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Intrighi alla corte di Idris parte 3

Il re Jason era furioso, Robert non aveva risposto alle sue lettere e non poteva credere che preferiva un fabbro a lui. Il suo malumore lo scatenò sui suoi cavalieri o servi.
In più Tom quel suo figlio ingrato era scappato e non si trovata da nessuna parte. Chiamò un suo cavaliere e gli chiese di continuare le sue ricerche. Doveva tornare qui e chiedere scusa perfino per avergli disubbidito, era il suo erede e doveva essere all'altezza.
Stava per prendere la carrozza per andare da Robert, nessuno ignorava Jason Evans ma si scontrò con qualcuno.
- stai attento - disse Jason con voce gelida.
- io non volevo - disse un giovane ragazzo spaventato.
Jason guardò il giovane, era giovane un principe dai capelli neri e gli occhi grigi e molto bello.
- come ti chiami? - chiese Jason incuriosito.
- principe Corey - disse lui timido.
- che ci fai qui? - chiese Jason al giovane principe.
- mi sono perso alla ricerca di mia sorella, Caitlin Snow. Devo trovarla. Lei é l'unica famiglia che ho - disse Corey allo sconosciuto..- non so perché vi ho raccontato ciò. A voi non interesserà di certo -
- ma non é vero. La tua storia mi ha toccato il cuore - disse Jason fingendo. - voglio aiutarti -
Jason voleva solo una cosa da lui, voleva portarselo a letto e Corey era così ingenuo da cascarci.
- lei é un angelo - disse Corey con ammirazione. - non ci sono più molte persone di buon cuore -
- vieni con me - disse Jason prendendolo per mano. - metterò a disposizione i miei cavalieri per tua sorella. Naturalmente puoi alloggiare in una delle camere del mio castello -
Corey abbracciò Jason di impulso per la sua generosità. Era un vero re.
- grazie - disse Corey colpito.
- di nulla - disse Jason stringendo quel corpo tra le sue braccia.
Corey sentì come se Jason lo stesse abbracciando più del normale ma forse era una sua impressione.
- ora sarei stanco, posso andare a riposare - disse lui staccandosi da Jason.
- ma certo, vai pure - disse lui con un sorriso.
Corey si chiuse dentro la stanza, aveva avuto paura per un po perché era tutto un fuoco dentro.
Doveva controllarsi. Doveva trovare Caitlin. Insieme avrebbero controllato i loro poteri. Jason sentì un calore prima al contatto con lui come se Corey fosse una bella stufa o forse perché non era abituato. Intento Tom, il figlio di Jason era con Caitlin adottata da Robert e Michael. Lei era all'oscuro che suo fratello fosse vivo.
- non pensavo che ci fosse qualcosa che potesse fermare i miei poteri - disse Caitlin guardando i bracciali.
- li ho inventati io. Sono fatti con un materiale che trattiene la magia - disse Tom portando con il cavallo. - cerco di aiutare chi non li sa controllare i poteri - 
- wow! É fantastico. Hai fatto un lavoro fantastico. I tuoi devono essere molto fieri di te - disse Caitlin con un sorriso, tenendosi le mani ai suoi fianchi. Tom si azzitti e divenne triste.
Avrebbe voluto che suo padre fosse fiero di lui come Caitlin diceva ma per suo padre era una cosa inutile.
I suoi desideri non volevano nulla.
- ho detto qualcosa di male? - chiese Caitlin a quel cambiamento di umore.
- no, nulla - disse Tom mentendo.
Il viaggio proseguì in silenzio, troppo silenzio per Caitlin così decise di fare qualcosa.
- Ho bisogno di acqua. Possiamo fermarci? - chiese Caitlin gentilmente.
- come vuoi - disse Tom fermando il cavallo.
Caitlin scese da cavallo, raggiunse la sorgente e beve da lì. Era così fresca.
- ne vuoi un po? - chiese lei gentile.
Tom si avvicinò alla sorgente e stava per riempire la sua sacca ma caitlin gli mise davanti le mani uniti con l'acqua.
- bevi - disse lei con un sorriso.
Tom si ritrovò a bere nella mani della ragazza, era insolito ma bello. Poi all'improvviso Caitlin si alzò, mise male il piede e scivolò in acqua. Era molto fredda. Era zuppa e Tom gli diede una mano per aiutarla ad uscire ma Caitlin fece un sorriso e Tom si ritrovò anche lui in acqua.
