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Capitolo 32: "Felix Felicis"

La mattina dopo, mi alzai in fretta e furia, senza nemmeno aspettare Ginny e Hermione.

Indossai la divisa di Hogwarts e mi raccolsi i capelli in una coda ordinata, poi scesi lentamente le scalette e attraversai i corridoi.

La notizia della mia rottura con Draco erano ovunque; tutti mi guardavano indicandomi con l'indice e bisbigliavano nell'orecchio del vicino.

Abbassai la testa, vedendo Lavanda Brown parlare con Calì Patil e per un attimo mi sentii ancora più stupida di quello che già ero.

Presi un thé nella sala grande, poi uscii nel giardino e mi sedetti sulla riva del lago, lanciando sassolini nell'acqua. Mi scottai la lingua, bevendo un sorso di caffé, ma ovviamente non dissi nulla, anzi lo rifeci, per provarne ancora. Niente mi faceva del male, ora come ora, e sentivo che l'unica cosa che avrebbe potuto uccidermi era un altro rifiuto di Draco.

Dovevo assolutamente dimenticarlo, ma come?

Presi la tazza e ritornai dentro al castello di Hogwarts, riposando la scodella sul tavolo dei Grifondoro, poi camminai lentamente verso l'aula di Pozioni.

Guardavo a terra, non fissavo nessuno... tutti quelli che mi osservavano, non facevano altro che compatirmi, o nel caso in cui fossero Serpeverde, ridermi in faccia.

Finalmente entrai in un corridoio deserto, così alzai la testa, tranquillamente e mi asciugai alcune lacrime.

Improvvisamente, mi scontrai con qualcuno. Mi accasciai a terra, per raccogliere alcuni fogli che mi erano caduti, poi alzai lo sguardo.

Draco Malfoy era davanti a me, con lo sguardo triste e mi fissava, come se volesse scusarsi.

-No, non dire niente-, lo interruppi io, quando capii che voleva indubbiamente parlarmi.

-Io devo spiegarti...-, esclamò Draco.

-Non lo voglio sapere. Tutto quello che ti riguarda puoi tenerlo per te. Tu ed io non avremo niente a che fare da oggi in poi!-.

Ripresi a camminare lentamente, trattenendo le lacrime, quando ad un tratto Draco mi afferrò per un polso e mi girò, attirandomi a sé. Eravamo a mezzo centimetro di distanza e i nostri sguardi erano nella stessa direzione, ci fissavamo... le labbra.

Non mi mossi, non ne avevo il coraggio, perché in quel momento tutto l'odio che provavo stava facendo a botte con l'amore, e il secondo ne stava uscendo vincitore.

Draco mi tolse un ciuffo dai capelli e sorrise, mentre una lacrima gli rigava il viso. Mi dispiaceva, non potevo assolutamente lasciarlo perdere, ma... per la mia incolumità era meglio così.

-Ti ho chiesto di allontanarti da me perché non voglio che tu venga uccisa-, sussurrò Draco.

Lo fissai senza fiato, spalancando gli occhi, poi dissi:-Draco... uccisa? Qualcuno ti sta facendo del male? Qualcuno ti sta minacciando?-.

-Ascoltami... io voglio che tu stia lontana da me, non possiamo stare insieme. Ma ti amo, Mary, ti amo più di ogni altra cosa. Giuro che uscirò da questo casino e torneremo insieme, ti prenderò per mano, ti renderò felice e sarai la ragazza più contenta del mondo-.

Sorrisi, mentre una lacrima mi rigava il viso, poi mi staccai da lui e continuai a fissarlo, mentre sorridevamo. Gli baciai una guancia, delicatamente, poi mi voltai e saltellai fino al corridoio successivo. Beccai Hermione, così mi avvicinai e le diedi il buongiorno.

-Mary Spencer Montgomery Lupin! Mi hai fatto prendere un colpo, pensando che fossi scappata via per non vedere Malfoy! La prossima volta che combinerai un casino simile, non la passerai liscia, te lo assicuro!-.

-Sta' tranquilla, Herm, è tutto okay. Allora, sei pronta per la nuova lezione di Pozioni? Sono rassicurata dal fatto che non sarà più Piton ad insegnarci... ma sono spaventata dal fatto che ci spiegherà Difesa Contro le Arti Oscure-.

-Piton è un grande professore, il suo unico problema è che... è inquietante e disprezza i ragazzi che non sono Serpeverde... tranne una persona-.

-Di chi stai parlando, Hermione?-, chiesi io ridacchiando.

Prima di entrare in classe, Hermione m'indicò con l'indice.

Rimasi immobile, di fronte alla porta, poi lei entrò. Piton? Piton era... gentile con me? Non mi disprezzava? , mi chiesi io, ripensando a tutto quello che era successo con quel professore.

Scossi la testa e sospirai, poi alzai lo sguardo e vidi Draco, all'interno della classe, a fianco a quella str... stramba di Pansy Parkinson.

Entrai, risolutamente, e subito Horace Lumacorno mi guardò con aria compiaciuta.

Venne verso di me, mi strinse la mano e mi baciò le guance dicendo:-Sono così felice che la figlia di Elaine si sia iscritta al mio corso! Sai, tua madre era bravissima in Pozioni!-.

Sorrisi, capendo che per la prima volta non ero scoppiata a piangere a sentir il nome di mia madre. Mi sedetti a fianco di Hermione, prendendo il libro già posato sul banco, poi Harry e Ron entrarono, in ritardo. Sentii che ebbero una conversazione con il professor Lumacorno, ma non diedi troppa importanza. 

