Capitolo 1.
Notifica Whatsapp
"Ciao ci possiamo vedere?"
Presi il telefono in mano e annoiata aspettai quei tre minuti tattici prima di rispondere. Okay che era il mio ragazzo, ma nn ci vedevamo da un'estate intera, e in ogni caso non nuocevo a nessuno usando qualche strategia. Schiacciando la sua chat cominciai a scrivere.
"Mi sei mancato anche tu neh. Comunque posso solo se vieni nell'ufficio di mio padre, devo aiutarlo con dei documenti e non mi lascia andare.."
"Hmm...Okay, dammi 10 minuti e sono lì." scrisse lui.
Strano il fatto che non mi abbia mandato neanche un cuoricino.
Poggiando il telefono cominciai di nuovo a ordinare i fogli dei casi di omicidio, e ne trovai un intero fascicolo su una ragazza sparita.."Lydia Martin". Mio padre me ne parlava certe volte, ed era tanto convinto che la ragazza fosse stata rapita. Anche se fosse stato così, non avrei mai voluto immaginarmi quel che le sarebbe potuto succedere. Queste cose cominciavano a farmi preoccupare soprattutto per il fatto di avere la stessa età della vittima, la stessa età di Lydia. Tutte e due avevamo quei dannati sedici anni.
Girando la testa vidi lui sbucare dall'ascensore, e lasciando tutto per terra corsi nella sua direzione. Stavo quasi per abbracciarlo ma lui mi bloccò.
«Dobbiamo parlare.» disse con un tono serio.
«Ahh non promette niente di buono..» risposi facendo la veggente. «Che vuoi dirmi Logan?»
Piano piano osservai una bionda avvicinarsi a lui, e in men che non si dica la sua mano si intrecciò con la sua. Ma che cazz..?
«Mi vuoi spiegare che cosa sta succedendo?!» dissi furiosa.
«Ecco, avere come ragazza la figlia dello sceriffo non è il massimo. Non posso mai divertirmi infrangendo la legge per colpa tua, capisci?» diede fiato alla bocca come se stesse dicendo una scusa valida.
«Per questo tu..tu mi stai mollando? So che in questo momento nella tua giacca hai della marijoana e come puoi vedere non ho detto niente a nessuno. Niente a mio padre.» sussurrai guardandolo offesa. Logan mi fissò con uno sguardo da saputello e in quel momento la mia pazienza andò in pensione.
«Non potrai farmi cambiare idea, ormai è lei che voglio, vero bambola?» disse rivolgendosi alla bionda con un rossetto rosso fuoco. Lei annuì.
«La tua bambola? Da piccola staccavo la testa alle bambole e ho paura che mi stia tornando la voglia di farlo!» dissi con un tono ricattante verso l'altra ragazza.
Lei lo baciò davanti ai miei occhi.
«Almeno potevi sceglierti una meno troia pezzo di merda..» dissi sbuffando.
Staccandosi da Logan, la ragazza disse «Scusami?!» nel modo più arrogante possibile.
«Okay ti scuso.» risposi quasi ridendo ironicamente. «E ora, scusatemi tanto ma devo andare via. Comunque davvero una perfetta coppia, uno più deficiente dell'altro.»
Lo sguardo della bionda mi fece quasi lusingare. Salutandoli con il dito medio nel modo più fine possibile mi diressi verso l'ufficio di mio padre.
«Ahhh e sicurezza, quel ragazzo possiede della marijoana nella tasca laterale della giacca.» dissi urlando prima di entrare nell'ufficio. Me ne andai da vincente guardando i poliziotti controllarlo e trovare quel che stavano cercando nella sua giacca.
Sinceramente all'inizio non ci sono restata male, almeno il primo quarto d'ora..Non ci potevo credere che quel essere mi sarebbe potuto mancare così tanto.
«Stai bene? Se sei troppo stanca puoi scendere giù alla caffetteria, mi hai aiutata anche troppo oggi Nicole.» disse mio padre notando il mio stato d'animo.
Alzandomi dalla sedia mi diressi verso l'ascensore ed entrando schiacciai il piano terra. Arrivando al secondo piano entrò un ragazzo alto, occhi verde scuro e capelli castano-nero...Carnagione mulatta. Era perfetto.
«Come mai sta faccia?» mi chiese lui interessato, dopo avermi fissata per qualche secondo alquanto imbarazzante.
