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Capitolo 75: Take my hand.

L'estate a Londra stava lentamente cominciando: aveva smesso di piovere, di fare freddo, e tutti gli abiti semi pesanti erano scomparsi dall'armadio della mia nuova stanza, nella casa di mio padre. Mia madre era tornata nella nostra vecchia casa e in qualche giorno l'aveva sistemata completamente, tornando a viverci, come una normale strega.

Col tempo, aveva acquistato una nuova bacchetta e soprattutto aveva ricominciato a parlare con mio padre come se fosse davvero "suo marito", perché loro in realtà non erano sposati. Per quello che mi importava, speravo che davvero si unissero in matrimonio, nel corso degli anni. 

Volevo bene ai miei genitori e quando loro erano felici, ovviamente lo ero pure io. Ma se mia madre non apprezzava il matrimonio, la capivo: nessuno poteva costringerla.

Una mattina ero nella mia stanza a sistemare il bucato, quando mio padre venne a bussare. Lo feci entrare e lui, con aria piuttosto imbarazzata, disse:-Ci sono visite-.

Annuii lentamente e uscii dalla stanza, scendendo le scale. Nella sala c'erano tre persone: due di loro le conoscevo benissimo, ma la terza no.

Mia madre e Madame E erano in piedi, che si parlavano senza sorridere, mentre l'uomo se ne stava in disparte.

Assomigliava incredibilmente a mio padre, quindi poteva significare solamente una cosa: lui era mio nonno, o almeno era quello che pensavo.

-Tesoro... è giunto il momento di raccontarti la verità, sulla tua infanzia-.

Guardai mia madre con un sopracciglio alzato, poi lentamente annuii e mi sedetti sul divano.

-Io e tuo padre ci siamo conosciuti a Hogwarts. La mia migliore amica, Lily Evans, mi fece conoscere tuo padre, quasi per caso. Con il passare del tempo, io iniziai a frequentare altri studenti, come Sirius Black, Peter Minus, Remus Lupin e James Potter. Mi resi conto al quarto anno di provare qualcosa per tuo padre, ma il mio sentimento rimase recluso, in fondo al mio cuore per tanto tempo. Lui era innamorato della mia migliore amica, di Lily, e questa cosa non la sopportavo. Appena terminato il quinto anno, scoprii che Sirius era innamorato di me. Senza perdere tempo, mi fidanzai con lui, dimostrando a me stessa che potevo benissimo dimenticarmi di tuo padre, ma non fu così. La nostra relazione durò fino al settimo anno, poi io lo lasciai. Per anni non sentii parlare di lui e di Severus, mi tenni in contatto solamente con Remus, James e Lily. Poi, diciassette anni fa, ormai quasi diciotto, una sera incontrai tuo padre. Lui si dichiarò e lo stesso feci io e poi... be', tu puoi immaginare cosa accadde. Fra noi però non poteva funzionare: lui mi disse che doveva fare una cosa importante, qualcosa che riguardava Lily Evans. Sbottai: come poteva dire una cosa simile dopo che io e lui... ? Scappai e mi rifugiai a casa di Sirius... e lì, be', ci fu una ricaduta. Fino a quando tu nacqui, non ebbi mai la certezza di chi fosse tuo padre, ma... ma quando sei nata... hai evocato il tuo Patronus, quasi per caso...-.

Alzai la testa... -Cosa? Come... come ho potuto fare una cosa del genere se nemmeno sapevo cosa fosse?-.

-Non lo so, tesoro, ma accadde... e tu sai bene che forma ha il tuo Patronus...-.

Annuii.
-Certo, questa è stata la prova che ti ha fatto capire di chi fossi figlia-, risposi io. Alzai la testa e la guardai negli occhi:-Be', Madame E che c'entra? E anche lui, cosa c'entra?-.

-Dopo il tuo terzo compleanno, dissi a tuo padre di non venire più alle feste, ma di far venire un'altra persona... lei, Madame E-.

Fissai senza capire mia madre, mio padre e Madame E: per quale motivo una donna qualunque doveva sostituire mio padre al mio compleanno?

Non sarebbe stato meglio darmi il nome di un padre assolutamente falso?

-Uhm, okay... quindi?-.

La donna dai capelli grigi si fece avanti: mi sorrise e mi prese le mani, accarezzandole, poi lentamente disse:-Mi chiamo Eileen Prince-.

