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Cucchiaia

Anzitutto voglio scusarmi per la lunghezza davvero, davvero nuova, ma il mio modo di approcciarmi alle autrici (nell'arco di un anno) è totalmente differente. Inoltre, Maria Claudia (che soprannomineremo MC - AMAMI - ) è una ragazza brillante ed è stato un piacere affrontare con lei argomenti di ogni tipo. Ho altre chiacchierate simili a questa che vedono una Martina nettamente più cresciuta. Spero vi piaccia perché noi ci siamo piuttosto divertite a divagare!


X: Io comincerei con delle nozioni basilari per chi vuole conoscere Cucchiaia. Come ti chiami, quanti anni hai e ti descriveresti con tre aggettivi?

Maria Claudia (MC): Purtroppo mi chiamo Maria Claudia, ho 19 anni (manca pochissimo ai 20, peró). E per gli aggettivi direi stupida (non in senso buono o ironico, spesso sono davvero stupida in quello che dico/penso/faccio!), emotiva e introversa.

X: Avendo quasi venti anni, ti sarai già introdotta nel mondo universitario (tasto dolente). Cosa pensi di fare 'da grande'?

MC: Schifo. No, scherzo. Almeno in parte. Purtroppo ancora non so per certo cosa farò. Ho solo la speranza di poter continuare a rendere la scrittura un lavoro, più o meno. Però mi rendo conto che è un desiderio molto difficile da far avverare concretamente e confido nel prendere una laurea che mi garantisca un lavoro "comune"

X: Io non penso sia un desiderio irrealizzabile. Potresti, in ogni modo, puntare sulle tue esistenti capacità ed approfondirle in corsi di scrittura che ti daranno maggiore padronanza, no? Come hai conosciuto wattpad?

MC: È un'idea, ma rimane comunque molto insicura come strada, a mio parere. Ne sentii parlare quando ancora pubblicavo su efp (a quei tempi era ancora il sito per eccellenza). Ricordo che andai pure a dare un'occhiata ed era un wattpad molto diverso. Lo lasciai subito perché non mi piaceva e restai su efp. Poi efp ha iniziato a perdere tantissimi utenti e mi sono iscritta su wattpad, riconoscendone comunque una maggiore facilità e un "pubblico" più ampio.

X: Quando e come hai cominciato a scrivere? Avresti mai davvero creduto di arrivare a tredicimila personcine? Tredicimila! Complimenti, a proposito.

MC: Diciamo che già da quando ero piccola mi piaceva scrivere. Ricordo che mia nonna ogni tanto mi comprava dei quaderni e delle penne e mi diceva: "dai scrivi qualcosa se ne hai voglia". E io lo facevo. Alle elementari lo stesso; amavo l'ora di italiano, soprattutto quando ci davano come compito quello di inventare una storia. In prima liceo ho iniziato ad appassionarmi davvero. Ora, non per sembrare la solita ragazzina che si sente incompresa e storie simili, ma la prima superiore è stata orribile per me. Ero ancora nel mio mondo innocente fatto di musica, cose carine e parolacce come "vaffanapoli" o "che pizza". E attorno a me avevo coetanei che si comportavano come 20enni vissuti. Mi sentivo molto sola in classe. Mi sentivo sola in generale. Non avevo un'amica da poter definire tale. Così ho iniziato a scrivere su efp, perché volevo creare un mio mondo dove le cose andassero come preferivo io. Un mondo in cui la protagonista avesse il mio nome, degli amici simpatici e perché no?, anche un ragazzo. Volevo che avesse tutte le cose che mi mancavano nella realtà ma soprattutto volevo che avesse il coraggio di dire ciò che pensava e di essere se stessa. Cosa che io non facevo perché ero convinta che non sarei mai piaciuta ai miei compagni per quella che ero. E scrivere mi ha aiutata tanto da questo punto di vista. Adesso le cose che hanno le Mary delle mie storie non sono più ciò che vorrei avere nella realtà ma ciò che ho avuto (delusioni amorose e morti comprese, purtroppo).

