NON SOLO ODIO (parte due)
CAP. 5
NON SOLO ODIO (Seconda Parte)
La chiacchierata post lezioni con Hank è durata molto di meno rispetto e ieri. Tutta colpa di Erik e del suo pranzo che sono costretto a preparargli!
Nonostante la voglia che ho di farmi sbattere da lui in tutti i modi, lo considero un emerito pezzo di merda, prepotente e con manie di persecuzione. Eppure…nonostante questo…mi piace, mi piace, mi piace da morire…
Ho finito di mangiare e di sistemare la cucina. Quello stupido ha deciso di non presentarsi a pranzo e stavolta sono davvero incazzato.
“Razza di cretino, allora è così, eh?” sbuffo prendendo il suo piatto di pasta nel frigo, sentendomi preso in giro per l’ennesima volta. Sento la porta d’ingresso aprirsi e mi fiondo all’entrata. Guardo fisso negli occhi di Erik il quale accenna un sorriso divertito.
-Oggi ho cucinato, sai?-
-Ho pranzato fuori…- mi risponde tranquillo.
-Senti, ma che problema hai?- sbotto esasperato. La mia pazienza ha un limite che è stato superato da un pezzo.
-Non parlarmi in questo modo…- mi dice Erik mentre che va nel suo appartamento lo seguo e lo fermo prendendolo per un braccio.
-Giusto perché tu lo sappia, per stasera ci sono SOLO gli avanzi per te!- si mette a ridere avvicinandosi di poco a me.
-Sai che ti dico? STICAZZI…- si volta e mi sbatte la porta in faccia.
La rabbia mi sale ancora di più rendendomi conto che è già la seconda volta che succede una cosa simile. Vorrei entrare nel suo appartamento e dargli un pugno in faccia, ma mi trattengo. Non sono per la violenza.
La serata passa in fretta. Ho deciso di fare cena in camera mia in compagnia della TV. E’ da questo pomeriggio che non esco da qui, deciso più che mai di non vedere quella faccia da cazzo di Erik, dopo oggi poi! Giuro, questa me la lego al dito! Per sicurezza ho anche chiuso la porta a chiave per evitare che possa entrare come ha fatto questa mattina.
Basta così…almeno per oggi.
***
Sono le 3 di notte, ma non riesco a dormire. E’ da quando sono in questa benedetta casa che non chiudo occhio. Eppure almeno stasera dovrei approfittarne, visto che Erik non ha organizzato l’ennesima festicciola.
Ma niente!
Non riesco a chiudere occhio.
E’ inutile negarlo.
Sto pensando a Erik.
A tutte le volte che i nostri corpi si sono toccati e a tutte le volte che le nostre labbra stavano per unirsi. Nonostante tutte le nostre “divergenze” il suo carattere forte e il suo fisico mi attraggono brutalmente.
Decido di alzarmi e bere un bicchier d’acqua dandomi un paio di volte dello stupido per tutte le mie inutili fantasie perverse che ho immagazzinato su me e Erik.
Ma passare un anno scolastico tranquillo era chiedere troppo? Evidentemente sì.
In mezzo al buio dell’appartamento, noto una debole luce provenire proprio dalla cucina. Non mi serve accendere le luci per arrivarci; oggi c’è la luna piena e le ampie finestre rilasciano una gradevole penombra.
Appena arrivo in cucina noto Erik che sta sorseggiando il suo inseparabile succo di frutta all’arancia. Porta addosso solo i boxer e in effetti è la prima volta che lo vedo così…
-Erik…- gli dico piano mentre mi avvicino.
-Charles…- un’altra cosa che adoro di lui è il timbro della sua voce, mi fa sciogliere, quando mi parla non riesco a capire più niente…è davvero magnetico.
Mentre mi perdo di nuovo nelle mie fantasticherie, inciampo senza volerlo contro una sedia. Ma è possibile che non me ne capiti una giusta?!
Mi ritrovo mio malgrado afferrato dalle braccia forti di Erik, completamente appoggiato a lui col viso contro il suo petto caldo e profumato di quell’aroma alla menta che riconoscerei tra mille.
-Dovresti far attenzione a dove vai, imbranato…- mi sussurra all’orecchio. Siamo ancora appiccicati e non credo che Erik abbia intenzione di mollarmi e io stavolta voglio approfittare di questa situazione da sogno.
