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QUANDO LA CURIOSITA' È TROPPA

CAP. 7
QUANDO LA CURIOSITA’ E’ TROPPA

-Ciao Raven!- la saluto sorridendole ancora un po’ trafelato.

-Charles!- mi butta le braccia al collo e mi stringe forte. Devo esserle mancato parecchio!

-Mi sei mancato un sacco!- mi dice senza mollarmi, intanto sento dei passi dietro di noi, deve essere di sicuro Erik.

Probabilmente è curioso di sapere chi sia Raven, e non può neppure immaginare dello scherzetto che tra poco metteremo in scena io e lei…

-Mi sei mancata anche tu- le rispondo, dandole un lieve bacio sulla guancia.

-Resta il fatto che sei uno stupidone. Non hai risposto a nessuno dei miei messaggi!- solo adesso mi rendo conto che il mio telefono sta ancora dentro qualche scatolone che non ho finito di sistemare.

-Scusami Raven, devo averlo lasciato da qualche parte dentro uno degli scatoloni…-

-Come immaginavo!- mi sorride sarcastica.  E’ della ferma convinzione che io non sappia minimante badare a me stesso, lei non sa affatto che se non fosse stato per il mio spirito di sopravvivenza, mi avrebbe trovato dentro una camera d’ospedale per colpa di Erik!

Raven decide finalmente di staccarsi da me appena vede Erik che nel frattempo si è messo una maglietta azzurra. E’ seduto sul bracciolo del divano del salotto e batte per terra un piede. Dall’espressione del suo volto sembra quasi…infastidito. Molto probabilmente perché mia sorella ci ha…come dire…interrotti?

-Molto piacere, sono Raven!- gli sorride porgendogli la mano.

Erik la fissa un po’ nervoso spostando velocemente lo sguardo verso di me. Eh, no, mio caro amico, non ti dirò chi è veramente Raven, lascerò che lo scoprirai da solo, a tempo debito! Voglio vederti ribollire dalla rabbia visto che sembri così tanto geloso!

-Erik…- è l’unica cosa che le dice.

-Devi essere quello che si fa chiamare “lo squalo”, vero?- fa solo un debole accenno con la testa e piomba il più imbarazzante dei silenzi. Vorrei ridere, ma è meglio sistemare la situazione.

-Raven, hai fatto colazione? Noi stavamo per farla poco prima che arrivassi tu!- con l’ultima frase lancio una breve occhiata a Erik. E’ davvero incazzato. Tiene i pugni chiusi e mi chiedo chi in questo momento lo sta fermando dal pestarmi di botte. Nonostante questo, la situazione inizia a piacermi sempre di più. Per una volta da quando ci conosciamo, quello ad avere la situazione in pugno sono io, e l’occasione non voglio lasciarmela sfuggire!

Siamo in cucina. Ho preparato per mia sorella del thè caldo come piace a lei e mi ci sono seduto vicino sorseggiando il mio latte e dando una letta fugace al mio libro che sto tentando di leggere senza successo per via della parlantina di Raven che non fa altro che blaterare circa la sua nuova scuola e le sue amicizie.

Né io e né Erik la stiamo ascoltando, anzi, quest’ultimo da quando ci siamo seduti non fa altro che guardarmi con astio. Ora sta masticando una brioche con avidità senza smettere di fissarmi. La situazione si fa ancora più pesante quando mia sorella mi stringe una mano e mi guarda con occhi dolci.

-Charles, che ne dici di uscire oggi pomeriggio? Scommetto che in tutti questi giorni sei stato chiuso in casa ad annoiarti!- beh, annoiarmi non è il termine migliore, ma facciamo finta che sia così…

-Devi perdonarlo, non è di gran compagnia questo stupidone!- dice rivolgendosi a Erik che ci guarda decisamente schifato.

Strabuzza gli occhi quando mi abbraccia da dietro come ha fatto esattamente solo qualche decina di minuti fa…

Oh Erik, dovresti vederti! Non so chi mi trattenga dal ridere a squarciagola.

Sta per darmi un bacio sulla guancia, quando Raven si blocca e inizia ad urlare, nello stesso momento sul viso di Erik compare un ghigno.

-Dio mio Charles, cos’hai al collo?!?!-

Merda.

Possibile che quando tutto fila liscio come l’olio, debba poi sempre andare tutto storto?!

In preda al panico cerco di prendere tutta la calma che ho in corpo e di trovare una scusa quanto meno credibile, che  faccia staccare il suo sguardo dal mio collo.

-Ecco, Raven, posso spiegare!- ma niente! Non si stacca, è del tutto concentrata nello studiare quelle chiazze rosse sulla mia pelle…mi sento morire, non mi sarei mai immaginato che la situazione precipitasse in questa maniera!

-Sembrano…sì…sembrano MORSI!!!- Erik non riesce a trattenere una debole risata, e il suo ghigno aumenta all’aumentare della mia angoscia; non so cosa dire, sono del tutto sconvolto e oltremodo imbarazzato!

-No, ma che dici…- con voce incrinata dico la prima scusa che mi viene in mente: -è solo un’allergia!- sì, allergia da “squali”…

Mia sorella mi guarda leggendo chiaramente sulla mia faccia che ho detto una cazzata. Di sottofondo si sente Erik che osserva ridendo la scenetta davanti a sé. Lo vorrei strozzare, giuro!

-Tu c’entri qualcosa per caso?- si volta verso Erik con espressione decisamente indagatrice.

Perfetto! Quando Raven diventa curiosa nessuno è in grado di fermarla!

-Cosa vuoi che ne sappia io di quello che combina il tuo…fidanzato…- scandisce con tutta l’acidità possibile l’ultima parola, mentre mi guarda con astio.

Raven osserva prima me e poi di nuovo lui. Passa un istante che sembra infinito prima che riprende la parola. Io oramai mi sono scordato di come si faccia a parlare per quanto sono agitato.

-Io e Charles siamo fratelli…- Erik dopo questa “rivelazione” sembra di botto rilassarsi. Allora eri davvero geloso di me? Sei davvero una sorpresa continua…

-Che cosa combinate qua dentro voi due?- chiede, come se ci avesse visto in situazioni decisamente compromettenti, e io se potessi sprofondare lontano da qui, lo farei davvero. Anche Erik sembra preso alla sprovvista e mi guarda come si guarda qualcuno a cui cercare aiuto! Ma qui l’unico che ha davvero bisogno d’aiuto sono io, che sono la vittima di tutto questo!

Quando oramai il silenzio inizia a farsi pesante, d’improvviso suona il telefono di Erik. Sembra per un attimo indeciso se rispondere o meno, come se per un tratto si fosse dimenticato come diamine si usi un cellulare. Mi dà un’ultima occhiata e poi risponde.

-Emma?- solo un nome.

-Emma mi senti?- ancora quel nome.

Inizio a sentirmi strano.

Inizio a chiedermi chi diamine sia la ragazza che ha appena chiamato Erik.

Inizia a crescere in me una strana sensazione. E’ curiosità ma allo stesso tempo rabbia.

Che sia gelosia?

Raven si accorge del mio repentino cambio d’umore. E’ davvero l’unica persona in grado di leggermi dentro e di accorgersi quando veramente qualcosa non va.

-Che ne dici di farci due passi, fratellone?- mi chiede sorridendo e io sì, ho bisogno decisamente di prendere una boccata d’aria fuori!

Ho bisogno di uscire da questa casa!

Ora!

-D’accordo- le dico sorridendo.

L’unica cosa che spero in cuor mio è che non mi faccia domande imbarazzanti…anche se conoscendola, sarà difficile poter deviare l’argomento per molto.

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