sua schiena sulle mattonelle alla nostra sinistra.

«Sì.» Lascio uscire.

Il mio corpo si incastra fra le sue gambe, la sua bocca si spalanca dalla sorpresa e i suoi seni premono sulla mia pelle togliendo i ogni senso di pudore.

«Sei pronta Tara?» Le bisbiglio sulle labbra. «Dimmi che sei pronta perché voglio scoparti.»

Le sue labbra si allargano in un sorriso soddisfatto.

«Speravo lo dicessi.»

E così che dentro di lei dimentico i cattivi pensieri. Le paure. La certezza che qualcosa stia accadendo e che lei farà di tutto per tenermelo nascosto.

Allungo l'accappatoio nella sua direzione e l'aiuto a indossarlo. La nostra immagine si specchia davanti a noi e io cerco i suoi occhi mentre dietro si lei allungo le mani per stringerle la cintura.

Il livido sul suo fianco e vicino alle mie dita. Soffro a vedere quel segno e sperando in una sua confessione passo un dito sulla sua pelle. I miei occhi risalgono nei suoi che attraverso lo specchio vedo guardare verso il basso.

«Come te lo sei fatta?» bisbiglio nel suo orecchio.

La sua espressione non cambia, come se fosse già preparata a quel momento.

«Capita danzando.»

«Come?» Insisto.

«Una presa, una caduta. È uno sport in movimento può capitare.» Le sue mani si sostituiscono alle mie, afferrano il laccio di spugna e stringono a celarmi il suo corpo. «Va a vestirti, che io mi asciugo i capelli e ti raggiungo.» Fa un passo verso lo specchio. «A che ora arriva Alycia.»

Non ho creduto a niente della sua spiegazione.

«Tra un'ora e mezza. Dovremmo sbrigarci.» Faccio come lei mi dice e dopo averle risposto torno in stanza per vestirmi.

Nel tragitto verso l'aeroporto rispondo alle sue domande su mia sorella: cosa le piace, quanti anni ha, cosa la infastidisce. Domande, domande che si scontrano con quell'unica che continua a passarmi per la testa: chi ti ha fatto quei lividi?

«Guarda, la c'è un posteggio!» agitata mi indica uno spazio vuoto.

«Sono così nervosa.» mi confessa torturandosi le mani.

«Non dovresti esserlo.» Cerco di calmarla posando la mia mano sulle sue. «Le piacerai.»

«E se non fosse così.» I suoi occhi cercano conferma nei miei.

«E già così.»

«Come lo sai?» il suo sopracciglio si solleva.

«Mi sembra ovvio.» Sul suo viso appare una ruga al centro della fronte. Mi avvicino fino a sfiorare il suo naso con il mio. «Mi sembra ovvio perché essendo mia sorella ti adorerà come sto facendo io.» Finisco il fiato quando ho dovuto trattenere la parola "amerà" che spontanea mi era venuta in mente. Disperato poggio le labbra sulle sue, ho finalmente capito cosa intendeva dirmi Angelo all'inizio della nostra amicizia.

Era inevitabile. Lui l'aveva intuito. Me ne sono innamorato perdutamente.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro