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Capitolo 33: Provini per il Quidditch.

HARRY POTTER.

Trascorsero tre settimane da quando Harry cominciò il suo sesto anno a Hogwarts.

Quel giorno Harry si svegliò presto, in quanto aveva appuntamento alle dieci sul campo da Quidditch per i provini.

Alcuni giocatori erano andati via da Hogwarts, poiché avevano terminato gli studi, quindi lui era diventato capitano. Harry ne era felice, in fondo il Quidditch occupava gran parte della sua vita ad Hogwarts, quindi non poteva chiedere di meglio.

Insieme a Ron, scese nella sala da pranzo, e lì incontrarono Hermione, Mary e Ginny.

Quest'ultima era ansiosa, in quanto lei voleva assolutamente entrare nella squadra, per stare più vicino possibile ad Harry.

Anche Ron, però, continuava a dire ad Hermione che avrebbe partecipato.

La ragazza coi capelli castani, però, non ascoltava minimamente le conversazioni di Ron, poiché era ancora arrabbiata con lui per una discussione avvenuta giorni prima.

Harry e Mary si guardarono nell'esatto istante in cui i due cominciarono a discutere, e sospirarono, versandosi del the nella tazzina.

Cominciarono a bere, ignorandoli, mentre tutta la stanza li guardava male. Alla fine, Hermione si alzò e li urlò in faccia:-Sai che ti dico, Ronald Weasley? Sei un grandissimo egoista!-. Detto ciò, Hermione uscì. 

-Ogni volta che lo chiama per nome e cognome significa che è davvero arrabbiata-, commentò ridacchiando Harry, ma in cuor suo sapeva che non era affatto carino che i suoi migliori amici litigassero in quel modo.

Terminata la colazione, si alzò e disse a Ron di sbrigarsi. Salutò Mary e Ginny, poi se ne andò.

———

MARY MONTGOMERY.

Ero seduta a far colazione, quando ad un tratto Draco mi cercò con lo sguardo. Sorrisi timidamente e capii dalle sue parole che voleva incontrarmi al solito posto. Mi alzai e subito Ginny mi prese la mano.

-Cosa c'è?-, chiesi io.

-Vai a consolare Hermione o... esci con Malfoy?-, domandò lei sprezzante.

-Se facessi una cosa o l'altra, non sarebbero affari tuoi, Ginny-, tagliai corto io, poi ricominciai a camminare.

La ragazzina dai capelli rossi si alzò e mi afferrò per un polso. Mi girai, liberandomi della presa e la fissai.

-Perché mi odi?-, chiese.

-E me lo chiedi pure? Primo, mi disprezzavi solo perché ero molto amica di Harry; secondo, mi hai rubato il ragazzo; terzo... ti fai sempre gli affari miei, Ginny! Quando capirai che non m'interessa minimamente sapere le cose che riguardano la tua vita!?-.

Ginny mi guardò con aria rabbiosa, poi si avvicinò e mi tirò un ceffone.

Tutta la sala ci guardò, sorpresi e inorriditi. In quell'istante, a fianco a me comparve Draco, e a fianco di Ginny, Dean.

I due ragazzi si guardarono con aria minacciosa, poi io mormorai a Draco di calmarsi.

Lui mi ascoltò e prima di girarsi e andar via con me, disse:-Non avvicinarti mai più a lei, chiaro?-.

Ginny non smise di incurvare le sopracciglia. Dean le prese la mano con fare possessivo e guardò male me.

Bene, mi odiava? Il sentimento era quasi reciproco...

Insieme a Draco raggiunsi il laghetto e ci sedemmo a terra. Mi mise un braccio intorno alle spalle ed io mi accucciai su di lui, mentre una lacrima mi rigava il viso.

-Non la sopporto. Ginny è davvero stupida. Ha un carateraccio. Si crede, non so, la più carina, solamente perché ogni anno ha un ragazzo diverso-.

-Sta' calma, Mary-, mi disse Draco.

Sospirai, poi mi accoccolai di più, mentre lui mi baciava la fronte. 

-Avanti, dimmi perché hai paura che la gente ci veda insieme-, mormorai.

-Vedi... ho paura perché... da quando mio padre è stato arrestato, sono diventato un ragazzo... "cattivo". Se qualcuno scoprisse che ti amo, probabilmente ucciderebbe me, i miei genitori e... te-.

Alzai la testa e lo fissai senza fiato, poi sussurrai:-Questa è una cosa decisamente gravissima, Draco. Okay, dovresti dirlo a qualcuno, oppure annullare questa tua... come dire... smettere di essere cattivo-.

-Se solo potessi...-, commentò lui, tristemente.

Mi alzai in piedi e lui mi imitò, guardandomi con una faccia da punto di domanda. Sorrisi, prendendogli le mani e poi dissi:-Qualsiasi cosa ti faranno, io sarò con te, non ti lascerò mai e non permetterò a nessuno di ucciderti. Sei la persona più importante per me-.

Draco sorrise, poi mi tirò via il ciuffo dal volto e si chinò verso di me. Crebbi che mi stesse per baciare, ma in realtà posò le sue pallide labbra rosate sulle mie guance, che nel frattempo si colorarono di rosso.

HERMIONE GRANGER.

Le prove del Quidditch sarebbero cominciate a momenti. Hermione era seduta negli spalti e aspettava Mary.

Nel frattempo osservava Harry, alle prese con i nuovi studenti. Di tutti quei ragazzi, conosceva solamente Ron, Ginny e McLaggen, un tale che aveva una cotta clamorosa per Hermione, e la ragazza lo sapeva bene.

Tuttavia, lei non ricambiava il sentimento, ma era segretamente innamorata di Ron.

La sua stupidità e la sua infantilità, però, le facevano capire che non avrebbe mai potuto stare con lui. 

Improvvisamente arrivò Mary, nell'esatto istante in cui Hermione vide McLaggen parlare con Ron.

Imbestialita, decise di aiutare il rosso e non quel maleducato. Harry chiese a Ron di andare in porta e di iniziare lui, come battitore.

Accettò e si preparò. L'ansia del ragazzo non gli permetteva di giocare bene, anche se alcune palle riuscì a pararle (scusate per il gioco di parole e il doppio significato!). 

Mezz'ora dopo, fecero cambio. McLaggen guardò Hermione con aria molto "sexy", anche se era tutto tranne che quello, e poi cominciò il suo lavoro.

-Sbaglio o fissava te quel tipo?-, chiese Mary divertita.

-Sì, guardava me. Ehm, ti dispiacerebbe aiutarmi a farlo fuori? Sarebbe carino vedere Ron alle prese con il Quidditch, non credi?-.

Mary annuì, poi si guardarono un istante e sussurrarono insieme:-Confundus!-.

Le due amiche si guardarono ridendo, poi continuarono a guardare l'allenamento.

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Ciao a tutti/e! Avevo voglia di aggiornare, così ho seguito il mio istinto! Alla prossima, marty.

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