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Attesa, giorno 2

Mi sveglio alle undici di mattina, occhi assonnati e membra anchilosate. Son rimasto sveglio fino a tardi seduto sul letto nella mia camera con il cuscino dietro la schiena per guardarmi le ultime novità di Walter White e ben sette episodi di Daredevil. Per fortuna in questo hotel il wi-fi funziona a dovere e ne ho approfittato per usare Netflix con il mio smartphone. Ho dormito male ma sono soddisfatto della nottata proficua. Il bastardo direttore di Los Pollos Hermanos meritava quella fine. 

Ero triste per la vita di Walter ma poi Punisher mi ha dato una carica esagerata. È una vera forza della natura; la sua voglia di vendetta è epica e non lascia scampo a nessuno. Sono un po' come lui, sì. Ma senza pantaloni e cintura tattica, maglietta con il teschio, bombe e fumogeni, coltelli da caccia, pistole e fucile d'assalto M4. E senza ammazzare tonnellate di persone.

Oggi non ho nulla in programma, dopodomani andrò all'appuntamento dal mio avvocato ebreo di fiducia, quindi devo riempire queste due giornate. New York l'ho visitata già molte volte, che potrei fare? 

Non ho una gran voglia di camminare tutto il giorno, né di andare al cinema o di visitare qualche museo. 

Cosa amo fare oltre a questo e a sputare sui busti di Diocleziano? 

Leggere! 

Ok, mi prendo un libro e vado a leggermelo al Central Park. Magari incontrerò la gentile cameriera di ieri che sta raccogliendo l'insalata.

Vicino Time Square, dalle parti del mio albergo, c'è una grande e fornita libreria; voglio recarmi là, dopo il mio buon caffè quotidiano ovviamente. 

A pensarci bene, sono a Hell's Kitchen, piena zona Daredevil. Quanto vorrei conoscere Frank Castle, ovvero Punisher, per avere qualche dritta su cosa sarebbe meglio fare per vendicarmi del trattamento ricevuto dall'umanità.

Entro nel negozio Bookoff Usa e mi guardo in giro. Va bene, sono qua. Ma cosa leggere? Ci sono caterve di libri di ogni categoria e in varie lingue.

Thriller? No grazie, Punisher basta e avanza in quanto a violenza e sangue. Fantasy? No, la mia vita è abbastanza fantastica così com'è. Sci-fi? Forse, non mi dispiace la fantascienza, specie quando è poco realistica. Perché un libro di fantascienza che mi risultasse probabile nel futuro prossimo, mi farebbe paura. No, voglio qualcosa che non potrebbe mai realizzarsi! Così da non dire "e se dovesse succedere?" e rovinarmi la giornata.

Mentre leggo alcune sinossi una gentil donzella con gli occhi a mandorla, le sopracciglia truccate, i capelli neri e corti e la pelle liscia come il sedere di un bambino mi fa pigliare uno spavento. Con voce suadente e una forte inflessione femminea interrompe alle mie spalle la lettura e il cuore mi zompa in gola.

-Salve, sono Michael, posso esserle utile?-

-Ciao Mike. No, non puoi essermi utile. So leggere e ci vedo bene. Le sembro rimbambito, per caso?-

-Oh no signore, mi perdoni ma non intendevo questo.-

-E quindi? Vedi un anziano alle prese con dei libri e pensi che sia troppo stupido per capirli? O troppo vecchio per riuscire a leggere?-

-No no non è questo, la prego... -

-Credi che ogni anziano abbia il cervello fritto? Che non capisca nulla di ciò che sta leggendo?-

-Ma si figuri, mi dispiace ma io non volevo... -

-Cosa? Volevi dire che puoi leggere per me le trame, perché io sono troppo vecchio e stupido per capirle? Magari volevi farmi un riassunto?-

-Scusi signore, pensavo solo di... -

-... di fare un'opera di carità per questo vecchio babbione, vero? Ma come si permette?-

Gli angoli della bocca ora gli si sono rivolti verso il basso, il labbro inferiore sta tremando e dagli occhi gli sta scendendo pure qualche lacrimuccia. Sta soffrendo visibilmente, ho beccato quello col carattere sensibile, diamine.

-Senti Mike... posso chiamarti Michael?-

Singhiozzando fa cenno di sì.

-Michael, dai, fai il bravo. Hai sbagliato ma ti perdono.-

-Gra... grazie signore.-

-Credi in Babbo Natale, Michael?-

-Cosa? In Babbo Natale?-

Si sta calmando, è il momento giusto di convertirlo al Babbonatalenesimo.

-Sì, Babbo Natale. C'è chi crede in Dio, chi in Allah, chi in Buddha e chi agli ufo. Tu dovresti credere in Babbo Natale.-

-Non so... -

-Lo so io, ti farà bene. Devi credere in lui. Ti porterà solo pace e bene. Te lo assicuro. Fidati di uno che lo conosce sul serio.-

-Come signore, lo conosce davvero?-

Questo è davvero scemo.

