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Capitolo 37: Party and dinner.

HERMIONE GRANGER.

Harry, Hermione e Mary erano in biblioteca, a consultarsi, per l'imminente cena di Lumacorno e per la festa della sera successiva.

Hermione diceva che aveva già un cavaliere, ma neanche la sua migliore amica sapeva chi era.

Harry e Mary erano in alto mare. Ginny — che sarebbe stata perfetta per Harry — sarebbe andata alla festa con Dean Thomas; mentre Mary non aveva nessuna voglia di andarci con Malfoy, per due validi motivi:

Primo, in quel momento non lo sopportava;

Secondo, non era proprio il tipo da feste di Natale, tranquille, e Mary sottolineò quel tranquille.

-Harry, c'è una certa Romilda Vane, la quale sembra voglia rifilarti una potente pozione d'amore!-, sussurrò Hermione.

-E chi sarebbe?-, domandò Harry.

Hermione indicò con lo sguardo una ragazza seduta, che fissava Harry, arrotolandosi una ciocca di capelli sul dito.

Harry si voltò e disse:-Pansy Parkinson è libera?-.

Le due ragazze scoppiarono a ridere, facendosi riprendere dalla bibliotecaria.

Harry sorrise divertito, poi spalancò gli occhi.

-Io avrei un'idea...-, mormorò, improvvisamente.

-Spara, Potter-, replicò la bionda.
Harry si schiarì la voce, diventando rosso, poi mormorò:-Ti andrebbe di venire con me?-.

Mary sorrise, poi dopo annuì, pensandoci un po' su.

-Mh, la trovo un'idea fantastica, Harry...così Ginny morirà d'invidia!-.

-Potresti cercare di non essere nemica dei miei amici, Herm?-, chiese Harry, mentre Mary rideva.

Hermione non rispose, fece una smorfia, poi prese un libro e uscì dalla stanza.

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HERMIONE GRANGER.

Hermione e Mary entrarono nella sala dove Lumacorno aveva preparato la cena e si guardarono attorno, sorridendo.

-Buonasera professore-, esclamò Harry.

-Oh, ciao Harry, benvenuto!-, mormorò in risposta il professore.
Dieci minuti dopo si sedettero al tavolo e cominciarono a mangiare, allegramente.

-Dunque, signorina Montgomery, quali aspirazioni ha per il futuro?-, chiese il professore.

-Mi piacerebbe diventare giornalista o scrittrice, ma l'idea di insegnare "Difesa Contro le Arti Oscure", mi alletta alquanto-, rispose la giovane strega.

-Oh proprio come...-, iniziò Lumacorno, ma poi si bloccò.

Mary rimase a fissarlo per qualche istante, poi abbassò la testa e riprese a mangiare.

-E i suoi genitori, signorina Granger, che lavoro fanno nel mondo dei Babbani?-, chiese poi il Professore.

-I miei genitori sono dentisti-, rispose la ragazza.

Lumacorno annuì sorridendo, poi l'arrivo di Ginny disturbò tutti.

Aveva gli occhi gonfi, lo sguardo triste e qualche linea di mascara colata.

Ginny si scusò per il ritardo poi andò a sedersi.

Il professore riprese a fare domande, ma Hermione, Harry e Mary non lo ascoltarono più.

-Avete visto che faccia?! Deve aver litigato di nuovo con Dean-, bisbigliò Hermione.

-Caspita, doveva amarlo davvero-, commentò Mary e per fortuna nessuno la udì.

La cena si concluse bene: il professore diede appuntamento a tutti alla sera successiva, per la famosa festa dopo Natale.

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MARY MONTGOMERY.

Arrivai alla festa con Harry, in visibile imbarazzo e notammo immediatamente Hermione nascondersi dietro ad una tenda.

Harry mi mandò a vedere cosa stesse accadendo, così camminai verso la mia amica.

-Aah, per fortuna sei solamente te!-, disse.

-Da chi ti nascondi, Herm?-, domandai ridacchiando.

-Da McLaggen...sono venuta con lui per far ingelosire Ron, ma alla fine lui non è nemmeno venuto!-, si lamentò la castana. -Ascolta, va' da lui e digli che...che sono stata male e che sono tornata in camera! Per favore!-.

La guardai male, poi sospirando annuii. Uscii dalla tenda e camminai verso il ragazzo — o uno scimmione? — cercando di immaginare cosa dire.

-Ehi, tu sei... Tu sei Mary Montgomery Lupin, sì ti conosco, sei la migliore amica di Hermione... Ecco, a proposito di lei, sai dov'è finita?-.

-Ehm... Hermione è stata male ed è tornata in camera-, risposi io.

-Aah, peccato. Ti andrebbe di ballare?-, chiese.

Incerta, annuii. Presi la sua mano e cominciai a danzare intorno alla pista, mentre Harry si intrufolava dietro alla tenda.

McLaggen era...interessante, ma anche logorroico e pesante.

Ma che cosa m'importa di quanti funghi ha sul piede sinistro, Dio Mio?

Sospirai e sorrisi, quando lui mi chiese se andasse tutto bene.

Improvvisamente mi sentii strappar via dalle braccia di McLaggen e qualche istante dopo, caddi fra le braccia di qualcuno.

Mi ripresi e vidi Malfoy sferrare cazzotti a McLaggen. Mi alzai di colpo e lo bloccai, ma lui mi spinse via comunque.

Seamus ed Harry mi ripresero al volo e poi si fondarono su Malfoy. Si staccò da McLaggen e vidi che entrambi sanguinavano.

-Harry! Porta McLaggen in infermeria, mi sembra più grave! Quanto a Malfoy...-.

-...ci penso io-, disse qualcuno.

Mi voltai e vidi davanti a me il professor Piton. Avanzò velocemente e prese me e Draco per un polso, portandoci via.

-Ma si può sapere il motivo per cui sta portando via me, professore?-, chiesi io.

-La causa della "rissa" è lei, signorina Montgomery, quindi verrà punita-.

-Punita? Punita per aver commesso qualcosa involontariamente?-, chiesi.

-La lasci, non ha fatto niente-, mormorò Draco.

-Ah, io vi avevo avvertito. La vostra storia finirà! -.

Risi. -La nostra storia non esiste-.

Piton si bloccò e mi guardò con perplessità, poi sbuffò e ricominciò a camminare, ma Silente lo bloccò.

-Oh, Severus, ti stavo giusto cercando-, disse. -Potter è arrivato in infermiera, dicendo che Malfoy e McLaggen hanno avuto una rissa-.

-Esattamente, signor preside-, rispose Piton. -Se mi permette, vorrei occuparmi io di punire la ragazza-.

Piton guardò Silente con uno sguardo che il preside conosceva bene, così annuì.

Guardai Silente senza fiato, mentre Piton lanciava Malfoy al preside. Il professore dai capelli unti mi portò nel suo ufficio e mi sbatté su una sedia.

Si sedette di fronte a me e per un attimo riuscii a restare calma.

-Devi ascoltarmi-, disse.

-E che cosa dovrebbe dirmi?-, gridai.

Piton tacque poi alzò lo sguardo e notai che aveva gli occhi lucidi. In quella stanza sentii solo il rumore dei nostri cuori.

-Mary io...-.

Piton stava per parlare, stava per dirmi qualcosa, ma la professoressa McGranitt entrò e mi chiese di venire con lei.

Mi voltai verso il professor Piton e chiesi se potevo uscire. Lui annuì e così me ne andai.

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