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21.


Era passato un'anno, un'anno da quando Angelica aveva lasciato la colorata America per tornare nella grigia Milano, da quel giorno erano cambiate molte cose nella sua vita, il corso all'estero era stato il suo trampolino di lancio per farsi conoscere ancora di più nel mondo dello spettacolo italiano, aveva tagliato i capelli e si era fatta un tatuaggio, continuava a guardarsi allo specchio, il colore di quel vestito non la convinceva ma ormai era troppo tardi per cambiarsi, Daiana era sul pianerottolo che la aspettava impaziente, quel giorno infatti Cloe si sarebbe sposata, lei e Mohamed avevano organizzato un matrimonio semplice, intimo.
Le due ragazze arrivarono nel luogo della cerimonia, un grazioso giardinetto poco fuori Milano, qualche ora prima, per accertarsi che fosse tutto al proprio posto e per rassicurare la bionda che era nel pieno di una crisi isterica.

"Lo sapevo che non dovevo mangiare quella torta sabato, guardate quanto mi ha gonfiata" Scossi la testa sorridendole dolcemente.

"Sei perfetta stai tranquilla, a Mohamed piacerai tantissimo, ne sono sicura" Continuó per me Daiana.

"Grazie ragazze, non so cosa farei senza di voi, non vedo l'ora di sentire i vostri discorsi" Cosa avrei dovuto dirle? Che sicuramente l'avrei delusa? Avevo passato ogni singolo minuto di quella settimana a scrivere, ma come potevo parlare di amore se ormai da tempo avevo smesso di credere a questo sentimento così forte?
Nella confusione presi posto accanto a Daiana, aspettando euforica l'entrata di Cloe e quando mi voltai con lo sguardo verso l'arco di rose bianche gli occhi di Sami si scontrarono con i miei, un brivido mi percorse la schiena, era cambiato anche lui, si era tinto i capelli di un biondo platino e stringeva nella sua mano destra quella di una ragazza minuta che si trovava al suo fianco, bionda anche lei, con un fisico da copertina e un'abito elegantissimo, distolsi lo sguardo imbarazzata, in confronto a lei io non ero niente.

"Sono sicura che l'ha portata per farti ingelosire, non stanno davvero insieme" Mi confessò in un sussurro la rossa, avvicinandosi al mio orecchio destro, acconsentii ma cercai di non illudermi ancora di più, alla fine che cosa mi aspettavo? Che tutto sarebbe rimasto come prima della partenza? Lui era andato avanti e forse era arrivato il momento di andare avanti anche per me.

"Zia, vieni a giocare con me?" La serata procedeva nel migliore dei modi, avevamo bevuto ballato, riso e proprio nel momento in cui cercavo di recuperare le forze Rayan mi aveva fatto una proposta che non potevo proprio rifiutare, adoravo passare del tempo con lui.

"Certo, dove hai lasciato i giochi?"

"Nel capanno, questa mattina con papà ci siamo cambiati lì"

"D'accordo, andiamoli a prendere e poi torniamo qui" Arrivati accanto alla struttura mi accorsi che non eravamo soli, Sami era lì e sembrava salutare con due baci di circostanza la sua accompagnatrice, strinsi più forte la mano del bambino e dopo essermi fatta coraggio mi avvicinai al biondo, ma prima che potessi dire qualcosa Rayan mi spinse addosso a Sami chiudendo a chiave la porta, cercai con tutte le mie forze di aprirla, per salvarmi da quella situazione che era già di per se imbarazzante ma la maniglia sembrava come bloccata.

"È riuscito ad incastrare la porta"

"Che significa?"

"Quello che ho detto, chissà da quanto questa baracca è qui, si tiene in piedi per miracolo ma tu non te ne rendi conto perché vivi nel tuo cazzo di mondo perfetto" Mi sentii ferita, avevo scelto io quella location, durante la visita avevo immaginato più volte di essere la sposa, di fare la mia entrata dentro la serra, con il vestito bianco e i tulipani gialli in mano, avevo creduto addirittura, nonostante tutto, che potesse essere il posto perfetto anche per lui, lo avevo immaginato al centro ad aspettarmi con quel sorriso e quel suo modo di fare che mi mandava letteralmente in bestia, infondo quella struttura ci rappresentava più di qualsiasi altra cosa, anche noi eravamo in piedi per miracolo eppure non ci arrendevamo.

