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Loving you

-Perché hai ucciso Levi?- chiese la ragazza dalla pelle diafana mentre avanzava con la rabbia negli occhi,una rabbia che ella stessa non si spiegava.

-Levi era un mio vecchio amico,mi ha chiesto piangendo di ucciderlo,perché sapeva che non sarebbe resistito.
Io non volevo,ma lui stava piangendo e non l'avevo mai visto piangere prima d'allora- ella lo guardò diffidente,ma non aveva mentito,lo sapeva.

-Perché vuoi tenermi qui?- chiese ancora mentre camminava per la stanza lentamente fissando nella sua mente l'immagine del ragazzo che le mancava così tanto.

-Perché non voglio che tu finisca come Levi,non voglio,non voglio che anche tu mi lasci- sospirò lui passandosi una mano fra i capelli nervoso -Come mai sei così loquace?- -Curiosità- rispose inclinando il capo fissando i suoi occhi nocciola in quelli azzurri dell'uomo -Io non sono come quell'uomo,non credo abbia vissuto l'inferno- disse lei pressando le proprie labbra voltandosi sospirando,era troppo calma per essere lì a parlare con suo padre,tutto merito del castano pensò far sé.

-Eren hai visiste- il ragazzo balzò in piedi come un cane scodinzolante sperando,fino all'ultimo che si trattasse si Selene,ma no,erano solo Mikasa accompagnata da Armin e Jean.

-Amico,dobbiamo farti evadere- sussurrò la corvina per non farsi sentire -No- disse lui annoiato osservando il cielo fuori dalla finestra sospirando,non se ne sarebbe andato perché tanto,non avrebbe potuto comunque rivederla dopo essersi reso così ridicolo.

-No?- chiesero sbalorditi -Questo posto mi ha fatto riflettere un pò,appena sono arrivato,credo di essere inciampato nella sua trappola,sono ufficialmente fottuto- disse leggermente irritato dal fatto che i ragazzi non sembravano capire -Credo di essermi innamorato di lei- disse sussurrandolo più a se stesso che ai suoi amici.

Mikasa balzò in piedi -Di lei?- quasi urlò arrabbiata, gli era sempre stata accanto e lo aveva sempre amato doveva vedersi battuta da una stronza che forse neppure lo ricordava -Si,non di te, mai di te- marcò il fatto che non avrebbe mai provato nulla per lei poi si fece riportare in cella annoiato per poi tornare a dormire.

Passò una settimana e Selene sapeva che il padre la teneva costantemente sotto controllo e che non avrebbe mai permesso che andasse a trovare il castano ripensandoci sbuffò pensando  a come poteva fare a renderlo la sua marionetta se non poteva vederlo e spingerlo al suo limite.

La porta della stanza nella quale era forzatamente rinchiusa si aprì rivelando due figure che lei già conosceva,un ragazzo basso e biondo e uno alto con i capelli beige.

-Sono Armin,sono qui per parlarti di Eren- -Io sono Jean e sono qui solo perché c'è lui- ella si voltò velocemente verso di loro,appena aveva sentito il suo nome era tornata attenta - Prego- disse lei con la voce bassa.

-Ecco lui non vuole evadere- - Quindi?-chiese lei fingendosi disinteressata -Ti prego,fa qualcosa,se sarai tu a farlo allora potrebbe accettare- -Oh,state implorando?- -Si,ti supplico-

La ragazza si alzò in piedi e spinse fuori i ragazzi vestendosi come un fulmine,indossò una parrucca dai lunghi capelli castani,degli occhiali non graduati neri,ai era truccata e aveva indossato dei vestiti dolci e carini assumendo un'aria innocente.

Si fece seguire dai due dirigendosi al manicomio dove si trovava Eren,si fece seguire dai due ragazzi che confusi le chiesero come aveva intenzione di entrare.

-Dalla porta principale,ovvio no?- chiese innocentemente facendo strada,quando suonò il campanello dell'imponente costruzione due guardi muscolose si avvicinarono e sbarrarono il passaggio con aria di scherno -Non è il posto dove una ragazzina dovrebbe essere- -Non dovreste dire queste cose a me i miei assistenti,sono sempre Selene Smith dopotutto-

La voce le uscì dolce e un po' impacciata cosa che fece rabbrividire i due che la conoscevano davvero,o almeno credevano.

