I'm Okay
Passarono circa cinque mesi da quando Felix incontrò il branco e accettò di venir corteggiato da Jisung, per quanto all'antica potesse suonare, ed era giunto a una decisione finale.
Non era mai stato così felice.
Prime impressioni a parte, sia come umano che come lupo, Jisung era un partner incredibile e Felix dubitava di poter trovare qualcun altro come lui.
Era simpatico, divertente, ma serio quando serviva, nonché una persona incredibilmente affidabile.
Era anche paziente, mai infastidito o spazientito dalle domande di Felix a cui rispondeva sempre, senza preoccuparsi di quanto stupide potessero sembrare. Non gli nascose niente riguardo al processo di trasformazione, nemmeno quanto doloroso fosse, e Felix apprezzò particolarmente la sincerità a riguardo.
Anche il resto del branco si affezionò a lui. Jeongin gli fu sicuramente il più vicino, dal momento che era l'unico a capire la sua situazione. Anche con Chan strinse un bel legame essendo, a quanto pare, australiano anche lui.
A parte Jeongin, tutti gli altri ragazzi nacquero con la licantropia, quindi erano piuttosto esperti degli affari dei lupi e, dopo Jeongin, erano anche perfettamente in grado di prendersi cura di qualcuno durante il processo di trasformazione. In parole povere, Felix era certo di poter contare su di loro e su Jisung per superarlo.
Non era più preoccupato dell'aspetto "per sempre" implicito del percorso, amava Jisung con tutto sé stesso, e nel profondo era convinto che non sarebbe mai stato così felice con nessun altro, per non parlare del fatto che ormai il branco era diventato la sua seconda famiglia. Forse poteva sembrare un po' affrettato, ancor di più se paragonato a quanto a lungo Minho avesse dovuto corteggiare Jeongin, ma Felix non aveva molto che lo trattenesse.
La preoccupazione più grande era quella di non sapere cosa aspettarsi, ma ora aveva una riposta a tutte le sue domande. Il suo secondo dubbio era principalmente Jisung e la sua convivenza con il resto del branco, ma anche questo venne risolto in fretta appena conobbe tutti.
L'unica cosa che lo bloccava, adesso, era quel poco che era rimasto della sua famiglia. Si sarebbe sentito in colpa se fosse sparito senza neanche un saluto, non voleva che sua madre chiamasse le autorità, sarebbe stato un problema per il branco
Più che altro, comunque, c'era sua nonna.
"Non le è rimasto molto," spiegò una notte, la gola secca e stretta dall'emozione mentre Jisung lo teneva a sé. "Mi ha cresciuto lei... Mia madre non si è mai neanche preoccupata di andarla a trovare. Non voglio che muoia sola, Sungie."
Dopo una lunga discussione con Jisung, Chan, in accordo col resto del branco (l'ultima parola era senz'altro del leader, ma era solito prendere in considerazione le opinioni degli altri), decisero di trasformare Felix dopo la dipartita della nonna.
Ovviamente non sapevano quando sarebbe accaduto, ma Felix non aveva fretta, ne approfittò per lasciare propriamente la scuola, licenziarsi da lavoro, pagare quel che rimaneva dell'affitto e qualunque altro debito avesse lasciato indietro.
Si prese anche il tempo di apprezzare la sua stessa città, cosa che non aveva mai fatto prima. Assaporò ogni piccolo momento, sapendo che sarebbe passato parecchio tempo prima di poterci tornare. Prese anche le distanze dai suoi amici, inventandosi che sarebbe tornato in Australia e non sarebbe tornato per un bel po'.
Sicuramente passò gran parte del suo tempo a visitare sua nonna, approfittando di ogni attimo che poteva spendere in sua compagnia. Ad un certo punto iniziò persino a portarsi dietro Jisung, che presentò alla nonna come suo fidanzato. L'anziana donna era al settimo cielo, commentando che il suo unico rimpianto sarebbe stato quello di non vedere il loro matrimonio.
(Felix potrebbe aver pianto parecchio, quella notte, ma Jisung si mostrò ancora una volta presente e di supporto.)
Alla fine Felix era in pace con la sua decisione, stava lentamente, ma fermamente chiudendo un capitolo della sua vita, pronto ad aprirne uno nuovo e migliore. Era pronto e ora non gli restava che aspettare (con una buona dose d'ansia e anche un po' di senso di colpa) di tagliare l'ultimo ponte.
