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Capitolo 12

Gabe era appena entrato con un giovane dal viso conosciuto. Probabilmente l'avevo visto nell'azienda di Anthony.

Mi resi conto che era molto carino con quegli occhi azzurri e i capelli castano chiaro modellati all'insù dal gel. Aveva le labbra di una forma caratteristica... Niente male.

Peccato per l'altezza. Anche se, su questo punto, io non avrei potuto dire niente. Io stessa ero bassa.

L'inglesino biondo aveva pensato bene di cambiare posto e sparire da qualche parte lontano da me e Sarah. Tanto meglio, era veramente deficiente.

I miei occhi incontrarono quelli di Gabe. Per qualche secondo rimanemmo così, poi guardai il mio bicchiere ancora mezzo pieno e infine Sarah.

- Uh, guarda: ci sono Liam e Gabe! - esclamò la mia amica, sventolando una mano in alto per farsi notare dai colleghi.

- Oh. - dissi semplicemente.

Vennero a salutarci.

Sarah sembrava molto spontanea e a suo agio mentre sorrideva ad entrambi.

Io ero tesa come le spalline di un top.

- Anche voi qui, stasera? - domandò Gabe, splendido nel suo maglioncino color indaco che sottolineava l'ampiezza del petto.

I jeans blu scuro gli stavano divinamente.

Perché non faceva il modello invece di chiudersi in quel noioso ufficio a fare il manager?

La mia mente cercò di analizzare la situazione: ero seduta al bancone di un bar con un cocktail davanti e la mia amica a fianco, mentre due dipendenti di Anthony molto sexy stavano scambiando i convenevoli con Sarah.

Io ero imbambolata a guardare i bellissimi occhi scuri di Gabe, la loro forma perfetta e le ciglia nere ad incorniciarli.

Trovavo che non avessero niente da invidiare a un paio di occhi chiari.

- Jess, a te come procede il lavoro? - domandò Gabe, per educazione.

Esitai, con l'immagine di noi nel suo ufficio in testa.

Non era il momento di pensarci, porca salopette.

- Splendidamente. La prossima settimana andrò a New York per una sfilata di cui devo ancora ricevere i dettagli, la campagna della MAC Cosmetics procede bene e la settimana prossima tornerò alla sede per aggiornare la situazione. Con l'azienda di Anthony sapete esattamente come stanno le cose...

Mi parve di cogliere della freddezza nello sguardo di Sarah, come se ascoltare quello che dicevo la facesse sentire male.

Ci fu un guizzo di vitalità e mi rivolse un gran sorriso, complimentandosi per la mia bella carriera.

Avevo solo ventun anni, dopotutto.

- Ottimo. Ora, Liam aguzza lo sguardo: c'è qualche tipa carina che ti interessa? - disse Gabe, dando una pacca sulla spalla all'amico.

Sarah bevve un sorso del suo cocktail, perciò non vide lo sguardo di Liam soffermarsi su di lei.

Lo distolse giusto l'attimo prima che lei alzasse gli occhi.

- Perché non andiamo fuori un attimo? Ho bisogno di... Aria... Fresca... - balbettai, prendendo il braccio di Gabe per portarlo via con me.

"Non sarò di certo io a fermare Liam nel suo intento" pensai.

Sarah ci guardò stranita, ma non oppose resistenza.

Gabe sorrise e mi seguì fuori dal bar.

Erano le nove passate e le stelle brillavano nel cielo blu notte.

- Era un pretesto per avermi tutto per te? - scherzò Gabe.

Arrossii.

- Non... No. Volevo che Liam avesse la sua occasione con la spietatissima Sarah. - confessai.

Gabe ridacchiò. - Spietatissima?

Annuii.

- Avresti dovuto vederla con quell'inglesino biondo di prima! Un vero idiota, certo, ma io non sarei mai stata così sfacciata. - raccontai.

