Morigerato
Muoveva i fianchi al ritmo di quella musica pagana.
I veli cadevano ad ogni movimento di quel ventre, adornato di catenine e pendagli.
I campanelli attorno ai polsi sottili tenevano il tempo di quella musica sensuale.
Lui la guardava, rapito e ammaliato, fantasticando di come sarebbe stato poter toccare quei morbidi fianchi e quelle gambe flessuose.
Lui, sempre così mite e morigerato, così parco di emozioni forti eppure così eccitabile, stava ora desiderando quella donna come acqua nel deserto.
La mano gli fu stretta, improvvisamente, da quella della moglie che, con occhi spalancati, giudicava severa la scena risvegliandolo dal sogno.
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