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Accadde esattamente tre mesi più tardi. Otto in tutto dal loro primo incontro. Stava leggendo per l'ennesima volta alla nonna la sua favola preferita, Cappuccetto Rosso, (cosa che divertiva molto Jisung) quando la sua debole mano della donna si posò sul suo ginocchio, fermandolo.
Spaventato, il ragazzo la guardò e impallidì nel notare l'espressione gentile sul suo volto. Non sapeva come lo sapesse, ma sapeva.
"No…!"
L'anziana sorrise, le sue labbra secche si mossero lente. "Puoi finire... La storia...?"
Felix singhiozzò, lottando contro l'impulso di scoppiare a piangere e riprese il libro in mano. Lentamente e con voce tremante continuò a leggere la favola e, quando finì, la nonna chiuse gli occhi per l'ultima volta.
Strozzò un singulto, mordendosi le labbra nel tentativo di ingoiare quel guaito che si trascinava per la sua gola.
Con un sospiro tremante spostò gentilmente la mano dal suo ginocchio, riappoggiandola sul letto prima di sistemarle amorevolmente le coperte e lasciarle un bacio sulla fronte per poi avvisare il personale.
Fu una successione emozioni e processi burocratici, con un paio di chiamate che finirono dritte dritte alla segreteria telefonica di sua madre. Nel momento in cui Felix lasciò la casa di riposo, era esausto e l'unica cosa che voleva fare era rintanarsi a letto e piangere fino ad addormentarsi.
Quando mise piede fuori dalla struttura, però, vide una figura famigliare corrergli incontro.
"Felix!"
Ovvio, Jisung aveva probabilmente sentito il suo stress emotivo tramite il legame incompleto ed era corso da lui più in fretta che poteva. Gli era stato detto che, una volta completato il legame, anche lui sarebbe stato un grado di sentire le emozioni del suo compagno in quel modo.
Felix crollò tra le braccia di Jisung nell'esatto istante in cui questo lo abbracciò. Inizio a singhiozzare forte e lasciò cadere tutte le lacrime che fino a quel momento aveva trattenuto. Jisung cercò di calmarlo dolcemente, dondolandolo e mormorandogli parole di conforto all'orecchio.
Tornarono a casa, quella del branco, Felix si era trasferito appena aveva capito che si trovava molto più a casa lì che nel suo vecchio appartamento.
Passò ore accoccolato sul letto che condivideva con Jisung, il male al cuore attutito dal suo conforto, ma sempre presente. Tutto ciò che passava nella sua mente era il vuoto lasciato nel suo petto, uno spazio che necessitava di essere riempito.
"Trasformami" parole strozzate mentre si girava per baciare Jisung. "Ti prego, trasformami."
"Lix, no," mormorò Jisung, baciando gentilmente il suo collo. "Sei troppo agitato in questo momento"
"Ho promesso–"
"Non abbiamo fretta. Prenditi il tempo per elaborare come si deve, mh? Lo faremo quando starai meglio e non quando userai il processo come scusa per scappare via dal tuo dolore"
Felix scoppiò nuovamente a piangere, abbracciando forte il suo compagno sapendo che aveva ragione e odiandone ogni secondo.
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Gli ci volle qualche settimana per elaborare la morte di sua nonna.
Per i primi giorni si chiuse in camera mangiando e lavandosi giusto perché obbligato da Jisung. Piano piano torno ad essere sé stesso, uscendo di sua spontanea volontà per cucinare, lanciando una battutina qua e là con gli altri membri del branco e offrendosi persino volontario per qualche piccola commissione.
Due settimane dopo ci furono i funerali, sua madre finalmente si decise a presentarsi e occuparsi di tutto, ma Felix si rifiutò categoricamente di incontrarla, risentiva come avesse permesso che la nonna, la sua stessa madre, morisse sola e mostrasse rimorso solo ora che era troppo tardi.
Jisung lo accompagnò, lui stesso si era affezionato alla donna ed era sinceramente dispiaciuto del fatto che se ne fosse andata.
Felix era davvero grato del suo incessante supporto.
Alla fine, era davvero pronto.
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"Jisung..." Ansimò, ricacciando indietro un gemito mentre l'altro gli mordicchiava la pelle sensibile del collo. "Per favore... Lo voglio...!"