- io ti salvo e questo é il tuo ringraziamento - disse Tom bagnato.
- prova a prendermi - disse Caitlin scappando.
- ti prendo - disse Tom correndole dietro.
Caitlin riuscì con quello stratagemma a far ridere Tom e si ritrovò tra le sue braccia.
- presa. Ora che ti dovrei fare? - chiese Tom tenendola a sé
- perdonarmi - disse lei con gli occhi da cerbiatta.
- sai che gli occhi da cerbiatta non attaccano - disse Tom con un sorrisetto.
- allora questo - disse Caitlin dandogli un bacio sulla guancia.
- ritenta - disse Tom affascinato da lei.
- vediamo così - disse Caitlin baciando la sua fronte.
- non ci siamo. Puoi fare di meglio - disse Tom.
- oh Tom, non sono una che bacia al primo incontro - disse Caitlin capendo subito Tom.
- é questo mi intriga. Sei diversa ma in positivo - disse Tom con un sorriso.
Al castello...
Alec guardava dalla finestra, sperava che suo padre e Michael trovassero Caitlin e senti due braccia che lo avvolgevano. Era il suo Sebastian m
- sta tranquillo, Alec. I nostri padri la troveranno - disse Sebastian rassicurandolo.
- per fortuna che ci sei tu, Seba. Come farei senza di te? - chiese Alec laxciandosi andare contro il suo abbraccio.
- vieni, andiamo a letto - disse Sebastian.
Alec lo segui tra le coperte di seta e Sebastian lo fece stendere sul petto, accarezzava i suoi capelli e tutti e due erano nudi. Alec aveva il sedere in bella vista. Sebastian si chinò a baciargli la fronte e poi Alec lo baciò sulle labbra.
George bussò alla porta ma non avendo risposta, mise la busta sotto la porta e Alec la prese.  Non era firmata. Era una richiesta d'aiuto ma non sapeva da chi. Era strano ma come principe aveva il suo dovere verificare. Sebastian decise di andare con lui, non si poteva mai sapere e così si vestirono e andarono nella foresta. Erano a cavallo, non si vedeva nessuno e Sebastian penso che fosse uno scherzo di pessimo gusto. Non era stato così imprudente da non dire a due guardie di stare nascoste a differenza di Alec che partiva in quarta da solo.
Infatti vennero attaccati, Alec e Sebastian combatterono contro delle persone mascherate e le guardie intervennero. Li misero in fuga. Sebastian si voltò verso Alec ma non c'era. Sebastian e le guardia lo cercarono ma era scomparso o meglio era stato rapito sotto i loro nasi. Com'era possibile???
Alec si ritrovò in tunnel sotterraneo e un tipo mascherato lo portava con forza. Non riusciva a liberarsi. C'era una porta, qualcuno la aprì e Alec fu portato in una stanza a lui familiare. Era casa di Nate.
- non può essere - disse Alec a quella scoperta.
-  credici, principe. Ti ho fatto rapire per averti per me. Ero stanco di aspettare - disse Nate avvicinandosi a lui.
- Tutti avevamo ragione e io che ti ho anche difeso - disse Alec deluso e arrabbiato. - come hai potuto?
- é la mia natura - disse Nate tranquillamente.
- la tua natura fa schifo.  Sei un manipolare. Sei spregevole - disse Alec cercando di liberarsi.
Come aveva fatto ad essere così stupido? Aveva litigato con tutti e con Sebastian a causa sua.
Nate era come un serpente, ti incantava per bene e poi ti mordeva.
Alec si diede dello stupido e dell'ingenuo nella mente, non una volta ma tante volte. Si era fatto fregare così da Nate Grey.
Sebastian stava cercando di capire chi avesse rapito Alec ma l'unico nome che gli veniva in mente era Nate. Andò alla sua villa, non bussò alla porta ma cercò di introdursi in casa. Dalla finestra vide Alec legato.
Maledetto bastardo! Avrebbe pagato per tutto, parola di Sebastian Wayland. Corey era steso sul letto, pensava a sua sorella e sperava di vederla presto.
Chissà cosa stava facendo?