- Inglesino? Hai un vocabolario interessante. - continuò a ridacchiare.

Guardai i palazzi dall'altra parte della strada, i lampioni accesi lungo la strada... Persino le gomme spiaccicate sul marciapiede.

Un po' di decenza no?

- Sarah non mi è mai sembrata una tipa spietata. Pensavo più a... Opportunista. Forse un po' stronza. - disse lui, interrompendo il mio cincischiare.

L'espressione del suo viso era completamente sincera.

- Cosa vuoi dire?

- Non la conosci abbastanza? - domandò, con una punta di sarcasmo.

Questo era un chiaro avvertimento.

Non riuscii a non collegare il suo nome a quello di Anthony nella mia mente.

Si riferiva a quanto potesse essere stronza per farsi (eventualmente) il mio fidanzato?

Non trovavo altra spiegazione al suo accenno.

- Comincio ad odiare le tue risposte velate.

- Io sono convinto che ti piacciano invece. È più stimolante delle solite conversazioni piatte che hai con Anthony, vero?

Gli lanciai un'occhiataccia.

- Devo ammettere che tra voi l'emozione è sconvolgente. Vi brillano gli occhi quando vi vedete... È così interessante osservarvi.

- Si vede così tanto? - sbuffai.

- Se mettessi una borsa firmata al posto di Anthony ad offrirti la vita che fai saresti addirittura entusiasta.

- Non fare battute con le mie divinità! Le borse sono la salvezza delle donne. Sai quante volte ho trovato le cose più improbabili nella mia borsa e mi hanno salvata? - esclamai, indignata.

Gabe mi fissò come per dirmi che in ogni caso aveva ragione.

Sapevo che ne aveva.

Se la mia Louis Vuitton nera mi avesse offerto una villa e una carta di credito praticamente inesauribile, l'avrei già sposata.

Ogni tanto, quando coglievo dell'emozione nel modo in cui Anthony mi guardava, mi sentivo in colpa.

Mi sentivo in colpa per non avergli neanche mai dato la minima speranza che tra noi succedesse qualcosa di serio.

E mi sentivo estremamente avara, per aver guardato solo i benefici materiali che lui mi garantiva. Mi sentivo male. Se fosse stata una persona senza valore, non sarei stata con lui per due anni.

Mi chiedevo se il presunto tradimento di Sarah riguardasse semplicemente l'aspetto fisico o anche quello caratteriale.

- Jess?

Il mio cuore pianse una lacrima al suono della sua voce che pronunciava il mio nome.

Non l'avevo mai sentito pronunciarlo così dolcemente da quelle lontane mattine in cui mi svegliava presto per salutarmi, perché io non volevo che i miei scoprissero di noi.

Le mie labbra si curvarono piano in un sorriso accennato nella sua direzione.

- Se c'è una cosa di te che apprezzo davvero tanto adesso è proprio la tua fissa per lo stile.

Non capivo dove voleva andare a parare.

Gli uomini erano terrorizzati dalle donne come me in genere, perché io equivalevo alle carte di credito in via di prosciugamento.

- Sai, sono sempre stato un amante dei ritorni in grande stile. Mi piace riprendere le cose che mi appartengono con stile.

__________

DELUXE!

La versione Deluxe dell'album Dangerous Woman mi piace tantissimo.

Non sono assolutamente una di quelle persone che muoiono dietro delle popstar/band, ma il lavoro di Ariana in questo album va davvero premiato. Oggettivamente, questa ragazza ha talento.

*occhi a cuoricino per quegli acuti assurdi*

E niente, siamo già in classifica O.o

Grazie a tuttii ❤❤

Aspettatevi qualche doppio aggiornamento ogni tanto, perché sapete che pubblico sempre appena ho un capitolo pronto [l'estate di una sfaticata yay], baci 😘😘❤

Baby, you got lucky cause you're rocking with the best
And I'm greedy
Cause I'm so greedy

*okay me ne vado*

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