Capitolo 18
Un minuto di silenzio per gli Zouis.
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La porta si aprì, rivelando Harry e Louis. "Elsah!" Urlò Louis.
Le braccia di Louis erano avvolte attorno al corpo di Harry, mentre sosteneva il suo peso, e gli occhi di Harry erano socchiusi, come se non fosse del tutto sveglio.
Elsah si avvicinò a loro, un'espressione di terrore sul suo viso mentre guardava i due ragazzi. "Cosa sta succedendo?" Entrò in panico, i suoi occhi analizzarono il corpo esausto di Harry. "Cosa gli è successo? Sta bene? Cosa è successo?"
Poggiò le sue mani sulla spalla di Harry, cercando di ricevere una risposta, ma lui gemette soltanto, i suoi occhi chiusi; stava perdendo i sensi.
"Harry?" Strillò Elsah, preoccupata. Vedere Harry completamente incosciente, con la pelle arrossata, e con il sudore che scendeva sulla sua pelle, le fece venire da vomitare.
"Portiamolo sul divano!" Domandò Louis, sorpassando Elsah.
Lei annuì, seguendolo subito dopo, ed affrettandosi il più velocemente possibile verso il divano a i cuscini che lo decoravano. "Qui!"
Louis lo fece sdraiare sul divano, il braccio di Harry cascava libero lungo il bordo del divano. "Sta succedendo di nuovo, ha di nuovo quel malore che continua a venirgli. L'ho trovato nel mio appartamento mentre vomitava, sul punto di svenire," spiegò Louis.
"Cosa sta succedendo qui?" Zayn spuntò nel salotto, uno spazzolino nelle sue mani, e del dentrifricio nella sua bocca. I suoi occhi si spalancarono alla vista di Harry, ma poi si strinsero, non appena videro un demone sconosciuto in casa sua, vicino ad Elsah. "Ma che cazzo?"
Ma nessuno prestò attenzione a Zayn - tutti stavano cercando di capire cosa stava succedendo ad Harry.
Harry si lamentò di nuovo, i suoi occhi verde scuro si aprirono momentaneamente. Si guardò intorno, mentre ansimava per dell'aria pulita, prima di fermarsi su Elsah, che si trovava davanti a lui, guardandolo con terrore e preoccupazione.
Tutto ciò che riuscì a dire Harry fu il suo nome, "Elsah?"
Quando capì che fosse davvero lei, entrò immediatamente in panico, dimenandosi sul divano ed alzando una mano come per dire "fermati."
"Louis!" Urlò Harry, la sua voce piena di rabbia, nonostante la sua debolezza. "Ti avevo detto di non portarmi qui, non voglio prendere il suo -"
Quando Louis lo ignorò, Harry ritornò a guardare Elsah, la quale sembrava un piccolo cervo illuminato dai fari di una macchina, i suoi occhi colmi di preoccupazione.
"Elsah, ascoltami." La implorò, tossendo. Portò una mano davanti la sua bocca per continuare a tossire, ma una volta allontanata la mano, quest'ultima era macchiata di sangue.
"Harry," si accovacciò accanto a lui, afferrandogli i polsi. "Stai di nuovo tossendo sangue. Oh mio Dio, Harry, ti prego -"
"Ascoltami," la implorò, aggrappandosi al braccio di lei con la mano pulita. "Per favore, Elsah, non farlo -"
"Elsah, vai nella tua camera!" Urlò Zayn, allontanandola da Harry e dal demone. Zayn era completamente terrificato da ciò che stava succedendo, terrificato dalla vicinanza di Elsah ad un demone, qualcuno che avrebbe potuto facilmente mettere fine alla sua vita se avesse scoperto che era un Half.
"Zayn, lasciami stare!" Allontanò il suo braccio dalla stretta di Zayn, ritornando da Harry, che stava di nuovo tossendo violentemente.
"Chi cazzo sei tu e perché sei qui? Vattene via! Fanculo!" Zayn urlò contro il demone, allontanando di nuovo Elsah da Harry e mettendosi davanti a lei con le braccia aperte, per difenderla dal demone.
Il cuore di Zayn stava battendo ad un ritmo allarmante, e i suoi occhi erano in fiamme, mentre si concentrava sulla minaccia che questo demone rappresentava non solo per lui, ma anche per la sua migliore amica. Ma avrebbe marcato il suo territorio, assicurandosi che non facesse del male ad Elsah.