I due uomini armati durarono freddo e la lasciarono parlare senza proferite parola scortando la poi fino a davanti alla porta della stanza dove solitamente gli psicologi  o i poliziotto interrogavano i pazienti.

-Restate fuori e non intervenite se non necessario-disse semplicemente entrando nella stanza.

Si sedette al tavolo dove già il ragazzo era seduto sbuffando,non la degnò di uno sguardo mentre cacciava dei fogli e questo la fece ridere interiormente.

-Sparisci - disse lui irritato osservando il tavolo come fosse la cosa più interessante che avesse mai visto per poi alzarsi e dirigersi verso la porta dalla quale era entrato -Oi,potete anche aprire non ho nulla da fare qui senno amazzo sta qua- disse infuriato.

Tirando una testata contro la porta in ferro non potendo muovere le braccia.

Lei si portò una mano sistemando la montatura degli occhiali divertita,già pregustava l'espressione che Eren avrebbe fatto capendo che aveva lei davanti a se.

-Bene Jeager,sembra che ti abbia fatto bene un pò di riposo- appena sentì quella voce i suoi occhi si illuminarono -Eh,Selene che ci fai qui?- -Sono venuta a prendermi il mio burattino- disse lei mentre gli sorrideva divertita alzandosi in piedi e facendo il giro della stanza

-Ma prima dovremmo parlare un pò- disse mentre si toglieva gli occhiali privi di gradazione e lasciava che il suo sguardo ipnotico lo lasciasse senza difese -Dimmi,perché non volevi uscire- -Non lo dirò- -Cosa?-
-Non ti dirò che ho perso- -Lo hai appena fatto- -Lo so,hai vinto,ti amo- disse rassegnato mentre fissava la porta chiusa poco distante da là senza forse essersi davvero accorto di averlo detto.

Selene tornò a sedersi sulla sua sedia e si appoggiò con i gomiti sul tavolo avvicinandosi al volto dell'altro -E cosa vuoi Eren- sussurrò a qualche millimetro dalle sue labbra con voce sexy e bassa che lo fece trasalire,ohh sapeva quello che lei voleva sentirsi dire,lo sapeva bene.

-Io?- chiese avvicinarsi ancora di  più alla ragazza sporgendosi dalla propria sedia.
-Te- disse per poi baciarla,le loro labbra combaciavano alla perfezione,le loro lingue si muovevano fameliche nelle loro bocche cercandosi e intrecciandosi con una passione che forse nessun altro avrebbe compreso.

Si staccarono solo quando furoni privi d'ossigeno e si guardarono -E mi avrai,una volta fuori da qui,mi hai conquistata,ma sono stata io a vincere dolcezza- sussurrò lei facendo per poi togliergli la camicia di forza.

Due forti braccia muscolose le avvolsero la vita e delle morbide labbra ricoprivano di baci lascivi sul suo collo pallido -Mi dirai i tuoi segreti?- -Tu mi dirai i tuoi?- -Tutti-
-tutti- rispose lei di rimando lasciandosi coccolare da quel calore piacevole e quel sentimento che le faceva battere il cuore come mai prima,quel sentimento che non ricordava di aver mai conosciuto.

-È il momento di vedere le abilità di teatro della mia dolly- -Oh,sperò non sarai da meno dolcezza-  e poi dissero in coro -Inizia lo show-

-Ahahaha bellezza ora non fai più la spavalda,mh?-
-Lasciami squilibrato- disse lei tirandogli una gomitata nello stomaco correndo verso la porta che vene spalancata dalle guardie
-Armin,Jean,che ne dite?- disse lei facendogli capire che dovevano tramortire le guardie -Troppo facile- -Capito il recitare ma dolly quello non era affatto amichevole- -Ops- disse divertita mentre correvano via con gli occhi che brillavano di follia pura.

Selene gettò via parrucca e occhiali mentre estraeva delle pistole che nascondeva nel reggiseno uccidendo tutte le guardie che si mettevano sul loro cammino.

Presto furono fuori mentre si guardavano euforici con l'adrenalina che gli scorreva nelle vene e si baciarono di nuovo.