X: Mary, posso assicurarti che non c'è nulla di banale o scontato in quello che hai detto: c'è semplicemente ciò che da anni possiamo leggere nelle tue storie e trovo non ci sia altro di più bello e significativo. Scrivendo, immagino tu legga. Com'è il tuo rapporto con la lettura all'infuori e dentro il social?

MC: Oh meno male, grazie ahahaha. Un tempo leggevo molto di più, lo ammetto. Adesso leggo poco per questioni di tempo, ma quel poco che leggo lo divoro in tempi brevissimi! Prediligo i romanzi d'amore ma mi piacciono molto anche i fantasy e le storie testimonianze delle donne islamiche. Su wattpad leggo pochissimo, sempre per mancanza di tempo, ma so che ci sono tante ragazze molto brave.

X: Beh!, la lettura è un mezzo di miglioramento, ma anche un modo per non pensare e basta. Ad ogni modo, leggere porta allo scrivere. E tu scrivi molto. Quale è stata la prima storia a cui hai dato vita?

MC: Se intendi qui su wattpad: unknown number! Altrimenti non saprei proprio rispondere perché prima di wattpad ed efp cercavo continuamente di scrivere "libri", ma puntualmente mi fermavo dopo un po' di capitoli perché mi veniva un'altra idea hahahah.

X: Adorabile ahahah. Ho da chiederti una mia curiosità che ti giuro, mi attraversa da ormai due anni (da quando ti ho conosciuta sul social). All'inizio delle tue storie, discerni sempre l'umanità in due categorie estremiste e piazzi la protagonista in una di queste, ma, quasi sempre, lei maturando diviene un misto fra le due. È casualità? Perché una scelta tanto radicale? Per te il mondo può davvero essere diviso in due categorie? (Qualsiasi esse siano).

MC: Bella domanda! La tradizione delle categorie è nata per caso e difficilmente me ne staccherò. Credo che il mondo sia pieno di categorie apparenti; ognuno pensa di ritrovarsi in una specifica e di non far parte di quella opposta. Così come la protagonista delle mie storie nel primo capitolo si ritrova in una delle due, nell'ultimo si rende conto di poter far parte anche dell'altra. Quindi direi che il mondo si autodivide in "due" categorie per qualsiasi cosa, ma in realtà appartiene ad entrambe.

X: È una teoria davvero affascinante, Mary, te lo assicuro. Un'altra caratteristica che avvicina tutte le tue protagoniste è il nome: dubito sia una casualità, no? C'è qualche tratto che accomuna ognuna ed è tuo proprio? E perché la scelta di dare loro il tuo nome?

MC: Uh grazie, pensavo di aver scritto stronzate ahahah. Beh, come ho detto all'inizio, scrivere in prima superiore mi serviva ad avere almeno in una storia inventata su un foglio word quello che non avevo nella realtà. Quindi dare alla protagonista il mio nome mi serviva a renderlo un pochino più reale, diciamo. La cosa poi è rimasta nonostante le situazioni siano cambiate. È una tradizione come quella delle due categorie! Il tratto che accomuna tutte le Mary penso sia l'ironia, che è un qualcosa che io stessa ho nella vita di tutti i giorni. A volte hanno caratteristiche mie, altre volte no. Non mi piace rendere le Mary delle mie storie uguali in tutto e per tutto a me, preferisco mettere un po' del mio carattere in ogni personaggio.

X: È davvero molto interessante; solitamente è ben evidente quanto tu impieghi per la maturazione di ogni tuo singolo personaggio. Maturazione che è anche tua: da Homeless a Resilienza hai vissuto un progresso per cui hai le mie più sincere congratulazioni. Sia in ambito di prosa che di contenuti. Come ti senti rispetto questo cambiamento? Scrivi sempre allo stesso modo o adotti orari e ispirazioni differenti?

MC: Ti ringrazio, nonostante sia sicura di essere ancora ben lontana da una maturazione effettiva ahaha. Diciamo che scrivo sempre allo stesso modo per quanto riguarda lo stile, ma sono più consapevole delle cose a cui devo stare particolarmente attenta. L'editing di Homeless era pieno di consigli e appunti molto utili, per questo non vedo l'ora di editare Roses, in modo da averne altri e imparare nuovi "trucchi".