Sento un suo braccio scendere lungo la mia schiena cingendomi per la vita esattamente come è successo stamattina; inizio a respirare a fatica quando con l’altra mano passa le sue lunghe e affusolate dita tra i miei capelli per poi inclinare leggermente la mia testa verso sinistra. Mi guarda assorto, e i suoi occhi azzurro-grigi si illuminano nella penombra e il suo lieve sorriso si incastra dentro ai miei occhi.
Inizia a baciarmi lentamente il collo per poi iniziare a leccarlo e a succhiarlo. Mi sento morire e bruciare dentro, iniziando ad ansimare seriamente quando i suoi denti aguzzi iniziano a mordere sempre più forte ogni centimetro del mio collo. Sento la testa esplodermi, adoro questa terribile e frustrante sensazione, e la voglia che ho di baciarlo si fa sempre più seria e pulsante dentro di me.
Intanto Erik continua a fare di me ciò che vuole e stringendomi sempre più forte, inizia a succhiarmi sempre più voracemente la mia pelle…sono sicuro che tutto questo lascerà il segno, ma non mi importa, voglio che faccia di me ciò che vuole, per stanotte voglio dimenticare tutte le nostre discussioni e perdere completamente la testa, lasciandomi andare alle voglie del momento, che Dio mio, sono davvero tante.
Decido di spingerlo contro il frigorifero e di e di appoggiare una gamba tra le sue cosce iniziando poi a strusciarmi oscenamente contro di lui gemendo sempre di più. Erik a questa mia reazione gli scappa una piccola risata e inizia a salire lungo il mio collo per poi lasciare altri baci sul mio viso oramai surriscaldato dal desiderio.
Nonostante la mia vista che si annebbia sempre di più, lo vedo sorridere, come mai l’avevo visto. E’ un sorriso caldo e sincero…è davvero meraviglioso.
Perdo un battito quando Erik inizia a baciarmi, finalmente! E’ un bacio lento e davvero molto lungo, le nostre lingue si uniscono si cercano e le nostre salive si mischiano facendomi tremare letteralmente le gambe. Con delicatezza mi lascio spostare dalle braccia forti e sicure di Erik, lasciandomi appoggiare con le spalle lungo il freddo frigorifero. Il caldo del mio corpo si unisce al freddo oggetto dietro di me e al tepore umido delle labbra di questo ragazzo che non finirei mai di mordere e leccare come sto facendo in questo momento.
Mentre ci stacchiamo per un attimo, Erik infila una mano dentro i miei boxer prendendo il risultato di tutte le mie frustranti emozioni iniziando a muoversi su e giù, prima molto lentamente e poi sempre più veloce. Mi lascio toccare e plasmare come più gli piace lasciando ad ogni movimento che accompagno a mia volta con movimenti sinuosi del bacino, sospiri e gemiti sempre più forti aggrappandomi sul suo collo.
-Ma quanto sei rumoroso- mi sussurra all’orecchio prima di baciarmi intensamente. Io sorrido mentre lo bacio, sono davvero felice in questo momento. Una cosa simile non mi era mai capitata e desidero che questa sia la prima di una lunghissima, ma che dico, infinita serie di volte.
La voglia si impossessa di me definitivamente quando anche la mia mano si dirige dentro i boxer di Erik iniziando ad accarezzare il suo lungo membro duro, ripetendo le stesse azioni che ha usato con me. Lo sento tremare per un attimo, e man mano che i miei tocchi si intensificano con i suoi, mi bacia sempre di più mordendomi con una forza esasperata.
Sospiriamo insieme, gemiamo insieme e insieme veniamo esausti e sudati.
Ci stacchiamo un po’ appoggiandoci fronte contro fronte, ansimando ancora.
-Ma non mi odiavi una volta?- la voce rauca di Erik mi manda definitivamente in tilt il cervello e a malapena riesco a trovare la forza necessaria per rispondergli.
-Ti odio ancora…- gli rispondo quasi ridendo, facendo ridere anche lui.
E mi bacia ancora, ancora e ancora.
Sta per staccarsi davvero quando riesco a fermarlo e con uno scatto fulmineo gli butto nuovamente le braccia al collo.
-Continuiamo…- gli chiedo al massimo dell’eccitazione.
-I bravi ragazzini dormono a quest’ora, Charles.- mi risponde dolcemente accarezzando con un dito le mie labbra pulsanti per tutti i morsi ricevuti.
Decide davvero di andarsene, lasciandomi appoggiato per un fianco mentre lo osservo andarsene e poi fermarsi sullo stipite della porta, regalandomi un altro sorriso meraviglioso.
-Buona notte Charles.-
-Buona notte Erik.-
Questa notte non la dimenticherò mai.
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