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19 years later

Quell'anno l'autunno arrivò presto. La mattina del primo settembre era croccante e dorata come una mela, e quando la famigliola attraversò la strada rumorosa verso la stazione fuligginosa, i fumi delle auto e il fiato dei pedoni scintillavano come ragnatele nell'aria fresca. 

Un bambino dai capelli biondi, il viso da birbante e lo sguardo penetrante, camminava sbuffando, tenendo la mano della sua mamma. Era arrabbiato col mondo, quella mattina, poiché voleva andare anche lui a Hogwarts, ma ancora non gli era permesso. 

-Tesoro mio, non manca molto, fra qualche anno potrai andarci anche tu-, mormorò sua madre Marianne, come per tranquillizzarlo.

-Fra due anni, mamma, ma io voglio andarci adesso!-, protestò il bambino.

Severus Remus Malfoy aveva nove anni. Era un bambino molto intelligente, particolarmente studioso e soprattutto voleva somigliare in tutto e per tutto alla madre.

I due erano gli ultimi; il padre e gli altri figli erano pochi metri più avanti, e a momenti avrebbero attraversato il binario 9 ¾.

Come la prima volta, i due coniugi erano molto preoccupati. Sebbene fosse avvenuto in momenti completamente diversi, avevano provato le stesse emozioni e gli stessi sentimenti, perché loro erano sempre stati una cosa unica.

Marianne raggiunse velocemente il marito e gli altri figli, tenendo sempre per mano il più piccolo di casa, poi insieme passarono attraverso il muro. Si riconciliarono dalla parte opposta, e Draco, il marito, sorrise alla moglie. 

-Mamma, mamma! In che casa mi smisteranno?-, chiese il secondo figlio.

-Scorpius, non lo so. In che casa vorresti finire tu?-, domandò la madre.

-Non lo so, mamma... non voglio deludere né te né papà...-.

La signora accarezzò la guancia del figlio e gli baciò i capelli dolcemente, prendendolo per mano.

Scorpius Lucius Malfoy aveva undici anni, i capelli biondi come il padre e il fratello, e un'aspirazione per Pozioni, come il nonno materno.

-Mah, spero solo che tu non sia un Grifondoro, perché sinceramente non hai nulla di tutto quello che hanno loro!-, replicò spocchiosa la sorella maggiore.

-Andromeda, smettila!-, la riprese suo padre.

Andromeda Bellatrix Malfoy era la primogenita, aveva tredici anni e somigliava molto alla madre; aveva i capelli castano chiaro, tendente al biondo, gli occhi chiari e la pelle rosea. Lei era stata smistata in Grifondoro due anni prima, come la madre, e non se ne pentiva affatto.

-Scusami, papà!-, replicò lei sbuffando. -Oh, guardate, c'è James!-.

La giovane strega si stava riferendo al suo migliore amico, ma la madre sapeva che a sua figlia piaceva il primogenito dei loro amici Potter.

Davanti a loro, infatti, c'erano i suoi migliori amici di sempre: Harry Potter, Ginny Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley, Luna Lovegood e Neville Paciock.

Li raggiunse velocemente, sorridendo, poi li abbracciò. Anche suo marito, che con il passare dei diciannove anni aveva acquistato fiducia, li salutò calorosamente, poi si concentrò sui figli.

-Tutto bene con il parcheggio?-, domandò scherzosamente Draco a Ron.

-Io sì. Hermione credeva che non sarei riuscito a superare l'esame di guida Babbano e che avrei dovuto Confondere l'esaminatore-.

-Non è vero-, protestò Hermione. -Avevo assoluta fiducia in te-.

I due si guardarono e sospirarono, mentre Harry e Luna ridevano. Neville sospirò e disse:-Spero solo che quest'anno non ci sia l'assoluto disordine che c'è stato l'anno scorso!-.

Tutti scoppiarono a ridere: Neville insegnava Erbologia ad Hogarts e per questo i suoi amici si facevano mandare lettere dove trascriveva come si comportava il proprio figlio. Neville e Luna quell'anno avrebbero mandato la loro figlia più grande, Laura, a Hogwarts.

-Oh, mi raccomando, scrivici se Scorpius va male, mi raccomando-, mormorò Marianne.

-Lo farò... e anche per Albus, per Rose... e per tutti quelli che me lo chiederanno-.