-Sì certo! Guardami in faccia, ti sembro uno che abbia voglia di scherzare? Non ho l'età, come diceva una certa cantante italiana-, dico puntandomi un pollice in faccia e assumendo una espressione serissima e quasi intimidatoria.

-Ma è bellissimo... e cosa devo fare?-

-Semplice, Michael. Quando ti svegli al mattino, invece di pensare alla storia del leone e della gazzella che si svegliano in Africa e iniziano a correre, esclama convinto "io credo in Babbo Natale", e la vita ti sorriderà. Babbo Natale ti sentirà, e ti farà tanti bei regali, credimi. Lui ti ascolta. Non parleresti a vanvera come gli altri fanatici religiosi, che affidano i loro desideri e le loro vite a qualcosa di intangibile, di fantasioso e di mai provato. Babbo Natale esiste, e lui è qui con te, adesso. Credici.-

-Ci credo, ci credo! Grazie signore, mi sta aprendo la mente!-

-E solo quello spero.-

Un discepolo in più. Ottimo.

-Torniamo ai libri Michael, ti permetto di consigliarmi qualcosa.-

-Grazie signore, sono molto felice di aiutarla! Ecco, questi vanno di moda adesso, hanno un successo enorme.-

Mi indica i "libri" di Anna Todd e compagnia bella. Ma che diavolo, tutta fatica sprecata con questo qua!

-Ma per carità Michael! Dimmi di qualche libro serio, non di mondezza per ragazzine da ricoverare!-

-Forse questo thriller di Mautrifiba, autore italiano, Il buio intorno alla luna. Una novità tra le migliori del momento. La avverto che la terrà in ansia fino alla fine.-

-Già letto, bello e avvincente. Altro?-

-Ho paura di mio figlio di CC Meunier, autrice francese. Una storia di mistero e di paura. Non le farà dormire la notte.-

-La notte non leggo libri proprio per evitarlo. Guardo serie TV. E comunque l'ho già letto, agghiacciante. Soprattutto la scena col gattino, non l'ho digerita ancora. Adoro i gattini, passo le ore su youtube a guardare i gattini che giocano o che fanno i dispetti.-

-Uhhh anche io aaaaamo i gattini!! Mi fanno impazziiiireee!-, dice saltellando a piè pari e battendo le mani freneticamente.

-Ordunque non divaghiamo.-

-Ha ragione... le mostro queste due nuove opere di sci-fi molto famose in Europa, stanno spopolando. Questa è di un autore italo-austriaco molto prolifico, si intitola "Terra di nessuno" e narra le vicende di... -

-Già letto, i Ja'cosi là, affascinante. Sto aspettando il seguito. Quell'altro? Non lo conosco.-

-Questo è Futuro Remoto di Akyann, autore italiano di Milano. Una storia di fantascienza veramente accattivante e originale, le piacerà sicuramente. È la storia di alcuni astronauti che viaggiano per milioni di anni nel... -

-Lo prendo.-

-Ottimo affare! Prenda questo e vada alla cassa, dia questo ticket al cassiere per avere uno sconto "amici". Lei mi ha risollevato il morale. Da oggi crederò in Babbo Natale! Grazie signore, a presto!-

-Ciao Mike, che  Babbo Natale sia con te.-

-E col tuo spirito.-

-Amen!-

Pago, felice di aver trovato una storia veramente interessante e per aver indottrinato un nuovo discepolo, anche se mezzo imbecille, e mi reco a nord verso Central Park. 

Prendo in una di quelle bancarelle semoventi tipiche di NY un succulento hot dog con doppio ketchup e tanta senape e cerco una panchina per starmene tranquillo lontano da tutti e da tutto. Voglio pace e tranquillità.

Ma dimenticavo che questo è il Central Park, non l'Hyde Park di Londra.

Raggiunto un certo grado di rilassatezza mentale e di benessere psicofisico, una pallonata mi arriva sulla faccia mentre addento l'hot dog, con il libro aperto nell'altra mano. Per lo shock strizzo la mano col panino e una marea di ketchup schizza da sotto e ricopre il mio nuovo Futuro Remoto. 

Un gruppetto di ragazzetti indemoniati è venuto a giocare proprio nel prato opposto alla mia panchina e uno dei più grandi, forse credendosi Zlatan Ibrahimovic, spara un missile che attraversa una porta immaginaria, finendo dritta sul mio volto. 

-Pallaaaaa.-

Conto fino a venti schiumando di rabbia, dicendo fra me e me "sono solo ragazzi". Poso il libro insanguinato al pomodoro sulla panca, alla mia destra. Quello che resta dell'hot dog strizzato con violenza sulla sinistra e alzo lo sguardo verso di loro, facendo un rapido calcolo di quanti sono e delle loro posizioni, valutando chi, come e quanto; come quando i Navy Seals fanno una veloce panoramica del nemico prima dell'attacco.

-Pallaaa! Hey vecchio, passala!-

Niente. Non resisto.

Vendetta, estrema vendetta.

Urge tirar fuori il Punisher che tenevo addormentato dentro di me.

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