Spalancai gli occhi: ricordavo quella persona, Hermione l'aveva nominata qualche anno prima, per una pozione, forse.

No, era stata nominata perché a suo figlio apparteneva il libro di Pozioni che Harry aveva trovato nell'aula... e suo figlio era...

Staccai le mani dalle sue e deglutii pesantemente: Madame E, Eileen Prince e mia nonna erano la stessa identica persona, e il fatto che nessuno me l'avesse mai detto mi faceva male.

Lei era stata presente, lei non aveva un buon motivo per non rivelarmi la sua identità: non doveva vergognarsi di nulla.

Mio padre lo capivo: quale Grifondoro vorrebbe un padre Mangiamorte?

Nessuno, ovviamente. Ma lei, Eileen Prince, perché non voleva assumersi le sue responsabilità da nonna?

Ecco spiegato il fatto per cui Remus e Tonks mi hanno adottata: lei non era inserita come "nonna", ma se ci fosse stata avrei vissuto con lei.

Alzai di colpo la testa. -Tu non avevi un motivo per non dirmi chi eri, Eileen-.

-Si, lo avevo-.

-Ah sì? Allora mostramelo, perché non ci arrivo!-.

Stavo letteralmente gridando: come pretendevano che io rimanessi calma dopo che mi avevano detto una cosa simile?

-Adesso calmati-, sussurrò mio padre al mio orecchio.

Lo ascoltai, e mi risedetti tranquillamente sul divano. Eileen e mia madre avevano le lacrime agli occhi, mentre il padre di Severus non si era ancora mosso.

-Tesoro, se io ti avessi detto chi fossi, mi avresti sicuramente domandato di tuo nonno e di tuo padre. Avresti scoperto chi erano e... il nostro piano sarebbe andato in frantumi-.

-Il vostro piano? Perché ne avevate uno? E in cosa consisteva? Ah no, aspettate, forse lo so: come rovinare la vita di una ragazza. Step uno: non dirle chi è suo padre; step due: nasconderle l'identità dei suoi nonni; step terzo... oh, volete continuare voi?-.

Mia mamma sospirò pesantemente.
-Capisco che questa cosa ti faccia arrabbiare, ma mettiti nei nostri panni-.

-Oh, ma io mi metto nei vostri panni, perché anche io sto facendo il tuo stesso "errore". Ah, giusto, mamma, tu non lo sai... sono innamorata di un Serpeverde, ma non stiamo assieme, momentaneamente ci siamo lasciati. Ma se dovessi sposarlo, non terrò segreta la sua identità ai miei figli, e non terrei nascosta nemmeno la tua, perché so che ti darebbe fastidio!-.

Lei annuì lentamente, poi voltò la testa verso l'uomo e gli fece cenno di avvicinarsi.

Lui si mosse verso di me e allungò la mano dicendo:-Sono... sono Tobias Piton, il padre di Severus. Io... io non ho mai saputo di questo piano, quindi nemmeno di te, ma leggendo il giornale ho trovato il tuo nome... così ho chiesto a Eileen di raccontarmi chi fossi-.

Si voltò verso la sua compagna e mia madre e disse:-Siete delle grandissime stronze, ragazze mie. Io e lei siamo nella stessa situazione: non sapevo di avere una nipote e nemmeno una nuora, ve ne rendete conto? Per quanto mi riguarda, questa cosa può terminare qua-. 

Si girò di nuovo verso di me e sorridendo mi lasciò un biglietto fra le mani:-Questo è il mio indirizzo. Se vuoi venire a fare visita a me, puoi. Ti offrirò da mangiare, da bere, una camera... tutto quello che in questi diciotto anni non ti ho servito-.

Gli rivolsi un sorriso, poi mi chinai ad abbracciarlo e lui se ne andò. Mi voltai verso mia madre ed Eileen e le guardai male, poi lentamente dissi:-Mi ci vorrà del tempo per assimilare la cosa, e dovete capirmi, per questo-.

Detto ciò, feci per tornare in camera, ma il campanello suonò. I miei genitori si guardarono per qualche istante, poi mia madre sorrise. Mi avvicinai alla porta, ignorandola, e quando toccai il pomello venni Smaterializzata in un altro posto.

