Ad un certo punto entrò in soffitta un uomo esprimendosi in tedesco, si girò verso di lui e se ne andarono.

Mancava poco che venivamo scoperti, era ora di cercarsi un nuovo nascondiglio più sicuro.

"Amore vorrei tanto tornare nel 2017" dissi tristemente

"Faremo di tutto per riuscirci, non preoccuparti c'è la faremo" mi rispose abbraciandomi forte

Ci dileguammo con maggior attenzione fuori dalla casa dirigendoci verso un parco.

Ci sedemmo su una panchina rossa, il tempo era nuvoloso, si vedeva che stava per mettersi a piovere.
Le mamme portarono via i bambini dal parco e rimasimo solo noi due.
Ci davavamo baci e coccole senza accorgerci che stava iniziando a piovere.
Nonostante pioviginasse ero avvolta tra le sue braccia e lo baciavo sotto la pioggia.
Era come se tutto il pianeta si fosse estinto tranne noi due, c'eravamo solo noi due bagnati di rugiada.

"Amore, cerchiamoci un riparo" mi disse Gabri prendendomi per mano

Ci dirissimo sotto una grotta, avevo freddo e tremavo,
Gabri mi abbracciò forte per riscaldarmi tra le sue braccia calorose.

Più in fondo si sentivano dei rumori, avevo un agghiacciante pensiero che fossero causati da nazisti.
Mi accorsi di essermi sbagliata scrutando un bambino di circa 7 anni venirci di fronte, aveva un sguardo inorridito, capelli neri carbone, occhi castagna e un abbigliamento non tanto adatto per la attuale temperatura.
Tremava come una foglia, mi avvicinai a lui e gli chiesi come si chiama.

"Mi chiamo Simone" mi rispose con tono afflitto

"Di cosa hai paura, noi non ti vogliamo fare del male" chiesi

"Ho paura dei tedeschi, io mia mamma e le mie sorelle siamo qua da giorni sperando di non essere mai scoperti"

"Hai freddo?"

"Sì" disse tristemente mentre tremava come un pulcino

Gli passai la mia giacca.

"Grazie sei molto gentile, come ti chiami?"

"Ilaria"

"E quel ragazzo? È il tuo fidanzato?"

"Sì piccolino, si chiama Gabriele"

Intanto vennero anche sua madre e le sue sorelle verso di noi.