Un basso brontolio, simile ad un tuono, risalì il la gola di Jisung, il suo lupo ringhiava di gioia nel vedere il suo compagno che si sottometteva completamente a lui. Iniziò a leccare con più vigore il collo di Felix, la sua lingua ruvida passava rudemente sulla pelle liscia, cacciando un altro gemito dal ragazzo sotto di lui.
"Sei- sei sicuro?" Riuscì a chiedergli, trascinando i suoi denti aguzzi lungo i segni viola sul suo collo.
"Ti prego…!"
Jisung non aveva bisogno di sentirselo chiedere di nuovo. Non era la loro prima volta insieme, ma adesso non aveva più motivo di trattenersi. Con un ringhio vittorioso fece scontare le sue labbra con quelle di Felix, le sue mani già tiravano la maglietta del ragazzo, quasi squarciandola.
"Mio" ringhiò, lasciando baci a bocca aperta e morsi sulla pelle del suo compagno, spostandosi dalla mandibola, alla clavicola e sempre più in basso.
"Sei mio, mio, mio, mio...!"
"Tuo" ansimò Felix, divaricando le gambe per lasciar posto al compagno mentre una nebbia ormai così famigliare gli avvolgeva la mente. "Solo tuo...!"
Jisung ruggì ancora un volta, allargando maggiormente le gambe del suo compagno e Felix gemette.
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Si risvegliò in un bagno caldo, tutto il suo corpo doleva come mai prima d'ora e un punto tra il suo collo e la clavicola pulsava dolorosamente. Rilasciò un leggero grugnito dal male e una voce lo tranquillizzò subito mentre un profumo familiare lo avvolgeva.
"Sungie…"
"Shh, va tutto bene, sono qui, angioletto" mormorò il suo compagno, seduto dietro di lui.
"Mi fa male tutto..." Si lamentò Felix, incapace di muovere un muscolo senza sentire un dolore lancinante per tutto il corpo.
"Lo so, tesoro, lo so. Mi dispiace, ma presto andrà meglio."
Felix sapeva, fino a un certo punto, cosa gli stava succedendo. Jisung la notte prima lo aveva marchiato, un passo avanti per completare il legame e ora era iniziata la trasformazione nel suo corpo. Sapeva cosa stava succedendo e cosa aspettarsi.
Ma saperlo e viverlo erano due storie completamente separate. Se faceva già così male ad appena poche ore dal morso, non osava immaginare come sarebbe stato tra qualche settimana.
"Ho- ho paura" ammise, la sua voce appena un sussurro.
"È tutto ok, angioletto, starai bene" lo rassicurò Jisung, baciando il nuovo marchio sulla pelle del compagno. Per qualche motivo, le labbra di Jisung sembravano alleviare il suo dolore. "Sono qui con te e non andrò da nessuna parte, Okay? Starai bene."
Felix acconsentì con un verso, non cercò di combattere la sonnolenza che lo prese di nuovo, pensò che non avrebbe sentito tutto quel male da svenuto, del resto con il suo compagno a vegliare su di lui sapeva di poter stare tranquillo e al sicuro.
La trasformazione solitamente durava un mese intero, più le settimane necessarie all'arrivo della luna piena. Il primo a subire mutamenti sarebbe stato il fisico.
Le prime due settimane, in particolare, il corpo deve adattarsi a una nuova fisiologia, l'accrescimento dei muscoli già presenti e la creazione di nuovi, organi leggermente diversi e lo spostamento di alcune ossa. Durante questa fase è impossibile per la persona in trasformazione muoversi, il dolore arriva a ondate e il compagno deve assicurarsi di prendersi cura dall'altro in ogni minima cosa. L'ultima cosa a cambiare saranno i denti, tutti quelli umani verranno rimpiazzati, cadendo e ricrescendo il giorno dopo più appuntiti, mortali e decisamente più adatti ad un predatore all'apice della catena alimentare.
Al termine di queste due settimane, il corpo dovrebbe essersi riaggiustato ai nuovi elementi e il cambiamento riguarderà l'adattamento dei sensi. Vista, olfatto, udito, gusto e tatto, ovviamente, ma anche istinti animali faranno la loro apparizione: sesto senso, desiderio omicida, necessità e desideri primordiali, dinamiche di accoppiamento e dinamiche all'interno del branco, per dirne alcuni.
L'apparizione di questi tratti animaleschi sarà spinta dalla prima luna piena dall'inizio della trasformazione il che può diventare un po' incasinato se il tempo non viene calcolato a dovere.