X: A tal proposito, mi hai dato lo spunto e lo afferro a volo! Come è passare dalla vita mediatica di wattpad allo scaffale in libreria? Senti maggiore pressione? Come hai reagito alla proposta?

MC: Be', attualmente ho contratti con una casa editrice nata principalmente per essere digitale, quindi predilogono i formati ebook ai cartacei. Infatti, Homeless è uscito prima digitalmente e poco meno di un mese dopo in forma cartacea. Le librerie che hanno avuto Homeless nei loro scaffali sono quelle in cui l'ho presentato (Roma e Cagliari). Quindi ancora non so bene cosa si provi ad entrare in una libreria qualsiasi e vedere il mio libro. Ovviamente sono felice di ciò che ho, nonostante tutto, e spero che un giorno la cosa possa cambiare. Nonostante questo, è ancora surreale come situazione. Sinceramente non mi rendo conto di quello che è accaduto, che sta accadendo e che accadrà in futuro. Per me è già difficile da credere che 13k persone mi seguano qui, che Royalty abbia 1 milione di visualizzazioni o, più banalmente, che tante persone siano interessate a quello che scrivo su twitter, alle foto che pubblico su instagram o alle storie. Posso affermare semplicemente che la parte più bella di tutto questo, è avere tante persone che mi sostengono. Partendo dagli amici vicini, passando per quelli lontani e arrivando a ragazze come me che ogni singolo giorno mostrano di interessarsi a ciò che faccio scrivendomi qualcosa su un qualsiasi social. E la pressione la sento eccome. Prima di pubblicare Homeless vedevo tutto come "sì, sono wattpad, nella sezione fanfiction e scrivo per diletto". Adesso è più un "oddio una mia fanfiction è diventata un libro, chissà cosa ne pensa un adulto a caso che capita nella pagina amazon del mio libro, chissà a quanti ha fatto schifo, chissà quanti pensano che non meritavo di avere quella storia pubblicata e venduta". Poi il mondo sembra odiare le fanfiction e tende a partire prevenuto, sappiamo tutti che è così. Ma è un'altra storia questa ahaha.

X: È qualcosa di cui potremmo parlare, se preferisci! Io per prima sono abbondantemente contraria dalla pubblicazione da wattpad e non per cattiveria - figuriamoci - ma perché ritengo che soltanto un un per cento delle storie presenti su questa piattaforma possano adempiere il ruolo di arte su carta. Ma è proprio la nostra epoca che necessita questo cambiamento e quindi ti chiedo: sei pro questa nuova ed innovativa letteratura o contro? Indipendentemente dal fatto che tu ne faccia parte anche perché, se mi consenti, sono convinta tu avresti spaccato anche trent'anni fa. Credi avvicini i ragazzi alla lettura? Ma si può definire lettura anche rispetto i contenuti?

MC: Allora, è molto complicato il discorso. Da una parte sappiamo che le storie su wattpad che vengono poi rese libri da case editrici, lo diventano maggiormente per la popolarità ottenuta. Quindi è tutto un voler fare soldi su visualizzazioni e stelline. D'altra parte però non ci vedo nulla di male, a patto che la storia presa in considerazione non mandi messaggi sbagliati. Esempio: le tipiche storie in cui lui è il bello e dannato e tratta la protagonista come una bambola. Può essere anche la storia su wattpad scritta meglio in assoluto, ma se ci metti dentro questi messaggi schifosi pur sapendo che il pubblico è al 70% sotto i 18 anni, è inconcepibile che diventi un libro venduto in qualsiasi libreria. Da un'altra parte ancora ci sono quelle storie che magari hanno una trama carina e coinvolgente ma che presentano un lessico povero ed errori grammaticali da spararsi nei bulbi oculari. A mio parere storie di questo tipo, dopo il lavoro di editing, si trasformano completamente ed è difficile associarle ancora a chi l'ha scritta originariamente su wattpad. Al tempo stesso, però, le varie correzioni fatte da una persona competente (quindi l'editor di una casa editrice) possono aiutare lo "scrittore" a migliorarsi. Di gran lunga preferisco vedere pubblicata una ff che su wattpad aveva una pessima grammatica ma con messaggi giusti, piuttosto che una ff con linguaggio impeccabile ma in cui lui è il solito bad boy molestatore che fa tutto "per amore". E sì, penso avvicini tantissimo i ragazzi alla lettura, cosa molto bella se le fanfiction non restano l'unica e sola fonte. È bene svagarsi qui su wattpad ma ancora meglio accompagnare la cosa con i libri veri e propri.