Aprii gli occhi e mi trovai a Parigi. Riconobbi la città per via delle Torre Eiffel a distanza di qualche centinaio di metri. Ero su un ponte, situato sopra alla Senna, e mi guardavo attorno, chiedendo per quale razza di motivo fossi in quel preciso posto.

Improvvisamente qualcuno mi afferrò la mano; mi voltai spaventata ma di fronte a me vidi solamente Draco, sorridente e gioioso di avermi al suo fianco. Distolsi lo sguardo immediatamente e staccai il contatto.

-Riportami immediatamente a casa-.

-Oh, ma certo, lo farò... ma non a casa tua, a casa nostra-.

Soffocai una risata isterica. -Credi che io venga a casa tua? Ti sbagli di grosso-.

-Lo vedremo, Marianne-.

Voltai la testa verso di lui e lo vidi inginocchiarsi lentamente, di fronte a me. Fra le mani aveva un anello scintillante, con diamanti ovunque. Era... bellissimo.

Mi tappai la bocca, mentre le lacrime facevano lentamente capolino, poi dopo un suo sorriso singhiozzai.

-...Marianne, vuoi sposarmi?-.

Rimasi immobile, bloccata... lui... lui, Draco Malfoy, mi ha appena chiesto di sposarlo? S-P-O-S-A-R-L-O? Co-osa? No, non è vero, è tipo impossibile... non sta accadendo davvero e soprattutto non è realtà, è finzione... io sono nel mio letto a dormire, lui anche... no, forse in qualche bar a pomiciare con qualche ragazza molto più bella di me e...

-Draco... io...-.

Tese l'anello verso il mio viso e dopo qualche istante di paura, avvicinai l'indice e il pollice al piccolo foro d'argento.

Lo presi fra le mani e lo guardai. Draco si alzò, lo prese fra le mani e, sorridendomi, me lo infilò al dito.

Alzammo lo sguardo assieme e dopo qualche istante di silenzio sospirai ridacchiando.

-Sì, Draco, ti voglio sposare-. Gli lanciai le braccia al collo, tenendolo stretto a me.

Lui mi accarezzò i capelli, mi passò una mano sulla guancia e un pollice sulle labbra, poi mi baciò, e lo fece come non lo aveva mai fatto in vita sua.

___

-Marianne Spencer Piton Lupin!-.

-Hermione! Smettila di chiamarmi in questo modo, ti odio quando fai così!-.

Lei sbuffò. -Ti stai per sposare e tu mi dici di stare calma? Ti uccido, a mani nude! Guarda, le tue tre migliori amiche sono qua, di fronte a te, che ti guardano con quest'aria spaventata-.

Alzai lo sguardo. -Siete spaventate? E per cosa, scusate?-.

-TI SPOSI CON DRACO MALFOY, TESORO, TE NE RENDI CONTO?-, chiese Ginny, agitando le braccia in aria.

Scoppiai a ridere divertita e, mentre Luna mi sistemava un ricciolo dei capelli, per sbaglio feci cadere la trousse di Hermione.

Oh, sì, lei si trucca, per chi non lo sapesse, ma solamente da quando Ginny la costringe.

-Draco è cambiato, non è più come prima. E voi, essendo le mie migliori amiche, dovreste saperlo, vero?-.

-Sì, sì, ma... credi che lui sia capace di renderti felice? Insomma... mi spiego?-.

Guardai Ginny sospirando, poi lentamente dissi:-Sì, mi fido di lui-. 

Le mie tre migliori amiche sorrisero. Avevano i capelli sciolti, arricciati, con dei fermagli a forma di rosa fra i ciuffi. Indossavano un abito identico, senza spalline, con la scollatura a cuore e una gonna a palloncino, fino a metà coscia, tutti turchesi. Loro sarebbero state le mie damigelle d'onore.

Draco, invece, aveva scelto Harry, Ron e Neville. La cosa mi puzzava parecchio, soprattutto perché gli ultimi due non lo sopportavano proprio, mentre Harry un po' accettava la nostra relazione.

Come mai aveva scelto loro?

Forse i suoi migliori amici non erano all'altezza? [NB: Tiger o Goyle, chi per esso, non è morto. è talmente importante che non mi ricordo nemmeno il suo nome, wow.]

