~Allora, ho pensato di dare un inizio sensato a questa storia, un qualcosa di fantascientifico che permetta al protagonista, cioè io, di entrare dentro i cartoni e i film, assumere sembianze, abilità consone e altro, qualcosa che quindi leghi il mondo reale con quello dentro lo schermo. Iniziamo!~

Era un normale giorno di primavera. Stavo camminando per i fatti miei nel grande e bellissimo parco della mia città. Dovevo raggiungere degli amici che mi stavano aspettando dall'altra parte dell'entrata del parco, perciò dovevo fare circa mezzo chilometro a piedi. Il sole era appena tramontato ed io camminavo lentamente con lo sguardo rivolto verso il cielo, a guardare le prime stelle che comparivano.

Dopo un paio di centinaia di metri e una decina di minuti trascorsi a camminare, vidi nel cielo apparire una bellissima cometa. Ma dopo pochi secondi venni preso dall'ansia, poiché mi accorsi che curvò all'improvviso e cominciò a dirigersi nella mia direzione, verso il parco. Una grossa palla infiammata di uno strano fuoco celeste stava per cadere a pochi metri da me, massimo una cinquantina. Quella poca gente che c'era era nel panico.

Mi misi dietro una roccia per proteggermi dall'onda d'urto che avrebbe provocato e da eventuali detriti che avrebbe sparso in giro ad una velocità pari a quella di un proiettile. Lo sentii schiantarsi, provocando un forte frastuono e una forte folata di vento. Dopo un minuto di caos, la situazione si calmò e uscii dal mio "nascondiglio". Erano scappati tutti, tranne io. Mi avvicinai lentamente verso il cratere che quella meteora aveva provocato.

Lì, in mezzo al fumo che ormai si era quasi del tutto diradato, vidi uno strano oggetto che emanava una luce azzurra. Allungai lo sguardo. Era uno strano cubo di un metallo color argento, che però mostrava sulla sua superficie delle strane fessure da cui usciva quella luce azzurra.

L'ipotesi più sensata fu, ovviamente, che si trattasse di un oggetto alieno. Lentamente allungai la mano e lo presi. Non fece nessun movimento strano, semplicemente la sua luce continuava a pulsare lentamente. Ad un certo punto però cominciò a fluttuare e a cambiare forma. Divenne dei strani cubetti volanti che seguivano i movimenti della mia mano (tipo una scena su Transformer 4 - minuto 2:30 del video).

Ero sorpreso e affascinato, non vedevo l'ora di scoprire tutti i segreti di questo oggetto. Mi ricordai che, però, dovevo ancora raggiungere i miei amici, che probabilmente erano preoccupati per me. Infatti vidi diverse chiamate perse sul mio telefono. Li richiamai subito per riferire loro che stessi bene. Furono sollevati, come potei notare dal loro tono di voce, che mi fece capire anche quanto fossero tristi e preoccupati prima. Mi dissero che avevano visto da lontano quel meteorite schiantarsi e che erano molto preoccupati siccome non rispondevo, poi mi dissero di raggiungerli velocemente.

A quel punto pensai cosa fare con quell'oggetto alieno, se fosse stato meglio nasconderlo o farlo vedere a tutti. Decisi di nasconderlo, ma non sapevo dove. Pensai di metterlo in tasca, ma ovviamente non ci entrava. Però, nel momento in cui pensai di metterlo lì, il cubo si rimpicciolì, permettendomi di nasconderlo. Allora capii che era anche piuttosto intelligente, che non era un semplice oggetto. Perciò, con un sorriso, mi diressi verso i miei amici.

Dopo qualche minuto arrivai e tutti ne erano felici. Passammo tutta la serata insieme, senza che scoprissero del cubo, fino a quando non tornammo a casa, verso le 10 di sera. Tornato a casa nascosi ancora meglio quell'oggetto, che decisi di chiamare Cube, e andai a letto. La mattina dopo lo tirai fuori velocemente e lo misi sul tavolo. Non vedevo l'ora di capire cosa facesse e di scoprire tutte le sue potenzialità.

Lo presi e pensai a lungo a come potesse funzionare. Probabilmente si collegava al cervello, ai pensieri. Pensai che potesse essere un'arma, e mi venne in mente l'immagine di una spada. A quel punto, con mia sorpresa, si trasformò velocemente in una spada. Ormai avevo capito come funzionava, ed ero esaltato; avevo un'arma incredibile nelle mie mani. Ma ancora non sapevo cosa mi avrebbe permesso di fare in futuro, le vicende che avrei vissuto grazie a lui...