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Capitolo 16 = L'ordine della fenice

DUE ANNI DOPO
(AMBIENTATO DURANTE "HARRY POTTER E L'ORDINE DELLA FENICE")

Sono passati due anni da quando ho rinunciato a Draco per sempre.

Dopo la fine del mio primo anno ad Hogwarts, sono tornata a casa per le vacanze estive.

Ho passato un mese in California, con Dora e Remus, poi siamo andati in Italia.

È stato davvero bellissimo e per tre mesi non ho pensato troppo a mia madre.

Poco prima che cominciasse il quarto anno, mi sono trasferita da Ron. Siamo andati a vedere il torneo di Quidditch insieme a Harry, Ron, Hermione, i gemelli e Ginny.

Lì ho incontrato Dean Thomas.

Durante il quarto anno l'ho frequentato molto e alla fine è diventato qualcosa di più di un amico. Sì, mi piaceva davvero. E stavamo insieme, da sei mesi.

Stavo per cominciare il mio quinto anno ad Hogwarts, un anno che si preavvisava fantastico.

———

Alla fine di agosto, mi trasferii a Grimmuald Place, nella casa di Sirius Black.

Con me vennero anche Dora e Remus. Trascorrevo le giornate con Hermione e Ginny, per la maggior parte del tempo, mentre Harry e Ron stavano coi gemelli, a inventare nuovi scherzi.

Un giorno, venne Silente a Grimmuald Place. Insieme ai ragazzi scoprimmo l'esistenza di un'associazione segreta, chiamata Ordine della Fenice, di cui facevano parte: i Weasley, Remus, Dora, Silente, Sirius, Piton e in origine anche i genitori di Neville e di Harry. Scoprimmo tante cose interessanti su Voldemort e sui suoi seguaci.

In più, Harry ci raccontò dei Dissennatori, creature spaventose, che ti risucchiavano l'anima. Harry aveva dovuto combatterne uno in presenza di Dudley, suo cugino.

-Quindi ora ti tengono d'occhio al Ministero?-, chiese Ginny.

-Quello lo fanno già da tempo-, rispose Ron.

Io annuii distrattamente. Ad un tratto, entrò Dora nella stanza. Mi alzai e la salutai, abbracciandola.

-Come stai?-, chiesi io.

-Abbastanza bene, tesoro-, rispose lei.

-Bene. Noi stavamo parlando di scuola, di Harry... insomma, un po' di tutto-.

Dora annuì. -Volevo dirti che il nonno vuole che tu vada da lui prima che cominci la scuola, perché deve darti la camicia e la gonna nuova-.

-Gli avevo detto che non volevo regali per il compleanno!-.

-Lo so, tesoro, ma sai com'è fatta la nonna! E il nonno, poi, non ne parliamo!-.

Risi, poi la baciai e mi risedetti, mentre lei scompariva giù verso la cucina.

-È bello che tu chiami i suoi genitori "nonni"-, mormorò Hermione.

-Ormai li considero tali-, risposi.

Ron, al mio fianco, mi mise un braccio sulla spalla. Gli sorrisi e poggiai la testa sulla sua scapola.

-Mi pare che tu ormai sia loro figlia a tutti gli effetti-, disse Ginny.

-Esatto. Remus e Dora ormai hanno la completa revisione su di me. Sono felice, almeno posso avere una famiglia come tutti gli altri-.

Sorrisero, poi voltai la testa verso Harry.

-Sai, ho uno scoop!-, dissi.

-Che genere di scoop?-, domandò Hermione ridendo.

-Avete presente Hannah Abbott? La ragazza di Tassorosso?-, chiesi io.

-Sì, perché?-, domandò Fred.

-Ha una zia, Lucy, che non è sposata. Dora mi ha detto che l'ha vista con Sirius!-.

-Davvero?-, chiese George. -Pensavo fosse bello che single!-.

Scoppiammo a ridere, poi casualmente entrò Sirius.

-Come mai ridete così forte?-, domandò.

-Oh no, niente!-, rispose Hermione.

-Okay-, replicò ridendo, -È pronta la cena, comunque-.

Ci alzammo in piedi e scendemmo le scale fino a raggiungere la cucina. Un lungo tavolo di legno era addobbato da una ventina di piatti, posate e bicchieri. Io mi sedetti fra Dora e Hermione, e di fronte a me c'era Sirius.

-Desidera, signorina?-, chiese facendomi vedere un piatto di pietanze.

-Quello a destra-, risposi io.

Sirius fu così gentile da posarmela nel piatto.

Cominciammo a mangiare e a discutere allegramente, quando ad un tratto arrivò Larry, il mio gufo.

-Larry, tesoro. Vieni qua!-, lo chiamai io.

Lui zampettò verso di me e mi porse la zampa. Sfilai la lettera e la aprii. Era del nonno Ted.

Ciao Mary. Saremmo davvero felici se tu venissi a trovarci domani. Ti mandiamo un grosso bacio, i nonni.

Lo feci vedere a Dora e a Remus e loro annuirono. Io intascai il biglietto e ripresi a mangiare.

Poco dopo, la porta si spalancò. Entrò Piton, con i soliti capelli neri, unti e sporchi, la smorfia di infelicità sul volto e la voce da cavernicolo.

-Buona sera-, mormorò. -Devo parlare con la signorina Mary-.

Tutti mi fissarono, ma io, senza scompormi, mi alzai in piedi e camminai fuori dalla cucina.

Piton chiuse la porta ed io attesi. Rimase a guardarmi, come estasiato, mentre sorrideva.

Dio, sorrideva? Dico ma sto impazzendo? Piton non sorride MAI!

-Ehm, deve dirmi qualcosa, professore?-, chiesi io.

-Sì, sì-, mormorò confusamente lui. -Volevo dirti che... Ieri è arrivato un libro di Pozioni a Hogwarts, per te. Te l'ho portato-.

Storsi un sopracciglio quando Piton fece apparire il libro.

Come faceva ad averlo? E com'era arrivato ad Hogwarts?

-Gra... grazie!-, mormorai, poi lo saluta.i e rientrai.

-Che voleva, tesoro?-, chiese Dora.

-È arrivato un mio libro a Hogwarts-, risposi io.

Dora annuì, poi la cena riprese.

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