Improvvisamente fecero capolino nella stanza i miei genitori e i miei nonni... sì, tutti: dopo che Draco mi aveva chiesto di sposarlo (e quindi dopo aver passato la notte a casa nostra) ero tornata dai Lupin a chiedere scusa a tutti. 

Mia madre, Ninfadora, era così orgogliosa di vedermi in un vestito da sposa, così splendido. Aveva le lacrime agli occhi e anche mio fratello Teddy piangeva. I miei nonni stavano facendo amicizia, tanto che si stavano mettendo d'accordo su quale tipo di vino aprire per primo alla cerimonia.

-Amore mio, sei splendida!-, esclamò Eileen.

-Grazie!-.

Mi abbracciarono tutti, poi lentamente la stanza si svuotò. Rimasi sola con i miei padri e per un attimo mi sembrò strano averne due lì. Una ragazza normale ne può avere uno, o non averne proprio, ma io, di fronte a me, vedevo due uomini, così diversi, ma così vicini allo stesso tempo, e loro erano i miei genitori.

-Grazie... spero non vi dia fastidio accompagnarmi in due-.

-Altroché, credo spetti a tutti e due il diritto-, sussurrò Severus.

-Già-, annuì Remus.

Mi porsero le mani, ma io li presi sotto braccio. Uscimmo camminando dalla stanza e ci dirigemmo nel cortile: c'erano tutte le persone che avevamo invitato: la famiglia Weasley, i Potter, i Dursley, i Paciock, Luna e suo padre, Seamus Finnigan, Susan Bones, Dean Thomas, i Diggory, insieme a Cho Chang, le gemelle Patil, Viktor Krum, Angelina Johnson, Katie Bell, Alicia Spinnet, Oliver Baston, Lee Jordan, Romilda Vane, Ernie McMillan, Aberforth Silente, Minerva McGranitt, Hagrid, Sirius Black, Julia Abbott, Fleur Delacour, Gabrielle Delacour, Olympe Maxime, Filius Vitious, Horace Lumacorno, Pomona Sprite, Kingsley. 

In più, nella prima fila di sinistra c'erano: Narcissa e Lucius Malfoy. Mi sorrisero ed io ricambiai il gesto, cercando di sembrare naturale.

Dietro di loro c'erano due panche vuote: le avevo tenute da parte io, per qualcuno che sicuramente sarebbe venuto, ovvero: Lavanda Brown, Colin Canon e Albus Silente.

Raggiunsi Draco e i miei genitori mi lasciarono fra le sue mani. Stavo letteralmente tremando, per questo lui mi prese al volto e mi tenne stretta. Ci voltammo verso Kingsley, che celebrava il matrimonio, e subito lui sorrise.

-Be', sicuramente non mi sarei mai aspettato due cose: primo, di celebrare io questo matrimonio, e secondo, che loro due si sposassero a quest'età. Sì, avete capito bene: non che si sposassero, questo lo avevo già capito, ma semplicemente che si sposassero a diciassette anni-.

-Lo faccio per amore. Marianne è tutta la mia vita, giuro-, esclamò Draco, stringendomi la mano.

-E' davvero bellissimo, ciò che pensi, Draco-, sussurrò Kingsley. -Bene, cominciamo... dunque: testimoni, Hermione Granger e Harry Potter... wow, non mi sarei aspettato nemmeno questo... ma va be', continuiamo pure...-.

-Vuoi tu, Draco Lucius Malfoy, prendere Marianne come tua sposa?-.

-Sì, lo voglio-.

-E vuoi tu, Marianne Spencer Piton Lupin, prendere Draco come tuo sposo?-.

-Sì, lo voglio-.

-Be'... allora potete baciarvi-.

I presenti scoppiarono a piangere (solo alcuni) e a battere le mani, gridando un buona fortuna per il nostro amore.

Scendemmo verso i nostri amici e tutti ci abbracciarono, contenti per la nostra scelta.

Avevo solo diciassette anni e avevo la vita intera davanti. Avevo compiuto parecchi errori, e forse il primo era stato conoscere Draco, ma il migliore di tutti era stato sposarlo.

Non ero più Mary Spencer Montgomery.

E non ero neanche Mary Spencer Montgomery Lupin.

Oh, e neanche Marianne Spencer Piton Lupin.

Ora ero Marianne Spencer Piton Lupin Malfoy, e ne andavo particolarmente fiera.

THE END.

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