Zayn era pronto ad attaccare il demone, i suoi occhi castani fissi sulle sue ali grandi e nere. Non lo avrebbe lasciato avvicinare ad Elsah - a costo della sua vita.
"Zayn!" Elsah afferrò il braccio di Zayn, facendolo indietreggiare. "È solo Louis, lascialo stare!"
"Cosa?" Disse ansimante, mentre il suo sguardo si spostava dal demone ad Elsah e poi di nuovo sul demone.
"Non preoccuparti," lo rassicurò Elsah, esasperata. "Lo conosco. Si chiama Louis; non vuole farmi del male."
Gli occhi di Louis, neri come l'oscurità della notte, si strinsero alla vista dello strano umano davanti ad Elsah, chiedendosi chi fosse, e cosa ci facesse a casa di Elsah.
Approfittandosi della momentanea confusione di Zayn, Elsah riuscì a ritornare accanto ad Harry, il quale stava cercando di non chiudere gli occhi mentre si asciugava il sudore dalla fronte. La sua maglia era completamente inzuppata di sudore, rimanendo attaccata al suo corpo surriscaldato.
"Elsah," la chiamò dolcemente, prendendo le mani di lei nelle sue; lei annuì per farlo continuare.
"Non darmi più. . .non darmi più il tuo sangue. Neanche un po', niente." Disse il più duramente possibile mentre cercava di rimanere sveglio. La sua voce era debole, e i suoi occhi vedevano tutto sfocato mentre il suo stordimento peggiorava.
"Non posso prometterti -" Iniziò a dire Elsah, ma lui la interruppe.
"No, Elsah! Sono. . .serio. Io. . ." Cercò di parlare, le sue mani finirono sulla sua gola come se stesse soffocando le sue parole. "Non. . .non darmi niente. Finirai per morire. . .dissanguata."
Sbatté le palpebre un paio di volte, i suoi occhi ruotarono all'indietro, prima di chiudersi completamente; era svenuto.
"Oh, porca puttana," Louis spinse via Zayn, che si trovava davanti a lui, avvicinandosi ad Elsah.
Elsah poggiò una mano sulla fronte di Harry, trasalendo per quanto bollente fosse la sua pelle. "Vado a preparare la vasca per fargli fare un bagno freddo!" Disse, pensando ad un modo per abbassare la sua temperatura.
Non appena Elsah arrivò in bagno, sbatté la porta dietro di lei - non era una cosa che faceva spesso. Ma andava di fretta, ed aveva paura che la febbre lo avrebbe ucciso se non avesse fatto qualcosa, così si diede frettolosamente da fare, tirando via la tenda della vasca ed aprendo l'acqua.
Mise la sua mano sotto il flusso dell'acqua per assicurarsi fosse fredda, prima di girarsi e ritornare nel salotto - ma Louis aveva già portato Harry in bagno, e sia lui che Zayn erano in piedi davanti la porta.
"Oh, veloce, portalo nella vasca! Ho una borsa di ghiaccio nel freezer - possiamo usare quella!" Elsah ordinò Louis - non era nella sua natura dare degli ordini. Normalmente, non avrebbe mai ordinato a qualcuno di fare qualcosa - avrebbe chiesto educatamente, e se loro avessero rifiutato, avrebbe accettato la cosa. Ma non ora, non questa volta.
Zayn spalancò la bocca, sorpreso, guardando la Elsah che lui pensava di conoscere da anni - questo era un lato di lei che lui non aveva mai visto, quindi rimase stupito.
Louis sorpassò Elsah, con il peso di Harry su di lui, mentre Elsah usciva di corsa dal bagno per andare in cucina.
Grazie al sangue che scorreva nelle sue vene, aveva la capacità di correre molto più velocemente rispetto agli umani, quindi arrivò in cucina in pochissimi secondi.
Aprì rapidamente il freezer, i suoi occhi si fermarono sulla borsa di ghiaccio che aveva comprato non molto tempo fa, per non dover più preparare il ghiaccio con i soliti contenitori per il ghiaccio. Inizialmente, aveva pianificato di usare il ghiaccio per le sue bevande - ma ora, era apparso utile per una questione del tutto differente.
