Capitolo 9 = I ricordi di quella notte
La sera di quel venerdì, mi diressi lentamente verso l'ufficio di Piton.
Se c'era una cosa che avrei desiderato fare era tornare a casa il prima possibile e andare a visitare l'amica di mia madre, ma le mie lezioni a Hogwarts rendevano tutto impossibile.
Avevo già programmato, nel precedente pomeriggio, che durante le vacanze di Natale sarei andata a Hogsmeade e successivamente sarei tornata nella casa di mia madre per trovare qualche informazione e inoltre per parlare con quella donna.
Erano forse quattro mesi che non la vedevo e la mancanza ormai superava ogni distanza. Era stata una seconda madre, era stata la mia baby-sitter.
Con lei avevo trascorso momenti indimenticabili.
Con un sospiro, bussai alla porta dell'ufficio di Piton ed entrai. Lui era seduto alla scrivania e guardava avidamente il mio volto.
Camminai verso la sedia posta di fronte a lui e mi sedetti, poi tirai fuori i miei appunti e tossicchiai.
-Felice di vederti, signorina Montgomery-, mormorò.
-Sì, emozionante-, commentai io a bassa voce. -Possiamo iniziare la lezione?-.
-D'accordo, mi dica... Chi è lui?-.
Mi schiarii la voce e fissai la fotografia per qualche secondo
-È Phineas Nigellus Black-, risposi, -un vecchio preside di Hogwarts-.
-Conosce qualche Black?-, chiese il professor Piton, agitando una piuma.
-No-, risposi io tranquillamente.
Piton riposò la fotografia e afferrò il mazzo. Si prese qualche secondo per scegliere il prossimo.
-Perfetto. Chi è lei?-, domandò, poggiando sul tavolo la foto di una donna coi capelli rossi.
-Molly Weasley, la madre di Ronald, Fred, George, Ginny, Percy, Charlie e Bill. È una Purosangue, come suo marito Arthur Weasley-.
Sorrise divertito. -Tutta fortuna-, commentò poi.
L'interrogazione durò ancora a lungo e io risposi dicendo sempre tutto quello che sapevo. Ad un tratto, Piton sospirò e guardò in un cassetto della scrivania.
-Oggi mi sono dimenticato di darti questa fotografia. Sapresti interpretarla?-.
Presi la fotografia e la fissai a lungo. Le prime cose che saltarono agli occhi erano due.
Anzi, più che "oggetti" erano vere e proprie persone. Quella foto rappresentava chiaro e tondo me e mia madre la sera in cui Voldemort attaccò.
E qualcuno aveva assistito al tutto.
Forse Piton?
-Questa foto è stata certamente scattata la sera in cui mia madre scomparve. Non so chi sia stato a fotografare, lei lo sa?-.
Scosse la testa. -No. Poco tempo prima di tornare ad Hogwarts mi è arrivata via posta da un gufo che è morto poco dopo-.
-Pensa che qualcuno abbia fatto la foto apposta per farle vedere ciò che accadeva?-.
-Penso di sì, ma qualsiasi cosa fosse, non dovrei parlarne con te-.
Alzai lo sguardo. -Allora perché lo fa?-.
-Perché per me è importante la loro incolumità-, mormorò Piton.
-Che cosa intende, scusa?-.
-Niente, solo una citazione. Bene, puoi andare-.
Gli occhi di Piton si annebbiarono, ma non ebbi il tempo di domandare nulla. Mi sbatté fuori dal suo ufficio e
Lentamente tornai in stanza.
Quando arrivai notai subito la massa attorno ad un cartellone appeso al muro della Sala Comune.
-Domani andremo ad Hogsmeade! Ti rendi conto?-, gridò Lavanda Brown, una svitata, ovviamente senza offesa.
-Sarà meraviglioso!-, le fece eco Ginny.
Sorrisi, poi salii in stanza e mi addormentai con l'intenzione di andare dalla vecchia amica di mia madre.
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