X: Hai detto delle cose molto belle, Mary. Mi piace leggerti mentre ragioni, dimostra che tu sei una ragazza matura. A tal proposito, un'ultima domanda prima di passare alle tue storie! Hai parlato della figura dello scrittore. Apprezzi questa nuova modalità pubblica? Lo scrittore a stretto contatto con i suoi lettori o ti ritrovi a bramare quello dal volto non conosciuto?

MC: Inizialmente io ero favorevolissima all'anonimato. Infatti ai tempi di efp si sapeva solo il mio nome; il cognome volevo lasciarlo segreto. Ma credo che alla fine sia un bene stare a contatto con i lettori; è meglio poter avere dialogo e renderli partecipi così come anche loro lo fanno con te. È uno scambio continuo che trovo molto carino. Piuttosto vorrei che le persone che conosco nella vita reale non sapessero di quello che faccio ahahaha tipo Hannah Montana.

X: Ahahhahahahahhaha il paragone con hannah montana mi ha stesa! Ad ogni modo, - sebbene chiacchierare con te mi piaccia parecchio - credo sia giunto il momento di passare alle tue storie. Ne hai scritte davvero, davvero tante, per questo ti farò domande sulle mie preferite (sono un po' egoista, lo concedo). Partirei da Roses. Insomma, penso di aver buttato giù non so quanti strilli a quel 'Sono Michael Gordon Clifford e sono un angelo ecc'. Ed è proprio di lui che ti voglio chiedere: Michael sarebbe disposto a rinunciare ad ogni cosa per salvare Mary. Mi parli un po' di ciò che ti lega a questo personaggio e come è venuto fuori?

MC: Dunque, inizialmente la storia doveva avere come protagonista Luke e si chiamava Tattoo. Luke, esteticamente, rappresenta un angelo più comune diciamo. Ho cambiato con Michael perché mi piaceva l'idea di avere un angelo che fisicamente ha poco di angelico; anche caratterialmente non sembra poi tanto "paradisiaco" o vicino a Dio, ma la sua morale è ben ferma sui giusti principi. Michael parte con l'essere un semplice angelo che vuole far seguire a Mary le idee base per una buona vita: niente sigarette che ti viene il cancro, niente alcol che ti rovini il fegato, niente saltare le lezioni che ti serve un'educazione e così via. Però poi diventa quell'amore con la A maiuscola, una persona che ti ama senza limiti e profondamente, come una sola persona nella tua vita può essere capace di fare. Michael è la presenza più sincera nella sua vita ed è ciò che tutti dovremmo avere e al tempo stesso essere per qualcuno.

X: Ora passiamo al mio personaggio preferito: Master Liam. Qui sopraggiunge una domanda un po' più ampia: perché bullizzi Liam? HAHAHAHHA.

MC: Comunque, io nemmeno me ne accorgo di rivolgere sempre il bullismo nei suoi confronti, davvero! Mi fa ridere lui esteticamente e lo vedo molto come il buffone di turno, quindi credo che influenzi ciò che poi scrivo su di lui ahahah.

X: Ahahhahahahaha! Povero Liam. Speriamo che in Resilienza il suo destino sia migliore. Passerei adesso da Roses, della quale hai abbondantemente parlato in altre occasioni - e che sta per divenire un vero e proprio libro quindi colgo l'occasione per complimentarmi - e passerei a 24 floors, per cui ho gettato le lacrime peggiore. Da dove è scaturito l'impulso di affrontare una tematica tanto gracile e quale tra i moventi che hanno spinto la protagonista al suicidio ritieni essere stato il più complesso da scrivere?