-Non è la prima volta che bacio una ragazza dolly,ma tu baci da Dio- disse assaggiando nuovamente quelle labbra che aveva sognato per così tanto.

-La villa è pronta,andiamo- disse Jean scocciato nel veder i due amoreggiare senza badare e chi li circondava e al mare di cadaveri nel quale si trovavano.

Si diressero tranquillamente in strada dove,ad espettarli c'era una lamborghini color oro e un furgoncino nero al seguito dov c'erano Ymir,Cristha e altri dei loro uomini dove salirono anche Armin e Jean.

Loro partirono ed Eren fece un passo pronto a raggiungere la sua Lamborghini quando la ragazza sentì il rumore di una pistola che veniva caricata e poi l'esplosione di uno sparo  in lontananza-Eren,sta fermo- urlò lei mentre balzava all'indietro evitando il proiettile enorme che stava per colpirla,se quello l'avesse presa ve ne avrebbe messo di tempo per riprendersi.

-Oh,andiamo!- sospirò il castano grattandosi la testa -Di cosa ti lamenti,non hanno cercato di sparare a te- esclamò lei facendo una smorfia offesa spingendo il ragazzo in macchina per poi estrarre la pistola e sparare.

La persona che aveva sparato non si aspettava che il proiettile finisse nella canna del suo fucile e lo facesse esplodere ferendogli il collo,una ferita che non era stata notata dato che era molto superficiale.

-Cos'era quell'esplosione?-
-Chiunque ha sparato- -Tu non sei umana- -Non hai totalmente torto- disse lei tornando seria mentre osservava la strada davanti a lei perdendosi nei ricordi del passato,nel momento in cui il suo corpo era stato devastato e poi ricostruito.

Appena arrivarono la ragazza entrò nel salotto dove erano radunati tutti quanti,ogni singola persona.

-Qualcuno oggi ha tentato di uccidermi senza sapere che un proiettile del genere non mi avrebbe di certo uccisa- disse mentre si sedeva sopra al neo fidanzato che si era accomodato sulla poltrona di fronte alle persone lì dentro.

-So che è stato uno di voi- disse per poi indicare la corvina
-Più precisamente te,ho degli occhi che sono più precisi del mirino di un fucile da cecchino e ho sparato in modo che l'arma esplodesse e bene quella ferita combacia con l'esplosione,sei in grossi guai tesoro- disse con la perfidia negli,occhi.

A quella sua esclamazione fecero tutti un passo indietro spaventati, tutti tranne Mikasa che invece fece un passo avanti provocatoria e con la fierezza negli occhi.

-Mi hai sorpreso di nuovo dolly-
-Modestamente sono fantastica non pensi?- -Chiaramente- disse lui mentre le lasciava degli umidi baci sul collo mentre lo sguardo della sorellastra si iniettava di odio puro
-Mikasa,non te l'ho detto,non proverò mai nulla per te- -Perché proprio lei?- -Perché ti chiedi?- disse lui mentre la osservava con quei suoi occhi smeraldini.

La ragazza diafana rise per poi guardare la ragazza con quel suo sguardo ipnotico -Perché sono l'unica che può capirlo- -No- rispose l'altra scuotendo la testa -Lo faccio anche io- -No,non lo hai mai fatto davvero Mikasa- -Si,invece- -Hai mai visto la sua solitudine- -Solitudine?- -Solitudine- rispose lui serio mentre accarezzava i capelli di Selene.

La corvina strinse le mani in pugni talmente stretti da rendere bianche le sue nocche per poi andarsene dalla stanza sbattendo la porta.

-Eren,mi sa tanto che avremo visite,quell'uomo è così fastidioso-
-Intendi Erwin?- -Si- sbuffò lei per poi scoppiare a ridere osservando la paura nello sguardo di quei ragazzi spaventati.

-Cosa ti diverte?- chiese il criminale mentre la osservava quasi incantato -Loro- disse lei mentre si alzava in pedi e si e si dirigeva al piano di sopra osservando sensualmente il castano dalla porta mentre se ne andava.

Eren fischiò e balzò in piedi ammiccando per poi voltarsi verso i suoi uomini -Se arriva Erwin e sono impegnato fatelo aspettare qua- disse lui mentre si dirigeva nella sua camera tutto sorridente.

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