"Tu davvero pensi che per me sia stato tutto facile e divertente? Ti do una notizia, ti sbagli, ancora oggi continuo a lottare per realizzare il mio sogno, forse dovresti fare questo discorsetto alla biondina che ti stava accanto fino a due minuti fa, perché sai, non credo che lei sappia veramente cosa significhi faticare per ottenere qualcosa"

"Incredibile, adesso ti permetti anche di essere gelosa"

"Ti sbagli, io non mi permetto di fare niente, sei tu che ti presenti con una tipa qualsiasi al matrimonio della mia migliore amica"

"Ah quindi avrei dovuto chiederti il permesso? Questa è follia cazzo, quando eri in America non mi sembra che tu mi abbia consultato"

"Io, a differenza tua, quando ero in America non mi sono vista con nessuno"

"Nessuno" Ripetè lentamente, a bassa voce, prendendo posto a terra.

"Te la ricordi?" Continuò.

"Certo, come posso dimenticarla" Sussurrai abbassando le mie difese, sedendomi sulle sue gambe, portandolo ad alzare lo sguardo su di me.

"Da quel giorno scrivo solo canzoni da quattordicenne innamorato" Scosse la testa divertito, poi le sue dita accarezzarono prima i contorni del mio viso, passarono per le mie labbra e infine si posarono sulla mia scollatura, sussultai.

"Ho sognato questo momento ogni secondo della mia vita da quando te ne sei andata" Affermò affaticato come dopo una corsa, sfilandomi il vestitino celeste.

"Avresti dovuto fermarmi, proprio come dovremmo fermarci anche adesso" Dissi contraddicendomi subito dopo, quando iniziai a sbottonargli la camicia bianca che faceva risaltare ancora di più il colore olivastro della sua pelle, non mi rispose, portò semplicemente le sue labbra sulle mie, dando vita ad un bacio che infuocò ancora di più la situazione.

"Ehii ma dove eravate finiti?" Daiana ci venne incontro preoccupata non appena ci vide percorrere il lungo vialone che portava al luogo della festa.

"Tuo figlio ci ha chiusi dentro la serra" Pronunció Sami continuandosi ad abbottonare la camicia, la mia amica mi guardò sorridendo, ormai imbarazzata mi portai una mano tra i capelli.

"Cloe e gli altri stanno aspettando il tuo discorso"

"Si dille che sto arrivando" Sospirai per poi sedermi, cercando di pensare al più presto a qualcosa di sensato da poter dire.

"Tutto bene?" Mi chiese Sami sedendosi accanto a me, portando la sua mano destra sulla mia gamba nuda, accarezzandola delicatamente.

"Farò una pessima figura"

"Ma che dici, sono sicuro del contrario, dai forza, andiamo" Afferrai la sua mano alzandomi in piedi, gli occhi di tutti i commensali erano puntati su di noi, Amine mi passò il microfono sorridendomi, ricambiai il gesto per poi riscaldare la voce e iniziare a parlare.

"Quando ci siamo conosciute facevamo le medie, ricordo che il primo giorno ti sei seduta accanto a me e nella ricreazione mi hai offerto la tua merenda, da lì siamo diventate inseparabili forse è per questo che adesso mi fa strano non averti più intorno ma so che nonostante tutto tu ci sei sempre, mi hai aiutata anche dall'altra parte del mondo, quando tutto sembrava crollare.
Quando ho ricevuto quel messaggio con quella foto dell'anello sono stata più felice che mai e ammetto che è stata dura architettare la tua proposta di matrimonio e allo stesso tempo fare finta di non sapere nulla, sei molto persuasiva quando ti ci metti" Alzai lo sguardo, tutti avevano preso a ridere, guardai verso Sami, anche lui stava ridendo, aspettai il silenzio e poi ricominciai a leggere.

"Ho pensato tanto a come poter descrivere l'amore, fino a qualche giorno fa credevo di aver dimenticato cosa si prova ad avere le farfalle nello stomaco ma ora che vi guardo e che guardo la persona che più di chiunque altro mi fa battere il cuore posso dire di avere finalmente tutte le risposte, vi auguro il meglio ragazzi, vi voglio bene"

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