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Capitolo 72: Annullo Momentum.

[NELLA FOTO: NIA PEELPES, NEL RUOLO DI ANDROMEDA TONKS].

Alzai lo sguardo improvvisamente, spaventando Draco, che era al mio fianco.

-Ho trovato! Ho trovato!-.

Lui si avvicinò e lesse lentamente la pagina.

-Che cos'è?-.

-Lo capirai dopo... credi che Harry abbia...-.

Non ebbi nemmeno il tempo di terminare la frase, che Hermione e Ron si precipitarono da me, con il fiatone, e dissero:-Harry... Voldemort ... -.

Non ci voleva una laurea per capirlo: Harry aveva ucciso Voldemort.

Sorrisi poi abbracciai i miei amici. Draco, rimasto in disparte, mi porse il libro e se ne andò. Sospirai, poi lo inseguii e lo acciuffai per una manica.

-Draco, ascoltami-.

-Non sono arrabbiato, ti sto solo lasciando coi tuoi migliori amici...-.

Lo fissai dritto negli occhi e gli presi la mano delicatamente dicendogli:-Ti conosco troppo bene, e so che sei arrabbiato, o comunque infastidito. Ascoltami, ora più che mai ho bisogno di te, perché finalmente possiamo stare insieme, ma anche perché devo fare una cosa molto importante, e necessito di te-.

-Di cosa stai parlando?-.

-Volevo spiegarlo una sola volta, a tutti-.

Lui sbuffò. -Quindi non ti servo io perché sono il tuo fidanzato... certo, dovevo immaginarmelo. Ascolta, mi trovi a casa... dai miei-.

-DRACO MALFOY, FERMATI IMMEDIATAMENTE. SE TI AZZARDI A MUOVERE UN CAZZO DI MUSCOLO, TI UCCIDO ALL'ISTANTE. HO BISOGNO DI TE, DI HERMIONE, DI RON, ANCHE DELL'ULTIMA PERSONA DI CUI VORREI L'AIUTO PERCHE' STO PER FARE UN INCANTESIMO CHE VA OLTRE OGNI TIPO DI BARRIERA... DRACO, STO PER RIPORTARE IN VITA PERSONE MORTE-.

Lui spalancò gli occhi e dopo qualche istante sentii Hermione e Ron affiancarsi a me. Mi fissarono tutti e tre con aria spaesata e subito Hermione disse:-Non è fattibile, e lo sai-.

-Ho trovato un incantesimo, ma necessito di parecchie persone, Herm. Credo si possa fare, e voglio provarci, quindi voi mi aiuterete-.

Loro annuirono, poi Ron indicò la porta e disse:-Ti aspettiamo... fuori. Parlate pure con calma-.

Se ne andarono ed io e Draco rimanemmo da soli. Lo guardai, poi mi voltai e raggiunsi la panca. Mi sedetti, stanca, e mi riposai per qualche istante. Mi rifeci la treccia, mi passai una mano sul viso sporco e pieno di sangue, mi allacciai le stringhe delle scarpe.

Draco mi raggiunse solo dopo e si sedette accanto a me, prendendomi la mano. Lo guardai, poi lui mi disse:-Ti chiedo scusa per prima. Ho perso le staffe perché credevo che non ti importasse veramente di me-.

-Perché credi che sia andata contro Voldemort, altrimenti? Draco, come te lo devo dire? Ti amo, cristo, ti amo più di ogni altra cosa al mondo, e non voglio perderti, ora che ti ho-.

-Ti amo anche io, Mary, e sarà per sempre-.

Mi alzai in piedi e gli presi le mani, tirandolo su. Ci guardammo per qualche istante, poi lui mi guardò gentilmente. Le nostre labbra si stavano avvicinando, per la millesima volta, ma quella sarebbe stata la nostra prima vera volta. 

Draco Malfoy stava per baciarmi.

Oddio, quante volte avevo detto una cosa del genere nel mio cervello? Forse ventimila? Sì, era probabile, ma questa sarebbe stata la prima volta, il nostro primo bacio.

Draco sorrise, poi le nostre labbra si incontrarono.

Il bacio durò istanti, attimi, secondi... cominciò a giocare con la mia lingua, stringendomi la vita, mentre io gli accarezzavo il collo e le guance.