Quando tornò in bagno, i vestiti di Harry erano già stati poggiati a terra, e Zayn e Louis lo stavano aiutando ad entrare nella vasca.
Gli occhi di lei si fermarono su Harry, rimanendo terrificata. Tutta la sua schiena era ricoperta da ustioni e tagli - non aveva mai visto una cosa del genere. Tutte le volte che lo aveva aiutato a togliere i vestiti e a metterlo sul divano, lui si era sempre sdraiato di schiena, quindi lei non aveva mai avuto l'occasione di vederla. Aveva visto i tagli e i lividi sul suo braccio, sulle sue spalle e sulle sue gambe - ma la sua schiena - era conciata persino peggio.
Ma ora che aveva visto le bruciature e i lividi sulla sua schiena, insieme ai tagli profondi sulle sue braccia, gambe, spalle e petto, causati dai Rivenditori Di Sangue, fece un passo indietro, provando compassione per lui.
"Oh mio Dio," disse a bassa voce, i suoi occhi colmi di umidità mentre il suo cuore doleva per lui. Chissà quanto ha sofferto, pensò.
"Elsah, esci da bagno," Zayn afferrò la borsa di ghiaccio dalle sue mani. "Ti prego," aggiunse più dolcemente. Non voleva essere maleducato - era solo che non si sentiva a suo agio con Harry completamente nudo nella vasca, e voleva evitare che Elsah lo vedesse.
Elsah esitò per un momento, e poi scosse il capo. "No, Zayn, non posso -"
Louis sbuffò e prese il ghiaccio dalle mani di Zayn, aprendola e gettando il contenuto nella vasca.
"Elsah," la supplicò Zayn. "Possiamo andare un attimo fuori a parlare?"
"Zayn, lui sta male -"
"Solo due secondi!" La implorò Zayn, i suoi occhi colmi di disperazione - avrebbe fatto di tutto per far uscire Elsah dal bagno. "Ti prego, Elsah, ti prego?"
Una parte di lei voleva restare per assicurarsi che Harry stesse bene, e l'altra parte di lei voleva andare fuori a parlare con Zayn. Harry stava male, ma Zayn sembrava così turbato. I suoi occhi erano spalancati, un'espressione preoccupata sul suo volto.
Alla fine, Elsah si arrese, sentendosi in colpa per aver trascurato Zayn. Uscì dal bagno, e Zayn la seguì subito dopo, rallegrandosi per questa sua piccola vittoria.
Zayn si poggiò contro il muro, fissando Elsah dalla testa ai piedi prima di aggrottare la fronte. "Elsah -" Si fermò, cercando di contenere la sua rabbia.
"Cosa devi dirmi?" Chiese dolcemente, poggiando una mano sul suo braccio, preoccupata del suo turbamento.
"Non mi hai mai detto che conoscessi un demone?" Il suo tono era pieno di accuse, ma allo stesso tempo, sconfitto. Elsah conosceva un demone, ed era addirittura gentile nei suoi confronti.
Quando Elsah non rispose, Zayn continuò. "Elsah, a cosa stavi pensando? Sai quanto sia pericolosa questa situazione? Come hai potuto pensare che questa fosse una buon idea? E vogliamo parlare di Harry? Conosce dei demoni, è loro amico. Non ti puzza un po' la cosa?"
Elsah distolse lo sguardo, una sensazione sconosciuta iniziò a ribaltarsi dentro di lei. All'inizio, non riconobbe la sensazione, poiché solo raramente l'aveva provata, di solito era sempre paziente. Irritazione, le disse il suo subconscio. Elsah era irritata.
Ma non gli rispose, così Zayn parlò di nuovo, liberando tutta la sua preoccupazione, che aveva nei confronti della sua migliore amica, attraverso le parole. "Voglio dire, dai Elsah, ragiona un po'! Ho paura per te, ti fidi sempre di tutti!"
"No, ti sbagli," disse finalmente Elsah, cercando di restare calma. Odiava quando qualcuno le urlava contro - non era abituata - quindi si allontanò il più possibile da Zayn. "Non ho detto loro di me."
"Invece sembra che entrambi sappiano che tu sia un Half!" Gridò Zayn, afferrando il braccio di Elsah e cercando di farla ragionare. Aveva paura che lei finisse per farsi del male, e lui sapeva che, essendo il suo migliore amico, avrebbe dovuto tenerla al sicuro. Ma lei non lo stava ascoltando -doveva ascoltarlo.
