"Messer Guglielmo la prego, cerchi di star fermo o sarà stato tutto inutile."
Il cerusico di corte improvvisava una diagnosi, stringendo un po' di più la benda intorno a quella gamba ormai violacea.
Il garzone e lo stalliere tenevano stretto il padrone, immobilizzato sul suo scranno. Dietro l'uscio accostato tutti attendevano con ansia.
I decotti alle erbe di campo, i cataplasmi e le sanguisughe non avevano fatto il loro dovere.
Pochi minuti meditabondi e quel medico improvvisato, estraendo una sega malandata dalla borsa, esordì perentorio: "non c'è più nulla da fare per questi calli che l'affliggono, non resta che amputare!"