Mi attaccai ai suoi capelli e infilai le mani fra i ciuffi, mentre lui mi spingeva sempre di più, verso il suo bacino.

Ci staccammo, trafelati, ma contenti... -Sono felice che il nostro primo bacio sia stato così-.

-Mh, guarda non sei per niente bravo a baciare, quindi non montarti la testa, caro mio-.

Draco rise. -Ah, questo non spiegherebbe per niente la mia popolarità fra le ragazze e soprattutto il fatto che io ogni sabato sera ne avevo una diversa-.

Lo fulminai con lo sguardo, poi replicai:-Non mi fai arrabbiare dicendomi che hai baciato tutte le Serpeverdi della scuola, sai?-.

Draco mi attirò a sé e mi diede un rapido bacio, poi soffiò sulle mie labbra:-Sono sicuro del contrario-.

Lo baciai ancora, poi lo presi per mano e uscimmo dalla stanza. Ci dirigemmo verso la sala dove gli altri s'erano nascosti, dopo che Harry aveva ucciso Voldemort.

La maggior parte della gente, quando entrammo, ci fissarono con gli occhi spalancati. Raggiunsi Hermione e Ron... erano seduti assieme, e si stavano sorridendo, con occhiate dolcissime.

D'un tratto arrivò Harry. Mi fissò spaesato, ma io mi tuffai fra le sue braccia e lo strinsi forte a me. Lui ricambiò il gesto e mi lasciò poco dopo. Fissò Draco e mormorò:-Se le fai del male sei morto, Malfoy, tienilo a mente-.

Lo fulminai con lo sguardo.

-Tranquillo, Harry, non accadrà-.

Fissai Draco con la mascella bloccata: coosa? L'aveva chiamato Harry?

Loro si guardarono per alcuni istanti, poi si strinsero la mano e si sorrisero a vicenda.

-Non sta accadendo davvero... ora ci manca solo che mio padre sbuchi da un momento all'altro...-.

Harry sbiancò improvvisamente e tutti nello stesso istante ebbero un mancamento: chi cadde a terra, chi indicò qualcuno dietro di me, chi invece gridò.

Mi voltai pure io e rimasi senza fiato: Severus Piton, mio padre, era di fronte a me, con il braccialetto al polso e il collo intatto. Rimasi immobile per alcuni istanti: come poteva lui essere lì? come poteva essere vivo? chi l'aveva salvato? chi l'aveva riportato nel mondo dei vivi?

Camminai lentamente verso di lui e quando fui a pochi centimetri, lo abbracciai, stringendolo forte a me, per la prima vera volta.

Scoppiai a piangere, senza poter fermarmi... qualche secondo dopo, sentii una mano sulla mia schiena.

Mi staccai da mio padre e vidi Draco. Guardai entrambi e sorrisi, con le lacrime agli occhi.

-Come fai ad essere qua?-, chiesi io.

-Grazie a Draco-, replicò mio padre. 

-Il braccialetto che ti ho regalato aveva una minima parte della Pietra della Risurrezione. L'ho inserita all'interno e l'ho regalato a te, perché sapevo che Voldemort avrebbe ucciso tuo padre e non te-.

-Perché non voleva uccidermi?-.

-Voleva che tu fossi sua, in tutti i sensi...-, risposero insieme, con una punta di rabbia.

Annuii lentamente e poi ci abbracciammo, come una vera famiglia. Appena mi ricordai che cosa ero venuta a fare lì, mi staccai da lui e chiesi l'attenzione di tutti. 

-Prima mi è venuta in mente una cosa importante, ma molto rischiosa...-, iniziai.

Susan Bones, in braccio a Dean Thomas, storse un sopracciglio e chiese:-Credo che tutti abbiano rischiato abbastanza, stanotte. Non che io sia contraria a quanto sia accaduto, perché sono stata una delle prime ad aderire, ma... Mary, è una cosa assurda!-.

Soffocai una risata isterica. -Voldemort è morto, Susan! Non c'è più! Anche i Mangiamorte più temuti sono morti! Non devi avere paura di nulla...-.

-Io invece credo di essere d'accordo con lei...-, mormorò debolmente Cho Chang. -Io... io forse ho capito cosa vuole fare...voglio aiutarti-.