In questo frangente il branco dovrà lasciare la città e spostarsi in una zona più remota. Se il nuovo licantropo dovesse incontrare un umano, non è dato sapere come potrebbe comportarsi.
Lo scenario più plausibile è che l'istinto primordiale di proteggere il branco e il proprio compagno lo portino ad uccidere l'umano in questione. C'è anche la possibilità che, se affamati, sentendo l'odore di una persona in lontananza la percepiscano unicamente come carne fresca pronta da essere cacciata.
Ci sono troppi rischi, ecco perché non possono stare vicino alla civiltà finché il nuovo licantropo non si è propriamente adattato al suo nuovo corpo e ha imparato a gestire adeguatamente il suo lupo interiore, il che può richiedere mesi o anche anni.
L'ultima parte della trasformazione avviene alla seconda luna piena. A quel punto il corpo da umano si è completamente adattato al gene da licantropo e tutto ciò che resta da fare è trasformarsi in lupo vero e proprio, cosa che solitamente i licantropi possono gestire a comando, ma durante la luna piena è un processo forzato per tutti.
La prima trasformazione vera e propria è la più dolorosa. Il branco dovrà guidare il nuovo cucciolo attraverso l'intero processo, assicurandosi che tutto vada liscio. Sarà anche impossibile per il cucciolo mantenere ogni traccia di umanità durante la prima trasformazione, quindi il branco avrà anche il compito di tenerlo d'occhio.
Non sarebbe stato facile, ma il branco di Chan aveva già affrontato la situazione per Jeongin ed erano pronti a rifare tutto daccapo per Felix.
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"Chan!"
Hyunjin si fiondò in casa, occhi spalancati da un terrore così fuori luogo da parte sua. Venne seguito pochi secondi dopo da Changbin che non sembrava essere messo meglio.
"Cosa c'è?" Si corrucciò il leader, preoccupato.
"Cacciatori."
Fu abbastanza affinché la tensione in casa raddoppiasse. Ci fu un momento di silenzio in cui presero piede terrore e sconcerto. Minho avvolse istintivamente le braccia attorno a Jeongin, mentre l'aria sembrava essersi gelata.
"Quanto sono vicini?" Chiese infine Chan, la voce tesa.
"Sono appena arrivati, li abbiamo visti mentre si sistemavano in un vecchio appartamento nell'ex-vicinato di Felix, vicino ai boschi" sputò Changbin, stringendo i pugni.
"E siete sicuri che siano–"
"Indossavano tutti il cimiero da Cacciatori. Sono davvero loro."
Chan imprecò a denti stretti e l'atmosfera si fece tesa. Non era certo la prima volta che i Cacciatori li trovavano, ma fino a quel momento erano stati in grado di evitare un contatto diretto. Di solito erano in grado di scappare l'esatto istante in cui i Cacciatori venivano addocchiati.
Ma adesso...
"Non- non possiamo," sussurrò Jeongin, occhi spalancati dal malcelato terrore. "Non possiamo spostare Felix, è passata appena una settimana–"
"Non abbiamo scelta," tagliò il discorso Seungmin, digrignando i denti. "Probabilmente setacceranno l'intero bosco, non saremo in grado di spostarci alla prossima luna piena. Dobbiamo andarcene ora."
"Ma Felix–"
"In questo momento è completamente senza difese" ragionò Hyunjin. "Se i Cacciatori dovessero trovarci, potremmo anche difenderci, ma Felix non è nemmeno in grado di muovere un dito da solo, figuriamoci tirare un pugno o scappare, sarebbe una preda facile."
"E certamente non gli mostrerebbero pietà, nemmeno se è ancora per la gran parte umano al momento" annuì tristemente Minho, accarezzando la schiena di Jeongin. "Seungmin ha ragione: non possiamo più stare qui, dobbiamo cambiare piani e lasciare la città oggi stesso."
Chan investigò in fretta tutte la altre possibili opzioni, ma tutte arrivavano alla stessa conclusione: la prossima luna piena sarebbe stata appena qualche giorno prima delle due settimane a partire dal marchio di Felix, ma con la foresta non più sicura, nessuno di loro sarebbe stato in grado di girarci durante la loro forzata trasformazione e più a lungo restavano in città, più difficile sarebbe diventato nascondersi dai Cacciatori. Quegli stronzi avevano un buon istinto, se non li avessero stanati come lupi, li avrebbero sicuramente rintracciati come umani.