-Dunque... oggi parleremo di una pozione piuttosto interessante. La Felix Felicis. Qualcuno sa di cosa parlo?-.

Io ed Hermione alzammo la mano e giurai di aver visto Draco sorridere. Il professore chiese ad Hermione di rispondere:-La pozione si chiama appunto Felix Felicis, come ha detto lei, ed è fortuna liquida. In parole povere, rende fortunati-.

-Bene, sì, corretto. Signorina Montgomery, lei vorrebbe dirci invece cosa sente annusandola?-.

Mi avvicinai lentamente alla fiala dorata e annusai. Chiusi gli occhi, poi mormorai:-Sento... profumo di biancospino e... di sangue, sangue di purosangue..., sento anche profumo di arbusti, di erba, spazi dove generalmente vivono cerbiatti o cervi...-.

Appena mi voltai, capii che la mia descrizione apparteneva solamente ad una persona.

A Draco Malfoy.

Pansy Parkinson mi guardò male, con le sopracciglia incurvate e subito Harry le si parò davanti, come per proteggermi.

Il professor Lumacorno non riuscì a capire per qualche istante cosa stesse accadendo, continuava a fissare a scatti me e Draco. Quando si riprese, ci assegnò un compito. Senza smettere di fissare Draco, mi risedetti al mio posto e cominciai a lavorare. Davanti a me, Harry, era praticamente bravissimo e lavorava alla velocità della luce, utilizzando un libro vecchio, malandato e piuttosto spezzato.

Alla fine della lezione, ovviamente venne premiato, con la fiala di Felix Felicis.

Io ed Hermione ci guardammo con curiosità: com'era possibile che Harry fosse stato così bravo e veloce? Decidemmo di scoprire più a fondo, ma dopo la lezione di Astronomia.

___

Nel pomeriggio, stavo nel parco,  a lanciare sassolini nel fiume, quando ad un tratto vidi Draco avanzare verso di me. Si sedette al mio fianco e mi guardò sorridendo. 

-Hai detto che dovevi stare lontano da me. Perché sei qua?-, chiesi.

-Per due motivi. Primo, perché non posso allontanarmi da me nemmeno per un istante, e secondo... volevo capire perché sentivi profumo di... biancospino. Sai, è presente nella mia bacchetta-.

Voltai la testa di scatto e lo guardai negli occhi, mentre i miei si rimpicciolivano, come piccoli semini.

Non parlai; ascoltai il rumore del mio cuore e del suo battere, a ritmi differenti, guardai il suo volto pallido, i suoi capelli biondi e le sue labbra chiare.

-Io... io non lo so, Draco. L'ho capito subito che apparteneva a te, quel profumo, ma... non so il motivo esatto. Comunque sia, ho sentito anche profumo di bosco, di erba... sei in qualche modo legato a cervi o a cerbiatti?-.

-No, io no-, rispose Draco.

Annuii poi sorrisi. Draco mi prese il volto e lo girò verso di lui. Mi fissò gli occhi, a scatti, poi guardò le mie labbra. Era tentato nel baciarmi, lo sapevo, ma... io ero davvero pronta? 

Con mia sorpresa, si staccò lui da me e abbassò lo sguardo, mentre una lacrima scivolava nel prato. Gli posai una mano sulla spalla e lui voltò la testa verso di me e disse:-Tu non meriti di baciare uno come me-.

-Draco, sei l'unico ragazzo che vorrei baciare, ora-, mormorai io.

-No, non è vero! Lo pensi ora, visto che non sai chi sono, ma quando lo scoprirai, cambierà tutto! Tu smetterai di parlare con me, mi odierai... e tutto solo per colpa di mio padre!-.

Senza dire altro, si alzò e cominciò a camminare verso l'entrata della scuola. Mi alzai e lo seguii, afferrandolo per un polso.

Quando però stavo per voltarlo verso di me, scivolai e cominciai a rotolare giù per la collina.

Lo sentii gridare e poco dopo lui si tuffò a prendermi. Rimanemmo nella posizione della mattina precedente, poi io poggiai la testa sulla sua spalla e fra le lacrime dissi:-Non ti allontanare da me, mai. Qualsiasi cosa tu sia, io ti amerò comunque-.

Draco mi posò una mano sulla testa e lo sentii sorridere. Si staccò lentamente da me e ci guardammo ancora, negli occhi, finché poi non mi abbracciò ancora.

Ciao ragazzi, spero che il capitoletto vi sia piaciuto! Lasciate commenti e stelline. Volevo comunicarvi una cosa: domani sera alle cinque ho il treno per andare al mare. Non porterò dietro il mio computer perché altrimenti avrei quattro valigie e sarei tipo molto incasinata. Comunque sia, ho il cellulare e cercherò di aggiornare da lì, anche se non mi piace tanto. Questa era la prima, la seconda invece riguarda il campo scolastico. Ho deciso di cambiare scuola e indirizzo, quindi quest'estate dovrò studiare latino, psicologia e sociologia, perciò non pubblicherò tutti i giorni, ma con frequenze meno attive. Farò le capriole, giuro, per farvi avere almeno un capitolo ogni due giorni, ma nel caso in cui sapessi già da tempo che non potrò postare il capitolo, ve lo scriverò. Bene, per oggi è tutto. Bacio, marty.

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