Tutti sapevano del mio bipolarismo a scuola. Perfino i muri avevano imparato a memoria le conseguenze di questa brutta malattia. Cambi di umori improvvisi, persona diversa che poteva venire a scuola ogni giorno. Questa cosa non mi ha portato ad avere molti amici. Chi mi accettava da una parte, non accettava l'altra. Perché le mie due personalità erano una il contrario del altra. - Come fai per controllare... Ehm hai capito. - esitò imbarazzata. - Oh! È arrivato il menù! - cambiai discorso. Non riuscivo mai a controllarmi, quando ho i miei momenti depressi non posso farci niente. Per fortuna ho un bipolarismo in cui i vari periodi durano mesi. Mai anni. - Cosa prendi? - chiese Serena sicura di poter indovinare quello che stavo per ordinare dal menù del "super Iris". - Indovina! - esclamai sfidandola. - Spaghetti allo scoglio. Ho indovinato? - chiese sicura di aver azzeccato. Aveva indovinato. Avrà un buon intuito o una buona fortuna. - Indovinato, come hai fatto? - Chiesi incredulo. - Elementare Watson. - Mi rispose ridacchiando. Aveva una risata perfetta. - Avevi il dito puntato sulla prima pagina, verso la metà e mimavi con la bocca la parola spaghetti. - disse rilassata Serena. Arrivò con camminata felpata la cameriera. - Avete deciso signori? - chiese educata la graziosa cameriera. - Si. Per me un insalata di mare e per il mio amico gli spaghetti allo scoglio - disse sicura Serena. Non aprii bocca. Con altri non l'avrei fatto. Ma vorrei fare buon impressione.

Fra una risata e qualche bicchiere di vino, finimmo velocemente di mangiare.