"Preparate tutto" ordinò a denti stretti. "Ci trasferiamo domani mattina all'alba. Prendete tutto ciò che è importante, è possibile che non lo ritroviate più al nostro ritorno. Changbin, Hyunjin, voglio che mettiate al sicuro l'intero perimetro, ma non fatevi scoprire. Seungmin, Minho, andate a comprare tutto il cibo che ci è possibile sistemare nei van. Jeongin, crea un posto sicuro che permetta a Felix di riposarsi nel retro del primo van, usa tutte le coperte e i cuscini necessari. Spostarlo adesso sarà doloroso e pericoloso, dovremmo essere estremamente cauti. Io andrò... A parlare con Jisung"
Tutti lo guardarono con empatia. Jisung era solitamente un ragazzo tranquillo e alla mano, ma quando si trattava del suo compagno, la sua personalità cambiava totalmente. Non sarebbe stato facile convincerlo a spostare Felix quando si trovava in uno stato di totale vulnerabilità e nessuno invidiava Chan per il compito che si era autoassegnato.
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Fu cercando con gentilezza, agguerriti litigi, un paio di minacce, qualche ricatto e persino l'uso di un po' di voce da Alpha che Chan riuscì a convincere Jisung. Alla fine ragionò sul fatto che Felix sarebbe stato molto più in pericolo se fosse rimasto lì che se lo avessero spostato e quindi, anche se profondamente scontento all'idea, Jisung riuscì ad essere sufficientemente razionale da vedere il senso nel discorso del suo capobranco.
Lavorarono tutti in fretta ed efficientemente. In appena qualche ora la casa era quasi completamente vuota di ogni loro oggetto personale che era stato sistemato in scatole nel retro del secondo van. Il retro del primo, invece, era stato trasformato in un vero e proprio nido. Era così pieno di cuscini e coperte che per un attimo, adagiandoci Felix al centro, Jisung temette che vi ci sarebbe soffocato.
Felix si lamentò e singhiozzò tutto il tempo, il minimo sballottamento faceva sì che il suo intero corpo diventasse spasmodico dal dolore. Jisung lo zittiva dolcemente, stando vicino a lui e avvolgendolo nel suo odore, sapendo che i suoi feromoni lo avrebbero spinto in una piccola estasi felice che, con un po' di fortuna, avrebbe attenuato il dolore che doveva sopportare.
Chan era alla guida, con Hyunjin a fianco, mentre gli altri erano nell'altro van. Il leader odiava avere il suo branco separato in quelle circostanze, ma non ci sarebbe stato posto per tutti nello stesso van in ogni caso, quindi Hyunjin teneva una chiamata in vivavoce con Jeongin, per tenersi in costante contatto e perché Jeongin stesso esigeva di conoscere lo stato di salute di Felix ogni quindici minuti.
Felix stava... Bene per ora. Era completamente andato, stordito dai feromoni di Jisung e le scosse e salti della strada erano propriamente assorbiti dalla quasi comica quantità di cuscini e coperte preparate da Jeongin.
Nonostante ciò, sapevano tutti che meno tempo trascorrevano sulla strada meglio era per lui, quindi cercarono di guidare il più in fretta possibile senza aggravare il suo stato.
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Ci vollero tre ore per raggiungere la loro destinazione. La regione montagnosa era circondata da una fitta foresta raramente visitata dagli umani e la città più vicina si trovava a un ora di macchina. Usarono un sentiero segreto per guidare i van sul fianco di una delle montagne e, a circa metà strada dalla cima, entrarono in una caverna nascosta.
Il territorio era proprietà della famiglia di Chan, il ché lo rendeva certi che nessuno li avrebbe disturbati, anche perché l'entrata della caverna era nota solo a pochi eletti. Ognuno di loro ne aveva fatto uso quando aveva attraversato la pubertà, venne poi usata quando Jeongin subì la trasformazione e ora toccava a Felix.
Jeongin, Minho, Changbin e Hyunjin erano andati lì già giorni prima per iniziare a ripulire la grotta e assicurarsi che sarebbero stati comodi per il tempo necessario alla loro permanenza, ma siccome furono costretti a trasferirsi molto prima del previsto, molte delle stanze erano al momento inutilizzabili.
