3. La migliore amica
«Credi che Matteo possa ingelosirsi?»
«Penso di no Chià, Luca è solo un amico!»
«Io sono la tua migliore amica...»
«Dove vuoi andare a parare?»
«So guardare i tuoi occhi, so ascoltare e capire ciò che non dici: le tue guance si colorano ogni volta che mi racconti di quanto è gentile e premuroso con te.»
«In amicizia... - fa un attimo di pausa - Ok... Luca forse è più gentile di Matteo, ma stiamo affrontando un brutto periodo.» i suoi occhi si spensero un poco a quelle parole come se dirlo facesse tanto male quanto viverlo. Perché faceva male. Male all'anima.
«Ei ei! Niente musi lunghi! Oggi è la festa degli amici: vietato pensare a cose brutte.»
Chiara è fantastica, in ogni momento sa come migliorare anche le situazioni perfette.
«e vieni qui... Abbracciami.»
Com'è bello stringere a sé una persona che sai ti ama con tutto il cuore, non ti giudica, è sempre lì per te e con te: lei è tutto questo e molto altro.
Sara prova per lei sentimenti difficili da esprimere che si erano accresciuti e rafforzati nel tempo (avevamo 18 anni entrambe ed erano amiche ormai da 10 anni!). Si dice che le amicizie più importanti siano quelle delle superiori: cavolate! Sara aveva trovato l'amica perfetta molto tempo prima e non l'avrebbe mai e poi mai rimpiazzata con le sue compagne di classe, ad esempio.
Entrambe amavano differenziarsi, ma non per apparire alla moda o per farsi guardare... Semplicemente loro erano diverse dagli altri.
Gli opposti si attraggono, in questo caso, ma loro non avevano bisogno di apprezzare le stesse cose: semplicemente erano al fianco dell'altra a condividere ogni singolo sorriso ed ogni maledetta lacrima per la gioia di regalare e ricevere felicità. Uno scambio continuo di emozioni che evolveva in chiacchierate lunghe chilometri o in silenzi assordanti che non avrebbe capito nessun altro se non loro; un gesto, uno sguardo bastavano a decifrare l'umore dell'amica.
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