E rieccomi qui, esattamente due anni mano sette giorni dalla stesura di questa cosa.
Con dietro un lago cristallino di cuori infranti e ignara di cosa significhi amare.
Perché la gente ama l'amore? È un concetto così esaltato, così venerato che se ne è perso il significato.
Che vuol dire veramente amare? L'amore ha mille sfaccettature, ma tutti si curano solo di quella romantica, che è quella che mai nessuno più prova.
L'amore non è un ti amo detto con un sorriso mentre mi accarezzi il collo, l'amore non è un ti amo in un abbraccio, l'amore non è un ti amo detto da un amico con la mente confusa. L'amore non è un ti amo con annesso un bacio che mi vuoi rubare, né l'amore è una scritta su un cellulare quando non hai mai visto i miei difetti.
L'amore non è arrangiarsi e correre per chi si fidanza per primo, chi dà il primo bacio più presto o chi ha la sua prima volta con persone che non sa se ama o no.
L'amore è la pioggia crudele delle sei di un pomeriggio d'estate, non un temporale. Quella pioggia che ti fa chiudere finestre ed ascoltare il suo ruggito.
Quella pioggia stupenda perché cruda, seguita da un arcobaleno che fossero per un paio di secondi con un sorriso, per poi scostarti dalla finestra.
Cos'è l'amore in verità?
Vorrei scoprirlo così tanto, e così esso si allontana da me.
Sono abbastanza per essere amata,
lo so,
ma sarò mai abbastanza per amare?
Stasera non ti ho sognato.
L'ultima notte ti ho dato un bacio che ardeva mille volte più del focolare in mezzo al mio cerchio nelle serate di fine luglio,
senza quel calore caldo che mi riscaldava il viso però.
Ma la tua anima è svanita non appena ho riaperto le palpebre dal sonno,
non appena mi sono risvegliata.
Ti troverò mai in questo mondo, mia anima gemella, persona che sarò veramente capace di amare?
Non spezziamo il filo del destino, ti prego,
specie se è lo spago rosso che mi pende dal mignolo della mano.
Amami tanto
quanto io sarò capace di amare te.