MC: Grazie! 24 floors la avevo in testa da tantissimo tempo! Era proprio una trama che adoravo poter sviluppare, non so. Mi piaceva tanto l'idea dei piani d'albergo e il fermarsi ad ognuno di essi vedendo un motivo del suicidio. Comunque sia, mi stanno tanto a cuore queste tematiche "delicate". In particolare quella dello stupro. Penso di averlo capito quando lessi "speak: le parole non dette" (libro che consiglio, insieme al film). Infatti è stato anche il motivo più complesso da scrivere perché è un qualcosa che io non ho mai vissuto e che di cui parlo basandomi su ipotetiche sensazioni e su esperienze altrui. Anche perché quando si parla di queste cose c'è sempre il terrore di farlo in modo superficiale, di non coglierne il vero peso.

X: È interessante constatare quanto il tuo punto di vista sia così simile al mio! Personalmente reputo la vicenda che ha visto Luke come protagonista la più disgustosa e la più tediosa da leggere. Talvolta tendiamo a credere che non possa capitare, che siano solamente favole orrende. Ma purtroppo non è così e ti assicuro che sei stata eccezionale nel raccontarlo! Parlerei adesso di Mary. Prima hai affermato che la protagonista alla fine della storia si ritrova nel mezzo delle categorie: vale anche per la Mary di 24 floors? Perché anche se lei ci ha ripensato, si è ugualmente buttata in maniera involontaria?

MC: Si è buttata perché ormai aveva già compiuto il passo. La storia inizia con lei che compie quel passo nel vuoto e precipita; una volta arrivata al piano terra, poco prima di terminare la caduta, ho voluto rimettere la scena di lei sul balcone per far capire cosa fosse cambiato in lei. Non voleva più morire e lo dice, ma avendo compiuto ormai la scelta, cade per forza, come segno che non si può tornare indietro e "annullare" il suicidio .

X: Qual è la tua opinione rispetto la decisione tanto drastica e inspiegabile quale il suicidio? Secondo te si può davvero parlare di prevenzione ad esso?

MC: Non credo di poterla giudicare. Non so cosa passi per la testa di una persona che decide di compiere un gesto così drastico. Ognuno ha le proprie sofferenze e il proprio modo di viverle, quindi quello che io magari posso superare con qualche pianto, per un altro è difficile da mandare giù. Credo che la prevenzione esista entro un certo limite; puoi accorgerti che una persona sta davvero male perché ne mostra i segni, come puoi non accorgertene perché è brava a nasconderli. Ci sono persone che possono essere salvate e altre che non possono esserlo (e qui torniamo alle categorie: alla fine anche chi non può essere salvato rientra nella categoria di chi può essere salvato, deve solo rendersi conto che ha bisogno di parlarne con qualcuno).

X: Concordo con te, soprattutto riguardo la prevenzione. Ora direi di spostarci verso enchanted, che è tra le mie preferite in assoluto (ASHTON IS A PRINCESS). Qui è il personaggio di Ashton che vorrei analizzare con te. Ma non solo: anche tutti gli altri (compresa bryana) che appartenevano o appartengono al mondo della fama. Hai dato loro - per la maggior parte - un caratteraccio e risultano tutti privi di sensibilità. Puoi spiegarci le loro personalità alla larga? Da cosa è venuta fuori questa scelta?

MC: Fa strano sentir dire che Enchanted è tra le preferite, mi sembra la meno apprezzata ahahah. Comunque, non ci avevo mai pensato in effetti. Involontariamente ho dato dei caratteri orribili ai personaggi famosi, ma penso sia una casualità. Ashton è l'ex membro di una band che ai tempi era famosissima, faceva ciò che più amava ed era soddisfatto della sua vita. Poi però un litigio con i compagni di band ha rovinato tutto e ha lasciato il mondo della musica. Credo che il suo comportamento sia dovuto all'aver perso ciò che più contava per lui: la musica e il lavoro dei suoi sogni. Bryana d'altra parte ha perso il ragazzo che amava e odia vedere un'altra attorno a lui (cosa che darebbe fastidio a tutti), solo che affronta la questione in modo sbagliato. Piuttosto che parlarne con Ashton, prova a demolire Mary. Ho scelto di renderli così proprio per aiutare la protagonista a capire che non poteva passare la sua vita a venir trattata male dagli altri, e infatti c'è stata proprio la rinascita del suo personaggio!

