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Story

-Bene,il mio nome è Historia e avevo una sorella di nome Faith,eravamo sorelle e ci volevamo molto bene,la nostra era una famiglia felice e piena d'affetto,cosa molto difficile a quei tempi.

Mia sorella nacque nel 1800 mentre io nel 1803,nostro padre ci dava lezioni private ed eravamo note come bambine prodigio.

Parlavamo varie lingue straniere ma mia sorella era molto più intelligente di me,il suo spirito d'osservazione,il suo intuito e la sua memoria fotografica l'avevano resa preda di molti che temevano per i loro malvagi segreti.

Eppure tutti la bramavano,erano disposti a tutto pur di avere una sola notte con lei,persino a vendere la propria anima e ciò la disgustava.

In quei momenti la sua espressione mutava in disgusto e orrore.
Chiunque voleva avere almeno un suo ritratto,eppure nessun pittore riusciva mai a ritrarla com'era davvero perché la sua bellezza era qualcosa che forse sfuggiva alla comprensione umana.
La famiglia Rall,che vendeva da generazioni la propria anima ad un demone in cambio di potere, ricchezza e giovinezza,voleva Faith nella loro famiglia ed erano disposti a tutto perché lei incarnava umanamente quelle tre qualità e una notte del 1820 mandarono dei sicari ad uccidere i nostri genitori,ma io vidi troppo- spostò il suo sguardo sulla figura del biondo spronandolo a continuare il racconto -Io ero stato mandato con quella gente,solo perché uno di loro era mio parente,aspettarono in strada la macchina dei loro genitori e riuscirono a ucciderli là facendo sembrare l'avvenimento un infelice incidente,ma uno dei due si tolse la maschera che celava il suo volto velando un componente della famiglia Rall e quindi iniziammo ad inseguirla,il problema era che con lei c'era anche la "preziosa" Faith- disse facendo le virgolette per poi far riprendere alla ragazza -Ci ritrovammo in una zona pianeggiante priva di qualsiasi nascondiglio,saremmo state prese anche a causa dei vestiti dell'epoca che ci rendevano ancora più forte evidenti nella notte,ma a qualche passo da noi i due uomini furono uccisi misteriosamente,poco dopo ci si presentarono due demoni.
In realtà uno era un angelo caduto e l'altro era un demone molto potente,uno dei più potenti che avessero mai messo piede sulla terra, entrambi offrirono il loro "amore" ma furono rifiutati,io l'angelo nero e mia sorella l'altro.
Lei aveva ribrezzo per la amore,era la cosa più orribile,terrificante e impura che poteva esistere,secondo lei,quel sentimento che ho scoperto essere così bello,era qualcosa la cui esistenza era terribilmente sbagliata e era qualcosa di più simile ad un arma per manovrare persone che altro,perciò il rifiuto che mostro al demone fu molto schietto e quasi di una violenza verbale,il problema fu che quei due sembrarono essere molto permalosi tanto da maledirirci a un ciclo di vite eterno,fino a quando non ci saremmo piegate a loro ma questo non è successo.
Infatti io ho riavuto i miei ricordi,ma solo grazie alle parole di mia sorella che purtroppo si è ricordata della maledizione e della sua vita precedente e dato che è stata destinata ad una vita senza amore e senza probabilità di essere amata,dato che ciò le è successo come risultato si è tramutata in cenere e tra non molto si sveglierà,come se non fosse mai morta,riportando il suo corpo alla sua primaria e unica bellezza ma anche con il suo disprezzo per l'amore e senza i ricordi di questa vita.- -Perché mi hai raccontato la vostra storia,non riesco a capire Historia- -Questo non mi è permesso dirlo,non posso anche per il tuo bene e se prendi quella strana chiave che hai trovato e la inserisci nella serratura di quella stanza mai aperta probabilmente capirai il motivo che mi ha spinto a parlarti soprattutto di Feith- sussurrò mentre riportava, anche se per poco,il suo sguardo sull'esterno,osservò il cielo tingersi di nuvoloni grigi e minacciosi -Tra poco il tempo scadrà perciò Eren ti consiglio di correre in quella stanza- disse pensierosa.

Prese con mano tremante il posso della ragazza alta dalla carnagione olivastra trascinandola fuori,la portò fuori dalla villa,o meglio nel giardino interno dell'enorme e antica e costruzione per poi fermarsi improvvisamente.

Si voltò verso la castana lentigginosa e le lasciò udire la sua voce tremolante -Ymir,io sono un demone e lo sono da quando sono stata immersa nella vasca di sostanze chimiche,ma io voglio che tu sappia...- si interruppe sospirando mentre delle lacrime iniziavano a bagnarle le guance arrossate dal lieve pianto -...sappi che ogni ti amo,ogni bacio,ogni abbraccio e ogni notte sono sempre stata io e che io t-t-ti amo davvero-
-Neppure io sono umana,io sono una creatura che non è morta e che non è viva,io sono al di fuori del tempo e sono obbligata a vagare su questo mondo in solitudine,ma non da quando ho incontrato te,mia piccola e amata Historia,io ti amo- disse sorridendo mentre la bionda si fiondava fra le sue braccia scoppiando in un pianto incontrollato sostenuta dalle braccia forti della castana.

Le due si guardarono dolcemente per poi scambiarsi un dolce bacio e tornare lentamente all'interno della villa consce che il tempo stava scorrenti più veloce di quanto volessero.

Jean e Armin erano rimasti in silenzio per dio solo sa quanto tempo,nessuno dei sue sembrava aver il coraggio di parlare, ma dopo un sospiro il biondo esitante decise di fare la prima mossa avvicinandosi al suo ragazzo per poi iniziare a parlare con quella sua squillante voce -Jean,mi dispiace non averti detto del mio non essere umano,perché non lo ero neppure nel 1820,ma non lo sapevo e so che non e stato giusto tenertelo segreto- sussurrò sul punto di piangere,perché si sentiva in quel modo quando quello ferito,fra i due,doveva essere il suo ragazzo,non lo sapeva,o forse si,forse perché aveva troppa paura di perderlo.

-Me lo avresti detto?- -Si- sussurrò quasi più a se stesso che al castano chiaro che sospirò iniziando a singhiozzare -Io non lo avrei fatto Armin,non ti avrei mai detto quello che sono,una creatura disgustosa e deplorevole,io sono un succubo- disse con la voce spezzata mentre piangeva silenziosamente.

Ad un tratto sentì due braccia sottili e delicate stringerlo in una dolce presa e dopo un attimo di sorpresa avvolse il suo piccolo biondo in un dolce abbraccio che termino con un bacio -Io ti amo Jean- -Anche io Armin, grazie,grazie per esistere e per amare qualcuno come me- sussurrò dolcemente mentre accarezzava la schiena del suo piccolo angelo,come gli piaceva definirlo.

Eren, nel mentre,era entrato in quella stanza e appena aperta la porta,subito dopo richiusa aveva sentito le sue gambe cedere,chissà da quanti decenni,forse secoli nessuno vi entrava più, eppure aveva l'odore della sua amata.

Osservò le parati dove vi era un disegno al carboncino su un vecchio foglio ingiallito a causa dello scorrere del tempo,raffigurava chiaramente Historia e una ragazza molto bella al suo fianco che le dava un piccolo bacio sulla guancia.

Lasciò vagare il suo sguardo smeraldino per ogni angolo di quella stanza che sembrava rispecchiare l'anima della sua piccolina, che fosse la sua Selene quella famosa Keith?

Non lo sapeva eppure un antico diario gli avrebbe dato le risposte di cui necessitava.

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