«Come mai sei qui se non sei un poliziotto? Che hai combinato?» ribattei io.
«Te l'ho chiesto prima io.» disse sorridendo.
«Senti lascia perdere, io non ti conosco e tu non mi conosci.» dissi scocciata.
«Dove stai andando?» chiese.
«Non sono affari tuoi (?)»
«Okay, piacere d'averti conosciuta miss simpatia.» disse uscendo dall'ascensore.
Accorgendomi di aver dimenticato la borsa nell'ufficio di pio padre ritornai al sesto piano per poi riscendere al PT.
Entrando nella caffetteria non trovai nessun tavolo libero. Che palle. Che giornata del cavolo. In fondo al locale notai il ragazzo mulatto di prima, seduto tranquillamente e gustandosi un caffè. Mi diressi verso di lui, o meglio dire verso il suo tavolo. Mi prenderà per una bipolare.
«Hei ti ricordi di me? Ecco volevo dirti che mi dispiace di essere stata acida e volevo anche chiederti se..»
«Certo... siediti.» disse interrompendomi.
«È stato seriamente così facile, uau.» dissi sorpresa mentre mi sedetti.
Vidi lui facendo segno ad un impiegato e in pochissimo tempo mi ritrovai davanti un cappuccino bello caldo.
Non mi piace il caffè, preferisco il tè freddo.
«Che c'è? Non vuoi il caffè?»
«Non mi piace tutto qui.» risposi serena.
«Almeno provalo, dai vedrai che ti piacerà.» disse entusiasta.
Prese la tazza e me lo fece provare, ma scottava troppo e con una delle mie mosse strabiche, rovesciai il tutto sulla mia maglietta. Merda. Bruciava tantissimo.
Mi alzai avendo tutto sotto controllo a parte la mia espressione di sofferenza e provai a indovinare dove si trovasse il bagno. Ero un po spaesata dato che la caffetteria era nuova.
«Ti accompagno al bagno se vuoi.» disse sghignazzando.
Entrai nel bagno e mi tolsi la maglietta. Cominciai a lavarla nel lavandino ma la macchia non se ne andava.. Sentii la porta aprirsi e vidi lui velocemente entrare nel bagno...delle donne.
Si tolse lentamente la maglietta e.. «Ma che fai?!» chiesi imbarazzata. Che corpo miseriaccia..
«Ti sto dando la mia maglietta. Per un ragazzo andare in giro senza la maglietta è normale ma per una ragazza non penso lo sia tanto.» disse sorridendo.
Porgendomi la maglietta sentii i suoi occhi sul mio corpo. Mi stava fissando sempre di più. Sinceramente anche io fissavo la sua tartaruga. Okay avevo detto di bere il caffè e di andarmene ma.. Se gioco un po' qui, nessuno lo saprà..Guardandolo negli occhi lo spinsi in un angolino e lo baciai come nei reality show.
«Ma che ti passa per la mente?» oddio che imbarazzo.. Mi staccai da lui. «Prima si inizia con i baci sul collo e poi con quelli lì.» disse con una faccia pervertita.
«No scusami è stato un malinteso.. È che il mio ragazzo, beh il mio ex ragazzo, mi ha mollata e non so perché ho sentito la voglia di baciarti. Il punto è che non ti conosco nemmeno, non conosco neanche il tuo nome..Mi dispiace.»
«Non dispiacerti.» sussurrò. Cominciò a baciarmi tutto il collo. Era troppo attaccato a me e non riuscivo ad allontanarlo. Non potevo baciare uno sconosciuto 3 minuti dopo essermi lasciata con Logan.
«Lasciati andare» sussurrò di nuovo. Mi prese dal sedere e sollevandomi mi fece incrociare le gambe intorno al suo bacino. Con i suoi baci sul collo salì fino vicino al labbro e avvicinando le sue labbra alle mie...
Troppo tardi, lo respinsi.
«Lasciati andare, lasciati andare Nicole..» disse con la voce affannata. Mi guardò negli occhi intensamente.
Si riavvicinò vicino alle mie labbra e io..
ASPETTA, COME FACEVA A SAPERE IL MIO NOME?!
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Scusate per il tempo che vi ho fatto aspettare ma spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto<3 Questo è stato il capitolo base quindi le cose un po' più "heheh" inizieranno nei prossimi capitoli :3
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