Hannah Abbott si schiarì la voce. -Cosa hai intenzione di fare?-.

Guardai Draco e mio padre, poi con un pizzico di timore dissi:-Voglio riportare in vita le persone che sono cadute durante gli ultimi diciassette anni-.

-Non ci riuscirai mai-, asserì Harry. -E' impossibile, e lo sai-.

-Non...-.

-Dio Mary, fattene una ragione. Capisco che sia difficile assimilare la cosa, io ci ho impiegato anni, ma devi capire che purtroppo è successo, loro non ci sono più e non li vedrai-.

Storsi un sopracciglio. -Se non vuoi collaborare, Harry Potter, puoi anche andartene! Non sono disposta a farmi prendere in giro da te e da tutte quelle persone che non vogliono tentare a riportar indietro le persone che amo di più...-.

-Mary...-, azzardò Harry.

-No, Harry! Mary ha ragione!-, mi difese Hermione. -Avanti, dicci come si fa-.

Annuii, poi Draco mi passò il libro di magia di Hermione. -Qual è la formula?-.

-Dobbiamo pensare intensamente alla persona che vogliamo salvare e quando chi esercita l'incantesimo come principale sente riesce a comprendere tutti i pensieri, dovremmo dire annullo momentum...-.

-Okay... quante persone pensi di poter far tornare?-, domandò Seamus.

Scossi la testa pensandoci su. -In realtà non lo so... pensavo ai miei genitori, perché loro mi hanno adottato e mi hanno accudito per anni; poi a Sirius, ai genitori di Harry, a Cedric Diggory, a Fred Weasley e a mio nonno Ted...-.

Le persone attorno a me mi guardarono con curiosità. Alcune persone, forse, non avrei mai avuto la forza di riportarle indietro e di far si che potessero continuare a vivere, ma volevo tentare, e volevo provarci insieme a loro.

-Ah... anche mia madre, magari-.

-Lei è viva, Mary...-, sussurrò Draco.

Mi voltai a guardarlo. -Cosa? E dov'è?-.

Alzò lo sguardo e fissò mio padre con indecisione, poi lentamente cominciò a parlare:-Poco prima che cominciasse la battaglia, ero ancora a Villa Malfoy. Mio padre e mia zia Bellatrix stavano raccontando a mia madre che Elaine è rinchiusa in Albania. Credo lavori in un bar e ha una casa molto piccola, da anni. Non può abbandonare il paese e non dispone di una bacchetta-.

Continuai a guardarlo fisso negli occhi, poi lentamente annuii e abbassai la testa: se mia madre non era realmente morta, ed era viva, dovevo assolutamente andarla a prendere.

Voldemort era morto ed ogni maledizione che aveva lanciato lui stessa era bruciata, quindi mia madre era libera, e sarebbe tornata a casa, insieme a me e a mio padre, sicuramente.

-Okay!-, esclamai io. -Voglio che tutte le persone che hanno intenzione di aiutarmi si facciano avanti e che si mettano a cerchio... dobbiamo provare subito, o potremmo pentircene a vita!-.

A poco a poco, tutti i presenti si alzarono e vennero verso di me: Harry, Hermione, Ron, George, Percy, Bill, Fleur, i signori Weasley, Ginny, Charlie, Susan, Dean, Seamus, Hannah, Neville, Luna, Ernie McMillan, Padma Patil, Calì Patil, la McGranitt, Cho Chang, Lumacorno, Kingsley e altre mille persone... ci prendemmo le mani e tutti i nostri pensieri si concentrarono su Lily Evans.

La pensammo così intensamente, che la mia mente a momenti sarebbe esplosa... era un incantesimo che costava tanta fatica e poca tranquillità, ma dovevo farcela, volevo riportare indietro tutti i morti.

Non potevo aprire gli occhi per verificare che coloro che riportavo indietro fossero realmente atterrati qua.

Dovevo continuare, dovevo riportare indietro più persone possibili, e necessitavo di alcune di esse quasi quanto del mio respiro.

Volevo che tutto tornasse alla normalità, che tutto ciò che Voldemort aveva compiuto fosse cancellato dai libri scolastici, fosse dimenticato dalla gente, fosse solo un ricordo oscuro.