Aveva un po di fame così uscì dalla stanza e si mise ad esplorare il castello in cerca della cucina. Nei corridoi vide un ritratto di Jason, si fermò a guardarlo attentamente e poi da lontano lo vide veramente. Veniva verso di lui. Era così assorto prima, sembrava veramente dipinto per come era immobile e arrossi.
- cerchi qualcosa? - chiese Jason gentile.
- la cucina. Avrei fame - rispose Corey molto affamato.
Era da un po di giorni che non mangiava decente. Era partito con poche provviste e aveva mangiato solo frutti in quei giorni.
- ma certamente, ti farò preparare una cena e ti farò compagnia - disse Jason portandolo nella sala da pranzo.
Corey si mise sulla sedia, Jason scese a dare disposizione in cucina e poi lo raggiunse. Si mise accanto a lui, gli sorrise e Corey lo guardava mentre il suo cuore gli batteva tanto.
La vicinanza di quel gentile e sexy re lo sconvolgeva molto.
- raccontami di te - disse Jason curioso.
- sono il figlio maggiore della casata Snow, Caitlin é la seconda e il terzo é Simon. Sono molto legato a loro. Mi occupo io di loro dopo che i nostri genitori sono morti. - disse Corey
- oh che cosa triste! Non deve essere stato semplice. Ti capisco - disse Jason per la prima volta sincero.- anche tu hai perso i tuoi. Mi dispiace - disse Corey mettendogli una mano sulla sua.
- si ma non parliamo di me. Hai una fidanzata o fidanzato al castello che ti aspetta? - chiese Jason interessato.
Corey non si aspettava una domanda del genere. Stavano parlando di un argomento delicato e lui pensava se aveva qualcuno. Forse era troppo doloroso per lui.
- veramente no - disse Corey con un po di imbarazzo. - non ho ancora incontrato la persona giusta -
Jason pensò dalle sue reazioni subito che fosse vergine.
- di sicuro lo troverai - disse Jason con un sorriso. - un ragazzo come te é difficile che rimanga da solo -
- come sai che preferisco i maschi? - chiese Corey al dettaglio in maschile.
- é una sensazione - disse Jason evitando di dirgli che aveva notato come lo guardava.
- siete bravo. Mi scusi per prima per il tu - disse Corey molto educato.
- ma tranquillo, dammi del tu - disse Jason con un sorriso.
I servi servirono una cena, una cena da extra lusso e aveva l'acquolina in bocca.
Jason vedeva che come lui mangiava molto così in modo adorabile e secondo l'etichetta, anche la cosca di pollo la stava mangiando con forchetta e coltello.
- puoi mangiare con le mani - disse Jason prendendo la cosca con le mani.
Corey lo vide mentre gli dava un morso, era elegante anche se mangiava con le mani e lo seguì a ruotata. Jason guardò Corey leccarsi il dito sporco di salsa e poi quest'ultimo si rese conto del gesto e arrossi. Corey non se ne accorse dello sguardo lussuoso di Jason perché era così imbarazzato per il gesto di prima e teneva la testa bassa.
- Corey, non devi imbarazzarti con me - disse Jason rassicurandolo, prese un po di salsa di fragole e se lo portò alla bocca. - vedi, mi piace anche a me farlo -
Jason sapeva metterlo a suo agio e poi era sexy in quel gesto.
- grazie - disse Corey con un sorriso.
- voglio che ti comporti come a casa tua - disse Jason prendendo un grappolo di uva.
Corey si godette la cena con un calore del cuore, era da qualche giorno che non si sentiva così bene e doveva ringraziare Jason. Arrivò alla frutta, erano tanti tipi e lui li mangiava goloso e si sporco con il succo di una fragola. Le goccioline scendevano verso il mento.
- oh che disastro! - esclamò Corey a quel pasticcio.
Jason avrebbe voluto allungare il dito verso il mento e raccogliere quelle goccioline o posare la sua bocca lì per pulirlo. Si stava trattanendo tantissimo. A quell'ora le sue prede erano già nel suo letto e le loro urla di piacere si sentivano per tutto il castello.  Corey si asciugò subito ma la macchia sul vestito rimaneva. Non aveva molto con sé.
- ti faccio portare qualcosa in stanza. Lascia i tuoi vestiti alla serva - disse Jason capendo i suoi pensieri.