Per fortuna non era il caso della stanza di Felix e Jisung. Con estrema cura e gentilezza, Jisung avvolse il suo compagno in un paio di coperte prima di prenderlo in braccio e trasportarlo all'interno. Felix rilasciò un basso lamento e un piccolo singhiozzo quando sentì una fitta allo stomaco che, se avesse avuto la forza di muoversi, lo avrebbe piegato in due dal male. I suoi organi avevano effettivamente iniziato a spostarsi.
Jisung era così addolorato dalla sofferenza di Felix. Sapevano entrambi che sarebbe andata così, ma non si aspettavano che sarebbe stato così difficile: odiava l'idea di essere completamente impotente di fronte al dolore del suo compagno, dolore che lui stesso aveva causato, anche se non direttamente.
Dopo aver cautamente adagiato Felix sul soffice materasso sistemato nella loro stanza, la più lontana dall'ingresso e dunque più protetta, Jisung asciugò gentilmente le poche lacrime che erano scese lungo le guance di Felix, per poi chinarsi e baciare dolcemente ogni sua lentiggine, rilasciando ulteriori feromoni per calmarlo.
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Con grande sollievo di tutti, spostare Felix nelle prime fasi della trasformazione non ebbe conseguenze. Grazie alle precauzioni prese e anche a un po' di fortuna, il processo non venne prolungato, né venne danneggiato ciò che già stava mutando, Seungmin fece uno scrupoloso check-up per assicurarsene.
Ad ogni modo anche l'ultima delle loro preoccupazioni venne scacciata via quando, esattamente due settimane dopo l'inizio della trasformazione, tutti i denti umani di Felix caddero, il che significava che la trasformazione stava avvenendo correttamente. La parte peggiore, però era la ricrescita dei denti. Sentire il povero ragazzo piangere fino a perdere la voce non era affatto piacevole e quel giorno tutti tranne Jisung e Jeongin girarono al largo dalla caverna, il loro udito troppo sensibile per poterlo sopportare.
Jeongin era probabilmente il più utile. Sapendo esattamente cosa Felix dovesse sopportare era in grado di aiutare Jisung a trovare il modo migliore per attenuare il dolore di Felix. Preparò impacchi freddi per addormentare le sue gengive, erbe che alleviavano il gonfiore e cibo che fosse in grado di mangiare senza masticarlo, come porridge e zuppe.
Jisung era estremamente grato del suo supporto, soprattutto perché non riusciva ad allontanarsi da Felix se non per pochi minuti. Il suo lupo si disperava nell'istante in cui lasciava il fianco vulnerabile del suo compagno e non era comunque in grado di allontanarsi sapendo che la sua presenza e il suo odore aiutavano a diminuire il male che provava, anche se solo in parte.
Una volta che i denti da lupo di Felix crebbero, tutto andò un po' meglio. La prima luna piena era passata, il che voleva dire che i suoi istinti animali avrebbero presto fatto la loro comparsa e, giorno dopo giorno, ricominciò a connettere con il suo nuovo corpo.
La prima volta che Felix si svegliò cosciente e senza sentire male, se non un leggero dolore generale che sarebbe scomparso in poche ore, fu un'esperienza unica. Era pieno di energie, per la prima volta dopo settimane, ma il suo corpo era troppo debole per contenerle.
Dovette attraversare un processo di riabilitazione, i muscoli che già aveva si erano leggermente atrofizzati per la mancanza d'uso e doveva, inoltre, imparare a usare quelli nuovi, il ché non era facile. Non era in grado di controllare la sua nuova, inumana, forza e si ritrovò più di una volta a rompere maniglie o squarciare abiti.
Anche i suoi nuovi sensi erano difficili da gestire.
I suoi occhi marroni diventarono appena più chiari, guadagnando un luccichio dorato ogni qual volta il suo istinto da lupo sembrava prevalere. Essere in grado di vedere nel buio più totale era una benedizione e maledizione insieme, tant'è che spesso diventava frustrato nel momento in cui cercava di dormire, ma tutto attorno a lui risultava ancora chiaro come in pieno mezzogiorno.
Il suo naso era costantemente tappato da migliaia di odori diversi. Il profumo di Jisung era il suo preferito e stava lentamente imparando non solo a differenziare gli odori del branco, ma anche a tollerarli. Si sentì spesso nauseato a causa dell'intensità dei loro odori mischiati a cibi, prodotti per la pulizia e qualunque altro odore esterno.