Il mio cuore e la mia anima stavano lentamente cedendo; la mia energia stava terminando, le mie forze si stavano consumando e la mia stanchezza cresceva in me ogni secondo che passava.

Improvvisamente mi sentii cadere; le mie gambe si afflosciarono, le mie braccia caddero e il mio corpo raggiunse il pavimento della stanza.

La mia mente era ancora intenta a riportare indietro mio padre, e non potevo permettermi un errore con lui... soffrivo, sentivo il mio grido di dolore anche se non ero propriamente presente alla situazione, e capivo quanto le persone al mio fianco si stavano preoccupando per me.

D'un tratto sentii una voce, era quella di mio padre, e mi stava parlando.

Diceva:-Non importa se non ce la fai. E' tutto okay, tesoro mio, è finita. Non soffrire più, basta. Termina l'incantesimo, figlia mia, e sarà tutto finito-.

Mio padre mi stava convincendo del fatto che avrei dovuto lasciarlo nell'oblio della morte, nel Paradiso*, ma allo stesso tempo, l'amore che provavo per lui mi stava distruggendo: che cosa avrei potuto fare? Salvarlo o lasciarlo là? Volevo tenerlo stretto, riportarlo indietro, ma stavo per terminare tutte le energie che avevo in corpo, stavo terminando tutto, e se continuavo a reagire, forse io sarei...

Spalancai gli occhi di colpo e di fronte a me vidi un volto conosciuto, ma era troppo sfuocato per renderlo riconoscibile.

Mi stropicciai gli occhi e dopo qualche istante riuscii a scorgere lui...mio padre.

Mio padre era di fronte a me, vivo e vegeto, ed io ero stata la causa per cui era di nuovo qua.

-Papà...io...-.

-Tesoro!-, esclamò lui. -Ti ho chiamato minuti fa, perché non hai interrotto l'incantesimo?-.

-Pensavo non fossi qui! Io...scusam!-.

Mio padre sorrise e mi abbracciò.

———

Soffocai una risata. -Be', dobbiamo ringraziare il libro di Hermione e... la mia memoria fotografica, la mia attenzione e il mio coraggio... ah, scusate, ho forse dimenticato la mia modestia? Ecco, l'ho aggiunta ora-.

I due scoppiarono a ridere, poi vidi Hermione guardare Ron con un sorriso.

Mi alzai in piedi e dopo una piccola risata dissi:-Vi lascio soli, okay? Avrete tanto da dirvi, suppongo. Dunque, ragazzi... io penso che tornerò a casa, devo curare i miei genitori e mio nonno, devo cercare mia madre...penso che mi troviate domattina a casa dei miei genitori-.

Annuirono, poi camminai lentamente verso mio padre e Draco.

Lui si alzò in piedi e mi guardò negli occhi; annuii, poi mi prese la mano e con un respiro, feci cenno a mio padre di seguirci.

Ci indirizzammo verso mio nonno e i miei genitori adottivi. Loro ci guardarono con curiosità per qualche istante, e il loro sguardo raggiunse soprattutto le nostre mani unite, poi mia madre alzò lo sguardo.

-Mamma... papà... nonno... io e Draco ora siamo fidanzati. Vorrei che lo trattaste come se fosse parte della famiglia, perché per quanto mi riguarda lui è considerato tale. Inoltre, preferirei che voi lo apprezzasse per com'è realmente, non per come lo definiscono gli altri-.

Mio padre adottivo sospirò. -Tu sai che non apprezzo particolarmente la vostra relazione, tesoro, ma capisco una serie di cose. La prima, è che vi amate; la seconda, è che non posso permetterti di troncare i rapporti con i Serpeverde; la terza, è che non sono realmente tuo padre, quindi non posso impedirti nulla ed infine...-.

-Papà!-, lo interruppi io. -Per me è come se fossi mio padre, e lo sai. Questo non significa che tu, papà, non lo sia-, aggiunsi, riferendomi a Piton. -Certo, sarà difficile chiamarti "papà" e darti del tu, ma ci proverò-.

-Mary...-, sussurrò mia madre. -Io sono pienamente d'accordo con la tua scelta. Sai, non l'ho mai rivelato ad alta voce, ma considero Draco il miglior cugino... e l'unico ragazzo Serpeverde a cui ti avrei dato in sposa, perché so che è il migliore-.