La cena finì, Corey salutò Jason con un bacio sulla guancia e si alzò in punta di piedi per farlo.
- grazie e buonanotte - disse Corey timido.
Jason rimase sorpreso da quel gesto semplice ma carico di calore e riconoscenza. Jason riusci a dire solo buonanotte a quel gesto. Corey entrò in stanza, li cambiò con gli abiti che aveva un buon profumo e nella stanza entrò qualcuno. Per fortuna si stava spogliando dietro il paravento. Mise fuori la testa e vide Jason.
- Jason? Che ci fai qui? - chiese Corey sorpreso.
- ho pensato che forse volevi compagnia - disse Jason chiudendo la porta. - naturalmente se non sei stanco -
Jason era così premuroso. In effetti un po di compagnia la voleva perché odiava dormire da solo e con il pensiero di sua sorella chissà dove.
- hai pensato bene, finisco di vestirmi - disse Corey.
Jason cercò di non essere visto da lui mentre cercava di sbirciare verso il paravento, facendo finta di andare alla finestra per vedere il cielo ma Corey era già vestito e usci fuori per mettere gli abiti sporchi in una cesta.
Corey si mise sul letto, Jason lo vide con quella veste da notte bianca e molto trasparente. Gli fasciava alla perfezione e finiva più giù del sedere.
Jason si avvicinò a lui, Corey gli fece spazio e si stese a pancia in giù. L'altro poteva ammirare quel sedere. Corey non si accorgeva che provocava senza saperlo, anche con  quella posizione.
Jason si mise sul letto, Correy lo guardava e sorrideva.
- ti fa male la schiena o hai qualche tensioni? - chiese Corey gentile. - conosco ottimi massaggi -
Corey si era offerto e lui non poteva rifiutare, sentire le sue mani sul suo corpo. Aveva capito subito che era teso, forse dai suoi doveri o altro. Un re aveva tante responsabilità, lo sapeva bene e lui stava diventato re tra qualche mese.
- oh grazie. Mi servirebbe molto - disse Jason approfittando di quella ghiotta opportunità.
Corey iniziò il massaggio, Jason senti quelle mani delicate sul suo collo e per quel poco sembrava mani magiche. Lo faceva far bene. All'improvviso nel massaggio sentì che le mani di Corey diventavano sempre più calde mentre continuava.
Erano così brucianti ma Jason non si allontanò infatti adorava quel calore particolare.
Chissà da dove proveniva?
Sentì Corey si ritrarre le mani perché era spaventato e chiedeva scusa.
- non devi chiedermi scusa. Non mi sono fatto male. Il calore che emani é bellissimo - disse Jason prendendogli le mani.
- ti brucerai - disse Coray spaventato, cercando di ritirare tutte e due le mani.
- non mi stai bruciando - disse Jason tenendo le sue mani. - non devi aver paura. Tu hai un dono -.
- il mio potere é il fuoco. É pericoloso e indomabile. Non vogliono che nessuno si faccia male - disse Corey sentendo il fuoco aumentare dentro di sé. - devi levare le mani -
- sono resistente al calore - disse Jason confessandogli la verità. - il fuoco mi ha sempre accompagnato nella mia vita -
- questo é diverso, Jason - disse Corey insistendo.
- sono come un contenitore per il fuoco - disse Jason.
Non l'aveva mai detto a nessuno questo segreto. Molti lo accuserebbe di non essere umano, le mani di Corey si fanno bollenti ma Jason non urlava.
Corey non poteva credere alle sue orecchie, non aveva mai sentito di una cosa del genere e Jason non lascia la presa. Sentì il calore risucchiato da Jason. Non si sentiva per il momento il fuoco di cui aveva paura.
- da quando ti succede? - chiese Corey rimanendo sorpreso.
- da sempre. Ecco perché non perdo una sola battaglia -  disse Jason confidandogli. - hanno cercato di bruciarmi vivo una volta ma il fuoco mi é amico. Viene assorbito dal mio corpo -
- e dove va? - chiese Corey a quella rivelazione.
- non lo so - disse Jason alzando le spalle.
Una cameriera bussò in quel momento, Jason ne fu contrariato di quella intrusione ma diede a vedere.
