Ciao,

Se stai leggendo questa lettera è perché mi è successo qualcosa.

Allora... Da dove posso cominciare?...

Okay, ci sono. Inizio da principio.

Mi chiamo Valentina Allegri e ho 24 anni. Lavoro all'ospedale di Parigi e sono, mi correggo: ero fidanzata con Paulo Dybala.
Le mie famiglie sono quelle di Chiara e la squadra della Juventus.
Vivo con Chiara da quando avevo 14 anni.

Ti starai chiedendo come mai vero?

Bene. È il momento di raccontare tutta la verità. Non è per niente semplice, ma ci proverò comunque.

Il 15 settembre 2008 i miei genitori accompagnavano me e mio fratello Luigi, quattro anni più piccolo di me, a scuola; però nell'arco della giornata successe qualcosa.
Dovevamo partire per una vacanza per andare dai nostri amici a Riva del Garda.
Li aspettai un'ora fuori da scuola, ma non arrivarono mai. Finalmente vidi una macchina familiare: la BMW di zio. Era strano che venisse lui e quando salii in auto, capii che era successo qualcosa. Qualcosa di grave.
<Zio che succede?> gli chiesi vedendo ambulanza, vigili del fuoco e la polizia. <Perché giri di qua?! Io devo andare dritta> gli ordinavo. Sembrava non capire quello che dicevo.
Riuscii a vedere due auto distrutte e una delle due: l'Audi Q5 bianca lo stemma della Juventus nel retro.

Aprii la portiera e corsi verso le auto. Zio provò a fermarmi, ma invano e lo stesso valse per i poliziotti.
Poco distante dalle auto c'erano tre corpi coperti da dei teli bianchi.
Da uno usciva un braccio con un cane di peluche: era quello di Luigi. Gli alzai leggermente il telo e vidi che aveva il volto dimostrato. Lo stesso era per mamma e papà.
Rimasi lì, inginocchiata, con il peluche fra le braccia a piangere, piangere piangere.
Zio mi portò a casa sua dove mi attendevano zia e Chiara che appena mi videro corsero ad abbracciarmi.

Da quel giorno diventai un'altra persona: mi chiusi in me stessa e se la gente mi chiedeva qualcosa rispondevo incazzata, scontrosa. Smisi di giocare a tennis, di frequentare le amicizie, passavo intere giornate chiusa in camera a stringere il peluche e a piangere. Però nonostante tutto Alice e Mariam mi sono rimaste accanto, devo a loro se oggi sono un medico di successo.

In seguito scoprii che quello che aveva ucciso la mia famiglia si chiama Andrea Marini è uno stalker che si era accanito su di noi per non si sa che motivo.

Poi ho conosciuto te, l'uomo più importante della mia vita. La mia ragione di andare avanti, grazie a te ho scoperto cosa significhi amare, tu mi hai cambiato.

Però qualcosa, o meglio qualcuno, si è intromesso nella nostra relazione; quando ti ho lasciato sono stata costretta, avevo ricevuto una lettera anonima con scritto che se non ti avessi lasciato ti avrebbe ucciso.
Quel qualcuno ha un nome Andrea Marini.

Così ho inventato la balla di averti tradito, era l'unico modo per allontanarmi da te. Quel giorno avevo pensato di dirti che ero incinta del nostro bambino, ma non lo potei fare.

Però voglio che sappi una cosa: IO NON TI HO TRADITO, non potrei mai perché sei il padre del nostro bambino e perché TI AMO ALL'IMPAZZATA.

Prenditi cura del nostro bambino, amalo come hai amato me e non farti prendere dal panico, sarai un padre bravissimo e se non dovessi farcela da solo ti ricordo che puoi contare su mio zio, su Chiara, su tua madre e i tuoi fratelli, su tutta la squadra.

Ti amo Paulo Dybala.

Addio amore mio,

Tua Valentina (Lova)

P. S. So che i primi tempi ti sembrerà impossibile anche solo pensarlo, ma devi andare avanti, devi ricostruiti una famiglia, sposarti, vivere la tua vita. L'unica cosa che ti chiedo (nell'eventualità della mia morte) è di raccontare a nostro figlio la verità  sulla mamma, non solo che era la nipote di Massimiliano Allegri, ma anche il lavoro che svolgeva, i viaggi in Africa e tutte le cose che vorrai tu.