X: A proposito di Mary! Prima di tutto, devo ammetterti che è un peccato che non venga apprezzata, in quanto reputo che il lavoro su questa protagonista è assurdo! Avviene in lei una maturazione eccezionale, davvero! E - anche se già l'avrò fatto millemila volte - devo congratularmi con te per il finale scelto. Quanto è stato difficile far crescere Mary? Sei cresciuta anche tu un po' con lei? E, soprattutto, tu come ti saresti comportata alla fine, quando Ashton si mostra pentito?

MC: Diciamo che io la lezione di Enchanted l'ho imparata qualche mese dopo, con la relazione avuta nel periodo successivo. Mary si è comportata come vorrei comportarmi io molte volte e come avrei dovuto comportarmi altrettante. Non è facile per nessuno, alla fine. Ma dopo tutto quello che Ashton ha fatto, penso proprio che avrei fatto lo stesso. Era la cosa più giusta.

X: Hai nominato la tua relazione e ciò mi porta immediatamente alla tua storia che è impiantata nel mio cuore, per così dire ramificata: Heartless. Come hai avuto l'idea degli heartless robot? E l'evoluzione che hai dato alla storia era programmata o l'hai stravolta?

MC: Ho sempre voluto scrivere una storia ambientata nel futuro, dove ci fosse qualche invenzione tecnologica e moderna. Il culmine è arrivato con una puntata di Black Mirror; il fidanzato della protagonista moriva e lei lo "sostituiva" con una bambola che aveva il suo stesso aspetto e che tramite un server immagazzinava messaggi/video/file con lui, per potergli somigliare anche caratterialmente. Lì ho pensato di creare gli Heartless Robots! L'evoluzione non era programmata, assolutamente. All'inizio voleva basarsi più su cose positive; diciamo che è iniziata insieme alla mia relazione, e dato che agli inizi il ragazzo con cui stavo mi dava tanta felicità, volevo rendere Heartless felice. Quando poi le cose nella realtà si sono tramutate in estreme delusioni, anche Heartless ha subito una svolta drastica. Ma penso sia meglio così alla fine.

X: Quale scena ti ha ridato più forza mentre ne scrivevi e sei soddisfatta di ciò che è venuto fuori da questa storia?

MC: Io sono convinta che quando veniamo trattati male da qualcuno che per noi significa tanto, per quanto possiamo continuare a rimanere attaccati sperando di ricevere un trattamento migliore, ci sarà sempre una parte razionale in noi. Quella parte ci sussurra, in un angolino della nostra testa, cosa dovremmo fare/dire/pensare. Ci apre gli occhi, dicendoci "ehi guarda che non è così che devono andare le cose". Ogni parola di Luke era la mia vocina interiore e razionale; ogni sua parola rivolta alla Mary della storia io la scrivevo per indirizzarla a me stessa e ricondurla alla mia realtà. Quindi direi che è stato Luke a darmene un po'. Sono mediamente soddisfatta, ma avrei potuto fare di meglio!

X: Quindi è Luke il personaggio a cui ti senti maggiormente legata?

MC: In parte sì, ma anche Mary significa tanto. Alla fine lei è proprio me. Non sono solita dare alle Mary delle mie storie troppe caratteristiche in comune con me, ma lei racchiude proprio ciò che ho provato io in quei mesi

X: Perché hai scelto questo finale? Che legame possiedi con la morte di Liam e Luke?

MC: Quando ho iniziato la storia, volevo fare che Calum avesse lasciato Mary per una malattia. E, una volta morto, il suo cuore sarebbe stato trapiantato in Luke (contavo su una malattia al fegato o ai polmoni). Andando avanti, però sentivo sbagliato far vivere Luke e morire Calum. Volevo che Calum avesse lasciato Mary perché non la amava, non per altro. E quando è giunta la malattia di Liam, ho provato a scrivere un epilogo in cui Luke si riaccendeva e tornava a vivere. Avevo pure in mente di concludere la storia con la scena di Luke che si risveglia dopo il trapianto, con un cuore, Mary che gli chiede "come ti senti adesso che hai un cuore?" e lui che risponde "come se lo avessi sempre avuto". Ma non ce la facevo. Non mi piaceva proprio. Era giusto che Luke, alla fine, come prodotto tecnologico, adempisse al suo compito e si spegnesse lasciando che Mary potesse amare qualcuno di umano.