- avanti -
La cameriera entrò e disse:
- re Jason, il principe Tyrannus Basilton é tornato -
Jason si sorprese della cosa perché aveva spedito il suo fratellino ad Edom perché li c'era una scuola per imparare a gestire il suo lato vampiro.
Una scuola costruita per ordine della regina Isabelle Sophia Lightwood così tutti potevano imparare a gestire i loro poteri.  La scuola si chiamava Watford e il preside era Magnus.
Izzy aveva assunto Catarina Loss come guaritrice nella scuola, aveva assunto vari insegnanti magici che erano stati rinchiusi da Lilith e voleva chiedere a Michael di insegnare ad usare la spada e qualche altra materia. Jason si congedò da Corey e raggiunse il suo fratellino, lo trovò nella cucina con ratti in mano.
- Baz, non potresti evitare di portare ratti qui dentro. Non é igienico - disse Jason schizzinoso.
- nessuno ti ha detto di entrare. Puoi uscire sai - disse Baz prendendo a succhiare il ratto.
- dillo che lo fai apposta - disse Jason a quel gesto.
Baz continuò e Jason si voltò per non guardarlo.
- comunque che ci fai qui? Tu dovresti essere a scuola. Non voglio che la salti, ti serve -
- avevo bisogno di una pausa - disse Baz dopo aver finito con il povero fatto.
- una pausa ma da chi? - chiese Jason stranito.
- non sono affari tuoi - disse Baz prendendo un altro ratto.
Non avrebbe mai raccontato a Jason del suo amore per Simon Snow, neanche sotto tortura.
- come non sono affari miei?  Sono tuo fratello maggiore e anche il re. Non puoi fare quello che ti pare e non dare spiegazioni - disse Jason voltandosi. - la vuoi smettere con quei ratti -
Baz prese a succhiare lentamente come farglielo apposta. Jason uscì dalla cucina schifato e decise di parlargli quando avrebbe finito. Tornò in camera sua.
Baz fini di succhiare tutti i ratti, li gettò nei rifiuti e si pulì la faccia, uscì dalla cucina. Maledetto Snow. Maledizione, proprio di lui si doveva innamorare. Sapeva che lui non l'avrebbe mai amato. Simon era felice con la sua ragazza strega e poi l'altro lo odiava dalla prima volta che si erano visti. Corey uscì dalla stanza per cercare Jason e si imbatté un ragazzo. Doveva essere il fratello di Jason, si assomigliavano.
- oh un nuovo giocattolo  - disse Baz a vederlo.
- giocattolo? - chiese Corey confuso.
- sembri veramente innocente con quella faccia - disse Baz continuando. - a Jason piacerà molto questa recita -
- non capisco di cosa voi  state parlando - disse Corey perplesso.
- oh povero delfino, non sai niente. Ti conviene scappare - disse Baz come consiglio. - se non vuoi che lo squalo ti divori -
Squalo. Divorare. Giocattolo. Scappare.
Era in una confusione più totale mentre Baz lo superò.
Jason non era quello che sembrava a detta di suo fratello. Doveva credergli oppure era solo gelosia verso suo fratello????
Corey segui Baz per saperne di più, l'altro era un po infastidito e gli sembrava Simon mentre cercava di scoprire cosa combinasse. Ecco che gli tornava in mente, era proprio un pensiero fisso che non andava via.
- che cosa vuoi? - chiese Baz voltandosi. - odio le persone che mi seguono -
- volevo chiederti perché dicevi così prima - disse Corey con interesse. - sei diverso da tuo fratello. Lui é così gentile -
- Veramente ci sei cascato? Non pensavo che ci fosse qualcuno più scemo di Snow - chiese Baz ridendo. - mio fratello non é gentile, vuole solo portarti a letto e qualunque cosa ti dirà, non credergli -
- ehy io non sono scemo e neanche mio fratello - disse Corey capendo subito.
La famiglia Snow erano composta solo da loro tre: lui, Caitlin e Simon.
- Ora si capiscono molte cose. Voi Snow non siete intelligenti - disse Baz a quella rivelazione.
- ehy vacci piano con le offese. Non ti ho fatto nulla - disse Corey irritato. - e poi noi Snow siamo molto intelligenti -
- disse colui che si é fatto fregare da mio fratello - disse Baz sfottendolo.
