Capitolo 62: Il fabbricante di bacchette.
Toccai terra. Per un attimo non capii dove mi trovavo, poi un urlo di Harry spezzò tutto.
Mi voltai. Di fronte a me c'era Dobby, che barcollava...il pugnale di Bellatrix infilato nel petto e sangue ovunque
-Dobby.... no... AIUTO!-, gridò Harry, ma nessuno di noi fu capace di muoversi.
Dobby cadde fra le braccia di Harry e cominciò a respirare male. Le scie di sangue lasciate dall'elfo erano ovunque, ma le onde le stavano lentamente cancellando.
-Hermione ti curerà! Bill e Fleur si occuperanno di te!-, piagnucolò Harry, ma in cuor suo, sapeva che Dobby sarebbe morto.
-Harry... Potter-, disse. Poi i suoi occhi si bloccarono, a guardare il cielo.
Harry gridò ancora, infine Ron strinse forte me ed Hermione.
———
Harry rientrò in casa verso l'ora di cena. Io ero in camera con Dean e parlavamo, abbracciati, come migliori amici.
Mi era mancato stare al suo fianco e vedere il suo sorriso, ma ancor di più la situazione che c'era stata fra noi per quasi tre anni.
Hermione entrò di colpo. Mi guardò e con un cenno mi chiese di scendere.
Lasciai Dean e la seguii.
Erano tutti intorno al tavolo della cucina e quando arrivai, mi osservarono tutti.
-Devo parlare con Unci-Unci e con Olivander-, disse Harry.
Fleur si oppose immediatamente.
-Mi spiace, ma per questa volta sarà un'eccezione-.
Bill sospirò, poi annuì. Ci indicò le scale e lo seguimmo fino al secondo piano. Entrammo in una stanza e in un angolo, seduto su uno sgabello di legno, c'era Unci-Unci.
-Ho bisogno di aiuto-, disse Harry. -E tu puoi darmene-.
Unci-Unci lo guardò per qualche istante, poi lentamente annuì.
-Devo entrare in una camera blindata alla Gringott-, annunciò Harry.
-È impossibile-, rispose Unci-Unci ridacchiando.
Ron avanzò. -Falso. È successo-.
-Mh...-, mugugnò Unci-Unci. -Cosa cercate in questa camera blindata?-.
-Qualcosa, non so bene cosa-, disse Harry vago.
-Si può sapere di chi è?-, domandò.
-Dei Lestrange-.
Lo guardammo senza fiato. I Lestrange? Cosa? Era per caso pazzo?
-Be', forse vi aiuterò-, disse. -Ora, se non vi spiace, vorrei dormire-.
Annuimmo in silenzio, poi uscimmo dalla stanza. Harry afferrò la spada e la prese con sé.
-Harry...-, sussurrai. -Perché vuoi entrare in quella camera blindata?-.
-Credo che ci sia un Horcrux-, rispose Harry. -Bellatrix era fuori di sé quando ha ipotizzato che fossimo stati lì!-.
-Tutto sommato ha senso-, commentò Hermione.
-Ora andiamo-, tagliò corto Harry. -Tocca ad Olivander-.
Attraversammo il corridoio ed entrammo nella stanza più lontana. Il fabbricatore di bacchette era seduto su una comoda poltrona marrone e appena mettemmo piede nella stanza, lui ci osservò uno per uno.
-Ho bisogno del suo aiuto-, disse Harry. -Può identificare alcune bacchette?-.
Olivander annuì e prese la prima dalle mani di Harry. La tastò per qualche istante, poi disse:-Bellatrix Lestrange-.
Harry gli passò la seconda. L'avevo già vista, era di...
-È di Draco Malfoy-, dissi io.
-Era-, mi corresse Olivander.
-Prego?-, chiese Hermione.
Olivander sospirò. -Se il Signor Potter l'ha presa allora potrebbe essere sua-.
Caddero alcuni istanti di silenzio. Harry consegnò ad Hermione la bacchetta di Bellatrix, mentre Ron tenne quella di Codaliscia. Io e Harry eravamo senza.
-Signor Potter-, bisbigliò Olivander. -Lei-Sa-Chi voleva una cosa sola da me. Voleva sapere come superare la connessione che persiste fra le vostre bacchette-.
-Cosa gli ha detto?-, domandò Hermione.
-Gli ho parlato delle bacchette più famose e ricercate, fra cui anche quella di Sambuco-.
Hermione impallidì.
-Il Signore Oscuro è convinto che quella bacchetta lo renda invulnerabile-.
-È così?-, domandò Ron.
Olivander non rispose.
-Lei crede alla Bacchetta di Sambuco?-, domandai.
-Certamente, signorina Montgomery-, rispose. -Non ricordo che lei abbia preso una bacchetta da me-.
-No, infatti-, risposi. -L'ho presa da Gregorovich-.
I tre amici mi guardarono: non avevo mai detto loro la verità.
-Interessante. Posso sapere com'era?-.
-Petali di rose, essenza di cervo, dieci pollici. Rigida...-, mormorai io cercando di ricordarla.
-Affascinante-, commentò.
Harry decise che era ora che Olivander risposasse. Ci alzammo e uscimmo dalla stanza.
———
Ciao a tutti, ecco un altro capitolo! Credo che oggi ne posterò un altro, anzi sicuramente.
Bacio,
-Tessa.
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