X: Hai scelto il finale esatto. Io l'ho amato (anche se lo saprai di già!) e mi ha fatta sentire parte della tua storia, il che qui su wattpad - per quanto mi riguarda - accade fin troppo di rado. Hai tutta la mia stima. Un'ultima domanda: hai accennato a Calum che molla Mary e mi pare giusto richiamare alla memoria Hailee (la ragazza di Calum). Le hai dato un carattere cortese e paziente, mi è piaciuto tantissimo! Perché questa scelta?

MC: Ti ringrazio! Ho scelto di renderla pacata perché alla fine non è colpa sua se Calum ha lasciato Mary; Hailee lo ha solo conosciuto mesi dopo la fine della storia. L'odio di Mary ("odio") era ingiustificato, perché Calum non l'ha tradita. Non la amava più e ha conosciuto dopo un'altra. Penso sia un comportamento comune odiare le "nuove ragazze" degli ex (se ci siamo ancora legate a loro), ma in realtà non ce n'è motivo. Quando un rapporto finisce, è giusto ne inizi un altro. Hailee capiva la situazione di Mary e ne stava fuori.

X: E' una visione matura ed io la condivido pienamente. Sei riuscita a creare una storia ove vi è una totale evoluzione di tutti i protagonisti e boh! Ti avrò annoiata ché dico le stesse cose. Ti romperò le scatole ancora per poco, promesso. Che rapporto hai con le tue lettrici?

MC: Ma no! Tra l'altro mi piacciono le tue domande, sei molto brava :) Bellissimo! Sarà che a furia di rispondere sempre ai commenti mi ricordo di molte di loro e alcune le ho anche riconosciute dal vivo, ma è un bel rapporto. Mi piace condividere con loro non solo le storie che scrivo ma anche momenti della mia vita sui social, e rimango sempre sorpresa dall'interesse che spesso mostrano nei miei confronti perché alla fine sono una ragazza comune come loro, e mi sembra strano pensare che possano interessarsi alla mia vita o a quello che faccio. Oserei dire che alcune di loro mi conoscono meglio di alcune persone che frequento dal vivo, e può sembrare sbagliato perché condividere la tua vita sui social non è sempre ben visto, ma a me piace. Io lo faccio con loro e loro lo fanno con me la maggior parte delle volte.

X: Ti ringrazio! E confermo il tuo rapporto con le lettrici: sei una delle poche. È la parte che piú ammiro di te. Hai progetti per storie future o sulla stessa resilienza che non includano farci piangere fino allo svenimento?

MC: Ahahahaha temo di no! Ma dietro ogni catastrofe c'è comunque il tentativo di "insegnare" qualcosa (es. Louis in Unknown Number o 24 floors). Il giorno in cui scriverò cose allegre sarà il giorno in cui il mondo sarà un posto più bello...

X: Vuoi ringraziare qualcuno prima che ci salutiamo?

MC: Ma io ringrazierei te per avermi voluta "intervistare" e per le belle domande!❤️

X: Sei dolcissima, Maria Claudia! Ti ringrazio. Sei tra le mie autrici di wattpad preferite e credo tu sia una persona meravigliosa. Ti auguro di crescere sempre di più e di raggiungere gli obiettivi prefissati. Grazie della chiacchierata che mi hai concesso!❤

MC: Grazie a te!❤️

Non conosco qualcuno su wattpad che non sia nemmeno una volta entrato in contatto con una sola delle fanfiction di Cucchiaia. Il suo processo di miglioramento è ancora in atto, ma nel suo stile semplice e stravagante, nei suoi modi di divenire insita alla storia e nelle sue trame originali, ritengo che Maria Claudia renda la letteratura odierna meritevole di essere definita mediatica.


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