Lui sorrise a mia madre e allungò la mano. Attese qualche istante, poi disse:-Sono contento che pensiate questo di me, tutti voi-.

Sorrisero, poi io mi sporsi verso i miei genitori chiedendo:-Avete bisogno di aiuto? Insomma... intendo per i prossimi giorni-.

-Andromeda è già stata avvisata del tutto. Molly le aveva mandato un gufo, dicendole che eravamo morti, ma poi ne abbiamo mandato un altro, nel quale era trascritto cosa avevi fatto tu... non sa niente di Ted, se è questo che volevi sapere e...-.

-E?-.

-E niente, tesoro. Torneremo a casa appena possibile, magari fra poco. Tu che pensi di fare?-.

Draco si intromise. -Porterò io Mary in un luogo sicuro...-.

Lo guardai stranita, poi mi voltai verso il mio padre biologico e chiesi:-Tu che farai, papà?-.

-Tornerò a casa mia. Per qualsiasi cosa, per favore, fammi sapere, va bene?-.

Annuii, poi lo abbracciai e lo baciai. Lui strinse la mano ai miei genitori e disse loro che si sarebbero incontrati più avanti, quando la guerra e le situazioni post-guerra sarebbero terminate.

Appena scomparve, dietro alle porte dell'entrata, voltai la testa verso Draco e lo guardai sorridendo.

-Bene... se non hai altro da dire o da fare, vorrei portarti via. Devi riposare, Mary...-.

Annuii lentamente. Salutai i miei genitori, i miei amici, i professori, poi uscii dalla sala con Draco, con il suo braccio sulle mie spalle.

Ci stavamo comportando come una vera coppia, dopo anni ed anni di paura e vergogna. 

-Dove mi porti?-, chiesi ridacchiando.

-A casa nostra-.

-Dove, scusa?-, domandai.

-A casa nostra-, ripeté lui.

Mi fermai a guardarlo e lui, dopo alcuni istanti, scoppiò a ridere. Scossi la testa divertita e gli chiesi di spiegarmi la situazione, perché io non la capivo.

-Ho comprato una casa per noi, per me e per te, perché andremo a vivere insieme, come una vera coppia-.

-Cosa? Ma tu sei pazzo, Draco Malfoy!-.

-Sì, pazzo, innamorato pazzo! Di te! Per questo voglio vivere con te, sotto lo stesso tetto!-.

Lo guardai senza parlare, senza poter replicare nulla... che cosa potevo rispondere ad una domanda del genere? Probabilmente era pure retorica, quindi non sarebbe stato necessario il responso, ma... io volevo comunque dargliela.

Mi alzai in punta di piedi e lo baciai dolcemente, congiungendo le mie mani attorno al suo collo. Lui mi prese per la vita e prolungò il nostro bacio.

Mi staccai da lui con un sorriso, e tenendo il mio naso appiccicato al suo, gli dissi:-Voglio vivere con te, Draco, per sempre-.

E lui mi baciò ancora.

___

ciao a tutti. eccomi qua con il nuovo capitolo. spero vi sia piaciuto, perché, PARLIAMONE, io mi sono sciolta davanti alla #dramary ^-^ ma tipo tanto! be', bando alle ciance ... la storia è finitaa! nel senso che non ci saranno più capitoli presenti nel libro e/o nel film, tranne, OVVIAMENTE, la scena ambientata a King's Cross, diciannove anni dopo. dopodiché, ci saranno ancora alcuni capitoli (non chiedetemi quanti, perché non lo so, e io ne scrivo uno ogni volta che ho tempo e soprattutto l'ispirazione), i quali parleranno principalmente della vita sentimentale della #dramary, della madre di Mary e dei nonni (Tobias Piton e Eileen Prince).

un grosso bacio,

-Tessa.

*PARADISO. Vorrei chiarire una cosa: io credo nella visione oltre la morte trascritta da Dante nella Divina Commedia. Tutto quello che scrivo che riguarda la religione, o comunque ha un collegamento con tale argomento, io tengo presente a tutto ciò a cui credo, quindi alla visione oltre la morte di Dante, al Cristianesimo/Cattolicesimo e, ovviamente, ora non mi vengono in mente altre cose. Ma se avete delle domande fatemele nei commenti, io sarò ben lieta di rispondere.





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