Anche il suo udito era difficile da gestire. Era in grado di sentire ogni passo, scricchiolio, spiffero d'aria. Era in grado di sentire conversazioni che avvenivano tre stanze più in là e non poteva fare altro che scusarsi quando accidentalmente origliava i loro discorsi, anche se in realtà gli altri lo rassicuravano sempre, dicendo che non importava e non ce l'aveva affatto con lui per questo.
La cosa più difficile a cui abituarsi, però, erano i suoi istinti animali. Appena entrò in contatto con il suo lupo interiore, iniziò a manifestare abitudini peculiari come scoprire il collo di fronte agli altri, abbassare lo sguardo quando parlava con Chan, coprire Jisung col proprio odore e ringhiare a chiunque osasse anche solo toccare i capelli del suo compagno...
Era decisamente stancante. Jisung lo confortava, assicurandogli che, appena si sarebbe trasformato in lupo vero e proprio, la sua parte umana e animale avrebbero trovato il gusto equilibrio, ma in quel momento il suo lupo stava cercando di dominare sulla sua parte umana, quindi gli era impossibile controllarsi.
Finamente, FINALMENTE, dopo un mese e due settimane di sofferenza, sorse la luna piena. Gli altri erano già nelle loro forme da lupo in modo da guidare Felix nella trasformazione. Il ragazzo era sdraiato sul letto, rannicchiato su sé stesso e coperto solo da un sottile strato di sudore, scosso da tremiti lungo la spina dorsale.
Poteva sentire spasmi e crampi ai muscoli, il suo cuore batteva veloce e la sua testa pulsava. Si sentiva male, tutto doleva e si ritrovò a combattere contro il suo stesso lupo che però, con la chiamata della luna piena, stava vincendo.
A fianco a lui c'era Jisung nella sua forma da lupo che tamponava gentilmente la fronte febbricitante del compagno col rinario umido per offrire un minimo di conforto nell'unico modo che gli era possibile fare al momento. In quell'istante Felix mugolò sommessamente quando un crampo lo piegò letteralmente in due.
Il leggerò guaito si trasformò in un urlo vero e proprio accompagnato da un sordo 'CRACK', le sue ossa avevano iniziato a rompersi e la metamorfosi era ufficialmente iniziata. Le grida di Felix divennero sempre più gravi e roche, la sua voce umana che si mescolava a ruggiti, ringhi animaleschi e ululati di dolore.
Gli ci volle qualche minuto, che gli sembrò eterno, ma alla fine Felix era mutato completamente. La trasformazione era finita e ora era solo questione di domare il suo stesso lupo.
Rimase ancora per un po' slungato sul materasso, esausto, ma alla fine si decise ad aprire gli occhi e guardarsi intorno. Jisung abbaiò contento e gli leccò un paio di volte il muso per poi spronarlo gentilmente ad alzarsi. Le zampe di Felix erano tremolanti e inciampò un paio di volte prima di capire comme camminare, ma alla fine fu in grado di adattarsi a stare su quattro zampe.
Jisung lo guidò fuori dalla stanza e, per la prima volta da quando arrivarono alla caverna, porto Felix all'esterno. Il nuovo lupo fu immediatamente assalito da odori, suoni e panorami come mai prima di quel momento. Era sovrastimolato da tute quelle sensazioni e non passo molto tempo prima che perse totalmente il controllo su quel poco di lucidità che ancora gli rimaneva. Sapeva di potersi fidare del branco e di Jisung e lasciò che la sua umanità si assopisse lasciando il posto all'istinto.
Adesso in pieno controllo, il lupo interiore di Felix iniziò a correre nella natura e, con un ululato divertito, gli altri lo seguirono a ruota.
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"Ugh…"
Felix si risvegliò con il corpo dolorante, come se avesse fatto esercizio fisico senza riscaldamento. Era tra le braccia di Jisung, il volto accomodato nell'incavo del suo collo esposto, entrambi nudi.
Giusto, ieri... Mi sono trasformato per la prima volta...
Non si ricordava molto.
Però si ricordava di aver finalmente completato il legame con Jisung, avendolo morso proprio come aveva gli era stato fatto qualche settimana prima. La vista del marchio sulla pelle di Jisung gli fece volare farfalle nello stomaco e, con un sorriso, si risistemò nell'abbraccio del suo compagno.
Non importa cosa gli avrebbe riservato il futuro, sapeva di aver fatto la scelta giusta.
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Questa era la conclusione!
Spero che la storia vi sia piaciuta e che la traduzione sia stata all'altezza della storia originale.
Jā Ne !
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