Il fuoco di Corey iniziò a ribollire dentro di lui e non ci mise molto a venire fuori, provocato dalle parole di Baz. Jason si mise in mezzo ai due e si prese il fuoco diretto a Baz.
- Corey, ascoltami, devi fermarti - disse Jason facendo da scudo a Baz.
- lui mi ha offeso, io non volevo - disse Corey con i poteri fuori controllo.
- mi dispiace per l'idiota di mio fratello ma se continui, fai del male a te stesso e a chi non centra - disse Jason cercando di calmarlo. - so che puoi farcela -
Baz non aveva visto suo fratello così, non stava recitando e forse Jason era veramente interessato a Corey in un altro senso.
- non ci riesco. Il mio fuoco é incontrollabile - disse Corey spaventato.
Jason si avvicinò e lo strinse tra le braccia. Cercò di assorbire tutto quel fuoco per aiutare Corey e quest'ultimo temeva che era troppo forte anche per il dono di assorbire di Jason.
Passo qualche minuto e Jason ci riuscì a fermare il fuoco di Corey. Poi cadde a terra svenuto e Corey e Baz corsero in suo soccorso Lo portarono a letto insieme, Baz chiamò Catarina Loss e i due dovettero aspettare fuori. Corey vide Baz correre fuori, lo seguì e stava incendiando degli alberi.
- Smettila - disse Corey a quell'atteggiamento. - così non risolvi nulla -
Ma Baz non lo ascoltava, si sentiva troppo in colpa e aveva bisogno di sfogarsi. Corey non sapeva cosa fare e da lontano vide Simon. Non poteva essere lui. Era a Watford.
- Baz, fermati - disse Simon avvicinandosi.
- Simon, che ci... -
- non ora, Corey - disse Simon concentrato su Baz. - Baz, vuoi ucciderci tutti? -
Baz si girò un attimo, Simon era veramente là e come al solito diceva cose idiote.
- vattene, Snow. Sei un idiota e portati il tuo degno fratello - disse Baz con il suo solito modo di fare.
- non me ne vado finché non la smetti - disse Simon avanzando verso di lui.
- Devi proprio rompere vero? Simon Snow, sempre a fare l'eroe. Io non ti ho chiesto di salvarmi. Sai che vergogna per la famiglia Evans Pitch - Disse Baz irritato.
Simon non si fece fermare da quelle parole e Corey ammirava suo fratello. Quello che vide però lo sconvolse perché non se lo aspettava. Simon si era avvicinato a Baz per fermarlo e poi l'aveva baciato. Neanche Baz si aspettava ciò. Il suo fuoco si calmò e prese a rispondere al bacio di Simon. Quanto tempo aveva aspettato ciò. Simon Snow lo stava baciando e lui aveva ricambiato con gran passione.
Corey li lasciò soli e andò da Jason. Catarina Loss stava con Magnus Bane, lo stregone e il preside della scuola Watford ma anche uno dei più grandi medici di Idris.
- come sta?- chiese Corey sulla soglia.
Magnus e Catarina si voltarono a quella vocina timida e preoccupata.
- non si deve preoccupare, principe Snow. Il re Jason si riprenderà, ha solo trattenuto troppo il suo fuoco - disse Catarina spiegandogli. - una bella dormita e sarà come nuovo -
- questa doveva dargliela quando si sveglierà - disse Magnus con una lettera in mano. - invece voi principe, avete bisogno di controllare il vostro potere del fuoco quindi vi aspetto insieme a suo fratello e il principe Evans Pitch a Watford -
Corey prese la lettera e vide Catarina e Magnus scomparire in un portale.
Lui a Watford??? Non ci aveva mai pensato. Forse era la soluzione migliore ma c'era ancora sua sorella da ritrovare.
: Corey si mise accanto a lui, prese un panno bagnato e lo mise sulla fronte. Voleva rinfrescarlo ma la sua mano era di nuovo calda e il panno si asciugò in un attimo.
- Maledizione - disse Corey frustrato.
Voleva aiutare Jason proprio come l'altro aveva fatto.
