Capitolo sesto.
ALBUS SEVERUS' POV.
Arrivai a Hogsmeade una ventina di minuti prima che il treno partisse.
Rose e Laura stavano parlando fra loro, così mi avvicinai al mio migliore amico e gli diedi una pacca sulla spalla.
«Allora, sei pronto?», chiesi io.
«Assolutamente sì, amico! Non vedo l'ora di rientrare nella nostra camera e di fare casino!».
Marianne lo ammonì con un'occhiataccia. «Vedi di comportarti bene», gli disse, «Neville ti controllerà!», aggiunse poi, guardando il professore di Erbologia.
Lui sorrise e scompigliò i capelli di Scorpius, poi guardò me.
«Ricordati che ti interrogo alla prima lezione», disse ridendo.
Sbadigliai. «Solo perché ho perso una scommessa! Eh dai, Neville!».
«Abituati a chiamarmi professor Paciock che tra poche ore sarò di nuovo il tuo insegnante!».
Luna annuì. «Già, anche voi», disse guardando i suoi figli.
Giunsero James e Andromeda. Lui aveva il braccio attorno alla vita di lei e si lanciavano occhiatacce felici aggiungendo sorrisi allegri.
«Alla buon'ora, piccioncini! Si può sapere dov'eravate?», chiese Harry ridendo.
«Papà, stavamo sistemando i bauli nel treno», rispose James, poi guardò noi e aggiunse:«Ho già prenotato lo scompartimento».
La campanella suonò, così mi avvicinai ai miei genitori e li salutai.
«Fai il bravo, Al», mi disse mia madre.
«Sì, me lo dici ogni volta e sai che sono bravo!».
Lei annuì velocemente e sorrise. «Buona fortuna! Anche a te, Lily... E anche a te, James!».
«Ciao mamma», disse sorridendo Lily, poi si arrampicò insieme a me sul treno.
«Albus!», mi chiamò mia sorella.
Mi voltai verso di lei e le porsi una mano, aiutandola a salire. Camminammo lentamente fino allo scompartimento prenotato da Andromeda e da James, poi ci sedemmo.
Al mio fianco c'era Scorpius, mentre alla sua destra Rose. Ero al finestrino, perché diversamente da come si poteva immaginare, preferivo osservare il panorama piuttosto che dialogare.
Scorpius mi odiava per questo, o meglio non mi sopportava e non mi capiva. Lui era un tipo un po' strano: somigliava a suo nonno Severus quando frequentava Hogwarts. Mi avevano raccontato che tipo fosse: un po' solitario, silenzioso, e piuttosto freddo.
«Allora, quali news ci sono riguardo a Hogwarts e i suoi fantomatici alunni?», domandò Scorpius, con un sorriso ammiccante sul volto.
Rose sospirò e guardò Laura, la sua migliore amica, seduta al suo fianco, con fare scocciato, poi disse: «Niente di rilevante, solo qualche inserimento dalle altre scuole di magia e storie d'amore interrotte o nate.»
«Ti sembra poco, Fiorellino? Devi smetterla di reputare le cose poco importanti anche per gli altri.»
Lei gli lanciò un'occhiataccia. «Sta' zitto e smettila di chiamarmi fiorellino, mi dà i nervi!»
Scorpius riprodusse un'espressione ammiccante, con lo sguardo da svenevole e fissò Rose, come se volesse fare colpo su di lei. Be', non era una novità questa sua attività, o meglio, lo era per Rose, che fino a quel momento non si era degnata nemmeno una volta di rivolgergli la parola per lodarlo o sorridergli.
«Laura, hai per caso portato il numero di settembre del Cavillo? Mi piacerebbe leggere qualcosa di sensato...»
Dalla porta dello scompartimento si levarono delle risate divertite. La banda di Alecto Tiger, figlio di Vincent Tiger e di Asteria Greengrass, composta inoltre da Queeny Goyle, figlia di Gregory Goyle e di Daphne Greengrass, e dai gemelli Violet e Draco Zabini, figli di Blaise Zabini e di Pansy Parkinson, rideva sguaiatamente, prendendo in giro la rivista che Luna Lovegood curava da anni.
«Che cosa c'è da ridere?», domandò mio fratello James, alzando lo sguardo.
«Potter! Che piacere vederti. Noto con piacere che hai ancora la tua pidocchiosa fidanzata al fianco!», esclamò ridendo Alecto.
Andromeda gli rivolse un sorriso. «E vedo che tu hai ancora il brufolo che ti è uscito a giugno, quando è finita la scuola.»
Scoppiammo a ridere divertiti, mentre loro la maledicevano con lo sguardo. Alecto provò ad entrare, ma la sua fidanzata Violet glielo impedì.
«Andiamo via Alecto, dai!», gridò lei, cercando di farlo ragionare.
«Sì, andiamo via, prima che spacchi la faccia a quella Sporca...»
James si alzò in piedi e puntò la bacchetta verso di lui. «Non osare insultarla!»
Per qualche secondo nessuno parlò, poi loro ne andarono. Andromeda rimase con il capo chino e gli occhi gonfi per qualche minuto, finché non si decise a parlare. Lily, Severus, Alice e Frank volevano sapere quale fosse il significato dell'insulto lanciato da Alecto. Be', io il significato lo sapevo bene.
I Malfoy, Marianne e Draco, avevano mescolato il loro sangue, creando così una dinastia prossima considerata dannata, poiché lei era Grifondoro e lui Serpeverde.
Fortunatamente, il viaggio non continuò così: Laura, da buon'amica, mi passò il Cavillo e in un'ora lo terminai. Successivamente, mi addormentai, sognando una ragazza dai capelli scuri e ricci.
Chi poteva mai essere?
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NELLA FOTO: RUPERT GRINT CHE INTERPRETA RONALD WEASLEY.
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