"Zayn, ti prego. . ." Voleva che la smettesse di urlare, i suoi occhi pieni di lacrime. Il modo in cui Zayn le stava urlando contro la terrificava.
"Tizio, lasciala stare," si intromise Louis, mentre usciva dal bagno. Fece passare le sue mani tra i suoi capelli; era ovviamente stressato.
Zayn si girò a guardare il demone, con un'espressione disgustata sul suo viso. "Levati dal cazzo, questa è casa e mia e puoi anche andartene," ringhiò Zayn.
Elsah rimase a bocca aperta - non era da Zayn imprecare così tanto davanti a lei. O perlomeno, quando lo faceva si scusava subito dopo - ma questa volta non lo fece.
"Zayn, cosa ti è successo?" Elsah chiese delicatamente.
"Dovrei chiedere la stessa cosa a te!" Replicò, la rabbia ebbe la meglio su di lui.
"Elsah, ha bisogno di altro sangue -" lo interruppe Louis, la preoccupazione sul suo viso. "Non so per quanto ancora riuscirà a resistere. È nella vasca, ma dubito servirà a qualcosa."
Zayn incrociò le braccia al petto, guardando Elsah con occhi severi. "Elsah, lo giuro su Dio, se gli dai un altro po' del tuo sangue, io andrò via."
"Zayn," lo supplicò Elsah. Non voleva che lui andasse via - si sarebbe sentita terribilmente in colpa - ma c'era in ballo la vita di Harry. "Ti prego. . ."
"Hai cinque secondi per decidere," il viso di Zayn era inespressivo, anche se gli dispiaceva trattare Elsah in questo modo. Ma sapeva che questo fosse l'unico modo per convincerla - doveva farla sentire in colpa, e poi lui sarebbe stato in grado di proteggerla.
"Non farmi scegliere," lo implorò Elsah, asciugandosi le lacrime che stavano iniziando a scendere sulle sue guance.
"Cinque."
"Zayn."
"Quattro."
"Non è una bambina, amico," gli rinfacciò Louis, irritato dal comportamento di questo umano che pensava di poter decidere per Elsah. Louis non sapeva che tipo di rapporto ci fosse tra i due - forse era il suo ragazzo? Ma Louis sperava di no, anche perché era sempre più convinto che Harry fosse interessato a lei.
"Tre."
"Vattene". Elsah scattò, stupendo se stessa. Si morse l'interno della sua guancia, cercando di non scoppiare a piangere, e distolse amaramente lo sguardo, prima di girarsi e dirigersi in bagno.
Zayn era scioccato quanto lei - se non di più - per la risposta di Elsah. Non aveva davvero intenzione di andare via - voleva solo ricattarla in modo tale da farla arrendere e da non farsi del male per aiutare Harry.
Ma ora che lei gli aveva detto di andare via, lui deglutì rumorosamente, cercando di incontrare i suoi occhi - non riuscendo a credere alle parole appena uscite dalla sua bocca. "Cosa?"
Lei non gli rispose, sorpassando Louis e ritornando in bagno.
"Elsah!" Esclamò Zayn, ma Louis lo fermò prima che potesse seguirla.
"Amico, vedi di darti una cazzo di calmata. Vai a fare un giro e cerca di calmarti."
Zayn gli lanciò un'occhiataccia. "Fottiti."
Louis alzò un sopracciglio, scuotendo la testa. "Stai zitto, umano. Prima o poi lei si accorgerà che tutto quello che sai fare è controllarla, e prenderà le distanze da te. Ti devi calmare."
Zayn voleva attaccare il demone, cacciarlo da casa sua, ma al contrario, alimentato dalla rabbia, si girò ed iniziò a camminare.
Aveva messo le sue chiavi sul tavolino nel salotto, quindi andò velocemente a prenderle, e poi si affrettò a dirigersi verso il portone. Era così arrabbiato, così deluso che Elsah preferisse farsi del male invece di farlo rimanere. Non riusciva a credere a quanto oltre si spingesse per assicurarsi il bene di Harry - così oltre, da mettere a rischio la sua vita.
Uscì fuori dall'appartamento, sbattendo violentemente il portone dietro di lui.
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