Jason era stato così coraggioso e non importava se le parole di Baz fossero vere. Jason aveva rischiato molto per lui e di solito non lo si faceva per una preda. Corey voleva che Jason si svegliasse, voleva dargli sollievo e fece una cosa senza pensarci. Corey sfiorò le labbra di Jason in un bacio casto. Le labbra di Jason erano fredde ma diventarono calde con il suo bacio. Si staccò subito dopo, realizzando cosa aveva fatto e anche per paura. I fratelli Snow avevano baciato per la prima volta i fratelli Evans Pitch. Sembrava che i Snow e Evans Pitch si attraevano l'uno verso l'altro. Anche a Caitlin Snow e Tom Evans Pitch stava succedendo lo stesso quella notte, anche se loro non si erano baciati. Jason sentì qualcosa di caldo e di morbido alle sue labbra ma un attimo dopo, era già finito e lui si svegliò per sapere cos'era.  Trovò Corey che andava avanti e indietro per la stanza.
- non essere così inquieto. Sto bene - disse Jason immaginava in cosa consisteva la sua pena.
Corey si fermò e lo raggiunse.
- come ti senti? - chiese lui preoccupato.
- veramente bene, Corey. Non starti a preoccupare - disse Jason accarezzando la testa.
- come faccio? Sei svenuto a causa mia - disse Corey appoggiando la sua testa alle sue ginocchia con i sensi di colpa.
- Corey, non é colpa tua. Non é facile dominare l'elemento del fuoco. Ho visto tutto ciò con Baz - disse Jason continuando le carezze.
Corey non riusciva però a perdonarsi per questo. Le carezze di Jason gli piacevano e anche tanto. Avrebbe voluto restare così per sempre. Jason lo fece alzare un attimo così di spostare le lenzuola e invitarlo nel letto per coccolarlo e confortarlo meglio. Corey si mise tranquillamente sotto le coperte con lui, non se lo fece ripetere due volte e Jason prese ad accarezzarlo.
Quella notte Corey dormi tra le braccia di Jason così come Baz con Simon. Intanto Sebastian si era introdotto nella villa e guardava come Nate era addosso al suo Alec. L'altro non riusciva a reagire, c'era qualcosa che lo lasciava senza forze e Sebastian vide i fiori nella stanza. Erano fiori che non aveva mai visto ma aveva sentito parlare da Magnus di un fiore creato con magia oscura che succhiava l'energia e rendeva le persone indifese.
- Nate, smettila. Quello che stai facendo é un reato - disse Alec a fatica cercando di muoversi.
- oh Alec, non mi importa. Voglio il tuo corpo - disse Nate maligno iniziando a toccarlo.
- noooo - disse Alec pensando a Sebastian.
Sebastian approfitto nel momento in cui nate era distratto per uscire con la sua spada e Alec lo vide e cercò di non farlo capire a Nate. Il suo Sebastian era venuto a salvarlo. Si sarebbe fatto perdonare per tutto quel brutto periodo che gli aveva fatto passare.
Nate sentì una lama contro la nuca.
- togli le tue luride mani da lui - disse Sebastian gelido.
- se non vuoi che ti tagli la testa -
- non lo faresti sei buono e andresti in prigione - disse nate convinto.
- non penso che le altre persone rimpiangerebbero la tua morte - disse Sebastian ridendo. - non sei per nulla amato. Faccio un favore a tutta l'umanità -
- Sebastian, tu non sei un assassino - disse Alec cercando di fermarlo. - non sporcati le mani di sangue per lui -
- stava per violentarti. Non posso fargliela passare liscia - disse Sebastian fuori di sé. - deve morire -
Fu suo padre Michael a fermarlo, aveva chiamato dalle guardie reali e Nate fu portato via per essere processato.
Michael aveva la spada di Sebastian e guardava il figlio e Alec abbracciarsi. Poteva finire in un bagno di sangue ma lui aveva evitato ciò. Dopo l'abbraccio dei due fidanzati, Robert si avvicinò ad Alec e Michael guardava Sebastian così pensieroso e con uno strano sguardo. Tornarono al castello, tutti e quattro dopo tutti li attendevano e la famiglia era quasi riunita perché mancava Caitlin, l'avevano cercata per un bel po ma di lei nessuna traccia. Avrebbero ripreso domani. Dopo l'abbraccio dei due fidanzati, Robert si avvicinò ad Alec per stringerlo a sé e Michael notò che Sebastian era così pensieroso e aveva uno strano sguardo.

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