Pochi metri più indietro, Hugo Weasley, Lily Luna Potter, Severus Remus Malfoy e i gemelli Alice e Frank Paciock erano immersi in una discussione riguardo a quale casa sarebbero appartenuti, una volta a Hogwarts.

-Hugo, smettila di pensarci-, lo ammonì la madre.

-Mamma! Io voglio andare ora ad Hogwarts! E' il mio sogno e voglio crederci e sperarci fino a quando non sarò lì!-, replicò Hugo, sbattendo i piedi a terra.

Luna sorrise. -E voi? A quale Casa vorreste appartenere?-, domandò rivolta ai suoi figli.

-Mamma-, prese parola la ragazza. -Io sarò Grifondoro, come papà, e Frank sarà Corvonero, come te-.

Ginny sorrise. -Sono davvero graziosi i tuoi figli, Luna. Magari anche i miei fossero così! A proposito... ma dov'è James?-.

-Ehi!-.

James era ricomparso; si era liberato del gufo e del bagaglio, e moriva dalla voglia di raccontare qualcosa.

-C'è Teddy laggiù! E sapete che cosa sta facendo? Eh, lo sapete? Si stava baciando con Victoire, mia cugina, capite?-.

Marianne scoppiò a ridere. -Lascia stare mio fratello, piccolo ficcanaso-.

-Aah, ciao Marianne!-, esclamò il ragazzo abbracciando la donna. -Dunque, cosa stavo dicendo? Ah sì! Ecco, c'era Teddy che si baciava con la nostra Victoire! Gli ho chiesto cosa stava facendo e...-.

-Aspetta... li hai interrotti?-, domandò Ginny. -Sei proprio come Ron-.

-...e Teddy mi ha detto che è venuto a trovarla e poi mi ha mandato via...-.

-Oh, sarebbe così bello se si sposassero! Così potrei chiamare Marianne e Draco zii!-, sognò Lily e Ginny le sorrise dicendo:-Non c'entra nulla quello che dici, tesoro, ma credo che se tu voglia chiamare Marianne e Draco a quel modo, per loro non ci siano problemi-.

D'un tratto giunsero Remus Lupin e Ninfadora Tonks. Marianne baciò le loro guance e anche i nipotini si misero in coda per abbracciarli. Insieme a loro c'erano la loro seconda ed ultima figlia, Violetta, e il suo fidanzato, Louis Weasley.

Era una ragazzina di diciassette anni, con i capelli biondi, lunghi e ricci; mentre lui, aveva i capelli scuri, quasi neri, la pelle chiara e gli occhi chiari. 

-Buongiorno a tutti-, mormorò dolcemente Violetta.

-Ciao tesoro, come stai?-, domandò Marianne, baciandole le guance.

-Bene, Marianne, grazie-. 

Una campana prese a suonare: erano quasi le undici. Marianne guardò Draco e subito i suoi tre figli, Andromeda, Severus e Scorpius, vennero verso di loro e si strinsero forte. Andromeda aveva le lacrime agli occhi, era visibilmente triste, mentre il fratello, Scorpius, era allegro.

-Ciao mamma, ciao papà! Ci vediamo a Natale!-.

-Ciao tesoro, buona fortuna! Ah, e facci sapere in quale Casa verrai smistato, okay?-, domandò Draco.

-Va bene, papà. Vi voglio bene!-.

I due fratelli si avvicinarono al treno e salirono, poi Albus si avvicinò a Marianne e l'abbracciò. la donna gli accarezzò i capelli e sorrise.

-Ciao zia, ci vediamo!-, mormorò lui, alla sua madrina, chiamata da sempre "zia".

La donna agitò la mano per salutarlo, mentre il marito sorrideva, poi le porte del treno si chiusero. Fischiò e in pochi istanti partì, con una fumata. Andromeda e Severus spuntarono da un finestrino, con le mani, e cominciarono salutare, sorridendo ai loro genitori. Anche gli altri ragazzi li imitavano, salutando, indubbiamente i loro parenti.

La felicità di Marianne era al primo posto; i suoi genitori stavano bene, era felicemente sposata con Draco da diciannove anni e i suoi figli la amavano. Andava tutto bene.

THE REAL END.

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ehii, questo era davvero l'ultimo capitolo. i ringraziamenti li metterò nell'epilogo successivo, dove dirò in breve cos'è successo in questi diciannove anni. un bacio,

-Tessa.

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