Capitolo primo.
MARIANNE'S POV.
L'ultima settimana di agosto, il sole prese a nascondersi dietro alle poche nuvole che apparivano in cielo.
Il giardino di Casa Malfoy era meno frequentato del previsto e, fra le alte erbacce, si addentrava solo il nonno Tobias, il quale non aveva mai smesso di coltivare le sue verdure.
La mattina del mio compleanno, fra le varie lettere e i vari regali, Draco mi portò anche una busta proveniente da Hogwarts.
«Papà non lavora più lì», gli dissi ragionando e pensando quindi a Remus, «E Neville è a casa... Verrà questo pomeriggio con Luna e i bambini!... Chi sarà mai?».
«Amore non lo so», sussurrò Draco bevendo il caffè.
Sospirai, poi la presi in mano. «La aprirò più tardi, magari con Andromeda». Alzai lo sguardo e mi avvicinai.
Draco mi baciò dolcemente, poi sussurrai:«Devi andare a lavorare anche oggi?».
Soffocò una risata. «Torno per pranzo, amore. Ho giurato di esserci al compleanno di mia moglie».
Annuii distratta e dissi:«Sì, ma lo sai che mi sta antipatica la tua nuova segretaria».
Draco si mise la giacca. «Non pensavo ci fosse Pansy nel mio ufficio!».
«Eh? Ma non parlo di lei! Come caspita si chiama? Uhm... Astoria Greengrass? Ecco, mi sta antipatica!».
Draco si avvicinò, mi baciò e disse:«La solita gelosona».
Gli feci la linguaccia, ma poi lo baciai ancora.
«A dopo, amore».
Nell'ora successiva, presi a cucinare per il pomeriggio.
I miei migliori amici e i loro figli sarebbero venuti per festeggiarmi, insieme a qualche ex componente dell'Ordine della Fenice.
Nonostante fossero trascorsi ventitré anni dalla Battaglia di Hogwarts, eravamo ancora in contatto. Tutti insieme, ci incontravamo per festeggiare il compleanno di qualcuno o l'anniversario di una coppia.
Io e Draco avevamo festeggiato i ventitré anni proprio due mesi prima e non avevamo l'intenzione di lasciarci.
Harry e Ginny - sposati da ventun anni - convivevano pacificamente con i loro tre bambini e ne andavano particolarmente fieri.
Anche Ron ed Hermione non si lasciarono nel corso degli anni.
Uh, un giorno Hermione si rifugiò con Rose nella nostra stanza degli ospiti, ma tornò a casa la mattina seguente... Nulla di grave, insomma.
Improvvisamente entrò nella cucina la mia figlia più grande, Andromeda.
Aveva i capelli raccolti in due trecce e indossava una camicia da notte bianca.
«Buongiorno mamma», disse preparandosi il caffè.
«Ciao tesoro... Ascolta, vorrei sapere se... Uhm, c'è per caso qualcuno che ti scrive da Hogwarts?».
Andromeda alzò la sguardo e scosse la testa. «Assolutamente no. Insomma... James mi scrive senza il timore di essere scoperto, mamma».
«Certo, sì insomma lo so».
«Perché me lo chiedi, allora?», chiese Andromeda sedendosi.
Sospirai e interruppi il lavoro. «Be', fra i regali, le lettere e i bigliettini, c'era una busta bianca, con lo stemma di Hogwarts... Non ho la più pallida idea di chi sia!».
Andromeda ci pensò qualche istante. «Lumacorno, il professore di Pozioni?».
Scossi la testa.
«Silente, il professore di Storia Della Magia?».
Scossi la testa di nuovo.
Andromeda, allora, rimase muta per diversi secondi, poi sussurrò:«La McGranitt?».
«Il suo regalo è arrivato insieme a... alla lettera!». Saltai in aria e mi avvicinai alla busta bianca.
La aprii e cominciai a leggerla.
Hogwarts, 29 agosto 2021.
Sembrano passati pochi giorni da quando ti ho visto entrare dalla porta d'entrata di Hogwarts per la prima volta. In realtà sono passati tanti e tanti anni, tesoro mio.
Oggi compi esattamente quarantun anni, Marianne cara. Ti auguro un compleanno splendido, pieno di allegria ed emozioni, con la tua famiglia allargata.
PS: ti farò visita nei primi di settembre per informarti di una cosa molto importante.
A presto, Minerva McGranitt.
Alzai lo sguardo e lanciai un'occhiataccia al nuovo arrivato in cucina, Scorpius.
«Dì un po', hai combinato una delle tue a Hogwarts?», domandai poggiando la lettera.
Lui scoppiò a ridere. «Ma no, mamma. La McGranitt te l'avrebbe detto, non credi?».
Sbuffai. «Scorpius, hai quindici anni, potresti per cortesia comportarti come tale?».
Lui mi lanciò un'occhiataccia. «Ti ho già detto che mi sto comportando meglio», bofonchiò lui in risposta.
Sbattei una mano sul banco.
«Non parlarmi in questo modo, Scorp! Sono tua madre, dopotutto!».
«A volte penso proprio di no», bisbigliò lui.
In quel momento entrarono in stanza mia madre adottiva e Severus.
«Che cosa sta succedendo?», chiese mia madre.
«Niente, nonna Tonks, è tutto perfetto».
«Se lo fosse, mi avresti fatto gli auguri», mormorai amaramente, poi Severus si avvicinò.
Da tredicenne qual era, mi baciò le guance e mi augurò buon compleanno.
«Grazie tesoro», esclamai in risposta.
Mia madre lanciò un'occhiataccia al suo nipote di mezzo e successivamente prese a camminare nella mia direzione.
Mi abbracciò e mi baciò, poi mi offrì di entrare un secondo a casa loro.
Accettai e lasciai ad Andromeda le redini.
Attraversai il giardino con mia madre, poi entrammo nella sua casa.
All'interno, nella cucina, c'era mio padre, Teddy, Victoire, Violetta e Louis Weasley, il fidanzato di quest'ultima.
«Auguri!», esclamarono in coro.
Abbracciai e baciai tutti, poi mi offrirono i loro regali.
«Li aprirò stasera alla cena con voi e con i parenti».
«Nessun problema», sussurrò Victoire con la stessa voce soave della madre.
«Ci saremo, Marianne», e diede uno sguardo tenero a mio fratello Teddy.
«Anche noi verremo», esclamò Louis, posando un braccio attorno alla vita di Violetta.
«Perfetto. Vi aspetto per le sette. A dopo!».
Tornai in casa sorridendo e con l'intenzione di far pace con Scorpius.
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nella foto: Jennifer Lawrence che interpreta Marianne Spencer Piton Lupin Malfoy.
NB: in ogni capitolo metterò le foto dei personaggi cosi avrete una minima idea di come immaginarveli :)
bacio
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