Friends
«mamma stasera a casa vengono Emanuele e Luca!! » urla Lorenzo.
«bene, ovviamente gli farai conoscere America, io e Dylan usciamo!» risponde la madre.
«bene, ora mi tocca pure tenerti d'occhio»
«eh?! Mica mi scopo qualcuno?!»
«fidati, saranno loro a scopare te.» delicato lui. Mi fa l'occhiolino e se ne va.
Dopo circa un'ora torno in camera sua.
«a che ora vengono questi?»
«tra un quarto d'ora»
Vorrei arrabiarmi come una matta con lui perchè non mi ha avvisato, ma più lo guardo e meno sono le parole che vorrebbero uscire.
Vado in camera, prendo la mia maglia degli ARCTIC MONKEYS e me la infilo, sotto metto la mia gonna bianca. Sotto metto un paio di vans nere. Lego i capelli in una crocchia disordinata e applico un filo di eye-liner, in meno di dieci minuti sono pronta, appena in tempo per aprire a due trogloditi.
Scende Lorenzo.
«Emanuele, Luca, questa è la mia sorellastra America» dicr schifato.
«ciao» dico con un sorriso lanciando uno sguardo fulmineo a Lorenzo.
I tre idioti passano un'ora o di più insieme a...fare gli idioti.
Poi mi chiamano e vado.
«America ti va di giocare ad obbligo o verità?» chiede Luca.
Te pareva aò.
«mh, si»
«bene siediti»
siamo seduti intorno al tavolo, quando mi tocca rispondere a Lorenzo.
«obbligo o verità?»
«verità» rispondo per andare ,si spera, sul sicuro.
«quando hai perso la verginità?» porca troia. Tante domande dio santissimo! Inizio a sudare freddo, non so cosa fare, ma alla fine rispondo.
«io sono vergine..» rimangono tutti e tre a bocca aperta, poi scoppiano in una frahorosa risata per qualche minuto.
Mi sento male, offesa ed umiliata.
Il mio primo giorno qui va di merda.
Sento le lacrime calde e asciutte cadere, mi alzo e corro nel bagno. Chiudo la porta e mi lascio scivolare sul muro accasciandomi, successivamente, per terra. Passano una manciata di minuti quando bussano alla porta. Non so se rispondere o meno. Mentre decido bussano di nuovo.
«chi è?» la voce non esce, e per quello che esce ha un suono rotto.
«sono Lorenzo» l'imbarazzo si può sentire anche nelle parole.
«entra»
Si siede vicino a me e richiude la porta.
«allora ascolta, mi dispiace molto, non volevo -mi prende il mentro con l'indice e mi costringe a guardarlo- non immagina che, dio mio hai pur sempre 17 anni. Comunque, oltre questo incidente, noi DOBBIAMO cercare di andare d'accordo, diventiamo amici.
Amici, quella parola mi colpisce profondamente, e non so il perchè
Hola hola hola.
Ringrazio @NikiNikiDeianaDeiana per i complienti, sei un tesoro. commentate. -Fiona
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